“Resta solo la tua voce”: il femminicidio raccontato dalla vittima nel romanzo di Alessandra Pagani

È un romanzo potente e necessario quello di Alessandra Pagani, Resta solo la tua voce, edito da Morellini e finalista al Premio Brianza 2025. Il libro affronta con lucidità e intensità il tema del femminicidio, narrato da una prospettiva insolita e toccante: quella della vittima, Giulia, che racconta la propria storia da un aldilà imprecisato, mentre assiste ai suoi funerali.

Ambientato negli anni ’90, il romanzo segue la vita di Giulia, adolescente ribelle e vivace, in contrasto con la gemella Diana, più razionale e ambiziosa. Il rapporto con Paolo, un ragazzo più grande e affascinante, si trasforma presto in una relazione tossica, segnata da gelosia, violenza e persecuzioni. Giulia, come molte vittime, inizialmente confonde il controllo e le aggressioni con l’amore, mentre intorno a lei regna l’indifferenza: famiglia, amici, istituzioni, nessuno sembra cogliere i segnali del dramma imminente.

Il romanzo si apre con la morte di Giulia, annunciata sin dalle prime righe, e si sviluppa come un monologo postumo, in cui la protagonista denuncia non solo il suo assassino, ma anche una società che ha fallito nel proteggerla: “Mi hanno ammazzata le stesse persone che dicevano di amarmi. Nessuno è stato condannato”.

Pagani, editor per Vita e Pensiero e fondatrice del Geranio Bookclub, presenterà il libro sabato 11 ottobre a Seregno, durante un aperitivo letterario organizzato dal circolo culturale Seregn de la memoria. Il romanzo è pubblicato nella collana Varianti, diretta da Sara Rattaro e Mauro Morellini.

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