Con Furto, pubblicato in Italia da La Nave di Teseo, Abdulrazak Gurnah – premio Nobel per la Letteratura nel 2021 – offre ai lettori il suo primo romanzo dopo il prestigioso riconoscimento. Ambientato nella Tanzania degli anni Novanta, il libro è un’intensa narrazione di formazione e scoperta, raccontata attraverso le vite intrecciate di tre giovani protagonisti: Karim, Fauzia e Badar.
Karim, brillante e sicuro di sé, torna nella sua città natale dopo l’università, deciso a costruirsi un futuro all’altezza delle sue ambizioni. Fauzia, la sua fidanzata, intravede nella prospettiva del matrimonio la via di fuga da un’educazione rigida e oppressiva. E poi c’è Badar, servo senza origini né speranze, che trova inaspettatamente un varco nel destino quando entra al servizio della ricca famiglia di Karim. Tra i due giovani uomini nasce un legame profondo, che si allarga presto anche a Fauzia, in un triangolo affettivo carico di tensione, solidarietà e contraddizioni.
Il romanzo segue i tre ragazzi nel momento cruciale della loro crescita: l’ingresso nell’età adulta in una nazione giovane, in fermento, sospesa tra la promessa del progresso e l’ombra delle disuguaglianze sociali. Quando Badar viene accusato ingiustamente, l’amicizia tra i tre è messa alla prova, ma si dimostra più forte delle convenzioni e dei pregiudizi.
Con la sua scrittura elegante e carica di umanità, Gurnah costruisce un romanzo intenso che riflette sui temi del privilegio, della lealtà e della possibilità di scegliere il proprio destino, anche quando tutto sembra congiurare contro. In Furto, il premio Nobel conferma la sua capacità unica di dare voce agli ultimi e raccontare con profondità i dilemmi morali e affettivi che plasmano la nostra identità.
È una storia di sogni e disillusioni, di affetti che resistono alle tempeste del tempo, e di tradimenti che, forse, sono necessari per diventare ciò che si è destinati a essere.