Festival della Microeditoria di Chiari: un incontro tra tradizione e innovazione culturale

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Si è conclusa con grande successo la ventiduesima edizione del Festival della Microeditoria di Chiari, che ha accolto circa 10.000 visitatori nella suggestiva cornice di Villa Mazzotti Biancinelli. Quest’anno, il festival ha proposto un ricco programma che ha abbracciato diverse forme di espressione culturale, confermando la sua missione di valorizzare la piccola editoria e di offrire uno spazio di dialogo e confronto per autori e lettori.

Il tema dell’edizione, “Non è mai troppo tardi,” ha evocato una riflessione sulla memoria e sulla possibilità di apprendere e innovare, a qualsiasi età. Questo messaggio ha risuonato tra le sale e i corridoi della Villa, dove gli incontri con gli autori, i laboratori per bambini e adulti, e gli interventi di studiosi e intellettuali hanno suscitato un ampio interesse.

I numeri dell’edizione 2024

L’edizione di quest’anno ha superato le aspettative in termini di partecipazione e qualità degli eventi. Con oltre 80 presentazioni di libri, più di 20 laboratori per i più piccoli e circa 15 iniziative parallele organizzate come parte del “Fuori Microeditoria”, il festival ha dimostrato ancora una volta la propria vitalità. Inoltre, più di 300 titoli hanno concorso per i vari premi della manifestazione, tra cui “Microeditoria di qualità”, “Incipit” e “Sette parole per un racconto”.

Tra i momenti salienti, la “Mappa letteraria”, un progetto di mappatura dei luoghi letterari ideato dalla Microeditoria, ha permesso ai partecipanti di scoprire il territorio attraverso la narrativa e le storie che lo legano. L’iniziativa è stata accompagnata dall’esposizione di opere d’arte realizzate dagli studenti dell’IIS Antonietti di Iseo, in collaborazione con We’co Design.

Gli incontri con la memoria e l’attualità

Domenica, giornata conclusiva della manifestazione, è stata dedicata al tema della memoria storica e del ricordo. La testimonianza di Edith Bruck, insieme agli interventi di intellettuali come Alex Corlazzoli e Daniela Mena, ha offerto uno spunto di riflessione sulle atrocità della Shoah e sull’importanza di tramandare queste storie. Allo stesso modo, il commovente racconto visivo degli studenti di Provaglio d’Iseo, dedicato alla strage di Piazza Loggia, ha coinvolto emotivamente il pubblico, ricordando l’importanza della memoria collettiva.

L’attenzione alla storia e alla tradizione è stata ripresa anche negli incontri dedicati a Pinocchio, uno dei capolavori della letteratura italiana, esplorato attraverso le riletture dialettali di Nicola Rocchi e le riflessioni storico-critiche di Giovanni Capecchi.

Il “Fuori Microeditoria” e gli eventi paralleli

La Microeditoria non si è fermata ai confini della Villa Mazzotti. Giovedì 14 novembre, il programma prosegue con il “Fuori Microeditoria”, che ospiterà l’intervento del botanico Stefano Mancuso a Palazzolo sull’Oglio. La presenza di Mancuso, noto per le sue ricerche sulla “città vivente” e sul rapporto tra piante e ambiente, testimonia l’apertura della Microeditoria verso temi di attualità che intrecciano ecologia, tecnologia e società.

Un ringraziamento speciale ai volontari e agli sponsor

Il successo di questa ventiduesima edizione è stato reso possibile anche grazie al lavoro instancabile dei numerosi volontari e al supporto delle associazioni locali e degli sponsor. Come ha sottolineato la direttrice Daniela Mena, la Microeditoria si è affermata negli anni come un punto di riferimento culturale per il territorio, offrendo occasioni di incontro e scambio che lasciano il segno.

“Possiamo dire che la Microeditoria non si ferma mai. È uno stato mentale che ci accompagna tutto l’anno e, speriamo, ancora per molti a venire,” ha dichiarato Mena. Questo spirito di continuità e passione conferma l’importanza del festival come evento culturale dinamico e inclusivo, capace di attirare visitatori da tutta Italia e di offrire loro un’esperienza arricchente e stimolante.

Questa edizione del Festival della Microeditoria si chiude, dunque, con la promessa di un ritorno carico di nuove proposte e con l’augurio che la cultura e la piccola editoria possano continuare a prosperare, raggiungendo sempre nuovi lettori e appassionati.