In libreria con Sellerio Editore arriva “La salita” di Ludwig Hohl, un’opera affascinante e impegnativa, frutto di un lavoro di quasi mezzo secolo. Questo libro, che ha conquistato scrittori come Dürrenmatt, Canetti e Handke, va ben oltre il semplice racconto di una scalata alpina. È una vera e propria “fiaba filosofica”, una parabola sulla condizione umana, narrata tra le ombre proiettate da fioche lanterne e i gelidi silenzi delle vette svizzere.
Protagonisti della storia sono Ull e Johann, due alpinisti diversi per carattere e motivazioni. Ull vede nella scalata un’opportunità per mettersi alla prova, per sfidare la natura e superare i propri limiti. Johann, invece, cerca un’esperienza meditativa, un’escursione impegnativa ma non ostile. Ma presto la montagna mostra il suo lato più severo: rifugi inospitali, vento incessante, ombre inquietanti. La montagna diventa un’entità viva e ostile, una presenza che costringe i due uomini a confrontarsi non solo con i pericoli fisici ma anche con i limiti della loro volontà e della loro amicizia.
Come sottolinea Davide Longo nella prefazione, “La salita” non è solo un romanzo di montagna. È una riflessione intensa sul sublime e sull’insondabile potenza della Natura, sul confine tra perseveranza e resa, sul senso di solitudine e di solidarietà che solo l’alta quota sa evocare.
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