A quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, il mistero che avvolge questi casi rimane uno dei più oscuri della storia italiana. Nonostante le numerose indagini e le teorie emerse nel corso degli anni, una verità riconosciuta non è mai stata raggiunta. Ilario Martella, magistrato incaricato all’epoca di indagare sull’attentato a papa Giovanni Paolo II nel 1981 e successivamente sulle sparizioni di Emanuela e Mirella nel 1983, propone oggi una nuova prospettiva nel suo libro “Emanuela Orlandi. Intrigo Internazionale”, pubblicato da Ponte alle Grazie.
Martella, forte della sua esperienza e delle indagini condotte, smonta tutte le false piste che hanno confuso l’opinione pubblica negli ultimi decenni. La sua conclusione è chiara: i due casi sono parte di un unico disegno criminale, orchestrato da uno dei servizi segreti più efficienti e temuti della Guerra Fredda, la Stasi tedesca. Questa teoria si basa su una ricca documentazione, resa accessibile solo dopo la caduta della cortina di ferro, che Martella utilizza per ricostruire i dettagli di un’operazione di spionaggio di altissimo livello.
Secondo Martella, l’obiettivo di questa operazione era distogliere l’attenzione pubblica dalle indagini sull’attentato al papa, che avevano portato alla famosa “pista bulgara”. Giovanni Paolo II stesso, in visita alla famiglia Orlandi, definì il rapimento di Emanuela un “intrigo internazionale”. Martella, nel suo libro, spiega finalmente il perché di questa affermazione, svelando le comunicazioni segrete tra i rapitori, le minacce, i pedinamenti e gli ostacoli che hanno impedito il progresso delle indagini.
Il libro di Martella non si limita a ricostruire i fatti, ma offre anche una riflessione sulle implicazioni politiche e sociali di questi eventi. La sua analisi mette in luce come la Stasi abbia utilizzato il rapimento di Emanuela e Mirella come una gigantesca operazione di distrazione di massa, manipolando l’opinione pubblica e le istituzioni italiane.
Ilario Martella, nato a Corsano nel 1934, ha una lunga carriera come magistrato, durante la quale si è occupato di casi di terrorismo, criminalità organizzata e sequestri di persona. Come sostituto procuratore della Repubblica di Roma e giudice istruttore presso il Tribunale di Roma, ha trattato casi di grande rilevanza, tra cui lo “scandalo Lockheed” e l’attentato a Giovanni Paolo II. Con Ponte alle Grazie ha già pubblicato “13 maggio ’81: tre spari contro il papa” nel 2011.
“Intrigo Internazionale” rappresenta un contributo fondamentale per comprendere uno dei misteri più intricati della storia italiana, offrendo una nuova chiave di lettura basata su documenti e testimonianze inedite. Un libro che promette di riaccendere il dibattito e di avvicinare il pubblico alla verità su un caso che ha segnato profondamente l’Italia.