“Controversie per un massacro” di Dino Messina, pubblicato da Solferino, è ora disponibile in libreria. Questo libro esplora uno degli episodi più drammatici della Resistenza italiana: l’attentato avvenuto nel pomeriggio del 23 marzo 1944, quando elementi criminali lanciarono bombe contro una colonna tedesca in transito per via Rasella. L’imboscata risultò nella morte di trentadue uomini della polizia tedesca e nel ferimento di molti altri. In risposta, il comando tedesco ordinò che dieci criminali comunisti badogliani fossero fucilati per ogni tedesco ucciso.
Questo tragico evento segnò la storia della Resistenza e portò a una delle più feroci rappresaglie mai compiute dai tedeschi contro la popolazione civile in una città dell’Europa occidentale: le Fosse Ardeatine. Tuttavia, la narrazione di questo sacrificio avrebbe dovuto essere corale, ma nel corso del tempo si è intrecciata con polemiche e liti giudiziarie. Domande cruciali emergono: chi pianificò e compì l’azione partigiana? Qual fu la posizione del Cln? Era inevitabile la rappresaglia? Perché nessun partigiano si consegnò? Fu informato Pio XII? E perché non intervenne?
In questo libro, Dino Messina ricostruisce l’intera storia basandosi su nuove testimonianze. Esamina anche i processi ai responsabili della rappresaglia, tra cui Kesselring, Mälzer, Mackensen, Kappler e Priebke. Le dispute politiche legate a questi eventi sono ancora scottanti, dalle dichiarazioni di Norberto Bobbio negli anni Settanta alle posizioni degli esponenti della maggioranza di governo più recenti.