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Premio Campiello. Selezionata la cinquina finalista

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Il 26 maggio a Padova si è tenuta la selezione dei cinque finalisti della 61esima edizione del Premio Campiello, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello, Confindustria Veneto.

La votazione si è svolta nell’Aula Magna G. Galilei di Palazzo Bo, all’Università degli Studi di Padova. Oltre novanti i libri ammessi al concorso dal Comitato tecnico. La Giuria dei Letterati ha stabilito al primo turno con 6 voti “Centomilioni” (Einaudi) di Marta Cai, Tommaso Pincio con “Diario di un’estate marziana” (G. Perrone Editore), “La Resistenza delle donne” (Einaudi) di Benedetta Tobagi; al terzo turno con 6 voti Silvia Ballestra con “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza), al quinto turno con 7 voti “In cerca di Pan” (Nottetempo) di Filippo Tuena.

La Giuria dei Letterati è presieduta dal politico, giornalista, scrittore e regista Walter Veltroni ed è composta da personalità di spicco del mondo accademico e letterario. È costituita da Pierluigi Battista, giornalista e scrittore, Federico Bertoni, docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Bologna, Daniela Brogi, docente di Letteratura Italiana contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura, Edoardo Camurri, scrittore, autore, conduttore televisivo e radiofonico, Chiara Fenoglio, docente di Letteratura Italiana all’Università di Torino, la scrittrice, accademica e traduttrice Daria Galateria, Lorenzo Tomasin, docente di Filologia Romanza all’Università di Losanna, Roberto Vecchioni, cantautore, scrittore, docente universitario ed infine Emanuele Zinato, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova.

Il presidente Veltroni si è così espresso: “Sono molto soddisfatto della cinquina selezionata oggi. In generale, siamo davvero orgogliosi del livello dei libri che sono arrivati quest’anno. In un momento storico in cui siamo travolti dalle cose e in cui quelle importanti tendono a sparire, come l’amore per la pluralità, per la gentilezza e per il senso di comunità, la letteratura resiste. In questi tempi densi di caos e contraddizioni, il racconto diventa la nostra bussola”.

Continua: “In tutti i libri che abbiamo letto, grazie alla meravigliosa giuria del Premio, fatta di persone competenti e libere, abbiamo ritrovato diversi elementi comuni: il forte rapporto con la realtà, tante donne scrittrici, l’attenzione verso la storia e la storia delle persone che la abitano, ma anche un’esaltazione della pura immaginazione. In questi momenti di frammentazione e di microfratture, grazie alla letteratura riusciamo a intravedere la luce. Il romanzo è capace di unificare, perché la scrittura è lavoro sartoriale, fatto di trame, ago e filo. Lavoro e creatività, infatti, sono fratelli ed è per questo che, nello pieno spirito del Campiello, il premio degli industriali, vogliamo continuare a valorizzare questo rapporto, per portare in alto il lavoro e la cultura, insieme”.

La Giuria ha poi attribuito ad Ettore Morreale con “L’ultima innocenza” (Sellerio) il Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario.

È stata inoltre espressa la volontà di assegnare una menzione particolare al libro “Come d’aria” (Elliot), di Ada D’Adamo, autrice recentemente scomparsa.

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