SquiLibri, più che un festival un’esperienza

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Partirà il 24 giugno la prima edizione del festival della narrazione “SquiLibri” che avrà come scenario l’incantevole località di Francavilla al mare.

In occasione de “Il maggio dei libri” si è avuto modo di celebrare l’anteprima del festival, anche grazie allo scrittore Enrico Galiano, il quale ha parlato del suo libro l’arte di sbagliare alla grande, ai ragazzi del liceo scientifico A. Volta di Francavilla al Mare. L’evento che si è svolto nell’ Auditorium di Palazzo Sirena, ha avuto come moderatrice d’eccezion la scrittrice Nadia Tortora, anticipando così la conferenza di presentazione di questo nuovo ed importante Festival dai grandi nomi.

L’evento, che si concluderà il 26 giugno, inaugurerà la stagione estiva di Francavilla e coinvolgerà diverse location appositamente scelte per accogliere i numerosi ospiti e un grande pubblico.

SquiLibri nasce dall’idea dello scrittore abruzzese, nonché direttore artistico dell’evento, Peppe Millanta, il quale ci spiega che la parola SquiLibri non è stata scelta a caso ma è quella che meglio rappresenta il tipo di evento che si vuole creare, fatto di condivisione della cultura con un approccio non ordinario, che esula da situazioni noiose e ingessate.

Ampio sarà il ventaglio di proposte che il festival avrà da offrire ai suoi partecipanti, tra queste diversi saranno gli spazi allestiti per i più giovani. Una scelta ricca di appuntamenti dedicati a chi ama la letteratura e utili per approfondire diverse tematiche e per trascorrere del tempo in piacevole compagnia di personaggi illustri e di grande cultura.

A partecipare all’evento ci saranno molti volti noti nazionali ed internazionali tra cui i cinque finalisti del Premio Strega, la signora della letteratura Dacia Maraini, poi ancora Nina Zilli e non mancheranno delle anteprime nazionali.

Tutti gli ospiti che prendono parte all’evento sono stati scelti perché raccontano, denunciano o testimoniano, ognuno a modo proprio e con la propria sensibilità alcuni di quegli SquiLibri su cui si basa la filosofia del Festival. Ogni movimento nasce da uno squilibrio e il festival vuole raccontare questi squilibri per capire in che direzione si muoverà il nostro domani.

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