Mirta e i Fiorincanto: la fatina di Sololù che “sente” il mondo.

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“Chi ha un deficit sensoriale ci permette di vedere la realtà sotto profili impensati. C’è un acutizzarsi di percezioni che magari chi vive la vita con la prospettiva della vista non coglierebbe”. (Laura Montuoro)Nasce da questa idea il progetto narrativo di Laura Montuoro, autrice, con la collaborazione di Felicia Villella, illustratrice dell’iniziativa.

Il personaggio di Mirta fa il suo esordio nel 2018 in formato digitale con “Mirta e la Polvere d’Oro”, ma è nel 2019 con “Mirta e i Fiorincanto” che il personaggio acquisisce spessore e completezza all’interno di una storia più estesa.

Mirta e i Fiorincanto costituisce il primo tassello di una collana che si rivolge al pubblico dei più piccoli. L’obiettivo primario è quello di minimizzare il gap preconcettuale che si instaura tra differenza e supposta <<normalità>>, innalzando, a tal fine, valori quali l’amicizia, la solidarietà tra pari, il senso di completezza insito nella condivisione di prospettive diverse che nulla tolgono all’individualità, anzi, tuttalpiù la arricchiscono.

Il secondo intento è quello di profilare e descrivere, via via,  una professione ben precisa nel corso del testo, uno sbocco professionale potenziale a cui un bambino possa ambire. Nel caso di “Mirta e i fiorincanto”, particolare attenzione viene dedicata all’arte e alla  professione del restauratore: voluto, infatti, è il riferimento al fiore d’acanto, il filo conduttore della storia perché rappresenta il culto delle Belle Arti.

Ma chi è Mirta? 

Mirta è una fatina non vedente, che sente il mondo in un modo totalmente diverso dagli altri. Ha un’amica speciale, Ramìa, definita la sua “amica alla pari”, quella persona che le sta vicino nonostante la sua <<mancanza>>”.

Risulta importante educare i bambini alla bellezza della diversità: un non vedente potrebbe essere in grado di capire efficacemente, già dal tono della voce, cosa sta provando una persona in quel momento; una capacità che in molti non hanno. Dove sta, dunque, il deficit? Siamo tutti alla pari.

“Abbiamo scelto di rivolgerci principalmente ai bambini perchè è un modo per poter rappresentare questo microcosmo con un linguaggio che possa essere percepito in quella fascia d’età che più dovrebbe essere coltivata per poter costruire un mondo diverso e per cercare di sensibilizzare gli adulti. Paradossalmente, i bambini sono privilegiati: sono gli unici in grado di poterci aiutare” (Laura Montuoro).

La trama incornicia una storia nella storia, (impostazione che caratterizzerà l’intera collana): la fata Mirta, grazie al suo modo di sentire, vive nei sogni le avventure degli altri, in un mondo tutto suo. Insieme alla sua amica Ramìa, sognerà Sandro, un bambino che ama i disegni, figlio di una restauratrice che avrà bisogno di vivere in prima persona un’avventura tutto pepe per spronare se stesso a non arrendersi in caso di difficoltà. Tramite Sandro, che fa da ponte tra la realtà immaginaria di Sololù e il mondo reale, i bambini avranno la possibilità di familiarizzare con il mondo delle belle arti, affinando il loro amore per il disegno.

“Per un bambino di oggi leggere Mirta significa avere la possibiltà di esplorare un mondo fatto di racconti fantastici che offre l’opportunità di incrementare il proprio bagaglio personale. É necessario sviluppare il valore dell’integrazione, cioè la capacità di vedere il diverso come qualcuno che in realtà diverso non è” (Laura Montuoro).

Leggere Mirta significa intraprendere un viaggio verso nuove prospettive che darebbero non solo ai bambini ma anche agli adulti, l’occasione di sviluppare un senso della realtà che abbia diverse sfumature, che sia fluido, malleabile, incline alla comprensione e al rispetto. La nostra individualità ci rende diversi dagli altri, ma ci sono valori universali, come quello della diversità stessa, che dovrebbero unirci e non dividerci. Il valore di una diversità vista come completezza e non considerata, in certi casi, come mancanza da discriminare. Non esistono mancanze: esistono solo strumenti diversi e prospettive diverse da integrare in un unicum fluido di orizzonti, aventi tutti il diritto di esistere e di essere concepiti.

                                                                                                    

di Ginevra Lupo

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