Arriva in libreria “la pacchia”, il nuovo libro di Bianca Stancanelli: vita di Soumaila Sacko, nato in mali, ucciso in italia

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“Scrivo di un uomo che non esiste più, di un luogo che non esiste più, di un’ingiustizia che dura”. Così Bianca Stancanelli nel suo ultimo libro, in uscita il 7 novembre per Zolfo Editore, inizia a raccontare la storia di Soumaila Sacko, giovane uomo che in Africa nel Mali ha lasciato una moglie e una bambina piccola ed è venuto in Europa a cercare fortuna. E in Italia ha trovato la morte.

Con tre amici Soumaila cammina lungo una strada calabrese. Cercano lamiere per costruire una baracca. Le trovano in una fornace abbandonata dove altri prima di loro sono passati. Ma quel giorno un uomo decide che lui e i suoi compagni non possono prendere nulla. E spara.

La sua è la storia di un uomo arrivato in un Paese che ha scoperto la paura per il diverso, l’odio e il razzismo. Un Paese dove un ministro della Repubblica annuncia che la pacchia per gli immigrati irregolari è finita. Ma la vera pacchia, racconta Stancanelli, è quella delle cosche, dei caporali che sfruttano i migranti, manodopera della quale quelle campagne non possono fare a meno. E di quella politica “spregiudicata e complice” che negli anni ha manovrato una spesa pubblica miliardaria.

Bianca Stancanelli, giornalista e scrittrice, è nata a Messina e vive a Roma. Ha esordito come cronista al quoti­diano «L’Ora» di Palermo, occupandosi so­prattutto di mafia e politica, si è poi trasferita nella capitale dove ha lavorato come inviato speciale per il settimanale «Panorama». Ha pubblicato con l’editore Marsilio, oltre ai due volumi di racconti Cruderie (1996) e Morte di un servo (2000), i saggi Quindici innocenti terroristi. Come è finita la prima grande inchie­sta sull’estremismo islamico in Italia (2006), La vergogna e la fortuna. Storie di Rom (2011) e La città marcia. Racconto siciliano di potere e di mafia (2016). Con A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: sto­ria di un eroe solitario (Einaudi, 2003) ha vin­to l’Aquila d’oro al Premio Estense 2003. Nel 2016 le è stato conferito il Premio nazionale

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