GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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SOCIETA’ - page 12

Lo scorso 21 dicembre al Campidoglio la cerimonia del Premio di Poesia ispirato al Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi

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ROMA, Villa Aurora Boncompagni Ludovisi, nello scorso giugno si è tenuta la presentazione del Premio Internazionale di Poesia Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi; augurato e voluto dalla Principessa Rita Boncompagni Ludovisi, organizzato dell’Associazione Culturale “Calliope” di Maria Buongiorno sotto la direzione artistica di Diego De Nadai e con il Patrocinio di Roma Capitale.

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Conclusa la Conferenza permanente, redatto documento con le priorità politiche

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Nuova centralità Italiani all’estero: conclusa la Conferenza permanente, redatto documento con le priorità politiche

Continuità di azione della Conferenza permanente tra una convocazione e l’altra; partecipazione formale del CGIE alla Conferenza Stato – Regioni; revisione e integrazione delle forme di rappresentanza degli italiani all’estero, alla luce dei cambiamenti intervenuti nel tessuto dell’emigrazione italiana; potenziamento del Sistema Paese in Italia e all’estero attraverso il coinvolgimento nei tavoli di lavoro di tutti i soggetti della Conferenza permanente, stake holder del successo del Sistema Italia.

 

Sono questi gli obiettivi prioritari evidenziati nel documento finale che è stato approvato, al termine dei tre giorni di lavori, dalla IV Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato, Regioni, Province Autonome e CGIE, che ha avuto come oggetto privilegiato i temi di nuova emigrazione; internazionalizzazione, diritti civili e politici.

 

“È compito della Conferenza permanente – si legge nel documento- trovare e realizzare il delicato equilibrio fra l’integrazione a pieno titolo e diritto nel Paese di accoglienza e la tutela dell’identità di origine”.

Nel corso della Conferenza, le Consulte Regionali delle Emigrazioni hanno chiesto un impegno da parte del Governo a dare maggiore visibilità al loro operato, a riconoscere il codice Ateco per le associazioni presenti in Italia che si occupano delle comunità italiane all’estero, a riportare tutti i progetti nazionali sul turismo delle radici sotto la direzione della Digit. Infine è stato chiesto al Governo di intercettare – assieme agli altri soggetti che si occupano degli italiani all’estero – finanziamenti che consentano di portare avanti progetti strategici, che possano incidere davvero sul benessere dei nostri connazionali fuori dell’Italia.

“Solo un intervento corale dello Stato e delle Autonomie territoriali, con la collaborazione costante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – ha sottolineato il Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova – può realizzare questi ambiziosi obiettivi”. 

Ha evidenziato l’impegno ecomiabile del Cgie e la necessità di una Conferenza con cadenza regolare, che ne valorizzi ruolo e contenuto programmatico, anche il Ministro del Lavoro Orlando nel suo intervento. “Dobbiamo riflettere su riforme adeguate del sistema di rappresentanza – ha affermato il Ministro – e riconoscere la comunità degli italiani nel mondo, cresciuta negli ultimi 10 anni da circa 4,6 milioni a circa 6,5 milioni -, come la XXI regione italiana. Non c’è contraddizione tra l’adottare misure per favorire il “rientro” di coloro che desiderano mettere a valore le esperienze acquisite all’estero e le misure di tutela e sostegno per chi parte e vive all’ estero. Occorre in tal senso cogliere tutte le opportunità offerte dal PNRR. L’analisi dei numeri e dei profili degli italiani nel mondo, ma anche degli immigrati in
Italia, – si è letto nell’intervento del Ministro – merita un’attenta riflessione sull’importanza di una gestione intelligente della
mobilità. La disponibilità di adeguate conoscenze e qualifiche professionali è infatti un elemento decisivo per far fronte alle sfide poste dai trend demografici e dai processi di transizione ecologica e digitale in riferimento alla sostenibilità anche dei nostri modelli sociali. In questa prospettiva, e di fronte alla crescente specializzazione delle economie avanzate, è importante per l’Italia presidiare un mercato del lavoro che sta diventando sempre più globale, anche grazie alla diffusione di tecnologie che, applicate al lavoro, rendono più fluidi e meno rigidi i confini fisici tra Paesi”.

A tirare le somme di questa tre giorni è stato il Segretario generale CGIE Michele Schiavone: “Con la Conferenza permanente gliItaliani che vivono nel mondo hanno ritrovato una centralità e un riconoscimento nelle istituzioni italiane. Il Governo, le Regioni e le Province autonome hanno partecipato, contribuendo a indicare le linee programmatiche per la resilienza e la ripresa delle attività degli italiani che vivono all’estero. A loro è stata dedicata questa assemblea e con loro l’Italia conta di ritornare protagonista sulla scena mondiale”

IV Plenaria conferenza permanente CGIE, Italiani all’estero veri ambasciatori del made in Italy, ma serve coordinamento

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Gli italiani all’estero sono gli ambasciatori ideali del made in Italy e dell’italianità. È quanto emerge con unanimità da tutti gli interventi della seconda giornata di lavori della IV Plenaria conferenza permanente, Cgie, Stato, Regioni e Province autonome, in corso a Roma fino a domani.

“Essere qui riuniti è già significativo di un grandissimo successo – ha commentato\ Michele Schiavone, Segretario generale CGIE – Consiglio Generale Italiani all’Estero. Mentre ci sono tante limitazioni e gran parte del mondo è bloccato, noi siamo qui a ragionare su come dare continuità alle politiche per gli italiani all’estero. C’è bisogno di una profonda revisione e di  ritrovare stimoli e creare con dizioni per delle legislazioni attuali che abbiano una visione anche futura”.

Nell’intervento del ministro del Turismo Massimo Garavaglia  è stato sottolineato come “i nostri connazionali fuori dall’Italia rappresentano una enorme possibilità di riscoprire il grande patrimonio di bellezze italiane non sufficientemente valorizzate e messo a reddito dal turismo, che si concentra sulle mete più note. Proprio le radici – ha spiegato il Ministro – consentono di riscoprire questa Italia minore, che è minore solo perché meno conosciuta. Questo è un tema su cui lavorare”.

Proprio in quest’ottica – ha illustrato il ministro plenipotenziario Stefano Nicoletti – “il ministero degli Esteri ha lanciato la campagna di nation branding beIT con un investimento di 50 milioni di euro su 26 paesi, i primi 20 per destinazione dell’export italiano e altri sei dove vediamo un alto potenziale, una campagna valoriale che avrà anche una fase dedicata a promuovere  settori produttivi italiani meno noti”.

La necessità di un coordinamento saldo per promuovere efficacemente il made in Italy nel mondo è stata ribadita dal senatore Vito Petrocelli, presidente della commissione affari esteri del Senato. “È fondamentale fare sistema – ha sottolineato -, coordinare il più possibile le attività, e in questo il ruolo del Parlamento è semplice: fare da coordinamento fra le comunità e la rappresentanza governativa. Porteremo avanti questo lavoro con il nuovo Cgie, con la consapevolezza che possiamo essere il vero legame fra chi vive e lavora all’estero e la rappresentanza di governo che nel ministro degli Esteri ha il presidente del Cgie stesso”.

Ha evidenziato l’importanza della circolazione tra paesi dei giovani in un mondo così globalizzato il ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, che ha specificato che “il punto è come poi riuscire a ri-accoglierli nel nostro paese, rendendolo attrattivo per loro”.

“Come Cgie dobbiamo vigilare – ha commentato in conclusione il Segretario generale Schiavone – che con una concertazione forte tra tutti gli attori in partita – Governo, Parlamento, Regioni e tutte le altre realtà che si occupano di italiani all’estero – si faccia il massimo per tutelare i diritti di chi per le ragioni più diverse lascia l’Italia. Questo è il nostro compito”

Italiani nel Mondo, a Roma la IV conferenza permanente del CGIE

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si svolgerà a Roma la IV conferenza Permanente del CGIE convocata dal  Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, . La conferenza si terrà a Roma, nella sala convegni Angelicum, dal 15 al 17 dicembre. Tre giorni di dibattiti, confronti, interventi che offriranno l’opportunità di svolgere una riflessione completa e aggiornata su attualità e prospettive delle collettività all’estero. L’occasione potrà contribuire anche all’elaborazione delle riforme che il nostro Paese ha già avviato e in particolare alla realizzazione del PNRR per integrare nel sistema paese la grande realtà e risorsa che l’Italia possiede oltre i confini nazionali.

Temi grande rilevanza  saranno discussi nei tavoli di lavoro nella tre giorni di dibattiti ai quali parteciperanno le più alte cariche dello stato a cominciare dal Presidente Mattarella che aprirà i lavori. Presenti alla conferenza i Ministri Gelmini, Carfagna, Garavaglia, Dadone, Orlando.

Si discuterà di ”Nuova Emigrazione italiana e mobilità”, ”Internazionalizzazione e Sistema Paese”, “Cultura e Lingua Italiana nel Mondo–Ripresa  e “Diritti e cittadinanza, rappresentanza degli italiani all’estero” temi di grande interesse per i circa 5.600.000 italiani residenti all’estero.

Ne parliamo con Mariano Gazzola, Vicesegretario CGIE , Giangi Cretti,  Consigliere CGIE  e Rodolfo Ricci , Vice Segretario Generale CGIE nelle nostre video Interviste.

 

 

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Italiani all’estero: 15/17 dicembre IV Conferenza Permanente del CGIE

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Apertura con messaggio Presidente Mattarella. Presenti ministri Gelmini, Carfagna, Garavaglia, Dadone, Orlando

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha convocato la IV plenaria conferenza permanente del CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. La conferenza si terrà a Roma, nella sala convegni Angelicum, dal 15 al 17 dicembre. Tre giorni di dibattiti, confronti, interventi che offriranno l’opportunità di svolgere una riflessione completa e aggiornata su attualità e prospettive delle collettività all’estero.

L’occasione potrà contribuire anche all’elaborazione delle riforme che il nostro Paese ha già avviato e in particolare alla realizzazione del PNRR per integrare nel sistema paese la grande realtà e risorsa che l’Italia possiede oltre i confini nazionali.

IL PROGRAMMA
La conferenza sarà aperta da un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il 15 dicembre lavori saranno avviati da Mariastella Gelmini, Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE, Massimiliano Fedriga, Presidente Conferenza Regioni e P.A., Piero Fassino, Presidente Comm. Affari Esteri e Comunitari Camera, Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI, Ornella Segnalini, Assessore ai LL PP Città di Roma, Roberto Ciambetti, Coordinatore Conferenza Assemblee regionali, Piero Marrese, Rappresentante del Consiglio UPI – Pres. Provincia MT.

Nel corso della mattinata sarà trasmesso il video messaggio di Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri.

Nel primo pomeriggio si entrerà nel vivo con una tavola rotonda su: ”Nuova Emigrazione italiana e mobilità”. A moderare Roberto Napoletano, Direttore de Il Quotidiano del Sud l’Altravoce dell’Italia, Elly Schlein, Vice Presidente Regione Emilia Romagna, Carmine Cicala, Parlamenti Regionali – Pres. Cons. reg.le Basilicata, Maria Chiara Prodi, Presidente Commissione VII CGIE, Edith Pickler, Consigliere CGIE, Delfina Licata, Fondazione Migrantes, Gianluigi Petteni, Presidente CEPA. A seguire una intervista Pier Ferdinando Casini, Presidente Interparlamentare Italiana.

I lavori della giornata si chiuderanno con una Intervista a Maurizio Tira, Magnifico rettore UNIBS ( Università degli Studi di Brescia)- CRUI.

La giornata di giovedì 16 dicembre si aprirà con una tavola rotonda su: ”Internazionalizzazione e Sistema Paese” moderata da Maria Soave, Giornalista TG1 con Mara Carfagna Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo, Vito Petrocelli, Presidente Commissione Esteri del Senato, Donato Toma, Presidente Regione Molise, Cecilia Piccioni, Vice Direttore Centrale MAECI, Federico Cinquepalmi, Dirigente Ufficio Internazionale Formazione Sup., Manfredi Nulli, Presidente Commissione VI CGIE

A seguire un focus su: “Cultura e Lingua Italiana nel Mondo–Ripresa e
resilienza del Sistema Italia” con una intervista di Maria Soave a Dario Franceschini, Ministro della Cultura

Nel primo pomeriggio, i lavori riprenderanno con Oliviero Bergamini, Vice Direttore Rai News24 e Fabiana Dadone, Ministro per le politiche giovanili con una introduzione di Mariano Gazzola – Consigliere CGIE su; “Diritti e cittadinanza, rappresentanza degli italiani all’estero” alla quale parteciperanno: Ivan Scalfarotto, Sottosegretario all’Interno, Dario Parrini, Pres. Comm. Affari Costituzionali del Senato, Marco Marsilio Presidente della Regione Abruzzo, Marco Galdi, Costituzionalista, Rodolfo Ricci , Vice Segretario Generale CGIE.

Ultima giornata di lavori venerdì 17 dicembre con un intervento di Benedetto Della Vedova, Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e con la presentazione del documento conclusivo dell’Assemblea Plenaria della IV Conferenza Permanente Stato-Regioni Province Autonome-CGIE con Silvana Mangione, Vice Segretario Generale CGIE.

La Conferenza, che ha il compito di indicare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni per le comunità italiane all’estero, sarà conclusa da Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE e Andrea Orlando, Ministro del Lavoro.

Transizione ecologica, formazione e Sahel protagonisti del secondo giorno di Codeway

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La transizione ecologica non può che essere globale e quanto avviene in questo senso nei Paesi in via di sviluppo riguarda inevitabilmente tutti noi. Su questo tema si sono concentrati i protagonisti della seconda giornata di Codeway, – Cooperation Development Expo, la prima manifestazione fieristica italiana dedicata alla Cooperazione allo Sviluppo Internazionale, organizzata da Fiera Roma con un focus specifico su aziende e realtà profit impegnate nel settore.

Il dibattito si è soffermato su ciò che sta avvenendo nei paesi in via di sviluppo in termini di transizione ecologica e su come questo processo possa essere promosso concretamente. Una esigenza strategica su cui ci si è confrontati partendo dagli esempi concreti di aziende italiane impegnate in questo ambito e in questi Paesi. Ma anche tenendo conto di un presupposto: la stretta relazione tra crescita e disponibilità di comunicazione. Ne ha parlato con l’evidenza dei numeri Marzia Minozzi, Responsabile Regolamentazionee Normativa
Asstel, che ha portato ad esempio il caso Africa, continente in cui ogni 10% aggiuntivo di copertura radiomobile genera un impatto economico del 2,5% del Pil.

Una proposta concreta è arrivata da Green Utility, società leader nel settore delle energie rinnovabili, da sempre convinta che la sostenibilità sia un asset chiave per le imprese. L’azienda sta lavorando al progetto di dare una nuova vita nei Paesi in via di Sviluppo ai moduli fotovoltaici che hanno circa 8-9 anni di esercizio e sono ancora perfettamente funzionanti, ma non possono essere riutilizzati in Italia. Questo accade perché la prassi italiana prevede che ciascun modulo fotovoltaico abbia un suo codice identificativo che viene associato ad uno solo impianto fotovoltaico incentivato e pertanto un modulo non può essere smontato da un impianto e re-installato in un altro impianto incentivato (principalmente per evitare furti). Questo fa sì che, se in un impianto fotovoltaico italiano si rende la necessità di sostituire circa il 40% dei moduli perché rotti o non performanti, quasi sempre si sostituiscono anche gli altri 60% dei moduli “non problematici” per ragioni di impostazione elettrica dell’impianto. Proprio questo 60% di moduli validi e funzionanti, ma che hanno forti limitazioni per essere re-installati da altre parti in Italia, potrebbero essere messi a disposizione delle  ONG per progetti  in Africa o in altri Paesi in via di sviluppo.

L’urgenza di puntare su formazione e sviluppo in Africa è stato l’altro tema protagonista della seconda giornata di lavori di Codeway. Le tendenze di crescita demografica del continente africano e il ritmo di crescita economica e di industrializzazione impongono una riflessione approfondita sulla necessità di formare culturalmente e professionalmente milioni di giovani che nei prossimi anni e fino alla fine del secolo si affacceranno sul mondo del lavoro. Sia che questi giovani decidano di restare nei propri paesi di origine, sia che decidano di migrare in cerca di fortuna, la capacità di offrire loro occasioni di formazione è fondamentale. Lo è per i paesi di partenza (impegnati in uno sviluppo industriale cheha bisogno di competenze) e lo è per gli eventuali paesi di arrivo, che, interessati da fenomeni di contrazione demografica potrebbero aver bisogno di persone con delle professionalità definite. Sono intervenuti su questo tema importanti realtà imprenditoriali e associative. In particolare, il Professor Haruna Fnse, Vice presidente esecutivo e Amministratore delegato della Agenzia per le infrastrutture scientifiche e ingegneristiche della Nigeria, che, interloquendo con il Presidente di Confartigianato Marco Granelli e con Filippo Prosperi della De Lorenzo Spa, ha rimarcato la necessità di costruire progetti di formazione per migranti sia in ambito scolastico/universitario, sia con stage nelle imprese italiane con l’obiettivo di avviare imprese e progetti di cooperazione nei Paesi d’origine. A riprova del fatto che anche la formazione è un terreno nel quale profit e no-profit possono collaborare a mutuo beneficio.

Gli appuntamenti pomeridiani hanno avuto come tema centrale il Sahel. Hanno approfondito le complesse dinamiche che cara terizzano quel territorio la Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel, Emanuela Del Re, il Presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D’Alema, e gli autori, autori del libro “Il grande gioco del Sahel”, Marco Aime e Andrea De Georgio, oltre a un approfondimento sulla situazione umanitaria nella regione a cura della Croce Rossa Italiana. In tutti gli interventi è stata sottolineata l’importanza strategica per l’Europa di intervenire in questa area del continente africano. Nell’ambito di interventi di cooperazione allo sviluppo, emerge con forza la necessità di passare dall’ “aiutiamoli a casa loro” al “formiamoli a casa nostra”, costruendo così le condizioni per progetti di cooperazione al rientro nei Paesi di origine.

 

 

 



 

La Vice Ministra Sereni inaugura Codeway 2021 Digital Edition, l’evento di Fiera Roma

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“Il Covid-19 ha reso ancora più evidente la necessità della cooperazione” dedicato alla Cooperazione allo Sviluppo Internazionale con un focus sul mondo profit

“La pandemia da Covid-19 porta a rilanciare il concetto stesso della cooperazione. In un mondo globalizzato e con confini sempre più liquidi, nessuno può definirsi sano in un pianeta malato”. È Marina Sereni, Vice Ministra degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ad aprire l’edizione digitale di Codeway – Cooperation Development Expo, la prima manifestazione fieristica italiana dedicata alla Cooperazione allo Sviluppo Internazionale, con un focus specifico su aziende e realtà profit impegnate nel settore.

 

L’appuntamento, organizzato da Fiera Roma con il supporto di Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Unioncamere Lazio,  è in programma da oggi a venerdì, fruibile gratuitamente registrandosi su www.codewayexpo.com .

 

“Credo che questa pandemia ci abbia insegnato – ha spiegato Sereni, intervenendo sul tema della prima giornata di lavori “Covid, sostenibilità e Sdgs, i nuovi paradigmi della Cooperazione Internazionale” – ci sono sfide mondiali, che senza una cooperazione globale e strumenti multilaterali non possiamo risolvere. Non è possibile nemmeno per il Paese più potente e ricco del mondo. La cooperazione è dunque sì figlia di buoni sentimenti, ma anche di una scelta razionale: cooperare significa fronteggiare meglio minacce e pericoli”.

 

La Vice Ministra ha sottolineato come per raggiungere gli obiettivi prefissati nell’Agenda 2030 sia necessario “un enorme sforzo umanitario” che chiama senz’altro a raccolta risorse pubbliche e donazioni dei cittadini, ma non solo. “I Paesi a basso e medio reddito – ha affermato Sereni – ci chiedono non solo di essere generosi con loro, ma anche di indirizzare sempre maggiori risorse verso lo sviluppo, la possibilità di creare posti di lavoro, impresa, formazione, innovazione tecnologica. È una faccia relativamente nuova della cooperazione, che può e deve mobilitare anche le risorse private del sistema economico. L’Italia è un paese presente in molti contesti difficili e le molte imprese italiane che lavorano in Africa – dove l’Italia è uno dei principali investitori – possono essere impegnate non solo nell’aspetto business puro e semplice, ma anche ad accompagnare questo business con iniziative fatte assieme ai nostri partner africani, per creare condizioni di sviluppo sostenibile, che in qualche misura rendano migliore la prospettiva di vita per quelle popolazioni. La cooperazione deve affrontare di più questo tema. La diffidenza che c’era inizialmente, quando abbiamo approvato la legge 125 nel 2014, di fronte all’idea di dare anche a soggetti profit un ruolo nella cooperazione alla sviluppo, oggi è culturalmente superata. E servono occasioni, proprio come questa offerta da Codeway, che consentano incontro e reciproca conoscenza tra universi diversi come quelli di profit e non profit. Noi, come Italia, dobbiamo migliorare nel fare sistema paese: se riusciamo a mettere insieme tutti i soggetti che a vario titolo si trovano in un determinato territorio, possiamo costruire progettualità di cooperazione certamente più ambiziose, efficaci e robuste”.

 

A livello mondiale si attribuisce un ruolo centrale alla cooperazione: l’Unione Europea nel Bilancio 2021-2027 dota di 79,5 miliardi di euro lo Strumento di vicinato e di cooperazione internazionale e allo sviluppo, Banca Mondiale ha già fatto sapere che la sostenibilità ambientale, economica e sociale di progetti e lavori sarà un prerequisito base per ottenere finanziamenti o realizzare lavori. Anche l’Italia dimostra un’attenzione crescente: la Vice Ministra degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale comunica importanti novità relativamente alla finanza alla cooperazione allo sviluppo contenute nella legge di bilancio in discussione. Dal 2022 fino al 2026 e oltre c’è un trend di aumento per le risorse destinate alla cooperazione: “Abbiamo innescato – ha detto Sereni- dei meccanismi di aumento, graduale, ancora modesto, ma concreto. La seconda novità – ha continuato la Vice Ministra -, che forse è ancora più interessante per le realtà profit, è che abbiamo introdotto una modifica dell’articolo 127 della legge 125, che è quello che riguarda Cassa Depositi e Prestiti. I fondi di CDP destinati alla cooperazione allo sviluppo sono significativi, ma abbiamo sperimentato in questi primi anni che non sono di facile utilizzo: la forma principale che veniva lì ipotizzata è quella dell’impresa mista, ma questo spesso risulta un ostacolo. Abbiamo dunque introdotto una serie di modifiche per consentire alle imprese di attingere a quelle risorse anche senza che ci sia la formula dell’impresa mista. È una semplificazione molto importante, che ci consente di aprire una fase nuova nell’utilizzo delle risorse di CDP che in questo momento sono essenziali per sostenere progetti consistenti di sviluppo sostenibile”.

 

Moderati da Massimo Zaurrini, Direttore di Internationalia, sono intervenuti su “I nuovi paradigmi della cooperazione”: Wladimiro Boccali, Coordinatore di Codeway – Cooperation Development Expo; Luisa Romano, Regione Lazio; Elly Schlein, Vice Coordinatrice Commissione Affari Europei e Internazionali Conferenza delle Regioni-Vice Presidente Regione Emilia Romagna; Francesco Rocca, Presidente Croce Rossa Italiana; Giorgio Marrapodi, Direttore Generale DG Cooperazione allo Sviluppo – MAECI; Luca Maestripieri, Direttore AICS; Silvia Stilli, Portavoce AOI; Raffaele K. Salinari, Presidente CINI; Roberto Ridolfi, Presidente Link2007; Federico M. Bega, Chief Strategy Officer Promos Italia; Enzo Bianco, Presidente Consiglio Nazionale ANCI.

 

Stati generali amusement,Come uscire dalla crisi: il settore del gioco senza vincita in denaro

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Oltre 60mila addetti tra impiegati diretti e indotto, più di 6200 imprese, perlopiù PMI di tradizione familiare, con oltre 30 anni di attività alle spalle, 750 milioni di euro di fatturato diretto annuo. Sono i numeri che danno l’identikit del settore del gioco senza vincita in denaro, il mondo di persone, professioni e competenze che c’è dietro biliardini, videogiochi, giostrine. 

Il settore del puro amusement ha registrato negli ultimi due anni una perdita di fatturato del 95% per via della pandemia ed è in via di definizione una regolamentazione cruciale. Per fare il punto della situazione le principali associazioni di settore (Federamusement-Confesercenti, Consorzio FEE, Sapar, New Asgi Italia, Acmi, Anbi, Astro, Anesv) il 2 dicembre a Roma – dalle 10.30, presso Palazzo Falletti, Via Panisperna 207 – organizzano gli stati generali dell’amusement, coinvolgendo nel convegno “Il gioco senza vincita in denaro, evoluzione di un settore in Italia e in Europa” i principali protagonisti del comparto, italiani ed europei.

Piscine e palestre cosa cambia con il super Green pass

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Con il varo del nuovo decreto dal 6 dicembre per i Non vaccinati sara possibile allenarsi in zona bianca e zona gialla con il tampone negativo, limitazioni previste solo dalla zona arancione.

Con il Super Green Pass per accedere a piscine e palestre sara ancora sufficiente il green pass base in zona bianca o gialle, le limitazioni scattano solo in zona arancione mentre in zona rossa le piacine e le palestre saranno chiuse.

Vediamo come impatta il nuovo decreto sui vari ambiti dei circoli sportivi.

Palestre e piscine

Accesso per chi non e vaccinato possibile con tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti o 72 ore se molecolare.

Questa regola rimane valida anche con il nuovo decreto per la zona bianca e gialla

Palestre e piscine, infatti, non vengono comprese nell’elenco delle attività per cui dal 6 dicembre al 15 gennaio è richiesto il Super Green pass. Quest’ultimo diventerà indispensabile per allenarsi al chiuso solo in zona arancione.

Spogliatoi

Obbligatorio il green pass base per l’accesso agli spogliatoi adiacenti all’attività sportiva anche quando all’aperto.

Impianti sciistici

In zona bianca e gialla per l’accesso agli impianti di sci (funivie, seggiovie, ecc.) servirà il semplice Green pass. In zona arancione, invece, potrà accedervi solo chi ha il Super Green pass, mentre in zona rossa gli impianti dovranno rimanere chiusi.

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