GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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POLITICA - page 7

Scontri in Iran,European Affairs intervista lo scrittore Esmail Mohades

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Novembre 2019, Theran è attraversata da manifestazioni ormai da settimane, le ONG internazionali denunciano più di 100 morti mentre la resistenza nel conta più di 400. Una situazione insostenibile quella della popolazione iraniana stretta dalla profonda crisi economica e dal regime che ormai da anni governa il paese. Ne parliamo con Esmail Mohades, scrittore iraniano esule in Italia. Leggi Tutto

Mike Pompeo a Roma incontra il nuovo governo

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Il Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo è atterrato il 1 ottobre a Roma per una visita ai vertici dello Stato italiano e del Vaticano; il soggiorno in Italia è la prima tappa del suo viaggio in Europa che lo vedrà poi impegnato in Montenegro, in Macedonia del Nord e ad Atene come ultima tappa. Nonostante Pompeo sul suo profilo Twitter abbia inaugurato questo tour europeo con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione economica fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, al centro delle attenzioni ci sono molti argomenti, primo fra tutti l’ombra dell’imposizione dei dazi USA sui beni agroalimentari made in Italy come conseguenza della guerra legale fra le industrie aeree Boeing e Airbus, la prima statunitense e la seconda europea. Leggi Tutto

Il codice Rosso nel Codice Penale italiano. Pregi e difetti di un provvedimento normativo alle luci della ribalta.

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Il prossimo 9 agosto entrerà in vigore la legge n.69 del 19 luglio 2019. Si tratta di un provvedimento abbastanza articolato, che introduce modifiche a normativa già esistente ed introduce nuove fattispecie criminose. La legge è stata presentata come “Codice Rosso” per dare forte impatto emotivo alle donne vittime di violenza, facendo sì che esse possano avvertire la vicinanza e la protezione dello Stato. Leggi Tutto

Sequestro arsenale di Torino, arresti, polemiche e tensioni diplomatiche. L’Ambasciatore Yevhen Perelygin   “nessun Ucraino tra gli indagati”.

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Dopo il ritrovamento di un arsenale custodito in un hangar nei pressi dell’aeroporto di Rivazzano Terme sono state sollevate diverse ipotesi sulla provenienze delle armi e sulla loro destinazione. Di certo al momento ci sono le dichiarazioni della Polizia di Stato che grazie agli agenti della Digos di Torino in collaborazione con quelli di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì, coordinati dalla Polizia di Prevenzione UCIGOS,  hanno sequestrato un autentico arsenale di armi da guerra (fucili d’assalto automatici di ultima generazione, smantellando di fatto un gruppo di trafficanti di armi che oltre ad un numero notevole di armi da fuoco, parti di ricambio e munizionamento, è stato trovato in possesso di un missile Aria – Aria. Leggi Tutto

Photo Credit: Valentin Muriaru

Putin a Roma incontra Papa Francesco e il Presidente Mattarella, tra i temi la crisi libica

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Il 4 luglio il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin è venuto in Italia, a Roma, per incontrare le alte cariche dello Stato, il premier Conte e il presidente Mattarella, nonché il Papa in Vaticano. Il presidente russo è arrivato su invito delle autorità italiane, in risposta alle visite in Russia del presidente Mattarella nell’aprile 2017 e poi del premier Conte lo scorso ottobre.

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Lavoratori militari e civili della ex Ente Croce Rossa in piazza a Montecitorio

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Con l’emanazione del Decreto Legislativo 178/2012 l’Ente Strumentale della Croce Rossa Italiana è stata posto in liquidazione coatta  dal 1 gennaio 2018 e, in tale contesto, è stato attuato un processo di mobilità obbligatoria che ha visto interessato il personale (civile e militare) transitato dall’1 Settembre 2016 presso altre Amministrazioni dello Stato Leggi Tutto

Alla Farnesina giornata di formazione per 76 volontari dei Corpi Civili di Pace

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Giornata di formazione alla Farnesina per 76 giovani volontari in partenza per l’estero nell’ambito dei progetti dei Corpi Civili di Pace, iniziativa promossa dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di promuovere in modo imparziale la solidarietà e la cooperazione, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona e all’educazione alla pace fra i popoli. Leggi Tutto

Vox entra in Parlamento, ma le aspettative erano diverse

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Il miraggio degli incontri di massa durante la campagna elettorale si è schiantato con la realtà delle schede elettorale alle urne. Vox, che aveva nutrito aspettative di un trionfo epico, ha conquistato un risultato molto più prosaico. Il partito ultranazionalista, finora fuori dal parlamento, ha ottenuto più di due milioni e mezzo di voti, il 10,3% del totale, e 24 seggi alla Camera dei Deputati, ma non sarà decisivo per la formazione di un governo (visto che non raggiunge la maggioranza alleandosi con il Partido Popular e Ciudadanos) e deve accontentarsi di essere la quinta forza politica in Spagna.

I leader di Vox si sono affrettati a rispondere a coloro che li accusavano di aver lasciato strada libero a Pedro Sanchez dopo aver diviso  il voto della destra. Per prima cosa è stato il segretario del partito, Javier Ortega Smith, che ha accusato il PP e Ciudadanos di “non essere stati capaci di sconfiggere la sinistra settaria del Governo di Spagna”. E poi lo stesso Santiago Abascal, ha affermato che l’unica responsabilità è per “incapacità, slealtà, tradimenti e paure” della “destra codarda”, riferendosi al suo vecchio partito, il PP, per non essersi opposto alla sinistra quando aveva 186 deputati, maggioranza assoluta, con Rajoy. È stato il PP, ha continuato, a consegnare “le televisioni, i media e l’educazione alla dittatura progressista”. Abascal ha ammesso che per il suo partito, il verdetto delle urne è stato “una gioia, ma anche una preoccupazione”, non è sufficiente “per spodestare il fronte popolare, così che la “Spagna è peggio oggi rispetto a ieri” e “Vox è sempre più necessario”. Ha espresso il suo “profondo rispetto per il risultato elettorale”, ma ha avvertito che nessuna maggioranza legittima potrà intraprendere una riforma costituzionale che comprenda  il diritto all’autodeterminazione, il perdono per i responsabili di processi separatisti o imporre leggi totalitarie, riferendosi alla legge delle memoria storica o a quella della violenza di genere. Per un partito extraparlamentare, irrompere in Parlamento con una ventina di deputati e moltiplicare per cinquanta volte i suoi voti nelle ultime elezioni generali dovrebbe essere motivo di festa. Tuttavia, i leader di Vox avevano gonfiato le loro aspettative così tanto che la sensazione è stata quella di delusione il giorno dopo il voto. Abascal diceva che i sondaggi erano sbagliati e che molte società demoscopiche avrebbero dovuto chiudere per non aver pronosticato il trionfo del suo partito, per poi constatare che il risultato è stato molto al di sotto di quanto veniva previsto da tutti i sondaggi, in cui venivano assegnati tra i 29 e i 37 seggi al partito di estrema destra. Vox ha scelto come quartier generale per la notte elettorale l’Hotel Fenix, in un angolo di Plaza Colòn, dove Abascal ha iniziato e chiuso la sua campagna elettorale, e a pochi metri dalla sede el PP, in Calle Genova, il partito in cui ha militato per 19 anni. Più di 280 giornalisti, molti stranieri, hanno chiesto di essere accreditati, ma solo 84 di questi hanno potuto accedere alla piccola sala stampa. Poco dopo la chiusura delle urne, il presidente di Vox a Madrid e candidata alla Comunidad, Rocio Monsterio, è apparsa davanti ai media per fare una breve dichiarazione e senza ammettere nessuna domanda. Dopo aver ringraziato il lavoro svolto da tutta la squadra di Vox, ha assicurato che nel nuovo Parlamento ci “saranno molti deputati di Vox” che combatteranno “con fermezza e determinazione per l’unità del Paese, la libertà e l’uguaglianza degli spagnoli”. Allo stesso tempo, il capo lista di Barcellona, Ignacio Garriga, aveva predetto che il suo partito avrebbe ottenuto 70 deputati, gli stessi che ha ottenuto Podemos nel 2016. Mentre il conteggio proseguiva, la sala dove i leader del partito seguivano i risultati è stata chiusa e le poche facce che uscivano erano tutte di cattivo umore. Verso le 22.30, con quasi l’80% dei voti scrutinati, Ortega è dovuto uscire per sollevare gli spiriti di tutti i sostenitori radunati fuori il quartier generale che contemplavano in silenzio, attraverso un grande maxi schermo, il frantumarsi del loro sogno. Il numero due di Vox ha assicurato che, d’ora in poi, i suoi deputati “saranno l’unica opposizione” all’esecutivo socialista, la cui vittoria è stata predetta come “effimera”. Ortega ha invitato i suoi assordanti seguaci a ritenersi “molto soddisfatti e orgogliosi” di quello che hanno ottenuto nonostante l’esclusione del partito dai dibattiti televisivi e la mancanza di risorse pubbliche che hanno gli altri partiti.

Nelle elezioni andaluse dello scorso dicembre, Vox ha ottenuto 395.978 voti, il 10,97% del totale, entrando nel Parlamento autonomo con 12 seggi. Nelle elezioni generale del 2016 ha ottenuto solo 46.881 voti, lo 0,2%. Il suo miglior risultato nelle elezioni statali è stato ottenuto nelle europee del maggio 2014, pochi mesi dopo la sua nascita, dove ha conquistato 244.929 voti, l’1,56%, non ottenendo nemmeno un seggio a Strasburgo.

Di Mario Savina

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Mario Savina
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