GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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EST EUROPA - page 5

Crisi Ucraina: le ultime dal fronte

Guerra in Ucraina di

 

Nella giornata di oggi di rilievo l’adunata del popolo russo nello studio Luzhniki di Mosca durante la quale il Presidente Vladimir Putin ha dichiarato che il suo Paese farà di tutto per mettere la parola fine al genocidio del Donbass.  “Abbiamo fatto risorgere questi territori” della Crimea e “attueremo tutti i nostri piani (…) Sono gli abitanti della Crimea che hanno fatto la scelta giusta, hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo, che continua ad esserci nel Donbass, con operazioni punitive di quella popolazione. Sono stati vittime di attacchi aerei ed è questo che noi chiamiamo genocidio. Evitarlo è l’obiettivo della nostra operazione militare”.

Intanto la Russia resta ferma sulla posizione circa la quale si potrà iniziare a parlare di un possibile incontro tra i presidenti Putin e Zelensky solo dopo l’approvazione di un testo d’accordo tra Mosca e Kiev.  Lo ha rilevato il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky. “Dirò solo che prima di parlare dell’incontro tra i leader, è necessario che i negoziatori preparino e concordino il testo del trattato, che secondo le nostre proposte, dovrebbe essere siglato dai ministri degli Esteri. Poi il trattato sarà approvato dai governi e solo dopo avrà senso parlare di un vertice dei capi di stato”, queste le sue parole. Tuttavia, Medinsky ha anche aggiunto che le posizioni negoziali di Mosca e Kiev sullo “status di neutralità” dell’Ucraina alla Nato è uno dei punti chiave dei colloqui e che è quello dove le posizioni delle due parti si sono avvicinate maggiormente.

Di primaria importanza anche la chiamata, durata più di due ore, tra Il presidente della Repubblica Popolare cinese e quello degli Usa. Xi Jin Ping ha esortato gli Stati Uniti e la Nato al dialogo con la Russia per cercare di mettere la parola fine al conflitto in Ucraina. “Tutte le parti dovrebbero sostenere congiuntamente il dialogo e il negoziato tra Russia e Ucraina e negoziare i risultati e la pace”, ha dichiarato il leader del Partito Comunista cinese che ha, inoltre, aggiunto: “Gli Stati Uniti dovrebbero anche dialogare con la Russia per risolvere il nodo cruciale della crisi ucraina e risolvere i problemi di sicurezza sia della Russia che dell’Ucraina”.

Dall’ incontro di oggi, inoltre, i due presidenti si sono detti l’un l’altro che le relazioni tra i due Paese non possono e non devono arrivare ad uno scontro in quanto non sarebbe nell’interesse nessuno.

Sul “fronte” Unione europea si rileva che la prossima settimana i leader dei Paesi membri si riuniranno per iniziare a mettere nero su bianco la strategia sulla strutturazione della difesa comune europea. Il documento, frutto di un’elaborazione lunga più di due anni, verrà adottato nella riunione di lunedì dei ministri degli Esteri e della Difesa e poi verrà formalmente approvato dai Capi di Stato e di Governo di Bruxelles in un vertice che è previsto per il 24-25 marzo. Non si tratta di un documento di risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ma di un piano strategico di lungo periodo. Un alto funzionario dell’Unione ha a riguardo dichiarato: “Ovviamente la guerra in Ucraina è la prima minaccia per l’Unione ma non è l’unica. La strategia riguarda anche minacce all’interno e all’esterno, quali quelle che potrebbero arrivare dai Balcani occidentali, dal Sahel, dal Medio ed Estremo Oriente e dall’Indopacifico”. All’interno del suddetto documento sono state incluse anche le raccomandazioni sull’aumento della spesa per la Difesa.

Guerra in Ucraina, il punto di vista degli esperti ucraini

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Vi proponiamo una analisi del conflitto in corso realizzata da analisti urcaini a Kiev.
 
L’invasione russa degli alleati della NATO diventa altamente probabile in una prospettiva a breve termine.  Nel 2021, in numerosi miei articoli e interviste, ho notato che la Russia continua a elaborare un piano del 2014 per conquistare i territori dell’Ucraina da Kharkiv a Odesa e spingere un corridoio terrestre, non solo verso la Crimea occupata, ma oltre la sua metastatica  territorio della Transnistria.
 

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Ucraina, da Kiev l’analisi degli esperti ucraini

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L’invasione russa degli alleati della NATO diventa altamente probabile in una prospettiva a breve termine
Nel 2021, in numerosi miei articoli e interviste, ho notato che la Russia continua a elaborare un piano del 2014 per conquistare i territori dell’Ucraina da Kharkiv a Odesa e spingere un corridoio terrestre, non solo verso la Crimea occupata, ma oltre la sua metastatica territorio della Transnistria.

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Ucraina. Kharkiv sotto attacco

 

UCRAINA: DA AMNESTY INTERNATIONAL LE TESTIMONIANZE DALLA CITTÀ DI IZIUM, ASSEDIATA DALLE FORZE RUSSE DAL 28 FEBBRAIO. Tra il 9 e il 12 marzo Amnesty International ha raccolto drammatiche testimonianze di persone evacuate dalla città di Izium, nella regione ucraina orientale di Kharkiv, assediata e bombardata dalle forze russe dal 28 febbraio e i cui abitanti rimasti e rifugiati nelle cantine e nei sotterranei sono ormai a corto di cibo e di acqua. “Decine di piccoli centri dell’Ucraina sono sotto costanti attacchi e i loro abitanti sono al centro degli scontri armati o sono assediati dalle forze russe. Le testimonianze che abbiamo raccolto rivelano il terrore di persone Leggi Tutto

UCRAINA: AL VIA DOMANI PRIMA MISSIONE DI EVACUAZIONE CIVILI DELLA CROCE ROSSA ITALIANA. FRANCESCO ROCCA SARA’ SUL POSTO PER RACCOGLIERE LE NUOVE NECESSITA’ DELLA CROCE ROSSA UCRAINA

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 Al via la prima missione di evacuazione di civili della Croce Rossa Italiana dall’Ucraina: un convoglio partirà domani per Leopoli con l’obiettivo di portare in Italia oltre 60 persone fragili (bambini, anziani, diversamente abili ecc.). Parallelamente, il Presidente Francesco Rocca si recherà a Vinnytsia e Chernivtsi per raccogliere richieste e necessità della Croce Rossa Ucraina.

“Da settimane – sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) – la CRI ha messo in atto un ponte umanitario importante per rispondere alle enormi necessità della Croce Rossa Ucraina, inviando numerosi convogli di aiuti. A questo, ora si aggiunge la richiesta di evacuazione di civili fragili alla quale abbiamo dato prontamente risposta, mettendo a disposizione tutte le nostre forze. Un convoglio, infatti, partirà nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 marzo alla volta di Leopoli. Leggi Tutto

I DUE GRATTACAPI PER L’UCRAINA: IL SUPPORTO MILITARE RICHIESTO E IL PROBLEMA DELLA NEUTRALITÀ

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Da settimane si sta discutendo attorno al tema dell’approvvigionamento di strumenti militari a favore delle forze militari ucraine che devono difendersi dall’aggressione della Russia, iniziato il 24 febbraio. Alcuni Stati membri dell’Alleanza atlantica hanno già inviato delle armi, altri hanno garantito al più presto tale approvvigionamento, come gli Stati Uniti che hanno garantito anche l’assistenza finanziaria per la sicurezza in Ucraina, la stessa Germania che, inizialmente, era restia all’esportazione di armi in una zona bellica, ha poi deciso di consegnare una serie di strumenti militari alle forze militari ucraine, anche il resto degli Stati si sono ritrovati sullo stesso binario del rifornimento di armi e dispositivi di protezione al governo ucraino.

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Crisi ucraina: le ultime dal fronte

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Ieri si è chiusa un’altra giornata di guerra. Un’altra giornata, l’ennesima, tra bombe enegoziati senza reali prospettive di successo.

A Kiev i bombardamenti vanno avanti senza tregua e non accennano a diminuire. Nella capitale è stato attaccato un altro palazzo residenziale ed è stato indetto un coprifuoco di 36 ore.

Anche a Mariupol la situazione continua ad essere tragica.  Stando alle parole del suo sindaco, Vadim Bojenko, nella città le truppe russe starebbero tenendo in ostaggio 400 persone, compresi medici e pazienti, all’interno di un ospedale. Tuttavia, sempre da Mariupol, in queste ultime ore sarebbero riuscite a uscire almeno duemila auto anche se le persone che vorrebbero uscire dalla città e non vi riescono sarebbero circa 350.000.

Secondo “La Tass”, inoltre, l’esercito di Putin avrebbe preso il controllo della città portuale di Berdiansk, centro abitato di 100 abitanti sul Mar d’Azov.

Sul fronte diplomatico continuano a farsi sentire incessanti le parole di Volodymyr Zelensky, il quale durante un colloquio con i dirigenti della Joint Expeditionary Force (corpo di spedizione militare del Regno Unito) ha dichiarato che: <<E’ chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato. Lo capiamo. Per anni abbiamo sentito parlare della presunta porta aperta, ma abbiamo sentito dire che non dovremmo entrarvi. E’ vero. Va riconosciuto. Comprendiamo che non siamo nell’Alleanza>>.

Queste parole del Presidente ucraino insieme a quelle con le quali è tornato a chiedere la “no fly zone” saranno sicuramente dibattute la prossima settimana quando il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sarà in Europa. Intanto a rispondere sulla questione Nato ci ha pensato il suo Segretario Generale, Jens Stoltenberg, che ha ribadito che un intervento militare dell’Alleanza Atlantico è previsto solo quando a subire un attacco è un suo Stato Membro.

Ieri sera a Kiev, inoltre, sono arrivati tre Primi Ministri dall’Est Europa: il polacco, Mateuz Morawieck, il ceco, Petr Fiala e lo sloveno. I tre si sono riuniti nella capitale ucraina per incontrare il Presidente Zelensky allo scopo di assicurare il loro sostegno e quello della Ue e presentare il pacchetto di iniziative adottato dall’Unione.

Intanto vanno avanti anche i negoziati tra Russia e Ucraina. Il vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino al canale televisivo N24 ha chiarito che << Sono in corso i negoziati tra le delegazioni. Nei primi round la Russia non era pronta ad ascoltare la nostra posizione, ha posto degli ultimatum: che l’Ucraina deve arrendersi, deporre le armi, che il nostro presidente firmerà una resa. Ora, la Russia ha un tono un po’ diverso. La posizione ucraina è stata ascoltata, i negoziati sono diventati più costruttivi. Stiamo parlando di un accordo futuro, dopo la guerra>>.

Tuttavia, questo moderato ottimismo da parte della delegazione ucraina è stato prontamente stroncato da Putin che in una delle sue ultime dichiarazioni ha affermato che l’Ucraina non è seria nel voler trovare una soluzione mutualmente accettabile.

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