GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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ASIA PACIFICO - page 5

Cooperazione UE-Cina in forte aumento dall’inizio della pandemia

ASIA PACIFICO/EUROPA di

Nel 2020, la Cina è diventata il principale partner commerciale dell’Unione europea, superando gli Stati Uniti. Con l’accordo globale sugli investimenti (Comprehensive Agreement on Investment, CAI) la collaborazione dell’UE e della Cina ha continuato a fare progressi, mentre sul versante transatlantico il futuro rimane ancora poco chiaro.

Gli ultimi dati dell’Eurostat mostrano che il volume degli scambi dell’UE con la Cina ha raggiunto i 586 miliardi di euro nel 2020, rispetto ai 555 miliardi di euro degli Stati Uniti. Le importazioni dell’UE dalla Cina sono aumentate del 5,6%, mentre le esportazioni verso la Cina sono aumentate del 2,2%. Allo stesso tempo, il commercio con gli Stati Uniti ha registrato un calo significativo sia delle importazioni (-13,2%) che delle esportazioni (-8,2%).

Il commercio di prodotti europei riguarda in particolare i settori automobilistico e dei beni di lusso. Nel frattempo, le esportazioni cinesi in Europa hanno beneficiato della forte domanda di apparecchiature mediche ed elettronica. “Molte forniture mediche anti-virus vengono trasportate nell’UE tramite i treni merci Cina-Europa in costante funzionamento”, ha affermato Cui Hongjian, direttore del dipartimento di Studi Europei presso il China Institute of International Studies.

Un record di 12.400 viaggi in treno merci Cina-Europa sono stati effettuati nel 2020, in crescita del 50% rispetto all’anno precedente, permettendo una maggiore cooperazione globale per combattere il COVID-19.

L’UE è il secondo partner commerciale della Cina nel 2020, superata dall’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN), che ha visto i volumi commerciali con la Cina raggiungere i 4,74 trilioni di yuan lo scorso anno, un aumento del 7% su base annua.

“La dipendenza economica dell’UE dai prodotti cinesi, in particolare i prodotti per la prevenzione dei virus, è aumentata lo scorso anno, ma poiché l’UE ha invitato a costruire la propria catena di approvvigionamento, è ancora un punto interrogativo se il primato della Cina nel commercio con l’UE verrà mantenuto nel 2021 “, ha detto Cui al Global Times.

La perdita del primato degli Stati Uniti nel commercio con l’UE nel 2020 non si è verificata solo a causa della crisi sanitaria globale, ma è stata anche il risvolto naturale della presidenza statunitense sotto l’amministrazione Trump.

E’ certo che l’accordo CAI, i cui negoziati si sono conclusi alla fine del 2020, aumenterà la fiducia nei confronti delle società europee in Cina, purché quest’ultima si impegni a fornire un maggiore accesso agli investitori europei. In questo modo i legami bilaterali non potranno che rafforzarsi ulteriormente.

Nonostante gli ottimi pronostici, l’accordo CAI subirà ulteriori revisioni legali e tecniche prima di essere sottoposto all’approvazione del Consiglio europeo e del Parlamento europeo, un processo che l’UE ha dichiarato di voler completare entro l’inizio del 2022.

Hong Kong vieta ai suoi cittadini la doppia cittadinanza

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Secondo la legge cinese, la doppia nazionalità non è riconosciuta a Hong Kong e le autorità non sono tenute per legge a concedere l’accesso consolare a coloro che detengono il doppio passaporto. Il principale organo legislativo di Pechino ha stabilito questi regolamenti a Hong Kong nel 1996, un anno prima del passaggio di Hong Kong dalla Gran Bretagna. Ma le regole non sono mai state applicate sinora.

Hong Kong ospita 300.000 passaporti canadesi, 100.000 australiani e 85.000 americani, molti dei quali con doppia cittadinanza.

“In passato, se avevi la doppia nazionalità ed incontravi dei problemi, sebbene la legge lo vietasse, nella pratica si poteva ancora godere delle protezioni del consolato, ora invece le cose sono cambiate”, ha detto Eric Cheung, ricercatore presso l’Università di Hong Kong. Questo è un altro segno che la regola del “One country, two systems” a Hong Kong – che scadrà formalmente nel 2047 – sta già evaporando.

Questo cambiamento di politica potrebbe avere delle profonde implicazioni nella vita di molte persone.

Aumenta infatti l’incertezza per i cittadini di Hong Kong con la seconda cittadinanza australiana, britannica, o americana, in quanto non solo non verrà più riconosciuto dalla fine di gennaio il passaporto con doppia nazionalità come documento di viaggio valido, ma i residenti di Hong Kong non avrebbero neanche più diritto all’assistenza consolare straniera.

In altre parole, secondo la nuova legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong chiunque sia in possesso di doppia cittadinanza, sarà considerato solo cittadino cinese, e non potrà quindi beneficiare della protezione consolare straniera, né il governo straniero potrà intervenire nel processo giudiziario di Hong Kong.

Il governo britannico aveva già aggiornato i suoi consigli di viaggio lunedì, avvertendo i cittadini britannici che Hong Kong non riconosce la doppia nazionalità e l’assistenza consolare potrebbe essere limitata. Lo stesso è avvenuto da parte del governo australiano mercoledì pomeriggio. La Gran Bretagna ha poi aperto un programma di visti per milioni di cittadini di Hong Kong per consentire loro di reinsediarsi nel Regno Unito. Il mese scorso, i funzionari canadesi hanno anche espresso preoccupazione dopo che il governo è stato informato che un prigioniero con doppia nazionalità canadese a Hong Kong doveva scegliere una sola nazionalità.

 

Il Myanmar ricade in una dittatura militare dopo cinque anni di tentativi verso la democrazia

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Lunedì 1 febbraio i militari della Birmania con un colpo di stato hanno dichiarato lo stato di emergenza della durata di un anno, accusando irregolarità con le elezioni di novembre che avevano conferito alla Lega nazionale per la democrazia (NLD) una vittoria schiacciante con una quota di seggi parlamentari pari all’83%. L’esercito ha consegnato il potere al comandante in capo delle forze armate, il generale maggiore Min Aung Hlaing, il quale ha successivamente arrestato la leader del partito NLD, Suu Kyi, e altri leader e figure pro-democratiche. Leggi Tutto

Le Nazioni Unite lanciano un appello di $45 milioni per far fronte alla crisi umanitaria nelle Filippine

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Nelle Filippine i disastri naturali non sono purtroppo un’eccezione, e quest’anno mai come prima a causa deldispiegarsi di una triplice crisi: COVID-19, Super Typhoon Goni (conosciuto localmente come Rolly) e Super Typhoon Vamco (nome locale Ulysses). Particolarmente propense ad inondazioni e terreni saturi d’acqua, leFilippine hanno una media di 25 tifoni all’anno, 21 vulcani attivi e regolari minacce di terremoti.

 

All’inizio di novembre, il Super Typhoon Rolly, il più potente ciclone tropicale finora nel 2020, ha colpito 1,9 milioni di persone in 8 delle 17 regioni del paese, lasciando circa 845.000 persone bisognose di assistenza.

Il tifone Rolly è stato presto seguito dalle tempeste tropicali Atsani ed Etau. Una settimana dopo, il tifone Vamco di categoria 4 ha attraversato l’isola di Luzon e ha colpito 4,2 milioni di persone. Il COVID-19 sta aggiungendo un ulteriore livello di complessità a quello che è già un anno difficile, con quasi 500.000 casi confermati di coronavirus e quasi 9.000 decessi.

Il tetto e le panche della chiesa di San Francesco d’Assisi nella città di Malinao sono danneggiati dai potenti venti del tifone Goni nella provincia di Albay, Filippine centrali, 3 novembre 2020.

Su invito del governo, oltre 80 partner umanitari nel paese – comprese le Nazioni Unite (ONU), organizzazioni non governative, il Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e il settore privato – stanno attivando piani di aiuto a sostegno della risposta del Governo, sulla base di accordi di partenariato consolidati e rapporti rafforzati in anni di collaborazione.

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Segnali di stabilità al vertice di AlUla

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Si è concluso con una nota positiva il 41° summit del Consiglio della Cooperazione del Golfo (GCC) tenutosi nella città saudita di AlUla, a 300 km da Medina, il 5 gennaio scorso. Il summit è stato presieduto dal prinicipe ereditario saudita Mohammed Bin Salman e ha visto la partecipazione dei leader dei sei paesi dell’organizzazione (Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar). 

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Mar della cina, attive nuove piattaforme di monitoraggio cinesi

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In questi ultimi decenni, la Cina ha progressivamente aumentato e migliorato le sue infrastrutture, comprese quelle marine. Potere e strategie si rincorrono sempre più nelle profondità marine,dove passa il 95 % delle comunicazioni, ecco perché capire la velocità di passaggio dei dati sottomarini implica, per le agenzie dei servizi segreti nel mondo, comprendere come prevenire e affrontare una possibile minaccia alla propria sicurezza nazionale. In realtà, molte di queste piattaforme stanno espandendosi nel tentativo di poter controllare e monitorare la zona meridionale del mar cinese. Tutto questo costituisce un vantaggio strategico rispetto alle altre nazioni e, inoltre, può essere un incentivo per sorvegliare i movimenti delle navi statunitensi.  Nonostante Pechino abbia più volte rassicurato che questi dispositivi vengono utilizzati solo per scopi civili, in  realtà si può intravedere un approccio “dual-use”. Leggi Tutto

Ad Hong Kong cresce la paura per il virus, Carrie Iam: “gli ospedali rischiano il collasso”

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È stato un giorno di pioggia mercoledì ad Hong Kong e i social si sono popolati di foto raffiguranti lavoratori perlopiù del settore delle costruzioni e dei servizi di pulizia intenti a pranzare all’aperto sotto l’acquazzone estivo. Mangiare all’interno è infatti vietato dalle nuove leggi per contrastare il Coronavirus che comprendono anche l’obbligo di indossare le mascherine in tutti gli spazi pubblici e il permesso di incontri tra massimo due persone di famiglie diverse. Si tratta di norme particolarmente restrittive ma necessarie per affrontare la nuova ondata di contagi che sta affliggendo Hong Kong, che riporta ormai da giorni un numero di infezioni superiori alle 100 giornaliere, quando meno di un mese fa il numero non superava la decina. Leggi Tutto

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