GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Carmelo Cutuli - page 2

Carmelo Cutuli has 26 articles published.

Carmelo Cutuli è un professionista esperto nel campo della comunicazione e delle relazioni istituzionali con una consolidata esperienza internazionale.

Antonio Grasso presenta il suo libro “Catania: un viaggio nel Barocco” al Salone degli Specchi del Palazzo comunale di Giarre

LIBRI di

Il libro “Catania: un viaggio nel Barocco” di Antonio Grasso, sarà presentato giovedì 21 dicembre alle ore 17.30 presso il Salone degli Specchi di Palazzo di Città (Via Callipoli, 81) a Giarre, in provincia di Catania. 

L’evento vedrà la partecipazione di importanti personalità istituzionali della città, tra cui il Sindaco di Giarre, Leonardo Cantarella, l’Assessore alla Cultura, Tania Spitaleri, l’Assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, Giuseppe Cavallaro, e il Presidente della Commissione Consiliare Istruzione, Cultura, Beni Culturali e Ambiente, Vincenzo Silvestro.
Il libro di Antonio Grasso, appassionato saggista e studioso del patrimonio artistico siciliano, rappresenta un’opera di grande rilevanza per tutti gli amanti dell’arte barocca e della storia di Catania. Attraverso una dettagliata ricerca e una narrazione avvincente, l’autore ci guida in un viaggio emozionante tra le meraviglie architettoniche della città etnea.”Catania: un viaggio nel Barocco” è un’opera che si distingue per la ricchezza di dettagli e per l’approccio meticoloso di Antonio Grasso nell’esplorare la storia e l’arte barocca di Catania.
Il libro, edito da Algra Editore, offre una prospettiva unica sulle opere architettoniche e artistiche che caratterizzano Piazza Duomo, Via Vittorio Emanuele II e Via Garibaldi, trasportando il lettore in un’epoca di splendore e bellezza. La presentazione del libro sarà moderata dall’architetto Giuseppe Marano, consigliere dell’OAPPC CT e referente dell’Ufficio Speciale Restauro e Centri Storici dell’OAPPC CT. Marano, esperto nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio, contribuirà a una riflessione approfondita sulle opere barocche catanesi e il loro impatto sulla città.

Il Sequestro del Marò: a Catania la presentazione dell’ultimo lavoro di Massimiliano Latorre

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Venerdì 17 novembre alle ore 16:00 presso il Castello Ursino in Piazza Federico di Svevia 21 si terrà la presentazione del libro “Il Sequestro del Marò” dell’autore Massimiliano Latorre.

L’evento, completamente gratuito e aperto al pubblico, vedrà la partecipazione dell’autore e di relatori di spicco che approfondiranno i diversi aspetti legati a questa intricata vicenda: l’Avv. Enrico Trantino – Sindaco di Catania, il Sen. Salvo Pogliese – Senatore della Repubblica, l’Avv. Alessandro Gravante Ph.D – Senior Partner di Giambrone & Partners, l’Avv. Giovanni Patti LL.M. – Partner di Giambrone & Partners e l’Avv. Massimiliano Giammusso – Presidente movimento culturale Avanguardia.

La discussione sarà moderata dalla giornalista Katia Scapellato e permetterà di analizzare i risvolti politici, giuridici e personali del celebre caso dei Marò, offrendo spunti di riflessione e approfondimento.

Sud, il capitale che serve: presentato alla SVIMEZ il nuovo libro di Carlo Borgomeo

LIBRI di

E’ stato presentato presso la l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno (SVIMEZ) l’ultimo libro Carlo Borgomeo “Sud, il Capitale che serve”, per le edizioni Vita e Pensiero. All’incontro sono intervenuti, insieme all’autore, Gian Paolo Manzella (vice presidente della Svimez), Marco Sarracino (segretario metropolitano del Partito Democratico di Napoli), Luca Bianchi (direttore della SVIMEZ), Gaetano Quagliariello (presidente della Fondazione “Magna Carta”), Carlo Borgomeo (presidente della Fondazione Con il Sud), Adriano Giannola (presidente della SVIMEZ).

Il divario tra Nord e Sud del paese è una questione complessa che affonda le proprie radici nella storia d’Italia. Benché negli ultimi decenni si siano fatti passi avanti, permangono differenze sostanziali in termini economici e sociali che frenano la crescita del Meridione e dell’intera nazione. É urgente un cambio di paradigma che guardi oltre il mero assistenzialismo e scommetta sulle potenzialità ancora inespresse del Sud, coinvolgendo istituzioni, imprese e società civile.

In tal senso, sottolinea Carlo Borgomeo nel suo volume “Sud, il Capitale che serve”, è necessario investire sul capitale sociale, inteso come insieme di relazioni, reti e fenomeni di partecipazione attiva che rafforzano il senso di comunità. Si tratta di valorizzare il terzo settore, il welfare di prossimità, la collaborazione pubblico-privato: asset strategici per modernizzare e rendere più competitivo il Meridione. Le esperienze virtuose esistono e stanno crescendo, ma vanno rese sistemiche all’interno di un disegno organico di rilancio. Questa prospettiva può integrarsi efficacemente con l’attuazione del PNRR e con il dibattito sull’autonomia differenziata. Per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è essenziale riuscire a investire le ingenti risorse previste puntando anche su progetti dal forte impatto sociale, radicati nei bisogni specifici dei territori. Le amministrazioni locali, specie nel Mezzogiorno, vanno sostenute per recuperare gap amministrativi e competenze tecniche necessarie a non perdere l’occasione storica del PNRR.

Al contempo, la questione dell’autonomia differenziata va affrontata nel rispetto del principio costituzionale di solidarietà: esaltare le peculiarità dei territori non deve tradursi in una deriva centrifuga che acuisca le divisioni. La sfida è declinare diversità e sussidiarietà in una visione inclusiva, senza penalizzare le aree più fragili del Paese come il Sud. Le opportunità offerte dal PNRR e dalla nuova centralità del Mediterraneo possono essere la leva per un rilancio del Mezzogiorno, a patto di superare pigrizie e immobilismi e di scommettere su innovazione, competenze e creatività. In tale prospettiva, un ruolo cruciale spetta alle nuove generazioni, che sono la linfa del cambiamento: investire su istruzione, cultura, ricerca, creazione d’impresa giovanile nel Meridione significa costruire il futuro. Naturalmente, presupposto imprescindibile è un impegno lungimirante della politica, che abbandoni logiche clientelari e di breve respiro per elaborare una visione strategica di crescita del Sud e dell’Italia intera. Solo unendo idealità e concretezza, spirito critico e capacità progettuale, cura del sociale e rilancio economico, si potrà vincere la sfida dello sviluppo equo e sostenibile.

Il Mezzogiorno ha pagato a caro prezzo errori storici e la marginalità geopolitica durante la guerra fredda, ma possiede energie umane, culturali e imprenditoriali preziose. La vera ricchezza sta nella sua società, nei giovani, nel dinamismo delle realtà sociali e produttive. È da qui che bisogna partire per un nuovo Meridione che sia volano di progresso per l’Italia intera. Con pragmatismo e spirito di concordia, è possibile ridurre il divario secolare tra le due anime del Paese. La sfida è epocale, ma per vincerla occorre guardare al futuro senza nostalgie né rassegnazione. Il Sud può farcela, se l’Italia saprà scommettere su se stessa.

La violenza in un ‘click’: nelle librerie l’ultimo lavoro di Carmela Mento e Francesco Pira

LIBRI di

“La violenza in un ‘click'” di Carmela Mento e Francesco Pira, per Franco Angeli editore, affronta il tema delicato e purtroppo sempre più attuale del revenge porn, ovvero la diffusione online non consensuale di immagini o video intimi. Il testo analizza questo fenomeno da diversi punti di vista: sociologico, psicologico e giuridico.

Gli autori descrivono le alterazioni nelle relazioni di coppia che possono portare a simili atti di vendetta, approfondendo pratiche diffuse come il sexting e le conseguenze psicologiche per le vittime, tra cui senso di vulnerabilità, vergogna, depressione e perfino tendenze suicide.

Viene poi delineato il profilo psicologico sia della vittima che dell’autore del revenge porn, evidenziando come quest’ultimo agisca per sadismo, rivalsa o bisogno di attenzioni.

Dal punto di vista giuridico, il volume analizza la nuova fattispecie di reato introdotta dal Codice Rosso per contrastare il fenomeno, le pene previste e i legami con altri reati simili.

Nel complesso si tratta di un’analisi accurata e molto utile per comprendere un fenomeno purtroppo in crescita, offrendo chiavi di lettura e spunti per una prevenzione a livello educativo e sociale. Un testo prezioso per psicologi, sociologi, operatori del settore e per tutti coloro che desiderano approfondire l’argomento.

Celebrazione del Beato Rosario Livatino all’Arciconfraternita di S.M. Odigitria dei Siciliani a Roma

EVENTI di

L’Arciconfraternita di S.Maria Odigitria dei Siciliani in Roma, Primicerio Mons. Renzo Giuliano, ha celebrato, lo scorso 27 ottobre, il ricordo del Beato Rosario Angelo Livatino.

Nel corso dell’incontro, la professoressa Carmelina Chiara è intervenuta sul tema “Il messaggio del Beato Rosario Angelo Livatino” condividendo con il pubblico la profonda spiritualità e l’esempio di vita di questa figura significativa per la comunità siciliana e per l’intera Chiesa.

“Per i credenti, – ha testimoniato la professoressa Chiara. – il Beato Livatino incarna il messaggio del Vangelo vissuto nella concretezza di scelte radicali. Per i laici, è modello di rettitudine e fedeltà ai propri doveri. La sua eredità costituisce un faro di speranza per le nuove generazioni, che ancora oggi guardano alla sua testimonianza come fonte di ispirazione. Il sorriso mite e gli occhi limpidi di quel ragazzo con la toga, nella foto che lo ritrae appena quarantenne, continueranno a scrutare le coscienze di quanti credono nella dignità umana e nella forza redentrice della verità e dell’amore.”

“Oltre che magistrato, – ha continuato – Livatino era infatti un fervente cattolico. La fede impregnava ogni aspetto della sua esistenza: dalla messa quotidiana prima di recarsi in ufficio, alla devozione mariana, fino allo studio approfondito dei documenti del Concilio Vaticano II. Proprio in questi scritti il giudice ragazzino trovava ispirazione per coniugare il rigore del diritto con la misericordia evangelica. La sua figura segna così la possibilità di una sintesi feconda tra sfera spirituale e temporale, tra l’aspirazione alla santità personale e l’impegno per la giustizia sociale.”

“A trent’anni dalla morte, – conclude – l’esempio di Rosario Livatino è più vivo e attuale che mai. In una società spesso dominata da egoismi e particolarismi, egli ricorda che è possibile scegliere la via più difficile dell’onestà e del bene comune.

A margine dell’intervento della professoressa Chiara, il Primicerio dell’Arciconfraternita, Mons. Renzo Giuliano, ha ricordato agli intervenuti il fortissimo impegno profuso a gennaio al fine di ospitare nella Capitale la “Peregrinatio Livatino”, che ha portato a Roma la reliquia del Beato Livatino e che ha riscosso un notevole interesse da parte delle istituzioni e dei cittadini.

Al termine dell’incontro, una Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da don Riccardo Scorsone. Durante la messa, il Coro Psallite Sapienter, guidato dal Maestro Angelo Coccia, che hanno accompagnato i fedeli nel momento di riflessione e preghiera.

Presentato al Circolo “La Contea” il libro di Andrea Rey sulla scomparsa del Banco di Napoli

Senza categoria di

Il Circolo Culturale “La Contea”, ha ospitato la presentazione del volume di Andrea Rey, “La Scomparsa del Banco di Napoli”, per l’Editoriale Scientifica. La presentazione, in presenza dell’autore, è stata introdotta da Luciano Schifone, Presidente del Circolo Culturale “La Contea”. Durante l’evento sono intervenuti Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ, Francesco Caia, Ex Presidente Facente Funzioni della Fondazione Banco di Napoli, e Paolo Pantani, Primo Presidente e Socio fondatore di ABC Acli beni culturali.

“Il libro di Andrea Rey – ha sottolineato il Presidente della SVIMEZ, Prof. Adriano Giannola, non solo aggiorna illustrandola ma certifica fino a rendere -per molti aspetti- definitiva la videnda che tra il 1994 e il 1998 ha portato alla fine del Banco di Napoli commentando la paradossale conclusione dell’ attività della SGA nel 2016. “

“Quello del prof. Rey, – continua il Prof. Giannola – è un testo, agile, redatto con inappuntabile rigore tecnico rende -al contempo- comprensibile anche ai non addetti ai lavori quella che a lungo è rimasta una vicenda oscura segnata dalla sedicente asta competitiva con la quale il Tesoro Italiano di allora, pilotando lo smantellamento della Banca, decretò la rovina della Fondazione. L’ analisi, senza enfasi, si commenta da sola; oggi è tanto più utile in quanto collega la vicenda del Banco al fantastico successo SGA, maturato in quindici anni, contabilizzato al valore di oltre 800 milioni di € …. bruciati dall’ esercizio di pegno sulle azioni SGA ad opera dell’ ineffabile Tesoro-anno 2016, all’ altezza dell’ ineffabile Tesoro-anni 1998-2000.”

“Al di là degli enormi conflitti di interesse che segnano la vicenda -ora del tutto evidenti (e lo erano anche allora)- questo esemplare caso di studio, a fronte delle persistenti condizioni del dualismo creditizio -più intenso ora di allora- consente di distillare due conclusioni. In primis, quanto frettolosa e logicamente infondata fosse la -tuttora- autorevole “dottrina sul consolidamento” del sistema bancario centrata sull’ acquisizione cross border del controllo e della proprietà delle principali banche meridionali ad opera delle banche esterne al Mezzogiorno.  Perentoriamente ed autorevolmente raccomandata nel 1992 essa fu immediatamente (e opportunisticamente!) recepita, inaugurata ed attuata a Napoli facendo tesoro delle raccomadazioni. Detto-Fatto! Le autorevoli raccomandazioni del 1992 furono tempestivamente recepite e applicate con effetti che durano fino ad oggi.”

“La seconda conclusione – chiosa il prof. Giannola – è l’inerzia degli azionisti e delle istituzioni territoriali, devastate da “quel consolidamento” della banca più antica del mondo occidentale. Una inerzia inopinata che non ha saputo -a quel che si sa- attivare e reclamare quanto previsto dall’ unico spazio conquistato dall’ allora Presidente della Fondazione nella Legge 588 del 19.11.1996 che converte il decreto legge del 24.9.1996, n.497 contenente le disposizioni urgenti per il salvataggio del Banco. In quella legge, l’ articolo 2, comma 1 detta le “disposizioni relative agli (allora) attuali azionisti e le connesse condizioni che rendono applicabili quelle disposizioni” al momento della conclusione dell’ attività di recupero della SGA (oggi frettolosamente cancellata e fatta “emigrare al Nord”). Un appuntamento era stato dato allora nella fiducia di poter “riscattare a tempo debito” l’onore del Banco ed esercitare i diritti negati e “congelati” all’ atto dell’ azzeramento del capitale ad opera del Tesoro. Un appuntamento andato deserto.”

 

Uno studio Eurispes mette a confronto l’economia del Mezzogiorno con quella della Germania dell’Est

POLITICA di

La storica frattura tra il Nord e il Sud del nostro paese ha radici antiche e problemi strutturali che ne rendono ardua la risoluzione. Il divario tra un Settentrione sviluppato e moderno ed un Meridione arretrato sembra cristallizzato e difficile da colmare. In questo contesto, il paragone con la Germania e la sua riunificazione può offrire utili spunti di riflessione.

La recente ricerca Eurispes “Mezzogiorno e Germania Est: un confronto” coordinata da Luigi Ruscello e pubblicata nella collana dedicata agli studi dell’Eurispes di Rubbettino Editore, si concentra proprio sul raffronto tra la condizione del Meridione d’Italia e quella della Germania Orientale prima della caduta del Muro. Lo studio prende in esame vari fattori socio-economici, dall’andamento demografico al Prodotto Interno Lordo, dai consumi al mercato del lavoro. Il quadro che ne emerge è di un dualismo italiano più marcato e difficile da sanare rispetto alla frattura tedesca.

In Germania, dopo un crollo iniziale, l’Est ha iniziato una lenta ma costante rincorsa grazie ad ingenti investimenti pubblici mirati. In Italia non c’è stato nulla di simile e lo sviluppo del Sud langue. Anche sotto il profilo demografico, nonostante i flussi migratori interni, la popolazione orientale tedesca tende a ridursi meno drasticamente di quella meridionale.

Passando all’economia, il Pil pro-capite del Sud arretra sempre più rispetto al Nord Italia, mentre quello dell’Est recupera parte del divario con l’Ovest tedesco. Il segreto è tutto nelle risorse stanziate per la coesione territoriale: in Germania si è investito in cinque anni oltre il doppio di quanto speso in Italia in quasi cinquant’anni.

I tedeschi, insomma, hanno fatto sistema e pagato un prezzo per riunificare non solo formalmente il loro paese. In Italia si sono alternate leggi speciali senza una vera strategia di riequilibrio. Anche nei consumi, l’Est tedesco ha superato il Meridione, che langue nonostante un tenore di vita un tempo migliore.

In conclusione, la comparazione tra doti e virtù teutoniche e debolezze italiane appare impietosa. Certo i tedeschi sono noti per la loro laboriosità e il senso di appartenenza alla comunità, mentre da noi il campanilismo la fa da padrone. Eppure, guardando al modello germanico, emerge chiaro che servirebbero ingenti capitali pubblici vincolati per il Sud, insieme ad un progetto di crescita che parta dal basso, dalla società civile e dall’imprenditoria locale.

Senza un piano organico di rilancio e una visione d’insieme, il Mezzogiorno rimarrà indietro. Le infrastrutture da sole non bastano: c’è bisogno di creare lavoro, assistenza sociale, servizi. Bisogna puntare su giovani e donne, troppo spesso costrette a emigrare. Serve insomma un nuovo sentimento di unità nazionale, altrimenti l’Italia rimarrà spezzata in due. Il confronto con la Germania, tra luci e ombre, può essere uno stimolo a non rassegnarsi ad un destino a due velocità.

Presentazione del volume “La Scomparsa del Banco di Napoli” di Andrea Rey

EVENTI di

Il Circolo Culturale “La Contea”, in Via Toledo 418, Napoli, è lieto di annunciare la presentazione del volume di Andrea Rey, “La Scomparsa del Banco di Napoli”, pubblicato da Editoriale Scientifica nel 2023. L’appuntamento è per Venerdì 27 Ottobre 2023 alle ore 17.30.

La presentazione sarà introdotta da Luciano Schifone, Presidente del Circolo Culturale “La Contea”. Durante l’evento ci saranno interventi di Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ, Francesco Caia, Ex Presidente Facente Funzioni della Fondazione Banco di Napoli, e Paolo Pantani, Primo Presidente e Socio fondatore di ABC Acli beni culturali.

L’autore, Andrea Rey, sarà presente per discutere del suo lavoro e rispondere alle domande dei partecipanti.

“La Scomparsa del Banco di Napoli” è un’opera di grande impatto che esamina la storia e l’impatto duraturo della scomparsa di una delle più antiche e venerate istituzioni finanziarie d’Italia. Il volume offre un’analisi approfondita e unica, rendendolo un contributo essenziale alla letteratura finanziaria e storica.

L’Arciconfraternita dei Siciliani in Roma celebra la Festa del Beato Rosario Angelo Livatino

EVENTI di

Il Primicerio dell’Arciconfraternita di S.Maria Odigitria dei Siciliani in Roma, Mons. Renzo Giuliano, ha annunciato la celebrazione della Festa del Beato Rosario Angelo Livatino, che si terrà il 27 ottobre 2023 presso la sede dell’Arciconfraternita, sita in via del Tritone 82, a Roma.

Alle ore 18:30, la professoressa Carmelina Chiara terrà un discorso intitolato “Il messaggio del Beato Rosario Angelo Livatino”. La professoressa Chiara, esperta nella vita e nell’opera del Beato, condividerà con il pubblico la profonda spiritualità e l’esempio di vita di questa figura significativa per la comunità siciliana e per l’intera Chiesa.

Successivamente, una Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da don Riccardo Scorsone. Durante la messa, il Coro Psallite Sapienter, guidato dal Maestro Angelo Coccia, accompagnerà i fedeli nel momento di riflessione e preghiera.

La serata promette di essere un momento di fede, unità e riflessione, in cui la vita e l’esempio del Beato saranno celebrati e ricordati.

L’Arciconfraternita dei Siciliani in Roma è un’associazione religiosa e culturale che ha come scopo principale la promozione della cultura, delle tradizioni e della spiritualità siciliana nella città di Roma. L’Arciconfraternita organizza regolarmente eventi, celebrazioni e momenti di preghiera per la comunità siciliana.

L’eredità del Beato Don Pino Puglisi: incontro con Don Guido Colombo all’Arciconfraternita di S. M. Odigitria

EVENTI di

Presso l’Arciconfraternita di S. M. Odigitria, la chiesa dei siciliani a Roma, si è tenuto un incontro speciale dedicato al Beato Don Pino Puglisi. L’evento ha visto la partecipazione del giornalista e religioso Don Guido Colombo Ssp, che ha condiviso riflessioni sulla vita e l’eredità di Don Puglisi. L’incontro ha offerto un’opportunità unica per riflettere sulla figura del sacerdote e educatore italiano, ucciso brutalmente dalla mafia nel 1993 a Palermo.

Nato nel quartiere Brancaccio di Palermo, Pino Puglisi iniziò il suo cammino verso il sacerdozio entrando in seminario all’età di soli 16 anni. Dopo essere stato ordinato nel 1960, Don Puglisi prestò servizio come parroco in diversi paesi e quartieri di Palermo, ma fu nel rione Brancaccio che la sua opera raggiunse l’apice.

In una dell roccaforti dei clan mafiosi palermitani, Don Puglisi si dedicò con passione e determinazione alla lotta contro la criminalità organizzata, mettendo in atto un’opera straordinaria per sottrarre i giovani dall’influenza nefasta della mafia. La sua opera antimafia, tuttavia, infastidì i boss locali, che decisero di mettere fine alla sua vita nel 1993, il giorno stesso del suo compleanno.

La giustizia, infine, prevalse e nel 1997 i suoi assassini furono assicurati alla Giustizia, grazie anche alla collaborazione di uno degli esecutori materiali dell’omicidio, che decise di collaborare con le autorità.

Il messaggio di speranza e opposizione alla mafia portato avanti da Don Puglisi si diffuse rapidamente, ispirando un movimento di cambiamento nella società italiana. Nel 1999, fu avviato il processo di beatificazione, che si concluse nel 2013 quando papa Francesco proclamò Don Pino Puglisi beato, riconoscendolo come il primo martire della mafia nella storia della Chiesa cattolica.

La figura di Don Puglisi viene ricordata come un esempio di fede e impegno civile contro la criminalità organizzata. La sua eredità continua a vivere nel cuore di Palermo e oltre, stimolando la lotta contro la mafia e promuovendo un cambiamento sociale più ampio. Le sue spoglie riposano nella cattedrale di Palermo, dove fedeli e visitatori possono rendere omaggio a questo eroe moderno.

Durante l’incontro all’Arciconfraternita di S. M. Odigitria, Primicerio Mons. Renzo Giuliano, Don Guido Colombo ha sottolineato l’importanza di seguire l’esempio di Don Puglisi nel combattere la mafia e promuovere la giustizia sociale. Ha evidenziato come la memoria di questo martire sia un faro di speranza per coloro che lottano per un’Italia libera dalla criminalità organizzata.

L’incontro si è concluso con una Santa Messa, di preghiera e riflessione,celebrata dallo stesso Padre Guido Colombo.

Carmelo Cutuli
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