L’Ucraina ha vissuto un’altra notte di violenza e distruzione sotto una massiccia offensiva aerea russa che ha coinvolto l’intero territorio nazionale, compreso l’ovest del Paese, solitamente meno esposto. Le forze russe hanno lanciato oltre 500 tra droni e missili, colpendo numerose città tra cui Kiev, Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk e la regione di Cherkasy. Le esplosioni hanno causato feriti e gravi danni a infrastrutture civili, mentre l’intensità e l’ampiezza degli attacchi hanno attivato le difese aeree anche in Polonia, dove sono stati fatti decollare caccia da intercettazione in risposta alla minaccia percepita nei pressi del confine.
In questo contesto drammatico si inserisce la notizia della morte di un pilota ucraino, un tenente colonnello di 32 anni addestrato in Occidente, il cui caccia F-16 è stato abbattuto durante un’operazione di difesa. Secondo quanto riferito dall’aeronautica ucraina, il pilota è riuscito ad abbattere sette bersagli prima che il suo velivolo venisse colpito. Ha tentato di allontanare l’aereo da aree abitate, ma non è riuscito a lanciarsi in tempo, perdendo la vita. La perdita di un pilota esperto e di un F-16 – aereo finora raramente abbattuto – rappresenta un duro colpo per le forze armate di Kiev, in un momento in cui la pressione militare russa si intensifica e si estende ben oltre la linea del fronte.
La nota diffusa dall’aeronautica ucraina esprime dolore per la perdita e sottolinea la crescente complessità della difesa del Paese, mentre gli attacchi russi continuano a colpire indiscriminatamente obiettivi civili e strategici.