In risposta ai nuovi obiettivi di capacità fissati dalla NATO, la Germania si prepara a un importante rafforzamento delle proprie forze armate. Secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, Berlino avrà bisogno di circa 50-60mila soldati in più per soddisfare i requisiti operativi dell’Alleanza. Una mossa che implica una ristrutturazione significativa della Bundeswehr e la creazione di nuove grandi unità militari, in linea con i cambiamenti richiesti per far fronte alle sfide di sicurezza emerse dopo il ritorno della guerra convenzionale in Europa.
L’annuncio arriva in apertura della riunione ministeriale della Difesa della NATO, in corso a Bruxelles, durante la quale gli Stati membri sono chiamati a definire i nuovi “obiettivi di capacità” – cioè le forze, i mezzi e le strutture da rendere disponibili in caso di crisi o conflitto. Questi obiettivi riflettono la nuova postura di deterrenza e difesa collettiva dell’Alleanza, rafforzata dopo l’invasione russa dell’Ucraina e l’instabilità crescente ai confini orientali.
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha evidenziato la necessità di un equilibrio più equo nei contributi tra Europa, Canada e Stati Uniti, sottolineando che l’attuale sistema, in cui gran parte del peso ricade sugli USA, non è più sostenibile. “Abbiamo bisogno di obiettivi di capacità storicamente validi, ma anche realistici”, ha dichiarato, sottolineando che ogni paese dovrà fare la sua parte per rafforzare la deterrenza e la prontezza operativa dell’Alleanza.
In particolare, Rutte ha evidenziato l’urgenza di aumentare gli investimenti in aree chiave: difesa aerea, missili a lungo raggio, forze terrestri, sistemi di comando e controllo. Questi investimenti saranno cruciali per garantire una risposta coordinata e integrata a qualsiasi minaccia, convenzionale o ibrida.
La decisione tedesca rappresenta un deciso cambio di passo rispetto alla tradizionale prudenza militare della Germania del dopoguerra. Spinta dalle trasformazioni geopolitiche degli ultimi anni e dalla crescente pressione interna ed esterna per “fare di più”, Berlino sembra ora orientata a posizionarsi come pilastro centrale della difesa europea all’interno della NATO.
L’aumento delle forze tedesche non sarà però né rapido né semplice: richiederà reclutamento, formazione, investimenti logistici e infrastrutturali, oltre a un ampio consenso politico interno. Tuttavia, l’orientamento è chiaro: la sicurezza europea, oggi, passa anche da un maggior protagonismo militare della Germania.