Meloni ed Erdogan allineati su Ucraina, Gaza e Mediterraneo. Impegno congiunto su diritti umani, sicurezza ed energia. Un nuovo capitolo nei rapporti tra Italia e Turchia si è aperto con il quarto vertice intergovernativo tenutosi a Villa Pamphilj, dove la premier Giorgia Meloni e il presidente Recep Tayyip Erdogan hanno rilanciato il partenariato bilaterale, puntando a portare l’interscambio commerciale a 40 miliardi di dollari, circa 35 miliardi di euro. Un traguardo ambizioso, che si accompagna a una visione condivisa sulle grandi sfide geopolitiche del momento: dall’integrità territoriale dell’Ucraina alla crisi di Gaza, fino alla stabilizzazione del Mediterraneo allargato.
Al centro della cooperazione vi sono anche la lotta al terrorismo, il contrasto all’immigrazione irregolare e la transizione in Siria e Libia. Ma la vera novità riguarda il rafforzamento dei legami industriali e tecnologici. Tra gli accordi firmati spicca quello tra Leonardo e BayKar per una joint venture nel settore dei droni, a cui si aggiungono nove memorandum d’intesa che coinvolgono infrastrutture, energia e comunicazioni, come l’intesa tra Sparkle e Turkcell per una dorsale digitale di 4.000 km che collegherà Europa, Medio Oriente e Asia.
Il vertice ha anche riaffermato l’impegno congiunto su un terreno diplomaticamente sensibile: diritti umani, pace e sviluppo, pilastri del sistema ONU. Un punto delicato, considerata la recente condanna per corruzione del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, oppositore di Erdogan e figura chiave in vista delle prossime elezioni. Mentre da Bruxelles sono arrivate critiche, le opposizioni italiane hanno chiesto a Meloni di affrontare il tema con franchezza. La premier, tuttavia, ha preferito concentrarsi sulla cooperazione strutturale, ribadendo la volontà di “costruire un partenariato duraturo e strategico”.
Sul fronte europeo, Erdogan ha ringraziato Meloni per l’“approccio coraggioso” e ha chiesto il sostegno dell’Italia per rilanciare il dialogo tra Turchia e Unione europea, fermo dal 2018. Tra le priorità di Ankara vi è anche l’aggiornamento dell’unione doganale Ue-Turchia, giudicata penalizzante per le imprese turche.
Non meno rilevante è la cooperazione energetica: oltre al gas naturale trasportato tramite il TAP, Italia e Turchia intendono intensificare i rapporti sulle fonti rinnovabili e sull’idrogeno. Beko, da parte sua, sostiene la filiera italiana con forniture di macchinari industriali.
Meloni ha sottolineato il risultato “significativo” raggiunto dalla Turchia nella gestione dei flussi migratori, con partenze quasi azzerate dalle coste turche. E nel segno della continuità diplomatica, Erdogan ha invitato Meloni e il presidente Mattarella a recarsi in visita ufficiale in Turchia, dopo aver fatto tappa anche in Vaticano per porgere le condoglianze per la morte di Papa Francesco.
La premier italiana ha inoltre commentato con scetticismo la proposta di tregua unilaterale di Mosca in Ucraina, ribadendo il sostegno “convinto” agli sforzi americani per la pace. Erdogan ha confermato l’allineamento con l’Italia sul rispetto dell’integrità ucraina e sulla necessità di una soluzione politica a Gaza, dove “la situazione è sempre più tragica”, ha osservato Meloni.
Infine, un segnale di cooperazione anche sul piano culturale e sportivo: Italia e Turchia organizzeranno insieme gli Europei di calcio del 2032, “una grande sfida per entrambi i nostri Paesi”, ha detto Meloni. Un simbolo di una partnership che guarda al futuro, cercando equilibrio tra interessi strategici, sfide globali e rispetto dei valori democratici.
Photo Credit: Domenico Cippitelli per European Affairs