L’Australia compie un importante passo avanti nel campo della regolamentazione dei social media, con l’approvazione di una legge che vieta l’accesso alle piattaforme digitali ai minori di 16 anni. Una misura che ha suscitato il plauso del Senatore Francesco Giacobbe, rappresentante del Partito Democratico per la circoscrizione estero Africa-Asia-Oceania-Antartide, il quale ha definito l’iniziativa come “un esempio di coraggio legislativo necessario per tutelare le giovani generazioni”.
La legge, approvata con il sostegno bipartisan del Parlamento australiano, impone alle società di social media, come Facebook, Instagram e X, di implementare sistemi di controllo efficaci per impedire la creazione di account da parte di utenti sotto i 16 anni. Le piattaforme che non si adegueranno entro un anno rischiano sanzioni fino a 30 milioni di euro, rendendo questa normativa una delle più rigide al mondo in tema di regolamentazione digitale.
Una risposta ai rischi dell’era digitale
Il Senatore Giacobbe ha sottolineato come questa legge risponda all’urgenza di affrontare i pericoli associati all’uso precoce e incontrollato dei social media, tra cui il cyberbullismo, l’esposizione a contenuti inappropriati e l’impatto negativo sulla salute mentale dei giovani. “I rischi sono ampiamente documentati,” ha dichiarato, “ed è responsabilità della politica intervenire per proteggere i nostri ragazzi.”
Secondo il Senatore, questa iniziativa dovrebbe fungere da modello anche per altri paesi, Italia compresa, dove il dibattito sui pericoli della dipendenza digitale e della sovraesposizione online dei giovani è sempre più attuale. “Non possiamo ignorare l’allarme lanciato da genitori, insegnanti ed esperti di salute mentale,” ha aggiunto. “Regolamentare l’accesso ai social media significa dare un segnale chiaro: la tecnologia deve servire il benessere umano, non comprometterlo.”
La responsabilità delle piattaforme digitali
Un elemento chiave della normativa australiana è la chiamata diretta alle responsabilità delle società tecnologiche. Giacobbe ha invitato le piattaforme a collaborare con i governi per implementare sistemi di controllo e verifica dell’età, sottolineando l’importanza di costruire un ecosistema digitale più etico e sostenibile. “Le piattaforme non possono più ignorare il loro ruolo nella protezione dei giovani utenti,” ha affermato il Senatore.
Verso un modello italiano?
La posizione del Senatore Giacobbe si inserisce in un dibattito politico sempre più ampio sull’importanza di regolamentare l’uso dei social media anche in Italia. Insieme a colleghi senatori di diverse forze politiche, Giacobbe si è impegnato a promuovere iniziative legislative che coniughino tutela dei diritti, educazione digitale e responsabilità collettiva.
“Questa legge australiana è un invito ad agire,” ha concluso il Senatore, “e a prendere sul serio l’impatto della tecnologia sulle nuove generazioni. Proteggere i giovani significa proteggere il futuro della nostra società.”
Con questa dichiarazione, il Senatore Giacobbe ribadisce il suo impegno a sensibilizzare le istituzioni italiane su un tema cruciale, sottolineando come la regolamentazione dei social media non sia una semplice questione tecnica, ma una priorità sociale e culturale.