Ripensare gli spazi per mettere al centro le persone

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L’emergenza legata al Covid19 ha accelerato la sperimentazione e l’introduzione in molte aziende del lavoro da remoto. Ancora oggi è acceso il dibattito suquanto questo fenomeno sia da considerarsi un cambiamento temporaneo oppure strutturale del modo di lavorare e quale potrà essere l’impatto sulle soluzioni organizzative che le aziende adotteranno in futuro.

Aldilà delle singole soluzioni che possono essere adottato, si è concordi nel sostenere che il lavoro in modalità smart work richiede un profondo cambiamento culturale che riguarda l’organizzazione dei tempi, degli spazi e delle logiche di lavoro. In particolare il lavoro dovrebbe passare da “un luogo dove si va” a “qualcosa che si fa” attraverso un processo di maggiore delega e un ripensamento dei momenti in cui viene richiesta la co-presenza fisica. Dal punto di vista dei lavoratori se i benefici in termini di flessibilità e conciliazione vita-lavoro possono essere numerosi, non bisogna trascurare il fatto che il lavorare dalla propria abitazione può portare anche alcune problematiche come, ad esempio, il senso di isolamento e la difficile separazione tra spazi per la famiglia e quelli per il lavoro.

L’iniziativa adottata dalla Birra Peroni di ripensare gli spazi per mettere al centro il benessere delle persone è nata proprio dall’esigenza di dare una risposta che contemperi sia bisogni  aziendali che quelli dei lavoratori. Lo spirito che l’azienda Birra Peroni ha avuto nel rinnovare i propri uffici è stato proprio quello di creare un luogo di lavoro che sapesse intercettare nel modo migliore la fase di ripartenza post-emergenza, accelerando la transizione digitale e quella  ecologica. Con questo progetto Birra Peroni ha voluto confermare l’attenzione verso una conciliazione tra esigenze lavorative e personali dei propri collaboratori, parte integrante della sua cultura aziendale, come anche la sicurezza sul lavoro considerata un valore prioritario. 

Figura 1 – Inaugurazione Sede Birra Peroni rinnovata a Roma

L’azienda ha voluto dare ampia visibilità  al progetto, inaugurando il  10 maggio  2022 gli spazi rinnovati degli uffici della sede di Birra Peroni, a Roma alla presenza dell’Assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma Monica Lucarelli, del Vice Presidente della Regione Lazio Daniele Leodori, del Presidente della V Municipalità di Roma Mauro Caliste, Come dichiarato da  Enrico Galasso, amministratore delegato di Birra Peroni.“Il restyling punta a offrire una risposta reale ai bisogni dettati dalla rapida affermazione di nuovi modelli di lavoro. L’esperienza della pandemia Covid ci ha dimostrato quanto il cambiamento imprevisto di contesto possa influire su alcune dinamiche e contribuire ad accelerarle. La ristrutturazione dei nostri uffici vuole mettere a disposizione delle persone un luogo di incontro e confronto, aperto ed inclusivo, che interagisca con la realtà circostante e i suoi cambiamenti in maniera sostenibile”.

 

Figura 2 – Gli impianti dello stabilimento di Roma della Birra Peroni

Il progetto prevede spazi collaborativi  volti a garantire alle persone la possibilità di lavorare in un luogo diverso dalla propria abitazione e dal tradizionale ufficio, con benefici non solo in termini di minori costi di gestione ma anche di sperimentazione di un ambiente più stimolante.  Da questo punto di vista, gli spazi collaborativi svolgono un importante ruolo di intermediazione relazionale in quanto offrono la possibilità di incontrare altri professionisti (del proprio settore, ma anche di altri contesti), favorendo i processi di condivisione delle idee e di ibridazione delle conoscenze. Il progetto è stato curato dallo studio GBPA Architects degli architetti Antonio Gioli e Federica De Leva in partnership con lo studio REVALUE di Cristiana Cutrona e realizzato da Tétris, società internazionale leader nella progettazione e nella costruzione di spazi in modalità design per  build. Nella sua ideazione ha giocato un ruolo di primo piano il miglioramento delle performance di sostenibilità degli spazi e il benessere delle persone. Oltre a garantire un miglior comfort in termini di temperatura, qualità dell’aria, acustica ed illuminazione, gli interventi strutturali permetteranno infatti una riduzione del 45% dei consumi idrici, il risparmio del 35% su quelli energetici e l’abbattimento del 33% delle emissioni di CO2, mirando ad ottenere la certificazione Leed di livello gold. Un contributo nel raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni entro il 2030 in tutti i siti produttivi, indicato dal piano di sostenibilità Legacy 2030 di Birra Peroni. “Voglio complimentarmi con Birra Peroni per essere una delle prime aziende italiane a ripensare alla sede e agli uffici in base alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Il modo di lavorare sta cambiando, di conseguenza dobbiamo iniziare a ripensare e a progettare nuovi spazi. Questo è un esempio di quello che dovremo fare: luoghi sempre più sostenibili e interconnessi con il territorio che li circonda” ha dichiarato Daniele Leodori, Vice presidente della Regione Lazio

L’innovazione è in realtà un processo tanto umano quanto tecnologico. Infatti, innovare con successo vuol dire migliorare il modo in cui si riesce a soddisfare in modo più efficace,   efficiente e completo necessità note ed esplicite. Birra Peroni, nata nel 1846 e simbolo del made in Italy a livello globale, è oggi parte del gruppo multinazionale Asahi Holdings, presente in 5 continenti e 90 mercati. Presente in Italia con più di 750 dipendenti, tre stabilimenti produttivi – Roma, Bari e Padova – e una Malteria, la Saplo di Pomezia, ha una produzione annuale che supera i 6 milioni di ettolitri, dei quali oltre 2 milioni vengono esportati. Birra Peroni è impegnata nella definizione di standard di eccellenza per una crescita sostenibile, il consumo responsabile di alcol, un uso consapevole delle materie prime e il rispetto delle comunità nelle quali opera. Come parte del Gruppo Asahi, Birra Peroni aderisce ai Sustainable Development Goals sanciti dall’Onu con il programma Legacy 2030 che, impegna tutte le aziende del gruppo al raggiungimento di obiettivi sfidanti in termini di carbon neutrality, sustainable sourcing, inclusion & diversity e consumo responsabile.

Un altro aspetto fondamentale per il successo del progetto è rappresentato dal coinvolgimento di un gruppo di dipendenti come advocates o ambassador, vale a dire ambasciatori. rappresentanti e sostenitori del progetto verso l’interno e  l’esterno. In sintesi, ai dipendenti è stato dato un ruolo fondamentale per aiutare l’azienda a mostrare il  suolato umano e soprattutto a trasmettere fiducia e trasparenza. Troppo spesso si dimentica che i veri primi influencer sono dentro l’azienda: non esiste infatti nessuno di più autentico e credibile di un dipendente quando parla della realtà dove lavorano. 

 

Maria Grazia De Angelis (presidente AISL_O – associazione studio lavoro http://www.aislonline.org/)

 

Guido Massimiano (consigliere AISL_O)

Bookreporter Settembre

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