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Cagliari, quattro quartieri di un gioiello mediterraneo

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Cagliari, un quarzo luminoso incastonato nella pietra grezza. La città spicca dalla terra brulla della sua isola e ammalia all’istante chi arriva dal cielo ma soprattutto chi giunge dal mare. Adagiata sulle alture dell’omonimo golfo, la città confonde l’occhio con un susseguirsi di edifici dal basso verso l’alto, solo la grande cupola della cattedrale orienta la sua cima coronandola come una splendida regina del Mediterraneo. Basta un giorno e quattro mete per scoprire tutto il suo fascino visitando i suoi quartieri

Cagliari, Kàralis, il capoluogo della Sardegna è spesso considerata meta di transito per le idilliache località balneari di questa perla del mare nostrum, eppure è molto più di un porto di passaggio. Città dalle tante identità e marinara per tradizione, si rivela un camaleonte urbano. Ci si orienta velocemente passeggiando per le sue vie, lungo il saliscendi dei suoi colli che la trasformano in un sinusoide di avanscoperta. Via terra o via mare ci si addentra inizialmente al quartiere Marina che vive del suo porto, si sale verso Stampace con le sue rovine antiche, sino a giungere alla cima nella zona medievale di Castello, vedetta della città, per poi riscendere a Villanova, sorpresa inaspettata che cambia nuovamente registro architettonico lungo le sue viette colorate dove si racchiude la tradizione delle arti e dei mestieri.

Marina

Il quartiere di Marina si perimetra in un quadrilatero che affaccia sul porto. Quintessenza mediterranea ne rivela le principali caratteristiche, compreso il profumo della sua cucina che stordisce i sensi lungo le sue vie che per disposizione ricordano un castrum romano. “Cardine” della zona e della buona tavola è via Sardegna dove potete trovare l’intero panorama della cucina sarda e delle sue prelibatezze di mare. Marina è lineare nelle forme ma eclettica nell’intrattenimento. Si parte dalla passeggiata di via Roma che corre a fianco del porto nel lato sud ovest del quartiere con i suoi eleganti portici e palazzi tardo ottocenteschi, eredità sabauda della città. Lungo la via affacciano il Palazzo Civico e il Palazzo della Regione, voce fuori dal coro per le sue linee moderne adornato con le sculture di Costantino Nivola. Degna di nota è la chiesa di Sant’Eulalia che nonostante la sobria apparenza esterna in stile gotico catalano, racchiude nel suo ipogeo un’area antichissima. Sul retro della chiesa si accede al Museo del Tesoro di S.Eulalia e agli scavi archeologici dove è possibile visitare i resti di edifici romani e di strade lastricate.

Via del quartiere Marina e il campanile di S.Eulalia

Stampace

Il quartiere di Stampace si sviluppa in pendenza tanto da essere suddiviso tra “Stampace alta e bassa” a partire da via Azuni, la popolare strada nota per il suo passato di gare equestri. Questa zona è un salotto cittadino scrigno della sua storia antica. Dopo aver sostato in uno dei piacevoli locali di piazza Yenne, adornata da eleganti palazzi dell’800 e vegliata dalla fiera statua del re Carlo Felice in foggia romana del 1827, potete inoltrarvi nella via dello shopping Vittorio Emanuele IIin direzione est oppure verso ovest alla scoperta dell’animo antico del quartiere. Qui si trovano l’Orto Botanico e le suggestive rovine dell’Anfiteatro romano e della villa di Tigellio. Segue la necropoli di Tuvixeddu, un lungo percorso che si addentra nell’antichità dagli insediamenti punici all’espansione della Roma antica. Per un tuffo nella storia meglio servirsi dei mezzi moderni: l’autobus numero 8 transita da piazza Yenne e ferma nei punti d’interesse, ideale per snellire i tempi e bypassare le pendenze, piuttosto impegnative in quest’area della città.

Chiesa dei Cappuccini e le rovine dell’Anfiteatro romano

Castello

Il colle di Castello dove è appollaiato l’omonimo quartiere, oggi come allora è il punto di vedetta della città. Questa è la parte più alta di Cagliari, imperdibile per le sue mete d’interesse storico culturale come la Cattedrale di S. Maria a Piazza Palazzo. Di impianto medievale descrive lo stile romanico-pisano-lucchese nella facciata rimaneggiata nel 1933, dai cagliaritani considerata “sa Seu”, “la Sede”, un punto di riferimento imprescindibile. Al suo interno non perdete il Santuario dei Martiri che sotto la chiesa accoglie i visitatori in tre cappelle scavate nella roccia e adornate in stile barocco da marmi policromi.

Cattedrale di S.Maria
Balaustra e dettagli marmorei del Santuario dei Martiri

Il quartiere ospita la cittadella dei musei, prestigioso angolo di arte e storia dove spaziare dalle collezioni della Pinacoteca nazionale a quelle del prestigioso Museo archeologico nazionale che custodisce i cimeli del passato isolano, un percorso che parte dal Neolitico e arriva sino all’età altomedievale. Per gli amanti della pittura e della scultura, i giardini pubblici ospitano la Galleria comunale d’Arte con le opere dei più famosi artisti sardi del ‘900.

A delineare il punto più basso e quello più alto del perimetro della cinta bastionata che circonda il quartiere (eretta nel 1217 dai toscani e rafforzata nei secoli dagli spagnoli e dai piemontesi), le due torri del ‘300 simbolo della città: quella dell’Elefante che segnalava l’ingresso alla parte più bassa e di S.Pancrazio che svetta nel punto più alto della città, in gara perenne con la cupola della Cattedrale. Perdetevi nelle vie strette del ghetto e sbucate negli ampi belvedere di Castello da dove si possono scorgere diverse prospettive di Cagliari. Dalla parte est del porto all’affaccio verso ovest, un divenire urbano che ammanta il territorio. Case e palazzi corteggiano anche le alture circostanti senza arrivarne alla cima, contornano lo stagno di Molentàrgius, le saline, si delineano a ridosso della spiaggia del Poetto e infine sfumano come un miraggio verso Quartu Sant’Elena. Il quartiere di castello, “Casteddu”, un tempo era posizione strategica per sorvegliare gli arrivi dal mare, oggi offre postazioni ideali dove comprendere la stratificazione cittadina e la simbiosi con l’ambiente marino che la circonda, un puzzle che include anche tasselli di modernità grossolana con edifici che stonano con il paesaggio, eredità della distruzione post guerra. Imperdibile uno sguardo dal Bastione S.Remy (1899- 1902), meta identitaria della città che collega il quartiere di Castello a quello di Villanova.

Bastione di S.Remy

Villanova

E’ facile intuire dal nome la storia di questo quartiere: “città nuova”, l’espansione di Cagliari verso la campagna. La parte più caratteristica di questa zona si trova alle “pendici” del colle Castello, dove si snodano le sue viette dalle case basse e multicolore. Guardatevi attorno e alzate lo sguardo, noterete la cura meticolosa dei dettagli. Quest’area cittadina racchiude la vocazione “rurale” che si descrive poeticamente nella sua edilizia discreta rispetto alle grandi mura e i bastioni della storia che campeggia sopra la loro testa ma con un estro creativo degno di nota. Sembra di essere catapultati in un’altra città, con le case basse e uniformi distinte dai particolari dei suoi balconi-giardino che abbelliscono l’intera via. A prevalenza residenziale, la zona ospita anche alcune botteghe artigiane, magnifiche nella loro dimensione atemporale. Questo quartiere pittoresco si distingue anche per le sue chiese a testimonianza della dominazione spagnola della città: la chiesa di S.Giacomo che conserva ancora lo schema catalano a navata unica con “capilla mayor” e il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, anche questo luogo di fede ripropone una struttura in stile catalano aragonese.

Le vie coloratissime di Villanova
Barbiere nel quartiere di Villanova

Immagine copertina: quartiere di Stampace.

Photo credits: Elena Bittante

 

 

 

Elena Bittante
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