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Municipio IX, il quartiere Giuliano e Dalmata invaso dal degrado

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Tutta Roma sta vivendo un particolare periodo di trascuratezza, in una condizione accentuata da certe superficialità dall’Amministrazione di Virginia Raggi.

Degrado, sporcizia e mancanza di manutenzione stradale sono temi molto sentiti nel quartiere Giuliano e Dalmata, che in queste ore sta combattendo anche con il gravissimo problema del crollo degli alberi nella propria zona. 

La zona che sorge tra l’Eur e la Laurentina, chiede maggiori attenzioni da parte dell’Amministrazione comunale: una richiesta dovuta, soprattutto per la valenza storica di questo quartiere negli scenari nazionali e della città di Roma. 

Causa sostenuta anche dalla Lega, che sul problema si è espressa attraverso Fabrizio Santori – dirigente regionale della Lega Lazio – e Alessandro Conte, esponente romano della Lega: “Chiediamo all’Amministrazione Raggi di intervenire in maniera urgente e risolutiva nel quartiere Giuliano-Dalmata, tra Eur e Laurentina nel IX Municipio di Roma, e ripristinare il decoro urbano che quest’area sembra aver perso, come denunciato più volte dai rappresentanti della Società di Studi Fiumani- Archivio Museo storico di Fiume e dalle associazioni territoriali Giuliano Dalmate.

Hanno proseguito gli i volti della Lega: “Il dissesto stradale ha raggiunto livelli di gravità talmente elevati da rappresentare un grave pericolo per gli automobilisti che rischiano continuamente incidenti lungo le vie del quartiere, e per gli anziani sempre più esposti a rovinose cadute con tutte le ripercussioni del caso in termini di infortuni e riabilitazione. In particolare, le vie d’accesso alla Piazza giuliani e dalmati sono al 90% precluse da tronchi d’albero caduti sulla sede stradale di via Reiss Romoli, dove la scarsa manutenzione del verde pubblico e il maltempo contribuiscono al dissesto dell’intera area. E tutto questo avvenuto ben prima delle bufere di questi giorni. Inoltre, i monumenti in ricordo dell’esodo giuliano-dalmata, una parte di storia della nostra Italia, versano in condizioni di degrado nonostante la raccolta fondi delle associazioni che da tempo attendono un intervento da parte dell’Amministrazione capitolina e degli uffici competenti“.

Hanno concluso Fabrizio Santori e Alessandro Conte: “La sindaca Raggi ha il dovere morale di restituire dignità a questo piccolo spicchio di Istria, Fiume e Dalmazia nella Capitale, onorandone la memoria attraverso il decoro urbano di un quartiere che ne ricorda la tragedia”.

Sinistra studentesca in piazza a Piramide, disagi per cittadini e studenti

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Si è svolto quest’oggi il corteo della Sinistra studentesca a Roma, che ha manifestato questa mattina sotto la Piramide Cestia

All’evento numerose associazioni e liste studentesche provenienti dal panorama della sinistra giovanile romana, in un evento che queste realtà hanno ripetuto contemporaneamente anche in altre piazze sparse in tutta Italia attraverso i propri riferimenti nazionali

Le motivazioni della manifestazione sono state trovate nelle attuali politiche sul diritto allo studio e in quelle intraprese dal ministro Salvini, interpretate dagli studenti scesi in piazza come delle iniziative che non toccano minimamente le loro condizioni.

Nonostante per la situazione del diritto allo studio si sia parlato della difficile realtà legata all’edilizia scolastica e l’idea di scuola aperta anche ai meno abbienti, il corteo si è perso in connotazioni politiche troppo fuorvianti e distanti dalla condizione dei singoli studenti. E’ incomprensibile l’accanimento verso il decreto Scuole Sicure, specie se questo sta portando risultati evidenti all’interno di molte scuole in giro per l’Italia: tantissimi pusher sono stati stanati con il nuovo decreto, proibendogli di vendere droghe ai ragazzi che frequentano i singoli licei e istituti.

Il decreto Scuole Sicure si mette di traverso agli interessi di chi vorrebbe vendere morte o addirittura verso quei volti che vorrebbero usare i locali scolastici per fini non pedagogici o scolastici: pensiamo alle aule occupate nelle scuole per svolgere attività illecite o consumare droghe, oppure utilizzate come spazio per custodire armi o bastoni. 

Una manifestazione contraddittoria ci troviamo a osservare, specie quando evidenzia quei sistemi illeciti vicini all’estrema sinistra. 

Ma anche sul piano del diritto allo studio emergono delle forti contraddizioni, calcolando come numerosi problemi  si manifestano da anni piano romano, laziale e nazionale. Si pensi all’edilizia scolastica, dove numerosi plessi scolastici vivono uno stato di fatiscenza da tantissimi anni: tempo in cui si sono susseguiti governi e amministrazioni di centrosinistra, senza che queste istituzioni hanno mai portato interesse o risultati su queste difficili problematiche. 

Situazione analoga anche sull’idea della scuola più inclusiva verso le classi sociali più deboli, con queste che potremmo individuarle in quegli studenti provenienti dalle famiglie meno abbienti: anche qui i governi di Centrosinistra non hanno mai fatto nulla per abbassare il costo dei libri o trovare metodi d’acquisto alternativi ai testi scolastici (come potrebbero essere gli E-Book), come si sono disinteressati pure del costo per il rafforzamento della preparazione scolastica nei singoli studenti (ripetizioni, approfondimenti, corsi di lingua straniera).

Motivazioni ben esplicitate dalla Lega-Salvini Premier attraverso Fabrizio Santori e Alessandro Conte, che hanno condannato l’evento di Piramide: “La manifestazione organizzata dagli studenti, oggi 12 ottobre alla Piramide, mira a creare tensione e serve solo ad alimentare un clima di odio e di violenza verso le istituzioni e le forze dell’ordine. Ma c’è anche molto di più. Un vero e proprio attacco alle istituzioni e al ministro dell’Interno Matteo Salvini che viene additato, in un volantino distribuito illegittimamente addirittura dentro le classi dei licei romani, come colui che fa politiche xenofobe e campagne repressive solo per aver voluto un controllo contro lo spaccio di droga negli istituti scolastici“.

Hanno proseguito: “Sono inaccettabili le intenzioni degli organizzatori di mascherare dietro slogan antixenofobi e antifascisti la volontà di non far effettuate i controlli previsti dal progetto Scuole Sicure voluto dal ministero dell’Interno che prevede la presenza della polizia locale contro la spaccio di droga negli istituti superiori della Capitale. Vogliamo che la scuola sia aperta e accessibile a tutti per il suo processo di formazione culturale, e non che le aule diventino centri di indottrinamento politico di parte, con il solo risultato di penalizzare quei professori e quegli alunni che nelle scuole pubbliche non vogliono essere catechizzati da una certa sinistra“.

Hanno concluso Fabrizio Santori e Alessandro Conte: “Condanniamo fortemente queste manifestazioni contro una legge che tutela i giovani e combatte gli spacciatori che lucrano sulla pelle degli studenti che devono essere condannati senza esitazioni“.

 

 

Credito: Zicchieri (Lega), “Abolire lettera ‘R’ della Riforma Bassanini, l’intermediazione obbligatoria dei Confidi limita l’accesso al credito delle PMI”

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Il Vicepresidente del Gruppo Lega alla Camera dei Deputati Francesco Zicchieri anticipa il progetto del partito che punta a snellire la procedura dell’accesso al credito incentivando così la ripresa delle piccole e medie imprese su scala nazionale. Una proposta rivolta a tutte le volenterose realtà che riscontrano difficoltà ad ottenere i fondi necessari per crescere, svilupparsi e creare nuova occupazione. La lettera “R” della Riforma Bassanini implica l’intermediazione obbligatoria dei Confidi, acronimo di “consorzio di garanzia collettiva dei fidi”, associazione che svolge attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell’accesso ai finanziamenti per lo sviluppo delle attività economiche e produttive.

“Il credito è un volano fondamentale per la crescita del Paese. Per favorirne la ripresa, è indispensabile che le micro, piccole e medie imprese possano usare liberamente tutti gli strumenti esistenti: per questo la Lega presenterà una proposta di legge per abolire la Lettera ‘R’ della Riforma Bassanini, una norma scritta più di vent’anni fa che alcune Regioni stanno utilizzando per impedire alle MPMI l’accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia ed obbligarle a rivolgersi ai Confidi”.

“La Lettera ‘R’ permette alle Regioni di escludere o limitare la garanzia diretta del Fondo Centrale di Garanzia sul credito, a favore delle controgaranzie rilasciate dai Confidi. Una norma anacronistica, perché pensata prima dell’avvio effettivo del Fondo stesso, e che all’epoca aveva ragione di esistere perché alla garanzia del Fondo non era ancora stata riconosciuta la ponderazione zero. Ma oggi la disposizione rischia di avere effetti dirompenti sull’accesso al credito per le imprese, in particolare per quelle di minori dimensioni, soprattutto con l’entrata in vigore dal primo gennaio 2017 del principio contabile dell’IFRS9”.

“È infatti del tutto evidente – continua – che introdurre l’obbligo di intermediazione da parte di un terzo soggetto non può che allungare i tempi e incrementare i costi dei finanziamenti. Anche perché costringe le imprese a passare per la strada meno conveniente: la garanzia pubblica diretta ha commissioni inferiori, gratuite per il Mezzogiorno e per l’imprenditoria femminile e giovanile. Ed è a ponderazione zero, cioè non necessita l’accantonamento dell’80% del finanziamento da parte dell’istituto di credito”.

“L’unico vero risultato che ottiene la Lettera ‘R’ – spiega ancora l’onorevole Zicchieri – è dunque quello di favorire i Confidi, in primis i soliti noti – tra cui, per altro, più di qualcuno sull’orlo del default – che così si vedono assegnare un monopolio di fatto. Sarà per questo che a esercitare il diritto previsto dalla Lettera ‘R’ sono state soprattutto le amministrazioni regionali di sinistra: l’ultima è stata l’Emilia Romagna, che si è unita da pochi giorni a Toscana, Abruzzo, Marche e Friuli Venezia Giulia. Ma sono proprio i dati sul credito di queste Regioni a mettere in allarme: i finanziamenti sono diminuiti, mentre il costo – anche a causa delle spese legate alla garanzia dei Confidi – è aumentato notevolmente, così come si sono allungati i tempi di erogazione. Ad esempio, in Toscana, dove i Confidi hanno un accesso esclusivo al Fondo, l’importo medio dei finanziamenti garantiti è crollato a 67mila euro, il valore più basso d’Italia e meno della metà della media nazionale. Un esempio da seguire potrebbe essere invece quello della Regione Veneto, dove l’assessore regionale allo sviluppo economico della Lega Roberto Marcato ha adottato una misura estremamente efficace: l’attuazione di una Sezione speciale regionale sul Fondo di garanzia per incrementarne le risorse a disposizione a vantaggio delle micro, piccole e medie imprese venete di qualsiasi settore produttivo”.

“La cancellazione delle disposizioni previste dalla Lettera ‘R’ – conclude il vicepresidente dei deputati della Lega – permetterà comunque di eliminare una volta per tutte il problema, rimuovendo uno dei principali ostacoli all’utilizzo del Fondo Centrale di Garanzia da parte delle imprese e impedendo alle Regioni di soffocare il credito alle PMI per favorire vecchie logiche corporative”.

Trovati i colpevoli del bagno nella fontana, Maurizio Politi ( Lega), “il comune si costituisca parte civile in un eventuale processo”

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Trovati i colpevoli dell’oltraggioso bagno nella fontana dell’Altare della Patria adesso le forze politiche chiedono un atto esemplare da parte del Comune di Roma, il primo a muoversi è il consigliere Maurizio Politi della Lega che abbiamo raggiunto dopo la sua interrogazione al consiglio comunale.

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Redazione
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