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La Casellati nel Gioco dell’Oca della politica post-elettorale

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1987 Nilde Iotti; 2008 Franco Marini; 2013 Pierluigi Bersani; 2018 è la volta di Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Un mandato esplorativo mirato e con tempi stretti, la mossa di Mattarella davanti allo stallo dei partiti.

Il capo dello Stato ha affidato a Casellati il compito di verificare l’esistenza di una maggioranza parlamentare fra i partiti della coalizione del centrodestra e il M5S, e di un’indicazione condivisa per il conferimento dell’incarico del presidente del Consiglio per costituire il governo.

 Al Colle raccontano che la missione che Mattarella ha affidato alla seconda carica dello stato, ed a chiunque s’avvicini al Quirinale, si basa su tre principi inderogabili: A) lealtà alleanza atlantica, senza essere subalterni agli Stati Uniti; B) combattere le diseguaglianze economiche, lotta alla povertà; C) fedele rispetto dei parametri di bilancio europei.

Solo chi sarà in grado di rispettare i tre pilastri dell’inquilino del colle potrà ambire ad approdare a Palazzo Chigi.

Chi sarà quindi il prossimo presidente del Consiglio? È una domanda che gli italiani si pongono da oltre un mese. Dopo le elezioni del 4 marzo 2018 che hanno restituito l’immagine di un paese diviso in tre in cui nessuna forza politica ha una maggioranza parlamentare autonoma.

Per uscire dallo stallo serve un “passo indietro” di Berlusconi e Di Maio per poi farne uno avanti tutti insieme. Bisogna avere responsabilità , bisogna far nascere un governo forte che possa durare 5 anni e che non abbia un continuo bisogno di agonizzanti voti di fiducia. Il paese, l’Italia non può stare più con il fiato sospeso. L’accordo centrodestra-M5S è l’unico possibile. Non sembrano infatti esserci segnali di cedimento, all’interno della coalizione,visto che da Forza Italia a Fratelli d’Italia si sottolinea ancora l’unica via possibile, cioè il “centrodestra unito” base di partenza per far nascere il nuovo esecutivo. La stessa Giorgia Meloni parla del centrodestra come un partito sempre più solido riconfermando e incoronando il leader del carroccio Matteo Salvini come futuro primo Ministro. Lo stesso Salvini ha spiegato di essere pronto a un segnale di responsabilità ovvero ragionare sul nome di un terzo Premier così da poter dare un governo al Paese. Pronti quindi a partecipare a un governo così come è stato indicato dagli italiani con il centrodestra e M5S. Qualsiasi tentativo di governo passa e dovrebbe passare dalla alleanza di centrodestra che la vede in queste ore sempre più solida, coalizione che collabora da tempo con sinergia e comunione di intenti, pur incarnando anime e sensibilità diverse. Non vuole essere considerata un artifizio elettorale, non un atteggiamento di ripicca, ma semplicemente vorrebbe adempiere al mandato che gli Italiani hanno dato ed espresso con il voto del 4 Aprile. L’Italia non ha più tempo da perdere!! Non vuole più assistere ai veti ad personam! Veti che però rischiano di portare sempre più velocemente il Paese verso scenari alternativi, verso un governo del Presidente. E se Silvio Berlusconi facesse un passo indietro? Lui che è stato un grande visionario della politica garante de programma elettorale e degli impegni presi con gli elettori potrebbe voler rigettare queste operazioni di palazzo che non guardano certamente al futuro e rivestire un nuovo ruolo, quello di “padre nobile” del centrodestra.

È una partita rischiosa, spericolata, difficile, non scontata, che probabilmente non si dovrebbe neppure giocare. Ma alla fine del suo mandato esplorativo la Casellati, perimetro di un governo di centrodestra-M5S,riferirà quando salirà al colle, che i 5 stelle non intendono fare un passo in avanti senza il passo indietro di Forza Italia e allo stesso modo forza Italia ricorderà al suo presidente che senza un passo indietro dei 5 stelle su Berlusconi il governo con Di Maio il centrodestra lo potrà fare solo nel caso in cui Salvini dovesse decidere di rompere l’alleanza con il Cavaliere.

Il dado è tornato così nelle mani dell’inquilino della ex residenza estiva dei Papi. Dalla stessa residenza giunge voce che per un governo del presidente già si scalderebbe a bordo campo un “giovane” consigliere di Stato. Quale dunque la prossima mossa?!

Anna Maria Massa
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