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POLITICA - page 20

Politica Italiana, nazionale e locale

Al terzo municipio di roma la nuova sinistra che avanza

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Non c’è l’ha fatta Francesco Maria Bova candidato sindaco del centro destra, Caudo ha raccolto oggi 20.121 voti, pari al 56,71% dei votanti. Bova invece si è fermato a quota 15.362 consensi, il 43,29% del totale. Al primo turno hanno votato per l’ex assessore della giunta Marino in 18.917, per Bova 15.206. Anche l’astensionismo e atto tra le cause di questo risultato solo il 20% è andato alle urne in una domenica di sole.

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CO.S.P, Mastrulli, ecco la proposta per il riordino del sistema penitenziario

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La situazione nei penitenziari italiani è ormai gravissima sia per la mancanza di personale in organico che per la mala organizzazione dello stesso, senza contare il problema della gestione delle strutture e del loro collocamento sul territorio nazionale.

Un ambito del sistema giustizia che negli ultimi anni è stato trascurato e per il quale i governi hanno saputo dare solo risposte di carattere politico al sovraffollamento delle strutture con indulti e applicazione di detenzione alternativa, con l’unico risultato di aver ulteriormente incrinato il concetto di certezza della pena nell’ambito del sistema giustizia Italiano.

Nei penitenziari chi soffre non sono solo i detenuti ma anche gli stessi operatori della polizia penitenziaria che sono costretti  a turni massacranti  e inferiorità numerica rispetto a quanto previsto dalle norme in gran parte delle strutture.

Situazione che crea il terreno fertile per incidenti e evasioni che si verificano puntualmente in molti istituti, come è successo recentemente in Abruzzo nel penitenziario di  Sulmona

Ne abbiamo parlato con il segretario generale del CO.S.P. Domenico Mastrulli in visita in Abruzzo proprio per denunciare questo ennesimo incidente

Domenico Mastrulli: Ho fatto un tour sindacale nella regione Abruzzo, una serie di riunione al carcere di vasto, oggi al carcere di Sulmona dove oggi 4 agenti sono stati vittima di aggressione,  una  di questi ha ricevuto l’olio bollente in faccia. Sono andato a trovarlo in ospedale, a portagli la nostra solidarietà ed oggi ho fatto assemblea con una cinquantina di agenti al carcere.

EA: Segretario Generale vorrei chiederle qual’è la fotografia del sistema penitenziario italiano in questo momento?

DM: Se dovessi fare come segretario generale nazionale del COSP (coordinamento sindacale penitenziario) una fotografia dell’attuale sistema penitenziario in Italia direi che è fallimentare. Nasce da una politica “buonista” fatta dalla sinistra negli ultimi 10 anni e che ha portato il sistema giudiziario e quello penitenziario alla deriva. 59 mila detenuti contro 54 mila posti ospitati, abbiamo una polizia da 46 mila che è scesa a 34 mila unità. I miei colleghi invece di fare 6 ore da contratto collettivo nazionale, vengono obbligati a fare 8 ore continuative, se non 10, 12 o 15 ore. Il servizio delle traduzioni è oramai ai minimi termini. Lavorano sotto scorta, voglio dire che a un detenuto ci dovrebbero stare 3 agenti ma invece abbiamo 3 detenuti e un agente. le evasioni che stanno accadendo, i tentativi di evasione, i suicidi all’interno delle carceri, le aggressioni ai poliziotti che solo nell’ultimo semestre sono oltre 400 aggressioni e nel 2017 sono state 1300 aggressioni, danno il termometro negativo di una amministrazione penitenziaria oramai alla deriva.

EA: Cosa chiederebbe al nuovo  Primo ministro ?

DM: Se dovessi richiedere all’attuale capo del governo, al presidente Giuseppe Conte, un azione sul dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, gli direi di mandare a casa tutta la dirigenza dell’attuale dipartimento. Iniziando dall’ufficio del personale a finire al terzo piano del dipartimento.

Non ho questa forza per poterlo fare, ma vorrei accendere  una spia rossa sul  sistema fallimentare delle carceri italiane. Solo nelle ultime settimane ci sono stati il sequestro degli agenti di polizia penitenziaria di ariano irpino, di non meno di una settimana fa,  ultima di  20 aggressioni recenti alle quali si  aggiunge  quella di ieri, qui dove mi trovo io, nel carcere di Sulmona dove un agente ha ricevuto l’olio bollente addosso. Io sono andato a rendergli visita, ho visto le sue precarie condizioni di salute di questo ragazzo, e altri 5 agenti malmenati sempre 3 a Sulmona e 2 a ture di bari.

EA: segretario, quello che succede nelle carceri qual è la media tra addetti penitenziari e detenuti?

DM: guardi la media, il rapporto tra detenuti e agenti, oramai è al di sotto di ogni livello di sicurezza. Se io dovessi ricordare l’ultima circolare del 2012/2013 ma ancor prima del 2002/2003, imponevano i livelli minimi e massimi nelle carceri e cosa dicevano? Se in un carcere ci fosse la presenza di 100 detenuti gli agenti dovevano essere 300 divisi nei vari gruppi. Noi oggi questo non lo possiamo più rilevare.

Un agente occupa 3, 4, 5 posti di servizio. Un agente della polizia penitenziaria, disarmato, all’interno dei reparti, controlla con questa vigilanza dinamica le celle aperte dagli 80 ai 300 detenuti. Proprio oggi guardi ho fatto una proposta ,siamo in crisi, servono almeno  8 mila agenti di polizia penitenziaria e 2 mila nel comparto ministero per questo propongo, in questo momento di criticità, di mobilitare l’esercito come i “vespri siciliani”. Ovvero prendere gli uomini dell’esercito, far vigilare tutti gli istituti con il perimetro esterno e come servizio di sentinelle armate.

 Nel contempo, serve un accordo politico della nostra amministrazione penitenziaria, utilizzata non meno di 5 anni fa nella nostra polizia di stato, il recupero di tutti i poliziotti dai compiti di ufficio e sono 5 mila unità. Il governo si deve impegnare ad assumere attraverso le graduatorie, ce ne sono ancora  3 o 4 graduatorie ancora sospese da 5 anni, unità che dovevano entrare dalle quali  potremmo attingere almeno quelle 4 o 5 mila unità per salvare il sistema.

Insieme al Segretario Genrale Mastrulli abbiamo raggiunto anche il  segretario regionale per l’Abruzzo il commissario Antonio Latini al quale abbiamo chiesto di illustrarci cosa è successo a Sulmona

Antonio Latini : Per quanto riguarda quello che è successo ieri nel nostro penitenziario, purtroppo si è registrato un’ennesima grave aggressione a personale di polizia penitenziaria. Fenomeni che succedono tutti i giorni negli istituti penitenziari della repubblica. Quello che è successo a noi ieri, io non me lo ricordo in tutti gli anni della mia carriera, che non sono comunque pochi. Un gesto gravissimo posto in modo subdolo perché senza alcun motivo, doveva mandare un segnale e quindi è stato colpito un agente e un padre di famiglia al volto con dell’olio bollente. Il collega ha rischiato la vita, ha sofferto le pene di dio, è ricoverato in ospedale in condizioni ancora non buone. Fortunatamente in tutto questo c’è comunque un lato positivo che l’olio non ha preso le parti vitali, quindi la vista e altri organi del corpo umano.

EA: vorrei chiederle il  suo parere sulle proposte del segretario generale

Antonio Latini: guarda innanzitutto confermo totalmente e sono dello stesso parere con il segretario generale, ritengo sia  necessario rafforzare immediatamente il personale di polizia penitenziaria a livello nazionale non solo qui a Sulmona. Quindi la proposta  di coinvolgere l’esercito è una proposta che al momento darebbe da subito una risposta dello stato che da parte mia è anche condivisa.

EA: quanti sono i detenuti del carcere di Sulmona?

Antonio Latini: siamo su circa i 360 detenuti però fra poco arriveremo senza nessuna esagerazione 600 detenuti perché è in via di conclusione l’ampliamento dell’ultimo padiglione.

EA: Ogni turno quanti  operatori della polizia penitenziaria sono operativi per sorvegliare questi 300 detenuti?

Antonio Latini: Da contratto già da anni dovremmo fare il quttro turni giornalieri da 6 ore  ma siamo ancora a tre turni da  8 ore che spesso diventano 9 o 10 ore. Per ogni sezione che ospita circa 50 detenuti  c’è un solo agente. In un piano ci sono due sezioni e solitamente in due sezioni,  un piano,  dovrebbe essere presidiato da 3 unità ma ce ne sono solo 2. Uno in una sezione e uno in un’altra sezione. Se sommiamo che un piano conta circa 100 detenuti, questo è quanto.

 

Al segretario generale chiediamo in conclusione della nostra intervista, qual è la proposta del COSP per un riordino del sistema penitenziario

DM:se dovessi rivolgermi al nuovo ministro della giustizia Alfonso Buonafede, un uomo molto attivo e molto operativo, attento alle dinamiche penitenziarie e al sistema di giustizia, potrei chiedergli di iniziare individuando territori e collocazioni geografiche e territoriale delle nuove carceri che abbiano il contenimento delle cittadelle penitenziari. Carceri con i sotterranei collegati ai tribunali al fine di evitare le traduzioni. Carceri collegati con i palazzi di giustizia al fine di contenere i tentativi di evasione che invece avvengono per strada e per mezzo aereo.

Questo dovrebbe fare il ministro. Oggi abbiamo 260 strutture in Italia tra gli adulti e i minori, molte di queste strutture ricordano la scelleratezza delle carceri d’oro. Noi viviamo quella pena, quella sofferenza, dove miliardi dei nostri italiani sono finiti ad arraffoni e buffoni. E allora il nuovo ministro dovrebbe fare piazza pulita, ed eliminare tutte quelle carceri dove c’è spreco di risorse detentive. Esempio mi viene in mente solo in Puglia, perché sono della puglia, carceri di nucera, di san severo, di alta mura e di turri di bari, andrebbero chiusi immediatamente. È solo un dispendio di soldi e di personale.

Chiudendo queste 4 carceri ma costruendo uno a livello della regione, uno a sud e l’altro a nord di ogni regione, si darebbe la possibilità di far lavora l’edilizia, si avrebbe la possibilità di concertare le forze della sicurezza e della giustizia in un’unica cittadella. E sapete quanti uomini potrebbero finalmente arrivare nelle loro terre e stare con le loro famiglie. Parlo dei miei colleghi prima ancora dei detenuti.

In sintesi quello che il sindacato chiede è una riorganizzazione delle risorse esistenti per permettere una operatività che rientri nello standard di regolamento. L’aumento dell’organico permanente con nuove assunzioni  sbloccando le graduatorie degli ultimi concorsi permettendo cosi di aumentare il personale di circa 8mila unità alle quali aggiungere con la riorganizzazione della parte ministeriale, ulteriori 2mila unità che diventerebbero nuovamente operative.

Intervento temporaneo dell’esercito per la sicurezza esterna e perimetrale delle strutture penitenziarie per ovviare alla carenza di organico attuale.

Riorganizzazione delle strutture carcerarie realizzando nuove strutture  dove necessario e riorganizzando quelle esistenti che in alcune regioni come la Puglia sembrano essere inefficienti.

Insomma c’è parecchio materiale per poter portare all’attenzione del Ministro Bonafede il problema ormai gravissimo del sistema carcerario nazionale.

Il Documento di Economia e Finanza..Promesse da mantenere

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La maggioranza di lega e M5s mette nero su bianco i desiderata per quanto riguarda il Documento dieconomia e finanza. Il governo si impegna ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l’aumento dell’aliquota dell’Iva e delle accise su benzina e gasolio e a individuare misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio.

A questo si somma la domanda di flessibilità all’Europa con l’obiettivo di chiedere lo slittamento del pareggio di bilancio di un anno, dal 2020 al 2021, rimodulando il deficit nel “rispetto dei vincoli europei”.

Le Camere danno il via al DEF, con la benedizione del Ministro dell’economia Giovanni Tria, l’inquilino di via XX Settembresi sofferma sullalotta alla povertà, il sostegno ai redditi più bassi e il superamento della legge Fornero sulle pensioni.

Ha mantenuto invece punto fermo, il titolare del Tesoro sul ” rapporto debito/pil. Considerato il percorso discendente, un’evoluzione che è bene non mettere a repentaglio perchè il consolidamento di bilancio è una delle condizioni necessarie per mantenere e rafforzare la fiducia dei mercati, fiducia imprescindibile per la tutela delle finanze pubbliche, i risparmi degli italiani e la crescita”, anche in considerazione del fatto che la “ripresa continua ma a ritmi più contenuti”, Tria ha specificato che “nell’interesse del paese è intenzione del governo agire in modo da prevenire ogni aggravio per la finanza pubblica”.

Le stime di crescita per il 2019, ha indicato il ministro, saranno quindi probabilmente da rivedere. Nella strategia di politica economica del governo, ha puntualizzato,  “il reddito di cittadinanza, volto a contrastare le sacche di povertà presenti in Italia si faranno tramite interventi non assistenziali bensì tramite l’integrazione nel mercato del lavoro. .

Il governo giallo-verde è costretto dunque a fare i conti con la realtà dopo le promesse della campagna elettorale.  La flat tax partitirebbe per le famiglie solo nel 2020. Negli ultimi giorni il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia si è limitato a dire che si tratta di un “impegno di legislatura”. Si tratta di posizioni ragionevoli che, sulla scia delle dichiarazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria, tengono conto che il progetto delle due aliquote Irpef del 15 e del 20 per cento, ovvero la flat tax, oltre ad essere iniquo, costa l’inarrivabile somma di 50 miliardi.

Adesso la Lega, e i gialloverdi, devono trovare una via d’uscita dalle promesse sorprendenti scritte nel contratto. Naturalmente non si vogliono chiedere sconfessioni di una linea di politica economica, che seppure sbagliata, è legittimo sostenere e proporre. Tuttavia sarebbe opportuno non alzare la polvere spacciando per flat tax quella che non è. Infatti pare che il governo si stia già preparando a varare, entro l’estate, un decreto che “anticiperebbe” la flat tax per le imprese e le micro imprese, una sorta di mini flat tax.

Qualcuno scrive in questi giorni che “il cambiamento è difficile come promessa da mantenere” ed i nostri nuovi rappresentanti politici hanno puntato tutto sul “cambiamento” ma come volevasi dimostrare la realtà è un po’diversa dagli slogan elettorali tant’è che siamo davanti ad un semaforo in questo caso verde/giallo. Un po’ frenato sembrerebbe ma siamo curiosi e vogliamo vedere come va a finire. Certo è che le promesse si mantengo!! Altrimenti…

 

 

 

 

 

Roma una vera giungla, ma non d’asfalto

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La situazione del verde pubblico è ormai visibilmente oltre ogni ragionevole sostenibilità, ogni parco, giardino, aiuola o rotonda di questa città sono diventati il simbolo di una città mal curata e non gestita.

Tranne naturalmente nell’ottavo e nel terzo municipio dove poco prima delle elezioni sono state fatte di corsa operazioni di taglio del verde ad uso elettorale, anche se non è bastato.

Aver tolto alla cittadinanza l’uso del verde pubblico non è l’unico problema che causa questa gestione Raggi, la potatura degli alberi che per due anni non è stata fatta ha provocato la caduta di tanti storici alberi ad alto fusto in tutta la citta, in molti casi si è sfiorata la tragedia per poco.

L’incapacità di questa amministrazione di produrre un bando per la gestione del verde che sia efficace e che rispetti i vincoli e le leggi nazionali sembra essere insuperabile, eppure sono stati scelti fior di avvocati nell’entourage del sindaco Raggi.

Abbiamo presentato un’interrogazione a questo riguardo, l’ennesima, per denunciare questo stato delle cose che si trascina immutato nel completo disinteresse dell’Amministrazione capitolina, che oltre a non preoccuparsi dell’immagine che Roma regala ai suoi cittadini e ai turisti in transito, non si cura nemmeno della sicurezza dei medesimi che da un momento all’altro possono incorrere in conseguenze pericolose per la propria incolumità, vedi il rischio incendi delle sterpaglie o anche più semplicemente nel fatto di essere colpiti da un ramo cadente. – ha dichiarato in una nota il consigliere Francesco Figliomeni di FdI che per primo ha denunciato lo stato di abbandono della città e le conseguenze che la mancata gestione del verde pubblico, che include per esempio il problema delle radici che distruggono il manto strdadale in molte delle arterie principali della Città.

Al rischio di caduta degli alberi durante i mesi invernali a causa del vento e delle condizioni meteo estreme si aggiunge in estate il rischio incendio per questo è stato chiesto al Sindaco e agli Assessori competenti di provvedere con urgenza per il taglio della vegetazione incolta, degli arbusti e dei rami per avere una manutenzione ottimale degli spazi verdi, oltre al fatto di adottare misure adeguate per la salvaguardia dell’incolumità pubblica.

Macron e i migranti, ora se ne può discutere

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Forse Macron non ha capito che non c’è più Gentiloni a Palazzo Chigi. Così come la Spagna si vanta di aver accolto una nave dimenticando quello che l’Italia ha subito per anni a causa di governi deboli e al soldo delle cooperative della finta integrazione

. Ricordiamo ai francesi che sono stati loro a bombardare la Libia generando un’instabilità politica nel nord Africa che ha causato l’aumento dei flussi migratori; e ancora sia Marocco che Spagna hanno costruito muri, attingendo a fondi comunitari, per limitare gli ingressi clandestini; la Turchia ha fatto lo stesso e ha limitato, malgrado i 3 miliardi di euro concessi dall’UE, l’ingresso a quanti ne avevano diritto perchè richiedenti asilo o provenienti dalla Siria; l’Ungheria e gli altri paesi dell’Est sono arrivati perfino a sospendere il trattato di Dublino e poi la stessa Francia ha da tempo chiuso i suoi porti.

La Spagna ha, addirittura, sparato contro gli immigrati che attraversavano lo stretto di Gibilterra. E Dulcis in fundo, come non ricordare i vergognosi atti della Francia alla frontiera di Ventimiglia e a Calais?

Non hanno pudore chiedete scusa all’Italia e agli italiani e ridateci pure La Gioconda

Nave Acquarius, ferma in attesa  di intervento della Marina Militare

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Molto difficile ormai riconoscere la verità dalle fake news e dalla propaganda di parte che in queste ore sta inondando i social di illazione e complottismo.

La nave Acquarius è in sosta nele vicinanze di Malta per fare rifornimento in attesa di essere raggiunta dalle unità della Marina Militare che prenderanno a bordo i migranti che necessitano di cure immediate e per portare gli altri nei porti spagnoli come previsto dall’accordo con il premier spagnolo.

La Nave Aquarius, attualmente, si trova in acque internazionali tra la Sicilia e l’isola di Malta con 629 migranti a bordo ed è  costantemente in contatto con il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera di Roma (IMRCC),  monitorata dalle motovedette della Guardia Costiera con personale sanitario a bordo pronte a fornire assistenza sanitaria in caso di necessità.

In mattinata è stata rifornita di viveri e generi di prima necessità e  nelle prossime ore dopo aver trasbordato parte dei migranti su nave Dattilo della Guardia Costiera e su una nave della Marina Militare, comincerà il  trasferimento in convoglio  verso le coste spagnole, nelle condizioni di  massima sicurezza possibile per le persone presenti a bordo.

Su nave Dattilo della Guardia Costiera è presente personale medico del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e personale Unicef a supporto dei minori, Il tempo di navigazione stimato è di 4 giorni. Per garantire assistenza immediata in caso di emergenze di carattere sanitario durante il trasferimento, sono stati allertati i Comandi territoriali della Guardia Costiera, nonché i Centri di coordinamento SAR dei Paesi nelle cui acque di responsabilità transiteranno le tre unità.

CO.S.P, la situazione dei penitenziari e del personale inaccettabile

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Il segretario generale nazionale del Co.s.p Domenico Mastrulli scrive al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, manifestando le forti preoccupazioni del sindacato in riferimento al drammatico stato in cui versano i penitenziari italiani nonché le condizioni critiche in cui è costretto a operare il personale. Il leader del sindacato autonomo nell’esprimere il disagio dei lavoratori,  non esita a sottolineare le numerose criticità che affliggono il settore.  In primo piano la situazione dei lavoratori della ex Croce Rossa Italiana collocati in altre amministrazioni dello Stato dal primo settembre 2016,  attraverso un piano di assegnazioni precarie negli organici ministeriali a scapito della professionalità e della qualità della vita del personale.  Enorme disagio si registra tra gli appartenenti del  Corpo della Polizia Penitenziaria il cui organico è ridotto a 35mila unità a causa dei pensionamenti e della mancanza di turn over.

Tema spinoso affrontato da Mastrulli il crescente fenomeno delle aggressioni (nel 2017 oltre 1.200 poliziotti feriti) che si verificano ormai con cadenza quasi quotidiana nei 260 penitenziari italiani la cui popolazione carceraria ha superato qualsiasi tollerabilità rispetto alla capienza di strutture in molti casi ai limiti della fatiscenza. A ciò si aggiungono i pesanti carichi  di lavoro,  gli adeguamenti tecnologici inesistenti e un quadro di discutibile gestione dei Dipartimenti.  Il segretario nazionale del sindacato punta l’indice contro la mancanza di tutela del personale sui luoghi di lavoro in riferimento alla sicurezza e alla salubrità dei luoghi.

“Troppo spesso – precisa Mastrulli – il personale utilizzato per altri scopi di carattere amministrativo è sottratto alla sicurezza dei penitenziari.  “Viviamo nel vero caos – scrive il segretario del Co.s.p. –  paradossalmente la parola di un detenuto sembra avere un peso maggiore di quella dell’operatore,  talvolta vittima di procedimenti disciplinari che sconfinano nel sopruso sia sul piano dei diritti che delle tutele giuridiche. Le chiedo di volerci fissare un incontro, con una ristretta Delegazione Sindacale Nazionale per le suesposte ragioni e tante altre ancora

Lunedì 11 giugno alle 10,45 sul piazzale esterno all’ingresso della Casa Circondariale di Foggia il segretario generale nazionale del Coordinamento sindacale penitenziario Domenico Mastrulli incontrerà la stampa e gli organi di informazione per fare il punto sulle condizioni in cui versano i penitenziari pugliesi e lucani. In particolare Mastrulli si soffermerà sulle criticità presenti nelle carceri di Foggia, Lucera e San Severo e delle, problematiche che riguardano il personale addetto alla sicurezza. Saranno inoltre resi noti i dati nazionali e regionali e le richieste che il leader del Co.s.p. inoltrerà al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

La Camera Approva… Il Governo è a Lavoro

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Giuseppe Conte con 350 sì incassa la fiducia alla camera dei deputati.  Il governo è ufficialmente a lavoro!!

Dalla Flat tax all’Iva fino alle pensioni e al reddito di cittadinanza. Queste le diverse emergenze sulle scrivanie dei dicasteri ed in particolare su quella del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Il più spinoso e più imminente è il documento di economia e finanza (DEF) che dovrà essere votato dal Parlamento settimana prossima e che dovrà evitare l’aumento dell’Iva.

Il Neo-ministro di via XX settembre che è sempre stato favorevole all’aumento dell’Iva parla di un cambio di rotta per il nostro bel paese. “Per dare un futuro all’Italia e per rilanciarla nel presente si deve aumentare l’investimento pubblico, tagliato in questi anni, facendo deficit per la spese corrente e bonus vari, cioè in impieghi di consumo”.

La spesa per investimenti argomentata da Tria può generare molta più occupazione che una per i consumi, perché i lavoratori e le imprese che producono gli investimenti pubblici, poi spendono questo denaro in consumi.

Dare priorità al rilancio dell’investimento pubblico in opere grandi, medie piccole e infrastrutture nel centro-nord e nel sud: questo comporta chiedere più flessibilità all’Unione Europea nel bilancio pubblico, in natura monetaria, essenziale per raggiungere questo obbiettivo.

Per la Flat tax l’intento, credo, sia quello di dare un colpo a quella che potremmo chiamare “l’invidia sociale”. Si spezza infatti una barriera di preconcetti ideologici. “Se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più, reinveste e assume un operaio in più e crea più lavoro”. Sembra cosa buona e giusta ma non sarà facile farla digerire ad un Pd che invece ha sempre costruito la sua politica economica solo sull’ austerity.

Il Ministro Salvini invece tira dritto sul voler proteggere o meglio far rispettare l’Italia sul tema immigrazione. Solo fino a poco tempo fa si celebravano le Ong e i sindaci che accoglievano i profughi dalle coste della Libia alla Sicilia arricchendo sempre più le cooperative che sull’immigrazione facevano il loro unico business.

In realtà quello che vuole l’inquilino del Ministero dell’Interno è di evitare l’importazione di delinquenti. Questa può sembrare un’uscita controproducente, ma ogni democrazia che si rispetti ha un’immigrazione ma assolutamente regolata. Perché dunque l’Italia deve essere il Paese “sbracato” per eccellenza?!

Di superamento della riforma Pensioni targata Fornero, dovrà occuparsene personalmente il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio(M5s) Si tratta di uno dei capitoli previsti peraltro nel contratto di governo stipulato da Lega e Movimento 5 stelle. Un cavallo di battaglia in questi mesi per le due forze politiche, in controtendenza, sulla riforma pensioni, rispetto agli altri partiti e agli auspici dell’Europa che non vede certo di buon occhio la rottamazione della legge Fornero per l’impatto che potrebbe avere sulla finanza pubblica.

Certo per il governo Giallo-Verde sono “impegni sacri”

Si riuscirà a metterli in pratica?!

La luna di miele è appena iniziata e certamente le parole non costituiscono fatti, ma lanciano segnali importanti. E quelle pronunciate da Salvini e Di Maio segnano comunque un cambiamento.

Aspetteremo i fatidici 100 giorni per fare un primo bilancio delle cose dette e quelle fatte.

Bonafede a Bari nella tenda/tribunale

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Prima uscita pubblica per il ministro Bonafede che ha voluto visitare il tribunale di Bari e l’incredibile situazione che si è creata con lo sgombro per inagibilita del vecchio edificio.

Sotto la tenda un caldo infernale come è stato denunciato più volte da sindacato COOSP e dagli stessi addetti ai lavori.

“Io vi ringrazio di essere qui, vi ringrazio di lavorare nonostante la situazione – ha dichiarato il ministro – Adesso cercheremo di intervenire. Sono venuto qua per capire di persona e studiare, per capire. Devo dire che la situazione è assolutamente impossibile ”

La situazione di Bari ha dell’incredibile, da quindici anni il palazzo di giustizia era stato dichiarato instabile e il progetto di realizzare la cittadella della Giustizia era stato presentato ma i lavori mai iniziati.

Negli ultimi mesi le crepe e i rumori si sono fatti più insistenti e inevitabilmente, e potremmo dire anche finalmente, il palazzo e stato sgomberato.

Peccato che l’unica alternativa trovata per far continuare a lavorare i tanti processi in corso siano state delle tende della protezione civile con disagi oltre il sostenibile.

Una situazione che il segretario generale del COOSP aveva denunciato tante volte fino alla manifestazione della scorsa settimana iniZiata con un presidio fisso dei cancelli del tribunale.

” Tutto il mondo del diritto e della giustizia vi è grato per quello che state facendo e per al dedizione che state dimostrando. Io sono e sono stato un avvocato e quindi so.” Ha dichiarato Bonafede durante il suo giro di ispezione “Dico che sono stato perché ora sono sospeso. Quindi questa cosa vuol dire l’attività di udienza. Vi chiedo di rimanere tutti compatti perché insieme secondo me ce la facciamo. Grazie a nome per la repubblica italiana

Salvini a Fiumicino per De Vecchis sindaco

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Grande dispiegamento di forze di polizia nella piazza della darsena tutto è pronto per accogliere il neo ministro dell’interno.

Polizia, carabinieri , guardia di Finanza e anche la capitaneria di porto erano presenti già dal primo pomeriggio anche con un po di preoccupazione visto che doveva arrivare il Capo per una manifestazione elettorale.

nel comune commissariato la campagna elettorale volge al termine e Salvini dal palco sottolinea i punti focali del programma di governo, sicurezza, stop all’immigrazione e trattative con l’Europa.

La piazza della Darsena è colma di gente che ha aspettato ore per salutare il vice premier e ascoltare il suo è forse meno nei confronti del candidato de Centro destra, ex senatore della Lega che ha scelto di fare il sindaco.

Fiumicino come tutto il litorale Romano è un territorio difficile che soffre della presenza di criminalità organizzata molto radicata, locale e di provenienza nazionale.

presentati durante la manifestazione urti i candidati consiglieri ma anche i candidati sindaco di Velletri e Pomezia che vanno al voto questa domenica.

Sul palco la dirigenza della Lega neLazio con gli onorevoli claudio Durigon, Zicchieri e barbara Saltamartini oltre al consigliere regionale Daniele Giannini in prima fila in tutte le battaglie in Regione Lazio.

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