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L’Eroica, fatica e sorrisi tra le colline del Chianti.

Eroica 2023 – Si ripete il rito magico degli eroi che volano sui pedali delle strade bianche, Grande successo quest’anno per il ciclismo su strade bianche de l’Eroica, che si è svolta il 30 settembre e 1 ottobre, nel cuore della Toscana più affascinante, con i suoi scenari di colline cosparse di vigne e cipressi, castelli e paesini in pietra.
L’emozione è tangibile da giorni nel centro di Gaiole in Chianti, interamente allestito per questa straordinaria XXVI edizione, conclusasi la scorsa domenica.

Nata nel 1997 da un’idea di Giancarlo Brocci, che, insieme ad altri 92 cacciatori di sentimenti ed emozioni, diede il via alla prima edizione di questo evento ciclistico, l’Eroica ci meraviglia ogni anno con i suoi percorsi impegnativi, i magnifici paesaggi e gli indimenticabili ristori.

L’idea iniziale fu quella di rievocare le imprese del ciclismo eroico di Bartali e Coppi, recuperando i valori di uno sport capace di insegnare i valori essenziali. Uno sport popolare e familiare, che non conosce confini e limiti di età, e privo di competizione. Appena si mette piede in questo grazioso borgo immerso nel verde delle colline Toscane, si inizia infatti a respirare un’atmosfera gioiosa, frizzante e completamente fuori dal tempo e dallo spazio.
Impossibile qui non innamorarsi de ciclismo e della sua storia. Per i non appassionati, l’Eroica è un evento, che gara non è poiché non c’è traccia di classifiche, che comprende percorsi di varie lunghezze e asperità. Il regolamento prevede l’uso di biciclette antecedenti al 1980 (addirittura anteguerra per le prime partenze del sabato), abbigliamento e accessori d’epoca, o fedeli riproduzioni. Ma soprattutto quello spirito di avventura, di scoperta, di solidarietà e di gusto per la fatica vera, che non deve appartenere solo al passato.

Che si scelga il percorso più lungo, quelli medi o i più brevi, si tratta comunque di una sfida in primis con sé stessi, poi con le strade, dure, sassose, bianche, sterrate, piene di curve, discese e soprattutto salite che mettono alla prova anche i più allenati. Non è raro vedere i ciclisti scendere e spingere le loro bici su per queste stradine cosparse di ghiaia, circondate dalle bellezze impareggiabili delle colline senesi. Così come non è raro vedere persone fermarsi a riparare una gomma forata, una catena uscita dalla sede, un dado perso, e tutti quegli imprevisti che possono capitare quando si  viaggia con mezzi e attrezzature ridotte all’essenziale. Eroici quindi gli oltre 8300 partecipanti che quest’anno sono saliti in sella, di cui ben 3133 sui percorsi più lunghi, in questo fine settimana dal clima estivo, in cui il bianco della strada abbaglia e la polvere
che si alza sotto le ruote copre tutto il resto e ci fa dimenticare il mondo intorno.

Ci si cala in un’altra epoca, fatta di cose semplici e belle, in cui la fatica è premiata dai sorrisi, dalla bellezza mozzafiato della natura che si scopre via via che si avanza sul cammino, e dalla bontà dei cibi locali. Perché non si tratta della ricostruzione di un’epoca ma di un tuffo nel passato, pedalando su una macchina del tempo che ci riporta a uno stile di vita diverso e ancora possibile. Niente gel, barrette e integratori quindi, ma solo cibi prelibati, locali, preparati e offerti a chi pedala dalle centinaia di volontari che partecipano ogni anno all’evento. Formaggi, frutta, salumi, pane e miele, olio e le buonissime zuppe toscane come la ribollita, la pappa al pomodoro o la passata di ceci.

C’è tanto buonumore nell’aria, “ci vorrebbe un misuratore di sorrisi – dice Brocci– per dare un’idea più diretta del successo dell’Eroica 2023”. Sorridono tutti, infatti, che siano in sella alle loro bici, o dietro le bancarelle del Mercatino Eroico a vendere abbigliamento e accessori, parti meccaniche o cibi nostrani, e sorridono le persone che affollano le strade,
per accompagnare qualcuno alla corsa, per fare acquisti o semplicemente per far parte di questa magia, che si ripete ogni anno e che continua a crescere e ad esportarsi in tutto il mondo. Perché non è una corsa in bici, ma un viaggio nel tempo che ci ricorda che la semplicità, il silenzio, la solidarietà e la lentezza, sono valori ancora possibili e che forse
anche un po’ più scomodi si può essere felici.

Alzarsi con la luna ancora alta nel cielo per partire alle 4, salire su fino al castello di Brolio, una lunga fila di fiaccole accese nel freddo buio della notte, e pedalare, pedalare, in abiti caldi come coperte, sfiorare l’alba arrivando nella grandiosità di piazza del Campo che si apre dai vicoli stretti e scuri, e andare avanti con il sole che si alza sempre di più, fino a infiammare gli spiriti di alcuni di questi eroi che sembrano volare sulle salite fitte e dure di terra bianca e ghiaia, battute dalle mille ruote che già le hanno percorse. E qualcuno invece scende e spinge a mano la bicicletta, sempre col sorriso stampato sulla faccia, a nascondere le smorfie della fatica. E tutti si fermano meravigliati quando si aprono gli scorci magnifici delle crete senesi, dei colli cosparsi di vigneti con le case isolate, poggiate sulle cime e le righe disegnate dalle file di cipressi. La bellezza del territorio lascia senza fiato gli italiani e i tantissimi stranieri che quest’anno hanno preso parte all’evento. Si fermano i compagni per aiutare chi è in difficoltà, si guardano sfilare le biciclette bellissime e le maglie colorate con le scritte personalizzate, con le camere d’aria di ricambio incrociate sul petto, le calze alte, i cappellini coperti dai caschi, i pantaloni alla zuava, le trecce, le gonnelline che coprono i pantaloncini, e tanti, tanti baffi, anche finti, perché ormai fanno parte dei segni distintivi di questa manifestazione. A Gaiole, tra le
tante attività, anche una gara di eleganza e una di barba e baffi, ma sono tante le persone che si aggirano per le strade in abbigliamento e mezzi d’epoca. E poi ci sono le tappe, con
il checkpoint in cui far timbrare la partecipazione, le ciclofficine per le riparazioni e soprattutto i ristori. Le piazze si riempiono di biciclette, poggiate agli alberi, ai muri, a ogni
angolo o paletto. E dietro i banchi la gente del posto offre pietanze, frutta e vino rosso, per ridare forza ai pedalatori instancabili, fino alla prossima sosta. Nessuna fretta di ripartire, sono momenti di condivisione, in cui si sentono parlare tante lingue diverse, ma in cui gli sguardi e i sorrisi sono tutti uguali. Nacono incontri e amicizie, e gioiosi si arriva al traguardo, soli, mano nella mano, a squadre, in bici o sul tandem, stringendo le mani al pubblico dietro le transenne, o alzandole al cielo, passando sotto lo striscione.

Stanchi, con i crampi, sporchi di terra bianca, e con qualche parte meccanica persa per strada, ma felici e con la voglia di tornare di nuovo l’anno successivo a rivivere questa meravigliosa fatica. Edizione trionfale, il 2023 è stato l’anno dei record, dal numero degli iscritti (8316) alla percentuale di stranieri (oltre 3000), e di donne (889) partecipanti, fino al clima quasi estivo, che ha aggiunto il caldo alle altre mille difficoltà da affrontare, ma che ci ha regalato giornate splendide che resteranno stampate a vita nei nostri cuori. Magnifica l’organizzazione, con l’allestimento di aree campeggio, indicazioni e assistenza stradalichiare ed efficaci, eventi collaterali conviviali, che hanno contribuito a rendere semplice e fruibile ogni istante di queste giornate. Naturalmente il rovescio della medaglia, visto il crescente successo, è il rapido incedere del lato più commerciale dell’evento, diventato ormai un brand globale, portandosi dietro il merchandising, l’esportazione nei vari paesi del mondo, la folla che riempie le strade, i prezzi che volano alle stelle.

Ma il successo è più che meritato e si spera che in fondo siano i valori più veri e sinceri a vincere, mantenendo più autentica possibile la magia dell’Eroica (e di tutte le altre corse che ne seguono l’esempio) anche nei tantissimi anni a venire.

Le fotografie sono di Ginevra Baldassari e Giulio Paravani.

 

 

 

Vinicio Capossela a Lisbona

Vinicio Capossela è tornato in Portogallo, al Capitolio di Lisbona, per quella che doveva essere la data di chiusura del tour europeo “Round one thirty five. 1990-2020 Personal Standards”, omaggio all’uscita del suo primo disco.

Purtroppo le avverse condizioni meteorologiche hanno impedito ai componenti della sua band di arrivare nella capitale portoghese, ma Capossela non ha voluto annullare la data e si è presentato in una veste solo al piano, accompagnato dal chitarrista Ricardo Parreira.

Ringraziamo International Music&Arts e il Capitolio per l’ospitalità

Le fotografie sono di Giulio Paravani.

Codeway Expo: impegno nella sostenibilità.

EUROPA/SOCIETA’ by

Tra i protagonisti della seconda giornata della Fiera della Cooperazione allo Sviluppo Internazionale troviamo il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), il quale ha promosso le linee guida per l’accoglienza degli studenti e degli architetti ucraini rifugiati in Italia: progetto ambizioso che mira a supportare gli ordini provinciali degli architetti. Sempre in fiera è stata realizzata una tappa della mostra itinerante “Lo Spazio morale”, organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti. La mostra illustra in 37 pannelli parte dell’impegno civile degli architetti italiani in situazioni emergenziali e critiche e mette a disposizione della comunità e dei professionisti le migliori pratiche a sostegno dei territori deboli.

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Unione europea: Giornata della Protezione dei Dati Personali

EUROPA by

In occasione della Giornata della protezione dei dati personali, che si celebra il 28 gennaio, Véra Jourovà, Vicepresidente per i valori e la trasparenza, e Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che mette in evidenza i progressi compiuti dall’Unione dalla ratifica della “Convenzione 108” del Consiglio d’Europa, l’unico trattato internazionale sulla privacy.

La Vicepresidente Jorovà e il Commissario Reynders hanno dichiarato: “il regolamento generale sulla protezione dei dati è diventato una pietra angolare della nostra politica digitale, sulla quale stiamo costruendo altre iniziative nell’ambito della strategia digitale europea. Il trattamento dei dati personali dovrebbe essere concepito per servire la società e rispettare i diritti delle persone. Iniziative quali l’imminente legge sui dati o l’atto sulla governance dei dati contribuiscono a istituire un quadro più chiaro ed equo per l’accesso ai dati e il loro uso, in modo tale da offrire alle imprese e alle persone in Europa un controllo migliore sui loro dati e rendere un maggior numero di dati disponibili all’uso, anche per il bene pubblico”.

Oggi il regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea è un parametro di riferimento mondiale per la regolamentazione in materia di privacy. Inoltre, la piena applicazione e attuazione delle norme in materia di protezione dei dati rimane una priorità per la Commissione.

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EUROPA by

Giornata della commemorazione della Memoria

Il 27 gennaio si celebra il 77esimo anniversario della Liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau per mano dell’Armata Rossa.

E’ un dovere storico e civile ricordare tutti i sopravvissuti e i milioni di donne, uomini e bambini di fede ebraica uccisi barbaramente dal regime nazista, insieme a tutte le altre vittime della croce uncinata. In molte cerimonie, in tutta Europa e nel mondo, verranno chiamati e pronunciati di tutti coloro che furono strappati alla vita dall’olocausto.

Quest’anno ricorre, inoltre, l’80esimo anniversario della conferenza di Wannsee, la riunione che segnò il destino degli ebrei europei. In tale occasione, infatti, decisero di rastrellare sistematicamente l’Europa alla ricerca della gente di confessione ebraica per sterminarla.

La causa culturale di tutto ciò fu l’antisemitismo che riuscendo a disumanizzare il popolo di Abramo aprì le porte alla Shoah.

Non dobbiamo mai dimenticare.

Tuttavia, questa giornata deve essere anche un’occasione per guardare al futuro facendo beneficio del passato. Infatti, ancora oggi l’antisemitismo continua a proliferare nel nostro continente. Dall’inizio della pandemia si sono propagate, sia online che offline, teorie complottistiche e disinformazione di matrice antisemita. Le persone che sfilano per le strade europee indossano al petto la stella di David, paragonando le misure pandemiche al genocidio del regime del terzo Reich, banalizzando e svuotando di contenuto la Shoah.

Ogni europeo deve studiare e conoscere i fatti dell’Olocausto poiché con una sua rappresentazione distorta di rischia di sminuire la sua portata storica e rialimentare la retorica dell’odio.  

Proprio per questo motivo la Commissione Europea ha presentato la prima strategia dell’Unione sulla lotta all’antisemitismo nel segno del sostegno alla comunità ebraica. Questo piano di azione dell’Ue propone oltre 70 azioni concrete tese a: contrastare l’antisemitismo online, garantire la sicurezza delle comunità ebraiche, creare una rete di siti aperti al pubblico per far vedere i luoghi dell’olocausto, tutto al fine di raggiungere la gente del continente con riflessioni su una cultura della Memoria sulla Shoah.

Il fulcro di questa azione messa in atto dall’Europa è quella di garantire a tutte le persone di confessione ebraica di poter esercitare appieno e nella massima libertà le loro tradizioni religiose e culturali. Perché l’Europa potrà prosperare e diventare veramente nazione solo con le potranno farlo anche tutte le sue comunità presenti al suo interno che sono parte integrante della storia del continente e dunque devono essere anche parte attiva nella costruzione del futuro che verrà.

Messico, attacco contro polizia e Croce Rossa, quattro morti tra polizia e medici

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Durante una attività di aiuto alla popolazione dello stato meridionale del Messico il gruppo di medici della Croce Rossa Messicana è stato attaccato da un gruppo di venti uomini armati che hanno sparato indiscriminatamente sul gruppo di soccorritori, uccidendo quattro persone tra poliziotti e medici e ferendone altri sei.

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Sentenza Corte UE: l’ICI, la Chiesa, l’Italia e l’Unione Europea

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Sentenza Corte UE: l’ICI, la Chiesa, l’Italia e l’Unione Europea. Al termine di un lungo contenzioso giudiziario, martedì 6 novembre, la Corte di giustizia dell’Unione Europea, tramite la sentenza cause riunite C‑622/16 P e a., ha stabilito che lo Stato italiano dovrà riscuotere l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) non versata dalla Chiesa tra il 2006 ed il 2011 in virtù di una deroga concessa dal Governo Berlusconi, successivamente giudicata irregolare, che stabilì un’esenzione relativa a tutti gli immobili di proprietà della Chiesa.

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Redazione
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