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CULTURA - page 23

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Daimon – La fortuna di averlo ri-conosciuto

Daimon – La fortuna di averlo ri-conosciuto

 Gianni De Feo e la sua ricerca dell’ IO attraverso la drammaturgia di Paolo Vanacore

Roma 13 ottobre 2023

Articolo ed immagini di Grazia Menna

Gianni De Feo indaga l’Io profondo che alberga in ognuno di noi e che, per i più fortunati o sfortunati scegliete voi, riesce ad emergere e farsi “io presente e tangibile”.

Il testo di Paolo Vanacore consente a De Feo di immedesimarsi nei pensieri, nei gesti, di immaginare le movenze dello psicanalista e filosofo James Hillman a cui si deve lo sviluppo della teoria sul riconoscimento dell’anima come sublimazione della coscienza, coscienza che deve rimanere quasi tangibile anche dopo la morte fisica.

Daimon la definizione deriva dalla parola greca che significa “essere divino”, e la si può riassumere nella voce interna che ci spinge a fare le nostre scelte e ad esplorare il nostro io più intimo, ma Daimon può anche rappresentare una figura mitologica alla quale ci ispiriamo, che ci può influenzare.

Da qui parte De Feo quando interpretando magistralmente il testo di Vanacore, si fa J. Hillman e si propone su di un palco dove trovano posto solo due valige ed un cubo, a simboleggiare proprio il lavoro dei genitori di Hillman, gestori di un hotel con le valigie e la provvisorietà di un arredo casalingo fatto solo di un cubo facilmente spostabile. Le amicizie di Hillman fin da piccolo sono state rappresentate dai viaggiatori ospitati nell’albergo dei genitori, da bambini figli di viaggiatori e questa precarietà di rapporti lo ha condotto a studiarsi, guardarsi dentro, imparare dalle proprie ferite e dai propri dolori fatti di addii, per arrivare a mettere a nudo la propria identità, cercando di capire la direzione da prendere e costruirsi così il proprio destino.

L’anello di congiunzione con Keats va cercato e trovato tra le poesie di quest’ultimo, nelle quali il poeta ha trasmesso l’idea di quanto sia fondamentale la ricerca della propria anima così da ri-conoscersi nel profondo dell’IO più segreto per intraprendere la propria strada. Da Keats De Feo ci conduce con mano leggera, immergendoci nelle atmosfere di una ottobrata romana che regala il calore-colore arancio-bruno delle foglie dei Platani, nella passeggiata verso il Cimitero Acattolico accanto alla Piramide Cestia dove Keats venne sepolto e dove ancora oggi possiamo ammirare la sua lapide con l’iscrizione: “Qui giace uno il cui nome fu scritto nell’acqua”.

Questo spettacolo è stato impreziosito anche dal contributo offerto dalla videoarte realizzata da Roberto Rinaldi , dagli arrangiamenti musicali realizzati da Alessandro Panatteri. dal disegno luci di Francesco Bàrbera e dalla voce inconfondibile di Leo Gullotta nell’interpretazione della poesia di J. Keats.

Si ringrazia l’Ufficio Stampa nella persona di Andrea Cavazzini

Teatro “Lo Spazio”

Christian Mascetta in concerto a Officina Pasolini

Ieri sera, martedì 17, Officina Pasolini ha replicato a Roma il concerto presentato l’11 ottobre scorso al festival Jazz a la cité della Maison de lItalie alla Cité Internationale Universitaire di Parigi dal giovane, ma già affermato chitarrista, Christian Mascetta con il suo trio e con Gegè Telesforo. Una serata dedicata agli artisti emergenti del jazz italiano, affiancati da chi quella scena musicale ha contribuito a crearla. Mascetta, classe ’94, già pluripremiato ospite di grandi festival jazz internazionali, collaboratore di Otmar Ruiz, Marvin Smitty Smith, Mario Biondi, Fabrizio Bosso e – tra gli altri – di Gegé Telesforo,  ha suonato insieme a Pietro Pancella, basso elettrico e contrabbasso, e Miriam Faieta, voce e tastiere. A precederlo sul palco anche Alaska e Ludovica Mannoni, giovani artisti diplomati a Officina Pasolini.

 

Photocall – Alice nella Città

Inizia oggi il festival Alice nella città organizzato dalla Associazione Culturale Playtown.

La XXI edizione si svolgerà dal 18 al 29 Ottobre 2023 presso diversi luoghi di Roma, tra i quali Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e Auditorium della Conciliazione.

“In questi giorni abbiamo lavorato alla nuova edizione di Alice nella città, sapendo che sarebbe stato un anno diverso dagli altri: cambieranno i tempi, le forme, ma non lo slancio e le speranze che questa crisi terribile ha provato a isolare. Guardando meglio, ci siamo convinti che il bacillo più insidioso è quello che sta colpendo i ricordi. La cosa più temibile dell’insonnia della memoria è che nessuno si preoccupi più d’immaginare e di coltivare una personale educazione allo stare insieme.

Per questo, ci siamo sottratti all’oblio del ricordo di quei giorni, preoccupandoci di riannodare i fili che ci hanno legato alle persone e alle idee nate durante i mesi d’isolamento forzato. Abbiamo provato a trasformare il contagio, in una nuova forma di conoscenza che ci permetta di sperimentare il morbo di questa nuova consapevolezza che speriamo ci accompagni verso una nuova cultura festivaliera, diffusa, che deve essere rigenerata, per ritrovare una direzione efficace e di senso.

Quest’anno abbiamo immaginato un rovesciamento dei confini festivalieri, che va oltre la bollinatura dei film e alla ricerca ostinata dell’anteprima mondiale, a vantaggio di un cambiamento che vede nell’interdipendenza dei comportamenti, lo strumento ideale per superare questa crisi. Un approccio pratico e operativo che deve considerare alleanze necessarie, avendo il coraggio di utilizzare questo periodo come laboratorio per la condivisione e la ricerca di pratiche che si inseriscano pienamente nell’ecosistema produttivo e distributivo durante l’anno.

Una progettualità condivisa che in una nuova natura di relazione e di gesti tra noi, deve attraversare i festival che secondo noi non si devono limitare solo a passarsi il testimone ma dovranno avviare un percorso profondo e complementare, indirizzato verso la ricerca del nuovo pubblico. Per questo nasce l’idea della sezione SINTONIE: una nuova linea di programma condivisa con il Direttore Alberto Barbera a cui teniamo molto. Il punto di contatto saranno i ragazzi: quelli cinematografici raccontati nei film presentati a Venezia e ripresi da Alice nella città; quelli raccolti tra gli accreditati e tra il pubblico di ragazzi che non hanno potuto partecipare numerosi alle proiezioni veneziane e che invece potranno recuperare ad Alice.

Quest’anno ci siamo affacciati ad una finestra da dove abbiamo proiettato i film sulle facciate dei palazzi, immaginando un’arena galleggiante che grazie al suo successo ci ha portato su una Nuvola che per la prima volta, grazie alla collaborazione con Eur Spa, apre il suo Auditorium al cinema e a un pubblico di giovani che siamo sicuri saprà raccogliere il nostro invito: tutto questo è Alice nella città 2020.”

Ufficio Stampa Alice nella Città

Foto:

Il Premio Businness Woman in Campidoglio

Martedì 24 ottobre Sala della Protomoteca in Campidoglio ospiterà, per la prima volta in assoluto, il Premio “Businness Woman” che si terrà ad ingresso libero e gratuito, a partire dalle ore 15:30.

L’iniziativa culturale di caratura internazionale festeggerà così i suoi primi 20 anni approdando dalla Polonia direttamente nel cuore dell’Italia, a Roma, ed offrendo un parterre di ospiti tratti dai vari campi artistico-culturale per regalare emozioni uniche al pubblico.

Il Premio alla cultura verrà conferito a personalità appartenenti a diversi settori che si siano distinte quali vettori di promozione culturale attraverso il proprio impegno nel business declinato per valorizzare l’universo femminile.

L’invito a prendere parte a questo galà ospitato in una meravigliosa scenografia è esteso a tutte le persone che amino iniziative che accendono, con impegno e continuità, l’interesse su tematiche di profondo valore socio culturale.

Il programma dell’iniziativa prevede di inaugurare l’evento con una performance musicale speciale: il Recital Lirico che vedrà protagonista il pluripremiato soprano Dominika Zamara, artista di origini polacche da tempo sulla scena internazionale.

Quale interprete di un genere musicale che intende avvicinare nuovi estimatori sensibili ad apprezzare la dimensione lirica che sappia incarnare valori attuali e smart, Zamara, in ragione di questo obiettivo, si presenterà indossando un look inedito, vestendo capi firmati dalla stilista Marta Jane Alesiani, nota per il suo inconfondibile stile fashion-frendly tanto apprezzato dalle nuove generazioni.

La soprano Zamara si esibirà in duo con il chitarrista classico Hernán Navarro, musicista di lungo corso che vanta origini spagnole. Si tratta di una coppia di artisti che ha stretto una brillante collaborazione collaudata in esibizioni da camera e partecipazioni a diversi festival di livello internazionale. In ordine di tempo, l’ultima avventura dell’affiatato duo è stato il concerto di apertura della mostra dell’artista José Luis Corella presso il famoso MEAM, il Museo di Barcellona.

 

Si alternerà al momento musicale lo spazio di approfondimento espressivo dedicato ad un tema di stringente attualità: il terribile fenomeno della violenza contro le donne e il numero agghiacciante di femminicidi che purtroppo continuano ad essere quotidianamente riferiti dagli organi di comunicazione.

Il problema della violenza ai danni del mondo femminile verrà proposto mediando attraverso l’esposizione di una selezione di opere presentate e selezionate dal curatore ed editore d’arte Alessio Musella che, da sempre sensibile a questa annosa questione, sarà, per l’occasione, anche il conduttore dell’evento.

A firmare la collezione temporanea di opere esposte ci saranno gli artisti MauPal, Max Guarini, Herry Greb, Manuela Cianfrocca, Marco Host, Mariella Rinaldi, Cristina Sirizzotti, Marzia Ratti, Antonella Iris de Pascale, Giulio Gennari, Paolo Pastorino e Marco Giannetti con la sua camicia d’arte “Disobedient” – opera realizzata con l’artista Thay Mancini- già insignita dal Comune di Roma di un’onorificenza.

A chiudere il Gala Business Woman, giunto alla ventesima edizione, coordinato da Elżbieta Jeznach caporedattrice ed editrice della rivista “Business Woman & Life“, realtà dedicata principalmente al mondo femminile nei vari campi in cui si esprime e che vanno dall’imprenditoria alla moda, dal giornalismo alla letteratura fino all’arte. All’insegna di questa peculiare sensibilità sono molteplici le iniziative promosse dal magazine rivolte al mondo della donna.

Data la caratura del Premio, che si connota per creare un interessante ponte di collegamento tra gli ambienti culturali polacchi e quelli del nostro Bel Paese, in platea saranno presenti diverse personalità istituzionali del mondo culturale di entrambi gli Stati.

L’iniziativa verrà realizzata in modo da consentire a tutti i partecipanti di apprezzarne i passaggi tanto in lingua italiana quanto in lingua polacca grazie alla traduzione effettuata da Mirella Bagdzinska.

Il Tre – Invisibili Tour

Orion Live Club Roma 14.10.2023

Il Tre infiamma l’Orion di Roma con il suo Club Tour 2023

Il Tre ha inaugurato il suo Club Invisibili Tour il 14 ottobre 2023 all’Orion di Ciampino. Il concerto, sold out da settimane, ha registrato un’affluenza record, con oltre 2.000 fan accorsi per assistere all’esibizione dell’artista.
Il Tre è salito sul palco alle 22:00, accompagnato dalla sua band. Il concerto è iniziato con il brano “Amen”, che ha subito riscaldato il pubblico. Il Tre ha poi proseguito con i suoi più grandi successi, tra cui “Invisibili”, “Pioggia”, “Warzone” e “Roma”.
L’artista ha interagito costantemente con il pubblico, coinvolgendolo in un’esperienza musicale unica. Il Tre ha ringraziato i fan per il loro supporto e per aver reso possibile questo tour.
Il concerto è stato un successo clamoroso, che ha dimostrato la grande popolarità di Il Tre in Italia. L’artista ha dimostrato di essere un vero e proprio fenomeno musicale, capace di coinvolgere il pubblico con la sua musica e la sua personalità.

Di seguito la scaletta della serata e la nostra photogallery

Intro
01) Amen
02) Invisibili
03) Pioggia
04) Caos
05) Il tuo nome
06) Coraggio
07) Warzone
08) Guess
09) Big show
10) Soldier/Cooling
11) Ballo la techno
12) Fuori è notte
13) Terapia 1
14) Tegole
15) L’importante
16) Boogie
17) Fari
18) Cracovia 3
19) Te lo prometto
20) Roma
Encore
21) Lettera
22) A volte
23) Cracovia 4

Le “Dieci piccole ragioni” di Roberto Casalino

 

A distanza di 4 anni Roberto Casalino è tornato ad esibirsi a Roma.

Lo ha fatto sul palco della sala concerti di Largo Venue presentando il suo ultimo album di inediti dal titolo “Dieci piccole ragioni” pubblicato proprio qualche settimana fa.

Roberto Casalino è uno degli autori e compositori pop più importanti di questi ultimi anni, che ha prodotto  e firmato grandi successi della musica italiana interpretati da altrettanto grandi artisti quali Marco Mengoni, Tiziano Ferro, Elisa, Emma, Giusy Ferreri, Francesca Michielin, Fedez e altri.

Un live dove Roberto Casalino ha trascinato emotivamente gli spettatori presentando i dieci inediti mescolati agli altri brani già famosi. In sintesi ci sono senz’altro molte più di dieci ragioni per ascoltarlo.

Ricordiamo che il cantautore sarà a Milano al Circolo Arci Bellezza il prossimo 26 ottobre.

La scaletta della serata

  1. L’ultima
  2. Al cielo non importa
  3. Anche io te ne voglio
  4. Non posso innamorarmi di te
  5. Un giorno tre autunni
  6. Le mie giornate
  7. Medley 1
  8. Il nostro coprifuoco
  9. Ne vale davvero la pena
  10. La libertà di scegliersi
  11. Errori di felicità
  12. Il mio manifesto
  13. Volere te
  14. Medley 2
  15. Sei migliore o no
  16. Prato di orchidee
  17. L’idea
  18. Altrettanto
  19. Giorni bui
  20. L’essenziale
  21. Popcorn

La galleria delle immagini

Vinicio Capossela Sold Out all’Auditorium della Conciliazione

Vinicio Capossela ha registrato due date sold out all’Auditorium Conciliazione di Roma con il suo nuovo tour, “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti nei teatri“, che sta attraversando tutta l’Italia fino al 30 dicembre.

Il cantautore, accompagnato dalla sua band, composta da Daniela Savoldi al violoncello, Raffaele Tiseo al violino, Michele Vignali al sassofono, Andrea Lamacchia al contrabbasso, Piero Perelli alla batteria e Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra, ha portato dal vivo il suo ultimo lavoro discografico, “Tredici canzoni urgenti” (Parlophone per Warner Music Italy), uscito il 21 aprile scorso e vincitore della Targa Tenco 2023 come Migliore Album.

Un disco in cui Capossela affronta e si confronta con le problematiche del momento storico che stiamo vivendo, dalla violenza di genere alle guerre, ospitando Bertolt Brecht e Ludovico Ariosto.

Il concerto, durato quasi due ore, è stato un viaggio tra parole e musica, tra tematiche civili e immaginazione, sogni e speranze.

Un’atmosfera intima e accogliente, creata da una grande luna gonfiabile sulla scena e da luci basse, ha accompagnato l’ascolto del pubblico, che ha tributato al cantautore una lunga ovazione al termine del concerto.

Ospite della serata Raiz con cui ha cantato “Sul divano occidentale ” e “Figli di Annibale”.

La scaletta della serata:

  • Sul divano occidentale (con Raiz)
  • All you can eat
  • La parte del torto
  • Dalla parte di Spessotto
  • Staffette in bicicletta
  • Il bene rifugio
  • Parla piano
  • La cattiva educazione
  • Minorità
  • Cha cha chaf della pozzenghera
  • La crociata dei bambini
  • Ariosto governatore
  • Gloria all’archibugio
  • Il povero cristo
  • I musicanti di Brema
  • Marajà
  • Figli di Annibale (con Raiz)
  • Che coss’è l’amor
  • Zampanò
  • Dove siamo rimasti a terra Nutless
  • Il Tempo di regali
  • L’uomo vivo
  • Con i tasti che ci abbiamo

“I tasti del pianoforte, smontati, sembrano spazzolini da denti per elefanti, o metri di legno da muratore. Privati del loro compito, e del complesso dello strumento per il quale sono costruiti, diventano lunghe dita inarticolate, smaltate in punta, a volte di bianco a volte di nero. Schegge di qualcosa che si è rotto, di un mondo fatto a pezzi come da un congegno che ti è esploso tra le mani.
Con i tasti che ci abbiamo, ci siamo fatti infilzare senza che nessuna beatitudine ne sia venuta. Ma sono venute tredici canzoni, fastidiose e urgenti.
Sono canzoni che non si sottraggono al tempo e che parlano da sé: affrontano i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi. Affrontarli insieme è meglio che affrontarli da soli.”
Vinicio Capossela

Le date del TOUR

  • 16 e 17 ottobre a Ravenna al Teatro Alighieri, ore 21.00
  • 19 ottobre a Torino al Teatro Colosseo, ore 21.00
  • 20 ottobre a Varese al Teatro di Varese, ore 21.00
  • 23 ottobre a Bari al Teatro Petruzzelli, ore 21.00
  • 24 ottobre a Taranto al Teatro Comunale Fusco, ore 21.00
  • 26 ottobre a Catanzaro al Teatro Politeama, ore 21.00
  • 28 ottobre a Messina al Teatro Vittorio Emanuele. ore 21.00
  • 29 ottobre a Catania al Teatro Massimo Bellini, ore 21.00
  • 30 ottobre a Palermo al Teatro Golden, ore 21.00
  • 04 novembre a Pescara al Teatro Massimo, ore 21.00
  • 06 e 07 novembre a Bologna al Teatro Duse, ore 21.00
  • 08 novembre ad Ancona al Teatro delle Muse – Spilla Festival, ore 21.00
  • 10 novembre a Lacedonia (AV) al Teatro Comunale, ore 21.00
  • 12 novembre a Firenze al Teatro Verdi, ore 21.00
  • 13 novembre a Milano al TAM – Teatro Arcimboldi, ore 21.00
  • 15 novembre a Parma al Teatro Regio, ore 21.00
  • 16 e 17 novembre a Brescia al Teatro Grande, ore 21.00
  • 18 novembre a Padova al Gran Teatro Geox, ore 21.15
  • 20 e 21 novembre a Genova al Politeama Genovese, ore 21.00

Elio e le storie tese – Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo

Teatro Brancaccio Roma 12.10.2023

Elio e le storie tese: il ritorno in grande stile
Il 12 ottobre 2023, Elio e le storie tese sono tornati in scena al Teatro Brancaccio di Roma, per la quinta tappa delle date italiane del loro nuovo tour “Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo”.
Il concerto è stato un successo clamoroso, con un teatro sold out e un pubblico entusiasta che ha cantato e ballato insieme alla band per due ore e mezza.
Elio e i suoi compagni di viaggio hanno proposto un repertorio che ha spaziato dai loro più grandi successi, come “La terra dei cachi”, “Supergiovane”, “Il vitello dai piedi di balsa” e “Parco sempione”
La scaletta del concerto è stata arricchita da momenti di grande comicità, con gag e sketch che hanno fatto divertire il pubblico a crepapelle.
Elio, Cesare, Faso, Rocco Tanica, Cesareo e Christian hanno dimostrato di essere ancora in grande forma, regalando al pubblico un concerto memorabile.

Il ritorno di una leggenda
Il concerto di Elio e le storie tese al Teatro Brancaccio è stato un evento storico, che ha segnato il ritorno in grande stile di una delle band più importanti della musica italiana.
La band ha dimostrato di essere ancora in grado di emozionare e divertire il pubblico, con un concerto che è stato un vero e proprio spettacolo.
I fan di Elio e le storie tese hanno potuto finalmente riabbracciare la loro band preferita e vivere un’esperienza indimenticabile.

Il futuro della band
Il nuovo tour di Elio e le storie tese, proseguirà nelle principali città italiane fino al mese di dicembre.
La band ha già annunciato che, dopo il tour, tornerà in studio per registrare un nuovo album.
Il futuro di Elio e le storie tese è ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: la band continuerà a regalare al pubblico momenti indimenticabili.

Di seguito la scaletta e la nostra gallery

Unanimi
La terra dei cachi
Arriva Elio
Uomini col borsello (ragazza che limoni sola)
Supergiovane
Il vitello dai piedi di balsa
Valzer transgenico
Pork & Cindy
Servi della gleba
La follia della donna
Parco Sempione
Cameroon
Gimmi I.
Storia di un bellimbusto
Il vitello dai piedi di balsa reprise
Urna
Born to be Abramo
Arrivederci
Out Into the Daylight
Tapparella

“Teatrosophia – “Le nostre figlie si amano”

CULTURA/TEATRO by

“Teatrosophia – “Le nostre figlie si amano”

Viaggio interiore nei vizi, nell’amore, e nel dolore di due sorelle

Roma, 06 ottobre 2023

Articolo di Leonardo De Luca

Foto Ufficio Stampa Teatrosophia

“Le nostre figlie si amano” di Antonio Mocciola è il monologo interpretato da Serena Borrelli al Teatrosophia dal 6 all’8 ottobre per la regia di Giorgia Filanti. Centro della storia è l’incontro tra due sorelle, Pia e Giordana, che hanno vissuto separate per molto tempo e, a parte per qualche visita fugace, non sono rimaste in contatto per molti anni. Questo incontro capita in un momento particolare della vita di Giordana.  Infatti, lei ha portato al fallimento un matrimonio e ha visto la sua libreria fallire per assenza di acquirenti mentre tutto si consumava nella totale indifferenza degli abitanti del suo paese, a suo dire impermeabili alla cultura. Il fumo e l’alcool sono intervenuti nella sua vita come anestetico divenendo subito vizi da cui non riusciva più a uscire. La casa è stata mantenuta dalla sorella Pia che tira avanti, adesso con il peso in più del mantenimento di Giordana, con la sua piccola sartoria. La visita di Pia si trasforma in una speranza di salvezza per Giordana che ritrova un punto saldo e stabile su cui poter fare affidamento. Dopo gli innumerevoli inviti della sorella torna nella loro vecchia casa nel loro piccolo e remoto paese natale, per ritrovare in esso un luogo di pace e serenità e per riuscire ad abbandonare i vizi che tanto la tormentano.

Il loro rapporto però si è deteriorato con il tempo e continua a farlo durante la loro convivenza, fintanto che questo muta in un mantenimento che dura fino a tre anni, alimentato da rigidità, bugie e soprattutto da una grande incomprensione di fondo. In più di due anni passati nella casa assieme a Pia, Giordana non ha nessun miglioramento nel superamento dell’alcolismo e del tabagismo, i periodi dove riusciva nella loro privazione seguivano precipitosamente altri con pessime ricadute. E con questo paradigma, che si ripete quasi ciclicamente, è messa in luce la sua totale incapacità di sapersi regolare e la totale assenza di volontà personale.

Il monologo scava molto nel loro rapporto di vicendevole ricerca nell’altro di una fonte di aiuto e liberazione dalla propria condizione di repressione che annulla ogni tipo di volontà. Questo è assecondato dal loro legame consanguineo che le porta a sentirsi entrambe parte di una stessa matrice originale e a rispecchiarsi nell’altro. L’opera pone la sua essenza all’interno di quelle oppressioni soffocanti che non lasciano aria da respirare. La canicola è una di queste, la più durevole tra tutte tanto è l’affanno che appesantisce Giordana. La subdola violazione di Pia, anch’essa forma di oppressione, la maggiore tra tutte, è nascosta dalla parsimonia che imperversa ogni suo movimento e ogni sua parola, qualunque essa sia, da una manifestazione di affetto a una richiesta o un’esortazione, anche violenta se necessario.

I due personaggi sono speculari e Simona Borelli interpreta magistralmente ognuno di loro, semplicemente mettendosi e togliendosi un cappello, rende le sorelle proprie nel loro autentico modo di muoversi e assolutamente inconfondibili. Veniamo portati in luoghi la cui realtà viene prima filtrata dalla percezione individuale delle due sorelle. Ne vien fuori un’opera di straordinaria potenza in grado di calare nella tragicità della situazione impartendo un senso il soffocamento che Pia e Giordana manifestano di percepire e che, quando arriva allo stremo, diviene forza distruttiva.

Mirko Zilahy presenta il suo nuovo attesissimo romanzo ed incontra i suoi lettori

Lo scrittore Mirko Zilahy è di nuovo in tour attraverso l’Italia per presentare il suo ultimo lavoro letterario: “Nostra signora delle nuvole”. Noi abbiamo avuto il piacere di partecipare alla presentazione tenutasi alla Feltrinelli Marconi di Roma, dove, sorridente, e disponibile come sempre, ha incontrato i suoi lettori per raccontare la genesi del suo nuovo romanzo. A fare gli onori di casa in libreria, Elisabetta Cilenti, che si è occupata di introdurre l’autore ed ha prestato la sua voce  alla lettura di alcuni brani del testo.

Zilahy, già noto al grande pubblico per i suoi libri noir: “La trilogia del caos”, con protagonista il commissario Mancini, e “L’uomo del bosco”, si discosta ora dal registro del thriller per esternare sulla pagina una storia sentita e personale. Una storia che alterna sorrisi e lacrime come ogni storia di vita vissuta, e che coinvolge il lettore fino all’ultima pagina.
Seduto di fronte al pubblico accorso in libreria, l’autore non si risparmia, e con semplicità ed ironia racconta di alcuni degli elementi che hanno dato vita al suo romanzo.
Dialoga con i presenti, firma copie del libro e scambia una parola con tutti, fino a giungere ormai quasi all’ora della chiusura.
Un incontro vivace e coinvolgente, al termine del quale viene voglia di correre a casa, per sedersi finalmente in poltrona ed immergersi nel mondo poetico di “Nostra signora delle nuvole” per assaporarne ogni sfumatura.

I prossimi appuntamenti per chi lo avesse perso:

13 ottobre – Avezzano – ore 18.00
libreria Ubik
14 ottobre – Ostia – ore 17.30
libreria Ubik
15 ottobre – Tivoli – ore 17.30
Villa Gregoriana
19 ottobre – Roma – ore 18.30 libreria Ubik Roma Tiburtina
25 ottobre – Milano – ore 19.00
Libreria del convegno
26 ottobre – Gallarate – ore 18.30
Biblos Mondadori
27 ottobre – Novara – ore 18.00
libreria La Talpa
28 ottobre – Assisi – ore 17.30
Mondadori Point

La sinossi del romanzo:
Mirko ha sette anni e sette nomi. Ogni nome una storia, una vita, un sogno, un destino che gli ha donato sua madre Annarita. Per lui ha inventato una lingua capace di trasportarli in un universo mitico e fiabesco. Insieme, hanno creato una fortezza di storie e di parole per difendersi dal più terribile dei mostri: la realtà.
Attraverso l’infanzia nel pittoresco quartiere romano di Città Giardino – punteggiata dalle visite dell’elegante nonna materna, del bizzarro nonno ungherese e dal rapporto difficile con il padre – la voce narrante muta con l’arrivo della sorellina e con il sofferto trasloco a Latina. Con lo stesso sguardo svagato e favoloso di Annarita, Mirko trasforma le ansie in una narrazione picaresca che sfida le trappole dell’adolescenza, la scoperta dell’amore, e del dolore più grande. Finché, inesorabile, la realtà non s’insinua tra le mura di casa, portando con sé il fantasma dell’età adulta e della fantasia che si sfalda come le nuvole.
Tra le inevitabili macerie dell’esistenza resta però intatto l’obelisco della madre a testimoniare una storia meravigliosa e a tramandare le splendide illusioni di una vita.
Mirko Zilahy, dopo il successo nel thriller, accorda la voce a un registro letterario e scopre una gamma di colori, stili e sensazioni che lo proietta nella grande tradizione del romanzo familiare e di formazione. Nostra signora delle nuvole è un libro poetico, commovente, universale, che racconta la vita di un uomo e della sua famiglia attraverso gli occhi colmi di stupore di un bambino, e la storia d’amore tra una madre e i suoi figli attraverso la letteratura, l’immaginazione, l’irrealtà. La storia di un destino scritto nelle nuvole.

Biografia dell’autore:
Mirko Zilahy, nato a Roma nel 1974, ha conseguito un Phd presso il Trinity College di Dublino, dove ha insegnato Lingua e letteratura italiana. Collabora con il Corriere della Sera ed è stato editor per minimum fax, nonché traduttore letterario dall’inglese (ha tradotto, tra gli altri, il premio Pulitzer 2014 Il cardellino di Donna Tartt e il celebre bestseller Mystic River di Dennis Lehane). È così che si uccide, il romanzo con cui ha esordito nel 2016 facendo conoscere ai lettori il personaggio di Enrico Mancini, è stato un grande successo di pubblico e critica. Sono seguiti La forma del buio (2017) e Così crudele è la fine (2018) tutti editi da Longanesi. I suoi account social sono: Twitter – Facebook – Instagram

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Chiara Lucarelli
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