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CULTURA - page 21

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

“Teatrosophia – “Le nostre figlie si amano”

CULTURA/TEATRO by

“Teatrosophia – “Le nostre figlie si amano”

Viaggio interiore nei vizi, nell’amore, e nel dolore di due sorelle

Roma, 06 ottobre 2023

Articolo di Leonardo De Luca

Foto Ufficio Stampa Teatrosophia

“Le nostre figlie si amano” di Antonio Mocciola è il monologo interpretato da Serena Borrelli al Teatrosophia dal 6 all’8 ottobre per la regia di Giorgia Filanti. Centro della storia è l’incontro tra due sorelle, Pia e Giordana, che hanno vissuto separate per molto tempo e, a parte per qualche visita fugace, non sono rimaste in contatto per molti anni. Questo incontro capita in un momento particolare della vita di Giordana.  Infatti, lei ha portato al fallimento un matrimonio e ha visto la sua libreria fallire per assenza di acquirenti mentre tutto si consumava nella totale indifferenza degli abitanti del suo paese, a suo dire impermeabili alla cultura. Il fumo e l’alcool sono intervenuti nella sua vita come anestetico divenendo subito vizi da cui non riusciva più a uscire. La casa è stata mantenuta dalla sorella Pia che tira avanti, adesso con il peso in più del mantenimento di Giordana, con la sua piccola sartoria. La visita di Pia si trasforma in una speranza di salvezza per Giordana che ritrova un punto saldo e stabile su cui poter fare affidamento. Dopo gli innumerevoli inviti della sorella torna nella loro vecchia casa nel loro piccolo e remoto paese natale, per ritrovare in esso un luogo di pace e serenità e per riuscire ad abbandonare i vizi che tanto la tormentano.

Il loro rapporto però si è deteriorato con il tempo e continua a farlo durante la loro convivenza, fintanto che questo muta in un mantenimento che dura fino a tre anni, alimentato da rigidità, bugie e soprattutto da una grande incomprensione di fondo. In più di due anni passati nella casa assieme a Pia, Giordana non ha nessun miglioramento nel superamento dell’alcolismo e del tabagismo, i periodi dove riusciva nella loro privazione seguivano precipitosamente altri con pessime ricadute. E con questo paradigma, che si ripete quasi ciclicamente, è messa in luce la sua totale incapacità di sapersi regolare e la totale assenza di volontà personale.

Il monologo scava molto nel loro rapporto di vicendevole ricerca nell’altro di una fonte di aiuto e liberazione dalla propria condizione di repressione che annulla ogni tipo di volontà. Questo è assecondato dal loro legame consanguineo che le porta a sentirsi entrambe parte di una stessa matrice originale e a rispecchiarsi nell’altro. L’opera pone la sua essenza all’interno di quelle oppressioni soffocanti che non lasciano aria da respirare. La canicola è una di queste, la più durevole tra tutte tanto è l’affanno che appesantisce Giordana. La subdola violazione di Pia, anch’essa forma di oppressione, la maggiore tra tutte, è nascosta dalla parsimonia che imperversa ogni suo movimento e ogni sua parola, qualunque essa sia, da una manifestazione di affetto a una richiesta o un’esortazione, anche violenta se necessario.

I due personaggi sono speculari e Simona Borelli interpreta magistralmente ognuno di loro, semplicemente mettendosi e togliendosi un cappello, rende le sorelle proprie nel loro autentico modo di muoversi e assolutamente inconfondibili. Veniamo portati in luoghi la cui realtà viene prima filtrata dalla percezione individuale delle due sorelle. Ne vien fuori un’opera di straordinaria potenza in grado di calare nella tragicità della situazione impartendo un senso il soffocamento che Pia e Giordana manifestano di percepire e che, quando arriva allo stremo, diviene forza distruttiva.

Mirko Zilahy presenta il suo nuovo attesissimo romanzo ed incontra i suoi lettori

Lo scrittore Mirko Zilahy è di nuovo in tour attraverso l’Italia per presentare il suo ultimo lavoro letterario: “Nostra signora delle nuvole”. Noi abbiamo avuto il piacere di partecipare alla presentazione tenutasi alla Feltrinelli Marconi di Roma, dove, sorridente, e disponibile come sempre, ha incontrato i suoi lettori per raccontare la genesi del suo nuovo romanzo. A fare gli onori di casa in libreria, Elisabetta Cilenti, che si è occupata di introdurre l’autore ed ha prestato la sua voce  alla lettura di alcuni brani del testo.

Zilahy, già noto al grande pubblico per i suoi libri noir: “La trilogia del caos”, con protagonista il commissario Mancini, e “L’uomo del bosco”, si discosta ora dal registro del thriller per esternare sulla pagina una storia sentita e personale. Una storia che alterna sorrisi e lacrime come ogni storia di vita vissuta, e che coinvolge il lettore fino all’ultima pagina.
Seduto di fronte al pubblico accorso in libreria, l’autore non si risparmia, e con semplicità ed ironia racconta di alcuni degli elementi che hanno dato vita al suo romanzo.
Dialoga con i presenti, firma copie del libro e scambia una parola con tutti, fino a giungere ormai quasi all’ora della chiusura.
Un incontro vivace e coinvolgente, al termine del quale viene voglia di correre a casa, per sedersi finalmente in poltrona ed immergersi nel mondo poetico di “Nostra signora delle nuvole” per assaporarne ogni sfumatura.

I prossimi appuntamenti per chi lo avesse perso:

13 ottobre – Avezzano – ore 18.00
libreria Ubik
14 ottobre – Ostia – ore 17.30
libreria Ubik
15 ottobre – Tivoli – ore 17.30
Villa Gregoriana
19 ottobre – Roma – ore 18.30 libreria Ubik Roma Tiburtina
25 ottobre – Milano – ore 19.00
Libreria del convegno
26 ottobre – Gallarate – ore 18.30
Biblos Mondadori
27 ottobre – Novara – ore 18.00
libreria La Talpa
28 ottobre – Assisi – ore 17.30
Mondadori Point

La sinossi del romanzo:
Mirko ha sette anni e sette nomi. Ogni nome una storia, una vita, un sogno, un destino che gli ha donato sua madre Annarita. Per lui ha inventato una lingua capace di trasportarli in un universo mitico e fiabesco. Insieme, hanno creato una fortezza di storie e di parole per difendersi dal più terribile dei mostri: la realtà.
Attraverso l’infanzia nel pittoresco quartiere romano di Città Giardino – punteggiata dalle visite dell’elegante nonna materna, del bizzarro nonno ungherese e dal rapporto difficile con il padre – la voce narrante muta con l’arrivo della sorellina e con il sofferto trasloco a Latina. Con lo stesso sguardo svagato e favoloso di Annarita, Mirko trasforma le ansie in una narrazione picaresca che sfida le trappole dell’adolescenza, la scoperta dell’amore, e del dolore più grande. Finché, inesorabile, la realtà non s’insinua tra le mura di casa, portando con sé il fantasma dell’età adulta e della fantasia che si sfalda come le nuvole.
Tra le inevitabili macerie dell’esistenza resta però intatto l’obelisco della madre a testimoniare una storia meravigliosa e a tramandare le splendide illusioni di una vita.
Mirko Zilahy, dopo il successo nel thriller, accorda la voce a un registro letterario e scopre una gamma di colori, stili e sensazioni che lo proietta nella grande tradizione del romanzo familiare e di formazione. Nostra signora delle nuvole è un libro poetico, commovente, universale, che racconta la vita di un uomo e della sua famiglia attraverso gli occhi colmi di stupore di un bambino, e la storia d’amore tra una madre e i suoi figli attraverso la letteratura, l’immaginazione, l’irrealtà. La storia di un destino scritto nelle nuvole.

Biografia dell’autore:
Mirko Zilahy, nato a Roma nel 1974, ha conseguito un Phd presso il Trinity College di Dublino, dove ha insegnato Lingua e letteratura italiana. Collabora con il Corriere della Sera ed è stato editor per minimum fax, nonché traduttore letterario dall’inglese (ha tradotto, tra gli altri, il premio Pulitzer 2014 Il cardellino di Donna Tartt e il celebre bestseller Mystic River di Dennis Lehane). È così che si uccide, il romanzo con cui ha esordito nel 2016 facendo conoscere ai lettori il personaggio di Enrico Mancini, è stato un grande successo di pubblico e critica. Sono seguiti La forma del buio (2017) e Così crudele è la fine (2018) tutti editi da Longanesi. I suoi account social sono: Twitter – Facebook – Instagram

Photocall Everybody loves Diamonds

Il 13 ottobre 2023 debutta su Prime Video la nuova serie tv italiana Everybody loves Diamonds, ispirata al celebre “colpo di Anversa” del 2003, una rapina da oltre 100 milioni di dollari compiuta da una banda di malfattori italiani, capeggiati da Leonardo Notarbartolo, leader della “scuola di Torino”.

La serie, composta da otto episodi, segue le vicende di Leonardo, un ex carcerato che decide di mettere in atto un piano per rubare i diamanti dal World Diamond Center di Anversa, in Belgio. Leonardo è un uomo carismatico e brillante, ma è anche un po’ ingenuo e imprevedibile. Per portare a termine il suo piano, dovrà reclutare una banda di ladri, ognuno con le proprie abilità e le proprie debolezze.

Nel cast della serie troviamo Kim Rossi Stuart nei panni di Leonardo Notarbartolo, Anna Foglietta è Anna, la moglie di Notarbartolo, Carlotta Antonelli è Sandra, componente della banda, Gian Marco Tognazzi è Ghigo, un componente della banda, Leonardo Lidi è Alberto, altro componente della banda.

Everybody loves Diamonds è una serie tv che combina suspense, azione e commedia. Il racconto del furto è avvincente e pieno di colpi di scena, ma la serie non si limita a questo. I personaggi sono ben caratterizzati e le loro storie sono divertenti e commoventi.

La serie è stata diretta da Gianluca Maria Tavarelli.

La presentazione è avvenuta nel cinema Barberini di Roma con la presenza del cast italiano al completo e molti volti noti dello spettacolo.

Flautissimo 2023

Roma. Dal 29 ottobre al 16 dicembre 2023
TEATRO PALLADIUM / TEATRO INDIA / TEATRO DEL LIDO
FLAUTISSIMO 2023 – 25a edizione
SOGNO A OCCHI APERTI

Il festival diretto da Stefano Cioffi
festeggia 25 anni in parole, teatro e musica

 

Il 29 ottobre 2023, tornano a Roma gli appuntamenti di teatro e musica di Flautissimo, il festival diffuso, tra Teatro Palladium, Teatro India e Teatro del Lido, che quest’anno festeggia i 25 anni.

Diretto da Stefano Cioffi, Flautissimo è una manifestazione che affonda le sue radici nella musica classica e che negli anni ha vissuto tante stagioni di aperture ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. E così oggi Flautissimo è anche teatro, altre musiche, performance cross-disciplinari.

Dopo il grande successo della scorsa edizione, anche quest’anno l’apertura è affidata alla straordinaria Maria Paiato che il 29 ottobre al Palladium inaugura la sezione “Parole, Teatro & Musica” portando in scena per la prima volta a Roma, Gentiluomo in mare di Herbert Clyde Lewis. Il 10 novembre il festival si sposta al Teatro del Lido con Canaglie, lo spettacolo di Giulia Bartolini, promettente talento della scena contemporanea, Vincitore Premio della Critica al Premio Giovani realtà del Teatro. Il 12 novembre si torna al Palladium con Dario Vergassola e la sua prima a Roma di Storie Sconcertanti. Il festival prosegue il 18 novembre al Teatro India con Iaia Forte e Diana Tejera in Vita Meravigliosa, omaggio a Patrizia Cavalli e il 26 novembre al Palladium con i Radiodervish con il concerto in prima assoluta “Cuore Meridiano”. Sullo stesso palcoscenico il 1° dicembre ritroveremo Fabrizio Bentivoglio che, accompagnato dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti, dopo il grande successo dello scorso anno torna a Flautissimo con Lettura clandestina. La solitudine del satiro di Ennio Flaiano.

E sempre al Palladium, il 9 e 10 dicembre tornano le due intense giornate, che ogni anno accolgono centinaia di fedelissimi spettatori provenienti da tutto il mondo, dedicate interamente alla Musica da camera” con le masterclass e i concerti di alcuni dei migliori flautisti al mondo come Julien Beaudiment, Emily Beynon, Gareth McLearnon, Silvia Careddu, Mario Caroli, Riccardo Ghiani, Juliette Hurel, Sebastian Jacot, Bianca Fiorito, Andrea Oliva, Adriana Ferreira, Andrea Manco, Matvey Demin, accompagnati al pianoforte da Francesca Carta, Helène Couvert, Andrew West, Marco Grisanti e Sara Matteo,

La venticinquesima stagione di Flautissimo si concluderà al Teatro India con un’altra prima assoluta, Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta con Valerio Aprea, in scena il 15 e 16 dicembre.

“SOGNO A OCCHI APERTI”. Siamo ancora capaci di sognare? Siamo ancora capaci di far decollare la nostra fantasia? Guerra, pandemia, recessione. Ci manca altro? Sono anni difficili, tinti di nero. Come si può volare col pensiero quando i nostri giorni sono ritmati da cronaca e lutti?

Da 25 edizioni Flautissimo guarda in basso, a terra, fra le pieghe delle nostre città, ha scavato nel torbido e ci ha raccontato storie di straordinaria quotidianità, con tutte le contraddizioni dei nostri giorni. È arrivato il momento di cambiare, quest’anno giriamo la testa! Sguardo in alto, occhi al cielo!
Si volaaaaaaa… si sogna a occhi aperti.

Sì, si sogna, di nuovo, anche di giorno, per immaginare un futuro diverso fatto di poesia e accoglienza, di condivisione e tolleranza, e ancora di pace e sostenibile. Per festeggiare 25 anni di spettacolo Flautissimo presenta un cartellone che guarda alle emozioni per riappropriarsi di tanti sentimenti sconvolti e snaturati dagli avvenimenti degli ultimi anni. In un turbinio di stupendi spettacoli e incontri partecipati della città, Flautissimo guarda all’amore, alla gioia, alla felicità e la distilla in Arte, accompagnando gli spettatori in una dimensione onirica, nuova e appassionante. Stefano Cioffi

“Flautissimo #25. Sogno a occhi aperti” è una produzione Accademia Italiana del Flauto sostenuta dalla Regione Lazio, realizzata in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Teatro di Roma, Teatro del Lido.

INFO & SEGRETERIA FLAUTISSIMO 2023:
ACCADEMIA ITALIANA DEL FLAUTO | Tel +39 06 44703290 – produzione@accademiaitalianadelflauto.it
Ufficio stampa FLAUTISSIMO: Fabiana Manuelli –  stampa@fabianamanuelli.it

I LUOGHI DEL FESTIVAL:

TEATRO PALLADIUM: Piazza Bartolomeo Romano, 8, 00154 Roma
TEATRO INDIA: Lungotevere Vittorio Gassman, 1, 00146 Roma
TEATRO DEL LIDO: Via delle Sirene, 22, 00121 Lido di Ostia, RM

BIGLIETTI

TEATRO PALLADIUM
Intero € 20,00
Ridotto € 15,00

TEATRO INDIA
Intero € 18,00
Ridotto € 15,00

TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00

IL FESTIVAL. Il festival diretto da Stefano Cioffi è una manifestazione che affonda le sue radici nella musica classica e che negli anni ha vissuto tante stagioni di aperture ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. E così oggi Flautissimo è anche teatro, altre musiche, performance cross-disciplinari. Tra i tanti grandi nomi ospitati ricordiamo Emma Dante, Massimo Popolizio, Ennio Fantastichini, Peppe Servillo, Galatea Ranzi, Elena Radonicich, Roberto Herlitzka, Massimo Wertmuller, Manuela Mandracchia, Francesco Piccolo, Giancarlo De Cataldo, Francesca Reggiani, Moni Ovadia, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Gabriele Coen, Emmanuel Pahud, Silvia Careddu, Avion Travel, Banda Ikona, Klezroym, Giorgio Tirabassi.

 

 

CALENDARIO FLAUTISSIMO TEATRO & MUSICA

Maria Paiato / Giulia Bartolini / Dario Vergassola / Iaia Forte & Diana Tejera /
Radiodervish / Fabrizio Bentivoglio & Ferruccio Spinetti / Valerio Aprea

 

Teatro Palladium – Domenica 29 ottobre 2023 – ore 18

Maria Paiato in Gentiluomo in mare di Herbert Clyde Lewis (Prima a Roma)

Dura un giorno l’avventura ultima di Henry Preston Standish. Dall’alba al tramonto.

Proprio come, in un parallelismo di perfetta poesia, la metafora di un’intera vita si definisce tra un’alba, la nascita, e un tramonto, la morte. Urbanità e discrezione sono stati per Standish ingredienti fondamentali, strumenti imprescindibili per garantirsi un’esistenza tranquilla, al riparo dalle fatiche e dai dolori che inevitabilmente la vita porta con sé. E questi elementi, fondanti e basilari del suo essere ed esistere, decideranno anche il suo destino.

In un continuo ribaltamento di prospettiva, la scrittura, anzi “la voce” dolce e ironica, ondeggia alternando nuclei di mondo frenetici, abitati da esseri umani inconsapevoli e il sempre più piccolo uomo, perduto nell’immensa solitudine, nell’infinito silenzio dell’oceano che sta per accoglierlo definitivamente. In quell’immersione di vita, fisica e simbolica, il gentiluomo Henry Preston Standish dovrà venire progressivamente a patti con la propria fine. Perfetto epilogo di una perfetta poesia.

Un monologo denso e intenso, come solo l’acqua dell’oceano può diventare.

 

Teatro del Lido – Venerdì 10 novembre 2023 – ore 19.00

Canaglie

Regia e drammaturgia Giulia Bartolini

con Grazia Capraro, Luca Carbone, Francesco Cotroneo, Giulia Trippetta

Voice over: Riccardo Ricobello

musiche Andrea Cotroneo

produzione CARLeALTRI in collaborazione con Accademia Italiana del Flauto

Vincitore Premio della Critica al Premio Giovani realtà del Teatro/ Nico Pepe di Udine/2018

Semi-finalista al Premio Scenario 2019 | Finalista Bando Forever Young/Corte Ospitale 2019/2020

Una famiglia italiana. Una madre, tre figli da crescere, una tavola intorno a cui riunirsi ogni sera per parlare della giornata, gli studi, il lavoro, i battibecchi, la necessità di arrivare a fine mese… e poi la vicina di casa, un parroco che sembra un prete, una lettera scarlatta che appare sulla soglia, così, dal nulla (ma poi perché?), una vecchia Fiat 500, il sospetto, il dubbio, le bugie e alla fine la rivelazione di tutti i segreti (ma proprio tutti) di una famiglia per niente normale, esperimento sociale di un mondo ribaltato. Una favola comica che parla di ciò che siamo e ciò che scegliamo di essere, in un mondo leggero come un cartone animato in bianco e nero che finisce per trasfigurarsi in una realtà piena di colore e più cruda che mai.

 

Teatro Palladium – Domenica 12 novembre 2023 – ore 18.00

Storie Sconcertanti di e con Dario Vergassola (Prima a Roma)

Dopo anni di bizzarre interviste a personaggi televisivi e del mondo dello spettacolo, Dario Vergassola ha iniziato a intervistare anche altri esseri viventi trovando nella natura esempi di grande virtù su cui possiamo comunque ridere ma anche porci domande sulla crisi climatica e su come salvaguardare il nostro pianeta.

Lo spettacolo nasce dal libro scritto dallo stesso Vergassola “Storie inventate di un mondo immaginario”, dove l’autore dà la voce a animali acquatici, veri o immaginari, che mettono qui in scena le loro storie d’amore impossibili, le loro tirate ecologiste, la malinconia di essere esclusi, il desiderio di scoprire il mondo lanciandosi in mille spericolate avventure. Il risultato è uno spettacolo dal ritmo irresistibile, che non mancherà di scalfire le nostre convinzioni, farci riflettere sul presente, e dare un’iniezione di vita alla nostra autoironia.

Tutto l’infinito repertorio di domande/battute (e relative risposte) viene riproposto in uno spettacolo dal ritmo così serrato ed incalzante che si rischia di perdersi in un esilarante sconcerto.

 

Teatro India – Sabato 18 novembre 2023 – ore 21

Vita Meravigliosa di Patrizia Cavalli (Prima a Roma)

con Iaia Forte; voce e musiche di Diana Tejera

Un ritratto in versi e in musica di Patrizia Cavalli, una delle poetesse contemporanee più lette e amate. L’interpretazione di Iaia Forte, con la musica e le canzoni di Diana Tejera, ci permettono di entrare nel vivo della poetica e nel cuore dell’autrice. È possibile, così, entrare quasi per la prima volta tra questi versi capricciosi e sapienti, al cui centro regna incontrastato l’amore e la sua sintomatologia. Lo spettacolo è senz’altro arricchito dalla conoscenza personale che le due artiste in scena hanno avuto con la Cavalli. Le loro vite si sono incrociate professionalmente e umanamente. Arte e amicizia si sono mescolate e oggi hanno dato vita a questo spettacolo esplosivo e dirompente.

 

Teatro Palladium – Domenica 26 novembre 2023 – ore 18.00

Radiodervish in CUORE MERIDIANO (Prima assoluta)

Un tributo ai venticinque anni trascorsi dalla pubblicazione del loro primo album, “Lingua contro lingua”. In questo straordinario viaggio musicale, la band celebra il proprio percorso artistico eseguendo i brani più rappresentativi di questa lunga e significativa carriera. “Cuore Meridiano” è un’immersione profonda nei labirinti della memoria personale e collettiva, un tentativo di catturare il contrappunto musicale dei grandi cantautori mediterranei che hanno ispirato il loro stile musicale: Georges Moustaki, Fabrizio De André, Idir, Domenico Modugno, Mikis Theodorakis, Fairuz, Marcel Khalife, Franco Battiato, e molti altri.

Non solo un concerto dunque, ma un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, un’ode alla forza evocativa della musica mediterranea e un tributo ai maestri che hanno illuminato il cammino dei Radiodervish. In questo progetto, la band si unisce al passato e al presente, creando un’esperienza musicale che affonda le radici nella tradizione ma continua a evolversi e a ispirare. Un omaggio alla musica, alla cultura e all’anima del Mediterraneo.

 

Teatro Palladium – Venerdì 1° dicembre ore 21.00

Fabrizio Bentivoglio e Ferruccio Spinetti in Lettura clandestina. La solitudine del satiro

di Ennio Flaiano

Ennio Flaiano è stato protagonista assoluto della vita intellettuale italiana. I suoi motti hanno decostruito meticolosamente la società italiana dalla fine della guerra fino agli anni ’70, per raffigurarne con intento satirico i (molti) vizi e le (poche) virtù.

Lettura clandestina restituisce alcuni tra gli innumerevoli articoli che Flaiano scrisse per giornali e riviste, letti da Fabrizio Bentivoglio e accompagnati del contrabbasso di Ferruccio Spinetti per raccontare la figura di un uomo che come pochi altri ha saputo raccontare l’Italia.

 

Teatro India – Venerdì 15 Dicembre ore 21.00 | Sabato 16 Dicembre ore 19.00

Valerio Aprea in Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta (Prima assoluta)

di Sandro Bonvissuto

Il primo racconto scritto da Sandro Bonvissuto diventa un monologo teatrale, magistralmente interpretato da Valerio Aprea. Nel pomeriggio di un giorno d’estate un padre insegna al figlio ad andare in bicicletta; le cose da bambini, dalle quali ci si congeda con lentezza, si infrangono su quell’istante in cui la vita chiede di diventare grandi in un solo momento. La voce narrante della vita interiore ci accompagnerà lungo il percorso che porta l’individuo nel punto in cui si comincia ad abbandonare la casa della propria infanzia per gettarsi nel mondo degli adulti. Il tutto avviene su di una strada che costeggia il mare, davanti allo sguardo di un padre, di pochi amici, e del sole che tramonta sull’orizzonte e su un’era della vita di ciascuno.

 

CALENDARIO FLAUTISSIMO MUSICA DA CAMERA – TEATRO PALLADIUM

Silvia Careddu / Julien Beaudiment / Bianca Fiorito / Emily Beynon / Juliette Hurel /
Riccardo Ghiani / Sebastian Jacot / Gareth McLearnon / Mario Caroli /
Andrea Manco / Andrea Oliva / Adriana Ferreira / Matvey Demin

Masterclass

Sabato 9 dicembre 2023

Ore 11,00 e ore 11,30: Silvia Careddu (docente)
Ore 12,00 e ore 12,30: Julien Beaudiment (docente)

 

Domenica 10 dicembre 2023

09,15 Gareth McLearnon (docente)
10,30 Emily Beynon (docente)
11,00 Andrea Manco (docente)
11,30 Sebastian Jacot (docente)
12,00 Mario Caroli (docente)

 

CONCERTI

Sabato 9 dicembre 2023

Ore 16,00

Bianca Fiorito, flauto
Sara Matteo, pianoforte
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 – 1847) Scherzo dal Sogno d’una notte di mezza estate per flauto e pianoforte
Pierre Sancan (1916-2008) Sonatine per flauto e pianoforte
Claude Debussy (1862-1918) Bilitis per flauto e pianoforte
Henri Dutilleux (1916-2013) Sonatine per flauto e pianoforte

 

Emily Beynon, flauto
Andrew West, pianoforte
Marius Flothuis (1914–2001) Sonata da camera per flauto e pianoforte (1943): Cadenza |Sonatina |Lamento |Rondo alla Francese
Leo Smit (1900–1943) Sonata per flauto e pianoforte (1939-43): Allegro |Lento |Allegro moderato
Dick Kattenburg (1919–1944) Pièce per flauto e pianoforte (1945)

 

Ore 18,00

Juliette Hurel, flauto
Helène Couvert, pianoforte
Pascal Dusapin (1955) “Io” per flauto solo
Carl Heinrich Reinecke (1824 –1910) Sonata «Undine» in mi minore op. 167 per flauto e pianoforte: Allegro – Intermezzo – Andante – Finale allegro assai

Riccardo Ghiani, flauto
Francesca Carta, pianoforte
Franz Schubert (1797-1828) Tema e variazioni dall’ Improvviso in si bemolle maggiore D 935
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Sonata in fa maggiore (1838) prima versione: Allegro vivace – Adagio – Assai vivace

 

Ore 21,00

Sebastian Jacot, flauto
Sophie Labandibar, pianoforte
Johann Sebastian Bach (1685-1750) Sonata in mi minore BWV 1034 per flauto e basso continuo: Adagio ma non tanto – Allegro – Andante – Allegro
Carl Philipp Emmanuel Bach (1714-1888) Sonata in la minore per flauto solo: Poco Adagio | Allegro |Allegro
Frank Martin (1890-1974) Ballade per flauto e pianoforte

Julien Beaudiment, flauto
Sophie Labandibar, pianoforte
Gabriel Fauré (1845-1924) Après un rêve per flauto e pianoforte
Jean Christophe Maltot (1978) Fantaisie su la Bohème di Puccini per flauto e pianoforte
Theobald Boehm (1794-1881) Fantaisie concertante sur des motifs écossais per flauto e pianoforte
Guillaume Connesson (1970) Le rire de saraï per flauto e pianoforte

 

Domenica 10 dicembre 2023

Ore 15,00

Adriana Ferreira, flauto
Silvia Podrecca, arpa
Claude Debussy (1862-1918) Rêverie per flauto e arpa
Camille Saint-Saëns (1835-1921) Fantasie op. 124 per flauto e arpa
Jacques Ibert (1890-1962) Entr’acte per flauto e arpa

Andrea Oliva, flauto
Marco Grisanti, pianoforte
Robert Schumann (1810-1856) Sonata n. 1 in la minore op. 105 per flauto e pianoforte
Gabriel Fauré (1845-1924) Morceau de Concours per flauto e pianoforte
Paul Taffanel (1844-1908) Fantasia sull’opera Francesca da Rimini per flauto e pianoforte

Ore 17,00

Andrea Manco, flauto
Sara Matteo, pianoforte
Paul Taffanel (1844-1908) Fantasia sull’opera Der Freischütz per flauto e pianoforte
André Jolivet (1905-1974) Chant de Linos per flauto e pianoforte

Mario Caroli, flauto
Sara Matteo, pianoforte
Joachim Andersen (19847-1909) Légende op.55 n.5; Barcarolle op.24 n.4
André Jolivet (1905-1974) da Ascèses per flauto solo; Nr.5 O femme qui ne sais que tu portais en toi le monde (Max-Pol Fouchet)
Aaron Copland (1900-1990) Duo per flauto e pianoforte: Flowing, Poetic, somewhat mournful, Lively, with bounce

Ore 19,00

Matvey Demin, flauto
Francesca Carta, pianoforte
Claude Debussy (1862-1918) Prélude à l’après-midi d’un faune per flauto e pianoforte
Charles-Marie Widor (1844-1937) Suite per flauto e pianoforte op. 34: Moderato – Scherzo – Romance – Final

Silvia Careddu, flauto
Francesca Carta, pianoforte
Sergej Prokof’ev (1891-1953) Sonata in re maggiore op.94 per flauto e pianoforte, Moderato – Scherzo: presto – Andante – Allegro con brio

Alessia Tondo a Officina Pasolini

Ieri sera, martedì 10 ottobre, la programmazione di Officina Pasolini, ha proposto un nuovo format dedicato alla musica popolare con il concerto di Alessia Tondo, che ha presentato i brani del suo fortunato album d’esordio da solista Sita, vincitore del Premio Loano Giovani 2022, riservato al miglior disco under 35.

A cavallo tra il sussurro di Nick Drake e la cultura del Salento, tra avant-folk e ricerca vocale, l’artista pugliese lanciata giovanissima dai Sud Sound System, dopo una lunga serie di collaborazioni prestigiose con l’Orchestra della Notte della Taranta, l’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna e tantissimi artisti, è entrata a far parte del pluripremiato gruppo in ambito internazionale Canzoniere Grecanico Salentino.

Un passo importante nella sua carriera per mostrare il suo talento e la sua ricerca con brani originali, scritti di suo pugno, in cui affida la propria voce a originali intrecci vocali e ballate, tutte in dialetto salentino. Nel concerto, intimo ed emozionante, si accompagna sul palco con chitarra, tamburi a cornice e loop machine. Passato e futuro, tradizione e avanguardia si incontrano in un esperimento audace, enigmatico, rivelatorio.

Teatrosophia – In TreNo In Tre No

STAGIONE 2023-2024

Via della Vetrina 7, Roma

https://www.teatrosophia.it/

Presenta

In TreNo In Tre No

di e con

GIUSEPPE MANFRIDI

Elementi scenici: Antonella Rebecchini

In una teatralissima conferenza-spettacolo concepita all’insegna del divertissement  verbale, dai tratti spesso decisamente comici, si inviterà il pubblico a viaggiare nelle pieghe del linguaggio e della parola per sondarne le infinite possibili magie, sino a scivolare nelle misteriose doppiezze della parola, intesa sia come strumento di gioco che come straordinario scrigno di affascinanti enigmi e di codici criptati. Una stralunata e ‘diabolica’ performance che riconosce i suoi numi tutelari nei virtuosismi umoristico-stilistici di Queneau, Perec, Marchesi, Flaiano e Campanile.

Dopo lo spettacolo, il consueto aperitivo offerto da Teatrosophia

INFO:

IN TRENO IN TRE NO

Di e con Giuseppe Manfridi

DA VENERDI’13 A DOMENICA 15 OTTOBRE 2023 

Venerdì e Sabato h 21:00

Domenica h 18:00

Biglietti:

Intero: Euro 14,00+5,00 per tessera associativa

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Ufficio stampa Teatrosophia

Andrea Cavazzini

Giornalista e Ufficio Stampa
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Romics: la XXXI edizione

Si è conclusa oggi, presso i padiglioni della Nuova Fiera di Roma, la quattro giorni del Festival Internazionale dedicato a fumetto, animazione, cinema e games.

Grande successo di pubblico, giovani e giovanissimi ma non solo, per questa edizione 2023, la n. 31 per l’esattezza, che ha visto avvicendarsi mostre, presentazioni e tanto altro, negli oltre 70.000 metri quadrati espositivi e con la presenza di oltre 350 espositori.

Come consueto il Romics in questi giorni ha rappresentato anche l’occasione per le passerelle di decine di cosplayers con i loro costumi e travestimenti da supereroi e manga.

Special guest della manifestazione l’illustratore di fumetti americani Simone Bianchi e Cristina D’Avena, celebre per le sue moltissime interpretazioni di sigle di cartoni animati.

La galleria delle immagini

L’Eroica, fatica e sorrisi tra le colline del Chianti.

Eroica 2023 – Si ripete il rito magico degli eroi che volano sui pedali delle strade bianche, Grande successo quest’anno per il ciclismo su strade bianche de l’Eroica, che si è svolta il 30 settembre e 1 ottobre, nel cuore della Toscana più affascinante, con i suoi scenari di colline cosparse di vigne e cipressi, castelli e paesini in pietra.
L’emozione è tangibile da giorni nel centro di Gaiole in Chianti, interamente allestito per questa straordinaria XXVI edizione, conclusasi la scorsa domenica.

Nata nel 1997 da un’idea di Giancarlo Brocci, che, insieme ad altri 92 cacciatori di sentimenti ed emozioni, diede il via alla prima edizione di questo evento ciclistico, l’Eroica ci meraviglia ogni anno con i suoi percorsi impegnativi, i magnifici paesaggi e gli indimenticabili ristori.

L’idea iniziale fu quella di rievocare le imprese del ciclismo eroico di Bartali e Coppi, recuperando i valori di uno sport capace di insegnare i valori essenziali. Uno sport popolare e familiare, che non conosce confini e limiti di età, e privo di competizione. Appena si mette piede in questo grazioso borgo immerso nel verde delle colline Toscane, si inizia infatti a respirare un’atmosfera gioiosa, frizzante e completamente fuori dal tempo e dallo spazio.
Impossibile qui non innamorarsi de ciclismo e della sua storia. Per i non appassionati, l’Eroica è un evento, che gara non è poiché non c’è traccia di classifiche, che comprende percorsi di varie lunghezze e asperità. Il regolamento prevede l’uso di biciclette antecedenti al 1980 (addirittura anteguerra per le prime partenze del sabato), abbigliamento e accessori d’epoca, o fedeli riproduzioni. Ma soprattutto quello spirito di avventura, di scoperta, di solidarietà e di gusto per la fatica vera, che non deve appartenere solo al passato.

Che si scelga il percorso più lungo, quelli medi o i più brevi, si tratta comunque di una sfida in primis con sé stessi, poi con le strade, dure, sassose, bianche, sterrate, piene di curve, discese e soprattutto salite che mettono alla prova anche i più allenati. Non è raro vedere i ciclisti scendere e spingere le loro bici su per queste stradine cosparse di ghiaia, circondate dalle bellezze impareggiabili delle colline senesi. Così come non è raro vedere persone fermarsi a riparare una gomma forata, una catena uscita dalla sede, un dado perso, e tutti quegli imprevisti che possono capitare quando si  viaggia con mezzi e attrezzature ridotte all’essenziale. Eroici quindi gli oltre 8300 partecipanti che quest’anno sono saliti in sella, di cui ben 3133 sui percorsi più lunghi, in questo fine settimana dal clima estivo, in cui il bianco della strada abbaglia e la polvere
che si alza sotto le ruote copre tutto il resto e ci fa dimenticare il mondo intorno.

Ci si cala in un’altra epoca, fatta di cose semplici e belle, in cui la fatica è premiata dai sorrisi, dalla bellezza mozzafiato della natura che si scopre via via che si avanza sul cammino, e dalla bontà dei cibi locali. Perché non si tratta della ricostruzione di un’epoca ma di un tuffo nel passato, pedalando su una macchina del tempo che ci riporta a uno stile di vita diverso e ancora possibile. Niente gel, barrette e integratori quindi, ma solo cibi prelibati, locali, preparati e offerti a chi pedala dalle centinaia di volontari che partecipano ogni anno all’evento. Formaggi, frutta, salumi, pane e miele, olio e le buonissime zuppe toscane come la ribollita, la pappa al pomodoro o la passata di ceci.

C’è tanto buonumore nell’aria, “ci vorrebbe un misuratore di sorrisi – dice Brocci– per dare un’idea più diretta del successo dell’Eroica 2023”. Sorridono tutti, infatti, che siano in sella alle loro bici, o dietro le bancarelle del Mercatino Eroico a vendere abbigliamento e accessori, parti meccaniche o cibi nostrani, e sorridono le persone che affollano le strade,
per accompagnare qualcuno alla corsa, per fare acquisti o semplicemente per far parte di questa magia, che si ripete ogni anno e che continua a crescere e ad esportarsi in tutto il mondo. Perché non è una corsa in bici, ma un viaggio nel tempo che ci ricorda che la semplicità, il silenzio, la solidarietà e la lentezza, sono valori ancora possibili e che forse
anche un po’ più scomodi si può essere felici.

Alzarsi con la luna ancora alta nel cielo per partire alle 4, salire su fino al castello di Brolio, una lunga fila di fiaccole accese nel freddo buio della notte, e pedalare, pedalare, in abiti caldi come coperte, sfiorare l’alba arrivando nella grandiosità di piazza del Campo che si apre dai vicoli stretti e scuri, e andare avanti con il sole che si alza sempre di più, fino a infiammare gli spiriti di alcuni di questi eroi che sembrano volare sulle salite fitte e dure di terra bianca e ghiaia, battute dalle mille ruote che già le hanno percorse. E qualcuno invece scende e spinge a mano la bicicletta, sempre col sorriso stampato sulla faccia, a nascondere le smorfie della fatica. E tutti si fermano meravigliati quando si aprono gli scorci magnifici delle crete senesi, dei colli cosparsi di vigneti con le case isolate, poggiate sulle cime e le righe disegnate dalle file di cipressi. La bellezza del territorio lascia senza fiato gli italiani e i tantissimi stranieri che quest’anno hanno preso parte all’evento. Si fermano i compagni per aiutare chi è in difficoltà, si guardano sfilare le biciclette bellissime e le maglie colorate con le scritte personalizzate, con le camere d’aria di ricambio incrociate sul petto, le calze alte, i cappellini coperti dai caschi, i pantaloni alla zuava, le trecce, le gonnelline che coprono i pantaloncini, e tanti, tanti baffi, anche finti, perché ormai fanno parte dei segni distintivi di questa manifestazione. A Gaiole, tra le
tante attività, anche una gara di eleganza e una di barba e baffi, ma sono tante le persone che si aggirano per le strade in abbigliamento e mezzi d’epoca. E poi ci sono le tappe, con
il checkpoint in cui far timbrare la partecipazione, le ciclofficine per le riparazioni e soprattutto i ristori. Le piazze si riempiono di biciclette, poggiate agli alberi, ai muri, a ogni
angolo o paletto. E dietro i banchi la gente del posto offre pietanze, frutta e vino rosso, per ridare forza ai pedalatori instancabili, fino alla prossima sosta. Nessuna fretta di ripartire, sono momenti di condivisione, in cui si sentono parlare tante lingue diverse, ma in cui gli sguardi e i sorrisi sono tutti uguali. Nacono incontri e amicizie, e gioiosi si arriva al traguardo, soli, mano nella mano, a squadre, in bici o sul tandem, stringendo le mani al pubblico dietro le transenne, o alzandole al cielo, passando sotto lo striscione.

Stanchi, con i crampi, sporchi di terra bianca, e con qualche parte meccanica persa per strada, ma felici e con la voglia di tornare di nuovo l’anno successivo a rivivere questa meravigliosa fatica. Edizione trionfale, il 2023 è stato l’anno dei record, dal numero degli iscritti (8316) alla percentuale di stranieri (oltre 3000), e di donne (889) partecipanti, fino al clima quasi estivo, che ha aggiunto il caldo alle altre mille difficoltà da affrontare, ma che ci ha regalato giornate splendide che resteranno stampate a vita nei nostri cuori. Magnifica l’organizzazione, con l’allestimento di aree campeggio, indicazioni e assistenza stradalichiare ed efficaci, eventi collaterali conviviali, che hanno contribuito a rendere semplice e fruibile ogni istante di queste giornate. Naturalmente il rovescio della medaglia, visto il crescente successo, è il rapido incedere del lato più commerciale dell’evento, diventato ormai un brand globale, portandosi dietro il merchandising, l’esportazione nei vari paesi del mondo, la folla che riempie le strade, i prezzi che volano alle stelle.

Ma il successo è più che meritato e si spera che in fondo siano i valori più veri e sinceri a vincere, mantenendo più autentica possibile la magia dell’Eroica (e di tutte le altre corse che ne seguono l’esempio) anche nei tantissimi anni a venire.

Le fotografie sono di Ginevra Baldassari e Giulio Paravani.

 

 

 

Photocall Good Vibes presso il cinema Adriano

é uscito al cinema il 5 ottobre il fanta-thriller Good Vibes, esordio al lungometraggio della regista, sceneggiatrice, attrice e conduttrice Janet De Nardis che vede nel cast, tra gli altri, Caterina MurinoVincent RiottaNicola PecciLudovico Fremont e con la partecipazione di Mimmo Calopresti.

Il film, prodotto e distribuito da Toed Film e realizzato con il contributo del MIC e della Fondazione Calabria Film Commission, è il racconto di cinque storie che si intrecciano attorno ad un misterioso smartphone che permette di avere la copia del telefono di chiunque. Basta inserire il numero ed immediatamente si ha accesso a conti correnti, foto, video, email, messaggi, anche i più intimi, e se si attiva la fotocamera in modalità spia si può osservare in diretta la vita degli altri.

Una morbosità che pervade chiunque entri in contatto con questo telefono, nella spasmodica ricerca del potere di condizionare la vita degli altri.

Inizia così una escalation di eventi concatenati in cui, senza un attimo di respiro, seguiremo il destino del telefono e di chi ne verrà in possesso.

I protagonisti dei cinque episodi devono confrontarsi con i loro desideri più reconditi e la (in)capacità di gestire il potere della conoscenza…

Attraverso una struttura episodica e circolare, la regista mescola i registri del thriller e del fantasy per affrontare tematiche sociali come la violenza sulle donne, il bullismo ma, soprattutto, i rischi che comporta l’abuso della tecnologia e il delicato tema della privacy.

Il film è stato girato quasi interamente in Calabria nella città di Reggio Calabria e dintorni, grazie al sostegno della Fondazione Calabria Film Commission presieduta da Anton Giulio Grande, che nel suo operato unisce temi d’attualità alla bellezza dei luoghi della Calabria.

Le riprese nella loro totalità sono durate quattro settimane.

Foto:

DAIMON L’ultimo canto di John Keats

Via Locri 42, Roma 339 775 9351  – 06 7720 4149

DAIMON
L’ultimo canto di John Keats

Spettacolo musicale diretto e interpretato da Gianni De Feo

Testo di Paolo Vanacore

con l’amichevole partecipazione in voce di Leo Gullotta
drammaturgia musicale a cura di Gianni De Feo
arrangiamenti musicali di Alessandro Panatteri
videoarte Roberto Rinaldi

 

“Vediamo il mondo una volta sola, da bambini. Il resto è memoria.” (Louise Glück)

In un freddo e ventoso autunno romano, il grande psicanalista e filosofo James Hillman percorre la strada lastricata di foglie di platano che dal lungotevere conduce alla Piramide Cestia dove è situato il cimitero acattolico. In una dimensione di pace quasi surreale, guidato da una forte volontà interiore, Hillman si dirige verso la lapide del poeta inglese John Keats morto a Roma nel 1821 all’età di 26 anni. Un sottile legame li unisce, un’idea antica e universale: l’idea di “fare anima”.

In questo stato meditativo il filosofo ripercorre le tracce della propria esistenza: la nascita ad Atlantic City sulle rive dell’Oceano, l’odore della sabbia, il rumore del mare, l’adolescenza trascorsa nell’hotel dei genitori, gli incontri con bambini di passaggio e il ripetersi di giochi destinati a frantumarsi senza pietà ad ogni loro partenza.

Fino a quando l’impatto karmico con un bambino di dieci anni come lui, una creatura misteriosa dallo sguardo profondo e caritatevole di nome John (casuale richiamo a Keats), risveglierà la sua coscienza. Da quel momento, da quello scambio breve ma intenso, Hillman riconoscerà, lungo tutto il percorso della sua crescita, la presenza di una guida incaricata a indicargli la strada che lo porterà al compimento della propria vocazione. È il Daimon, coscienza divina che da sempre ci accompagna nella realizzazione di quel destino, o disegno superiore, che la nostra anima ha scelto per noi prima ancora di nascere, ma che dimentichiamo nell’attimo stesso in cui veniamo al mondo.

In una trama narrativa che oscilla tra fantastico, reale e sovrannaturale, il filosofo Hillman riconosce nel poeta Keats il proprio Daimon. All’ombra della sua lapide nel cimitero acattolico romano, rivede lo sguardo del bambino John incontrato sulle rive dell’oceano ad Atlantic City tanti anni fa e mai più rivisto. Le tracce del destino si delineano e il cerchio si chiude.

Lo spettacolo fluttua in un’atmosfera onirica in cui si intersecano poesia, musica, danza e canzoni su immagini proiettate, segni astratti di colori contrastanti che danno forma alla parola seguendo il filo della narrazione. Una narrazione contrappuntata da brevi picchi poetici su brandelli lirici dello stesso Keats, evocati dalla voce registrata di Leo Gullotta.

Due canzoni di Franco Battiato e una di Giuni Russo, cantate dal vivo, tracciano il percorso più intimo e suggestivo di questo viaggio dell’Anima, all’ombra della luce.

Compagnia

Diretto e interpretato da Gianni De Feo

Con l’amichevole partecipazione in voce di Leo Gullotta

Arrangiamenti musicali di Alessandro Panatteri

Videoarte Roberto Rinaldi

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Grazia Menna
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