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CULTURA - page 12

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Giorgio Gori racconta Walter Chiari

Al Teatro Ivelise di Roma è andato in scena lo spettacolo teatrale “Giorgio racconta Walter e Chiari si offende“, scritto e interpretato dall’attore napoletano Giorgio Gori.

Attraverso uno spettacolo di un’ora e mezza l’attore offre al pubblico monologhi, barzellette, proiezioni e ricordi del grande comico e attore Walter Chiari, in particolare raccontandone l’estro creativo, il talento, la sua versatilità ed il suo carisma che lo hanno reso un’icona dello spettacolo e facendo rivivere, allo stesso tempo, gli anni d’oro della televisione italiana,

Con la verve che lo caratterizza Giorgio Gori ripercorre la vita del grande mattatore italiano degli anni ’60 e ’70, dalla parabola ascendente al declino, alternando momenti narrativi – la prima volta a teatro, l’incontro con Carlo Campanini e quello con Alida Chelli – a divertenti gag che riportano in scena le indimenticabili macchiette create negli anni da Walter.

Un grazie a Giorgio Gori per riportare l’attenzione del pubblico soprattutto sull’uomo Walter Chiari, spesso dimenticato o a volte ricordato non sempre in modo positivo.

Pur non avendo avuto modo di incontrarlo personalmente – Chiari è scomparso infatti nel 1991 – traspare chiaramente dall’interpretazione in scena l’emozione e l’enorme stima di Giorgio per quel gran genio di Walter, il quale certamente non sarà “offeso” dal suo racconto.

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Matteo Paolillo: la sua voce incanta Roma

Abbiamo avuto la possibilità di assistere al concerto di Matteo Paolillo all’Atlantico di Roma, per il suo Come Te tour, curato da OTR live. Paolillo è un giovane artista salernitano, classe 1995, che ha raggiunto la notorietà soprattutto grazie alla serie televisiva Mare Fuori, in cui interpreta il ruolo di Edoardo.

Oltre alla recitazione, è appassionato di musica, e sin da ragazzo ha deciso di seguire le orme di Salmo per creare brani che mixino stile rap e trap, con il rock e il pop.

Apertura di tutto rispetto con Samia (candidata a Sanremo giovani nel 2021) e Rondine, talentuoso diciottenne, che ha stregato il pubblico con la sua bellissima voce e il volto da bimbo nascosto da una cascata di riccioli.

È stata quindi la volta di Matteo Paolillo, con un’introduzione video che ha ripercorso i suoi testi. La clessidra, l’orologio, le sbarre, il tempo che passa, imprigionandolo dietro una parete led, da cui traspare la sua figura. Si apre così uno degli show visivamente più interessanti degli ultimi tempi. “Intro/L’Arte” poi “Liberatemi”; due grandi ali bianche si stagliano dalla sua figura ancora imprigionata, in riferimento a Icaro, suo pseudonimo, e pronte a farlo volare libero. Un inizio esplosivo, tra le grida del pubblico, emozionato dalla presenza dell’artista.

Sono quasi duemila le persone venute all’Atlantico di Roma, riaperto per l’occasione dopo oltre 18 mesi, per applaudire il loro beniamino, l’amatissimo Edoardo di Mare Fuori.

Impossibile scindere l’attore dal cantante, le due carriere sembrano intrecciarsi in una passione unica. Portano la sua firma e la sua voce, infatti, i celebri brani legati alla serie, che ha eseguito questa sera: “Origami all’alba”, “Sangue nero” e l‘acclamatissima “’O mar for”, regina di tutti i record di ascolti.

Due carriere intrecciate e interconnesse, in cui mostra grande empatia e volontà di raccontarsi, anche nelle parti più fragili. La finzione da una parte e la propria storia, il proprio pensiero come espressione, nella seconda.

La gavetta nei teatri gli ha dato la giusta consapevolezza di come muoversi su un palco e gestire il proprio corpo nello spazio, oltre al timbro vocale e la grande capacità di coinvolgere il pubblico presente.

Paolillo ha eseguito un repertorio di brani tratti dal suo album “Come te”, oltre a un omaggio alla sua città d’adozione, a cui ha dedicato “Roma nun fa la stupida stasera”, e una cover di “Meraviglioso” di Domenico Modugno.

Le sue nuove canzoni spaziano dal rap al pop, con testi che raccontano la vita, i sogni e le speranze. Una voce e una scrittura molto personali, che non temono di esplorare i lati più umani e mostrare le proprie vulnerabilità.

Accompagnato da una band di tutto rispetto, l’artista ha dimostrato di avere una grande presenza scenica e una voce potente. Ha interagito spesso con il pubblico, scherzando e avvicinandosi, per leggere i numerosi striscioni a lui dedicati e affrontando temi delicati come la lotta contro la violenza di genere e l’educazione ai sentimenti.

Il concerto di Matteo Paolillo è stato un’esperienza energica e coinvolgente, con le meravigliose istallazioni scenografiche sui led, curate da Stefano di Buduo. L’artista ha dimostrato di avere un talento naturale per la musica e un grande carisma. Ha duettato con PJ e dedicato un brano all’ospite della serata, la collega Ludovica Coscione (Teresa in Mare Fuori) che ci ha regalato un monologo da brividi. Il finale non poteva che essere un grande omaggio alla fortunata serie TV che lo ha lanciato, con la versione remix di “’O mar for” e Matteo che invita il pubblico a lasciare per un attimo da parte i telefonini e divertirsi insieme a lui.

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HAMLETOPHELIA 

Una Barbie a testa in giù immersa in un bicchiere colmo di latte. Un’immagine toccante, dura, che rimane impressa e impressiona, è quella scelta per rappresentare in locandina la pièce “Hamletophelia”, che andrà in scena al Teatro Lo Spazio dal 20 al 23 dicembre ore 21:00.

 

Lo spettacolo atterrisce e, allo stesso tempo, attrae lo spettatore, proprio come quella bambola; quell’essere senza anima, senza cuore, senza facoltà di scegliere, già morto, che non può salvarsi. Il bianco del latte si tinge di nero. Un pupazzo diviene intermediario tra l’uomo e la morte. E così Ofelia, triste eroina, entra in scena già sdraiata sul suo letto funebre. È la bambola che non ha possibilità di sopravvivere. Amleto è la personificazione dell’uomo moderno, svuotato di ruolo, un antieroe, eterno Peter Pan relegato alla sua infanzia.

 

Luca Gaeta, che ha curato la drammaturgia e la regia della pièce, rilegge il testo di Shakespeare, unendo riferimenti al dramma postmoderno “Hamletmachine” del commediografo e regista tedesco Heiner Müller. Il dramma è un’attenta analisi della psiche attanagliata da dubbi, un grido soffocato dell’anima, il racconto di una storia antica che può essere valida ancora oggi. Ne deriva dunque un’opera originale, che rende contemporanea la tragedia, rileggendola in chiave punk-rock.

 

Il testo è reso metallico dalla selezione dei brani musicali: dai Pink Floyd ai Radiohead, da Joey Ramone a Joe Strummer. Si viene a realizzare nel complesso un suggestivo quadro sonoro. Da sottolineare lo studio accurato nella resa dei personaggi, simboleggiato dai costumi di scena. Laura di Marco dà corpo alla loro anima attraverso un look dark, metal. Ofelia è una groupie, che indossa la t-shirt con l’effige del suo Amleto. Yorick è un clown con maglione rosso e nero a righe, e il naso rosso dipinto col rossetto e Amleto è così rock da sfoggiare smalto nero alle unghie. Immancabile il teschio (che ha accompagnato nei secoli il passo più celebre del “to be or not to be”) reso glamour da scintillanti strass.

 

dal 20 al 23 dicembre 2023 alle ore 21:00

HAMLETOPHELIA

Teatro Lo Spazio

via Locri, 42/44 0183 – Roma

 

Drammaturgia e regia Luca Gaeta

con Massimiliano Vado, Camilla Petrocelli , Salvatore Rancatore

Scene e costumi Laura V. Di Marco

Aiuto regia Sofia Pasquali e Alessia Ferrero

Movimenti scenici Giulia Avino

Foto Beniamino Finocchiaro, Matteo Nardone

Foto Locandina Paoloreste Gelfo

Organizzazione StartLab

Un ringraziamento speciale al Museum of Dreamers e al Laboratorio Arti Sceniche di Massimiliano Bruno

 

Ufficio stampa Maresa Palmacci

Atreju 2023 – Bentornato Orgoglio Italiano – Day 2

VENERDÌ 15 DICEMBRE, abbiamo seguito:

12:00 – Sala Enrico Mattei

Dibattito

“Economia: dall’austerità alla crescita. L’Italia torna a correre”

Intervengono: Giancarlo Giorgetti (Ministro dell’Economia e delle Finanze)Giovanni Tria (già Professore Ordinario di Economia Politica e già Ministro dell’Economia e delle Finanze), Alberto Orioli (Vicedirettore de Il Sole 24 Ore), Roberto Sommella (Direttore di MF-Milanofinanza)

Introduce: Ylenja Lucaselli (Deputata FdI)

Modera: Marco Osnato (Deputato FdI e Presidente della Commissione Finanze)

12:00 – Sala Emanuela Loi

Dibattito

“Bentornata cultura: verso un nuovo Rinascimento italiano”

Intervengono: Gennaro Sangiuliano (Ministro della Cultura)Pietrangelo Buttafuoco (Scrittore)Alessandro Giuli (Presidente del MAXXI)Antonio Monda (Co-fondatore e direttore artistico de Le Conversazioni)Beatrice Venezi (Direttore d’orchestra e pianista)

Introduce: Federico Mollicone (Deputato FdI e Presidente della Commissione Cultura)

Modera: Hoara Borselli (Giornalista)

15:00 – Sala Emanuela Loi

Dibattito

“Una giustizia giusta: dialogo sulle riforme”

Intervengono: Carlo Nordio (Ministro della Giustizia)Andrea Delmastro Delle Vedove (Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia)Giulia Bongiorno (Senatrice Lega e Presidente della Commissione Giustizia)Matteo Renzi (Senatore e Presidente di Italia Viva)

Introduce: Ciro Maschio (Deputato FdI e Presidente della Commissione Giustizia)

Modera: Davide Desario (Direttore AdnKronos)

We Will Rock You: il musical teatrale con i successi dei Queen al Teatro Olimpico

Uno degli spettacoli più rappresentati al mondo, il musical “We will rock you”, è tornato ieri sera a Roma al Teatro Olimpico nella prima delle due serate, di questa nuova edizione applauditissima da un pubblico entusiasta.

Scritto dal comico e scrittore britannico Ben Elton insieme a due grandissimi della rock band dei Queen, ovvero Roger Taylor e Brian May, lo spettacolo ha fatto registrare 35.000 presenze in 30 repliche nella prima parte del tour 2023.

Lo spettacolo non è, come potrebbe apparire, un musical sui Queen, né sulla loro storia,  ma bensì, pur nella leggerezza dello show, un inno ad un sogno comune di un mondo diverso possibile, fuori dalle omologazioni, dal controllo dei pochi sui tanti e dall’accentramento del potere.
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L’invincibile armata di Valerio Scanu al Teatro Ghione

Valerio Scanu è tornato ad esibirsi dal vivo, per l’occasione sul palco del Teatro Ghione,  con uno spettacolo totale nel quale da protagonista esprime il suo talento e la sua versatilità con tratti di musica, ballo e cabaret.

Il vincitore dell’edizione 2010 del Festival di Sanremo, oltre a riproporre i suo brani di successo, ha reinterpretato brani famosi di artisti celebri quali Al Bano, Claudio Villa e Ornella Vanoni, presentati nei vari talent a cui Valerio ha partecipato negli anni scorsi come I migliori anni” e “Tale e quale show“.

L’artista sardo non ha mancato di esibirsi in veste di ballerino con la sua partner Beatrice, con dei pezzi di musical tratti da “La sirenetta” di Disney.

Sul palco hanno inoltre duettato con lui alcuni ospiti quali i cantanti Davide Papasidero e Giancarlo Genise.

La serata è stata aperta dalle voci di Lechien, Alice Stocchino e Joe Romano. Keep Reading

Massimiliano Martelli: “Crescere”

“Crescere” è il secondo singolo che anticipa il nuovo disco di inediti di Massimiliano Martelli dal titolo “Quanto pesa la felicità” in uscita il prossimo 12 gennaio.

«Questo brano prende spunto dalla considerazione che, se è vero che “gli opposti si attraggono”, poi la chimica e l’attrazione fisica che scattano tra due persone possono non bastare più quando nella relazione di coppia emergono pian piano differenze e fragilità tali da rendere concreta quella sensazione comune, fino ad allora solo una percezione, che le cose non stiano funzionando più. Però, pur nelle difficoltà e debolezze che nascono, nei silenzi e nelle urla, negli egoismi e nelle insicurezze, nell’incontro e nella separazione di ragione e istinto, nei limiti e gli ostacoli da abbattere, c’è ancora forte dentro una speranza, che viene quasi gridata, quella di avere ancora tutte le potenzialità per tornare a crescere, insieme». Massimiliano Martelli

La produzione (in collaborazione con Maurizio Mariani), è caratterizzata da un tema musicale che ne accompagna i momenti salienti e un groove brioso che sa fondersi con gli accenti più pacati e riflessivi dei contenuti delle strofe, nella contrapposizione dei due protagonisti, nei loro problemi, per poi acquisire più sostegno negli incisi quasi a sottolineare quella voglia quasi urlata di non buttare tutto all’aria e di ritrovarsi.

Etichetta: Massimiliano Martelli Musica

Radio date: 1 dicembre 2023

 

 

Massimiliano Martelli nasce e vive a Roma.
Si avvicina alla musica da adolescente cominciando a suonare la chitarra da autodidatta e facendo le prime esperienze in alcune band giovanili del suo quartiere, Cinecittà. Successivamente studia pianoforte per alcuni anni in una scuola musicale di Centocelle e parallelamente fa parte di una compagnia teatrale amatoriale con la quale mette in scena diverse rappresentazioni a Roma. Segue poi un lungo silenzio artistico che vede Massimiliano assorbito dalla sua attività professionale, quella di operatore sociosanitario che svolge in contesti e quartieri difficili della periferia romana. Questa lunga parentesi si rivelerà comunque per lui un bacino da cui attingere per quei personaggi, le immagini e le storie che popoleranno le sue canzoni che cominciano a prendere forma e sostanza nel 2018 quando Massimiliano inizia una collaborazione con Alessio Ventura e Dario Benedetti (rispettivamente voce e chitarra dei DHAMM, vincitori di Sanremo giovani 1994) che lo porterà l’anno successivo a pubblicare il suo album di esordio discografico “Differente (2019)”, con la label bolognese Vivamusic-Areasonica Records, che viene presentato sia durante un’intervista telefonica su Radio Mania sia dal vivo nell’iniziativa “La musica unisce” a Velletri (RM) dove Massimiliano si esibisce in solo, con il brano “Somigliare a me” in una performance chitarra e voce. Partecipa poi al concorso nazionale “Musica contro le mafie” con il pezzo “Dalla stessa parte”, scritto per l’occasione. L’avvento da lì a poco della Pandemia di Covid-19, fa sì allora che Massimiliano si concentri nei due anni successivi più sull’aspetto della composizione. Rompe il contratto con la label bolognese del disco d’esordio e diventa artista indipendente. Seguono così nel 2022 le pubblicazioni di due EP, “2019” e “Complicazioni inutili”, curati ancora dal binomio Ventura-Benedetti e dei singoli “Più di ieri” e “Fulmine” a cura questa volta del produttore Walter Babbini: parte del nuovo repertorio viene presentato in occasione dell’evento live “Summer Stage” a LARGO Venue – Roma, dove Massimiliano si esibisce accompagnato dai suoi musicisti.

Una nuova ricerca musicale, di suono e di forma lo porta così, prima dell’estate 2023, ad una nuova collaborazione, con il produttore Maurizio Mariani presso il cui studio di registrazione prende pian piano forma e sostanza il suo nuovo progetto “Quanto pesa la felicità”, un EP di 5 brani che uscirà  il 12 gennaio 2024 e del quale fanno parte i primi due singoli estratti “Starò bene”, pubblicato a fine ottobre e “Crescere”, in uscita il primo dicembre.

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TEATRO INDIA – Triplo tutto esaurito per Valerio Aprea per il gran finale di Flautissimo

Roma. Teatro India – 14, 15 (ore 21) e 16 (ore 19) dicembre 2023
AL TEATRO INDIA DI ROMA GRAN FINALE DI FLAUTISSIMO 2023
CON VALERIO APREA 
Tutto esaurito per il reading in prima assoluta de 
“Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta” di Sandro Bonvissuto

La venticinquesima stagione di Flautissimo, il festival di parole, teatro e musica diretto da Stefano Cioffi, si appresta alla conclusione con il triplo “tutto esaurito” della prima assoluta del reading di Valerio Aprea Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta di Sandro Bonvissuto, in scena al Teatro India di Roma il 14 e 15 dicembre alle ore 21 e il 16 dicembre alle ore 19.
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EDDA : L’umanità di cui non vorremmo fare a meno

Ad aprire le danze questa sera sul palco dell’Angelo Mai, per la serata speciale Preview di MArte live, il giovane Marco Fracasia. Talento sognante e sospeso, scrive e canta canzoni che di solito registra a casa di sua nonna. Torinese, ha 21 anni e le sue influenze vanno dalla lo-fi, al dream pop e l’indie. Con i suoi EP ha dimostrato una scrittura molto intima e personale che cattura l’ascoltatore. Ne avevamo già parlato qui, in occasione dello Spring Attitude Festival. Questa sera ha presentato una manciata di brani intimi e minimali, che trasportano nella realtà molto personale dell’artista.

E poi la volta dell’attesissimo Edda, insieme ai Semplici, per presentare il loro Minimal/animal set tour.

Dopo i concerti di presentazione dell’album “Illusion”, uscito a settembre 2022 per AlaBianca Group e prodotto da Gianni Maroccolo (Litfiba, CCCP, CSI, PGR, Marlene Kuntz), Edda è tornato a esibirsi dal vivo nei club italiani per una serie di date con la sua collaudata band, i Semplici.
“Edda e i Semplici perfettamente allineati col progetto cosmico del Signore Supremo scendono di nuovo in campo. Karmicamente schierati in versione duo o trio presenteranno nei club di tutto il Regno la collezione autunno inverno delle loro canzoni più celebri.
Il morale è alto, la gloria ci attende. Viva l’Italia. Durante i concerti sono previsti anche momenti di catechesi, indottrinamento e propaganda. Portate con voi i vostri dubbi, ne uscirete confusi e felici”, annuncia Stefano “Edda” Rampoldi, per presentare queste nuove date.

Scarni ed essenziali, sono In tre a dividersi il palco, e aprono il concerto con “Mio capitano”, estratto dall’ultimo album Illusion, seguita da “Benedicimi”, da Graziosa Utopia. Saranno questi due album i grandi protagonisti del live, anche se non mancano brani da Semper Biot, e Stavolta come mi ammazzerai. La dimensione dal vivo esalta la vocalità inconfondibile di Edda, musicista di culto sin dai tempi il cui era frontman dei Ritmo Tribale, e che è tornato sulla scena musicale da cantautore dopo qualche anno di assenza. Molto apprezzato dalla critica e dagli addetti ai lavori, non ha (misteriosamente) mai avuto il successo commerciale che meriterebbe. Non è per tutti la sua musica, d’altronde, e  c’è chi lo ama visceralmente e chi proprio non lo capisce. Nonostante le melodie ben definite, il sound pulito e l’estensione vocale, è il suo modo irriverente e fuori da ogni schema a non risultare digesto a tutti. Parole uscite di getto, catene di associazioni e flusso di pensiero che costituiscono dei testi profondi, pieni di rabbia, dolore e ironia. Ci sono temi ricorrenti che evidentemente abitano il subconscio di Rampoldi, Eros e Thanatos, amore, morte, famiglia, religione, accenni di filosofie orientali. Ascoltare Edda è un’esperienza liberatoria. Col suo modo lancinante di strappare le note e far crollare concetti rigidi e confini. E’ uno dei musicisti più liberi del panorama musicale, sembra non preoccuparsi di forma e contenuti, lasciando sgorgare parole a volte al limite dell’indicibile, che la maggior parte di noi soffocherebbe e che lui invece canta con una tale naturalezza da risultare innocenti. Malinconiche e strazianti “Sai bene” e “Organza”, solo voce e tastiera, poi si sale di tono e volume con Picchiami e Bellissima. Si piange, si ride, si canta a squarciagola ai concerti di Edda, soprattutto nel crescendo conclusivo che porta le hit “Zigulì” “Signora” e “Spaziale”, per poi terminare con “L’innamorato”. Il pubblico non è ancora appagato e così Edda ci regala un brano extra. Canta una versione dissacrante e Rampoldiana di “Dentro Marylin” degli Afterhours, perché, spiega, è invidioso del loro successo. Un personaggio dotato di grande empatia ed estro artistico, da analizzare minuziosamente o da vivere con la serenità dell’istinto. Contraddittorio fino al midollo, nel suo mix di saggezza e attitudine punk, e con una irresistibile dolcezza che si sprigiona persino dai testi più crudi. Impossibile non affezionarsi a Edda, che anche in questo concerto ci ha commossi nei picchi più emotivi, confermandosi uno dei cantautori più importanti della musica italiana attuale.

 

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Ginevra Baldassari
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