Il magazine della tua Città

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Alessandro Conte - page 11

Alessandro Conte has 130 articles published.

Discarica Capitale, tra cassonetti pieni e sacchetti in strada Roma attraversa il suo momento più buio.

in EDITORIALE by

Non c’è nulla da fare,  cittadini non riescono a vedere uno spiraglio nel buio del degrado che avvolge la città, diventano sempre più frequenti le manifestazioni in strada e gli atti di rivolta che in molti quartieri i cittadini stanno mettendo in atto. una protesta non nuova: era già successo a Tor Bella Monaca, San Basilio e Rocca Cencia, in periferie che più di altre soffrono  e vivono il problema sulla propria pelle“

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“Ripartiamo dall’Eur”, volontari in strada contro il degrado

in CRONACA by

L’Associazione “Ripartiamo dall’Eur” guidata dal presidente Lampariello nei giorni scorsi ha svolto una azione sul territorio nell’ambito della costante lotta al degrado che svolge nel quadrilatero dell’EUR.

Come molte parti della città di Roma anche l’EUR soffre di una crescente incuria che incide sulle abitudini e sulla pazienza dei residenti che hanno trovato in questa associazione la forza di denunciare quanto ancora c’è da fare per riportare il territorio allo splendore della fine del secolo scorso.

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Giornata di fuoco in Italia On Line, chiusa la trattativa nella notte in extremis

in ECONOMIA by

Un situazione questa molto particolare perche l’azienda guidata dall’imprenditore Nagub Sawiris, ex patron di Wind, denuncia una difficoltà finanziaria che sarebbe alla base delle richieste di licenziamento, una situazione che non emerge dalla lettura dei dati finanziari di bilancio dell’azienda.

La nuova azienda nasce dalla fusione di Libero e Italia on Line con Seat Pagine gialle che porto in casa un patrimonio di liquidità di circa 100 milioni di euro oltre ad un piano di ristrutturazione che Seat aveva già lanciato che prevedeva la cassa integrazione .

Nonostante le condizioni finanziarie non apparissero cosi critiche il Ministero del Lavoro approvo la Cassa integrazione la società all’epoca dell’accordo sulla cassa integrazione aveva una posizione finanziaria positiva di circa 110 milioni e una cassa di 120 milioni, la concessione degli ammortizzatori sociali è stata una perdita soprattutto per le casse delo stato e per quelle aziende veramente in difficoltà che non hanno potuto attingere a queste risorse per potersi risollevare.

A settembre del 2016 i profitti netti erano addirittura cresciuti di ben 35 milioni, una situazione questa che non giustificava certo il mantenimento degli ammortizzatori sociali e tanto meno il taglio del costo del lavoro  ovvero il taglio del personale.

Nonostante la denuncia di crisi i documenti di bilancio descrivono una situazione ben diversa di costante crescita tanto che il primo trimestre del 2018 si è chiuso con ricavi per 70 milioni e un margine operativo lordo che vale oltre il 18% dei ricavi. I flussi di cassa prodotti ammontano a 17 milioni.

Anche la  liquidità, che era già imponente alla fine del 2017 per 75 milioni, tre mesi dopo è salita fino a 92 milioni. Dati tanto buoni che a maggio 2017 l’azienda aveva staccato un Maxi dividendo da 80 milioni di euro che l’imprenditore egiziano ha incassato attraverso la sua fiduciaria lussemburghese Libero Acquisition sa.

Questa operazione sembra essere più una cura dimagrante per una futura operazione di vendita che piuttosto che una riorganizzazione aziendale tesa a risolvere una acuta situazione di crisi economica e finanziaria di una impresa da risollevare.

Solo nella nottata tra il 2 e il 3 di luglio le parti hanno raggiunto un accordo condiviso anche dal MISE rappresentato al tavolo dal Ministro Di Maio che ha seguito la trattiva per tutta la sua durata.

Sono stati superati i 400 esuberi previsti per Italiaonline (ex Seat Pagine Gialle) e trasformati in cassa integrazione per riorganizzazione per i prossimi 6 mesi (dal 12 luglio all’11 gennaio 2019). Questo il cuore dell’accordo raggiunto al ministero del Lavoro dove. Entro il 30 ottobre del 2018, circa 250 dipendenti potranno decidere di utilizzare un meccanismo di incentivazione all’esodo volontario, altri 150 saranno ricollocati in varie funzioni (70 nella digital factory). L’accordo è stato raggiunto in extremis perchè senza questa intesa a mezzanotte sarebbero partite le lettere di licenziamento

Campidoglio, FdI perde un consigliere, Figliomeni passa al gruppo misto

in POLITICA by

L’annuncio anche sui social, il consigliere Francesco Figliomeni lascia Fratelli d’Italia per continuare il suo mandato nel gruppo misto in seno al consiglio comunale di Roma Capitale.”Dopo due anni di mandato elettorale in Campidoglio e nonostante tantissimi sforzi volti a migliorare una certa politica, ho ritenuto che purtroppo non ci sono più le condizioni politiche per continuare l’esperienza dentro Fratelli d’Italia – ha dichiarato il consigliere –  e ho deciso di iscrivermi al gruppo Misto. Tale decisione è scaturita dopo che non sono state accolte le nostre richieste volte ad un effettivo rinnovamento della politica. La classe dirigente, purtroppo, ha preferito concentrarsi in altre “tematiche” meno nobili piuttosto che impegnarsi veramente nelle battaglie politiche a favore dei nostri concittadini che sono stati dissanguati da tasse e provvedimenti adottati per garantire i privilegi ai soliti noti e per ingrossare i portafogli dei finti buonisti e di un volontariato che lucra sulla pelle degli altri. Proseguiremo sempre dall’opposizione le nostre battaglie che quotidianamente conduciamo a favore delle romane e dei romani che ci hanno dato fiducia, soprattutto di coloro appartenenti alle classi più deboli della società”.

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“Ripartiamo dall’Eur” un’associazione per fermare il degrado del quartiere

in CRONACA/POLITICA by

Roma  è una città che da anni sta soffrendo di grandi disagi, decenni di amministrazioni poco avvedute hanno ridotto la città in uno stato pietoso, in questo contesto alcune persone tentano con il loro operato di volontariato di combattere il degrado e i tanti problemi che l’affliggono.

Una delle associazioni più attive in questo senso è “Ripartiamo dall’Eur” guidata dal presidente Paolo Lampariello, storico cittadino dell’Eur, che dal 2012 è attiva sul territorio per la sua difesa e sviluppo.L’associazione apolitica e apartitica ha un ruolo di primo piano nella vita del quartiere grazie alle tante battaglie portate avanti negli anni e alle iniziativa di vario genere concluse con esito positivo. Lo Abbiamo incontrato nel suo Studio per conoscere meglio questa realtà.

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Pontida, la Lega si riunisce dalla Sicilia alla Lombardia sul famoso prato

in POLITICA by

Grande affluenza alla festa della Lega che come di consueto si svolge a Pontida sul prato che trenta anni fa ha visto nascere il movimento che oggi è al governo del paese per la seconda volta nella sua Storia.

Sul palco si sono alternati i ministri e i presidenti delle Regioni della Lega tra i quali anche Miccichè in rappresentanza dell’espansione al Sud del partito che molti ancora non vogliono ammettere nel tentativo di delegittimare la sua nuova vocazione unitaria.

Il colpo d’occhio dal palco da una percezione sicuramente diversa del nuovo popolo della lega, le bandiere leghiste si mescolano con il quattro mori sardi e con la trinacria siciliana, per rispondere anche a chi durante le recenti elezioni ha appellato i leghisti romani buffoni e inimmaginabili come rappresentanti di un partito che ha appellato per anni Roma Ladrona, epiteto che non si rivolgeva ai romani ma alla dirigenza politica di quegli anni che ha fatto della capitale e del paese lo sfascio che oggi vediamo.

Tra i punti caldi toccati nel lungo discorso del leader Matteo Salvini, quasi 60 minuti, l’Europa, l’Immigrazione, la lotta alle Mafie e il futuro della Lega stessa.

“Le Europee dell’anno prossimo saranno un referendum fra l’Europa delle élite– ha sottolineato Salvini poco prima di salire sul palco –  delle banche della finanza, dell’immigrazione e del precariato, e l’Europa dei popoli e del lavoro” una Europa che la Lega vuole cambiare come dirà poco dopo dal podio.

Una giornata di festa in famiglia più che una festa di Partito, perché come ha detto Salvini, lo spirito della Lega non cambia, quello che è cambiato è il mondo circostante che oggi trova in questo partito le risposte alle domande che si pone la gente comune, un partito che sarà sempre di più improntato alla meritocrazia, alla valutazione del merito piuttosto che di altri parametri “ fate entrare nelle sezioni e nel partito persone che valgono più di voi, non abbiate paura di far crescere il partito o che quella persona venga eletta sindaco prima di voi” questo l’appello lanciato dal palco per il futuro della Lega.

Per quanto riguarda l’Europa lo sguardo è sicuramente alle prossime elezioni del parlamento europeo il prossimo anno, una sfida che dovrà portare anche in quel consesso un gruppo di rappresentanti che possano coalizzare le forze populiste europee e portare un cambiamento epocale a Bruxelles per far diventare l’Europa una comunità di popoli e non una comunità di pochi finanzieri senza scrupoli pronti a guadagnare sullo spread o sulle importazioni di generi alimentari dai paesi extracomunitari a scapito del nostro sistema agroalimentare.

“Immigrazione, aiutare queste popolazioni a casa loro”

Per quanto riguarda l’immigrazione la linea impostata in questi giorni non cambia, la politica dei porti chiusi impedirà ai trafficanti di esseri umani di utilizzare la via del mare per introdurre illegalmente i migranti in Europa attraverso l’Italia, “ I soldi saranno spesi per aiutare queste popolazioni nelle loro nazioni in modo che possano evitare di dover emigrare” progetti a lungo termine e controllo dei finanziamenti nei paesi di provenienza questa l’idea per ridurre i flussi migratori indiscriminati alimentati dalla organizzazioni criminali internazionali. Riguardo la polemica sulla questioni porti  con Roberto Fico che dichiara che si debbano tenere aperti Salvini risponde che “è una opinione personale, rispetto le opinioni personali di tutti Ma i ministri non hanno opinioni. I ministri fanno” e un fatto è che “ci sono barconi che non arrivano”.

L’Italia che vogliamo è quella che vedrà la quota 100 nelle pensioni e delle tasse sostenibili

Impegno prioritario del programma di governo è quello di modificare la legge Fornero introducendo la quota 100 per l’erogazione della pensione, se non addirittura l’abolizione della legge che come ha detto nel suo discorso Salvini .

Una legge iniqua che ha messo in ginocchio tanti italiani e che insieme al complesso di norme legate al Jobs Act ha demolito lo stato sociale a scapito di interessi superiori magari internazionali che preferiscono vedere un paese demoralizzato e incapace di reagire.

Inoltre  ha dichiarato che sarà prioritario anche “abbassare le tasse per le famiglie e le imprese, cercheremo di farlo rispettando i vincoli che abbiamo, ma se per evitare di far scappare i nostri figli all’estero, se per far stare bene la gente dovremo ignorare i vincoli di Bruxelles lo faremo”

Lotta dura alle organizzazioni Mafiose

“Una delle battaglie che più di tutte vogliamo portare avanti – Ha detto  Matteo Salvini nel suo discorso – “è quella di sradicare e cancellare da questo paese le schifezze che rispondono al nome di mafia camorra e andrangheta e li combatteremo con ogni mezzo necessario da Nord a Sud.”

Un impegno molto importante che permetterebbe il rilancio delle regioni del meridione, il ripristino della legalità in vaste zone del paese dove esiste lo stato solo formalmente ma di fatto sono sotto il controllo di famiglie mafiose che si muovo indifferentemente con metodi violenti o di pressione occulta come è testimoniato da recenti indagini in Calabria dove sono stati evidenziati intrecci tra Andrngheta, Massoneria e Politica, intrecci che risalgono adirittura agli anni settanta con le rivolte di catanzaro e Reggio Calabria.

Questa lotta non sarà solo fatta di indagini e arresti ma anche culturale “ prendendo per esempio chi ha combattuto per una vita le mafie” – continua Salvini “come rosario Livatino, morto a 38 anni vittima della mafia, un giudice onesto e coraggioso, che ha donato la sua vita per l’Italia, questa è l’antimafia che aiuteremo, Da Pontida arriva l’avviso per i camorristi e mafiosi è finita la Pacchia, via dalla Sicilia e dalla Lombardia”, un promessa fatta ai leghisti e agli italiani tutti fatta in qualità di Ministro dell’Interno di tutti gli italiani qualsiasi sia la loro fede politica.

Terminando il discorso Salvini ha fatto anche una dichiarazione di apprezzamente per il Movimento 5 stelle con il quale la Lega condivide un programma di governo “Ho conosciuto i dirigenti e i ministri del 5 stelle e ho trovato gente onesta e preparata, vogliono farci litigare  ma non ci riusciranno”

“Sono convinto che il senso di responsabilità dimostrato dalla Lega già dall’inizio, quando ancora c’era difficoltà nel far partire la presidenza di Camera e Senato, di governo, siano state le ragioni che hanno portato all’aumento del consenso, però è il mantenimento degli impegni presi del nostro programma nel contratto con il M5s che può portare a mantenere quel consenso. La gente vuole vedere i fatti”

Un discorso pacato che si è interrotto solo per dare lui stesso delle comunicazion di servizio a favore di chi sotto il palco da ore si sentiva poco bene, o per far avvicinare un uomo con un cartello che non leggeva bene da lontano, nelle sue ultime parole i ringraziamenti a tutta la lega che nei mesi scorsi ha partecipato alle elezioni in ogni suo livello invitando tutti a non far riferimento ai sondaggi che sono solo premonitori di false informazioni realizzati per influenzare l’opinione pubblica piuttosto che per sentirne il polso.

Appuntamento al prossimo anno ancora una volta con una promessa, quella di fare, di passare dalle parole ai fatti per far ripartire il paese.

Altro che meritocrazia, “ In senato cittadini estratti a sorte” ecco l’ultima esternazione di Grillo,

in POLITICA by

“Io un’idea ce l’ho, il suo nome tecnico è “sortition”. Ma il suo nome comune è “selezione casuale”. L’intuizione è di un certo Brett Hennig. – dice Grillo in una nota riportata dall’ANSA – L’idea è molto semplice: selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in Parlamento. Sembra assurdo, ma pensateci un attimo. La selezione dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese”, “sarebbe un microcosmo della società”.

Ecco, il sasso è lanciato direttamente dal BLOG di Grillo che ormai sembra essere diventato la bibbia indiscutibile di milioni di italiani stremati da una politica devastante che ha distrutto il paese dopo il 1992 e che trovano in questo tipo di proposte, surreali e pericolose, uno schema positivo ad altri invisibile.

L’idea non sembra essere neanche tanto lontana dalla realtà attuale visto che tanti senatori sono stati eletti dopo una selezione di pochi voti online della famigerata piattaforma rousseau della Casaleggio e associati, quindi perché non azzardare ancora di più ? Deve essere stato questo il pensiero del leader del movimento cinque stelle quando ha lanciato questa proposta.

Il parlamento è pieno di persone che con pochissimo consenso e altrettanta esperienza politica hanno varcato la soglia di palazzo Chigi e del Senato oltre naturalmente a tantissime piccole e grandi realtà locali, da Pomezia a Roma dove l’inesperienza, di vita e di amministrazione pubblica, ha sovrastato anche  titoli di studio altisonanti e mettendo in evidenza una incapacità di gestione della cosa pubblica.

“Non è così pazza come idea – aggiunge – la selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene. La “demarchia” era un concetto fondante della civiltà classica, anche Aristotele, nella Retorica, definisce la democrazia stessa come la forma in cui si estraggono a sorte i rappresentanti. Gli antichi Ateniesi selezionavano a caso i cittadini per occupare la maggior parte dei loro posti politici. Sapevano che le elezioni erano dispositivi aristocratici. Sapevano che i politici di carriera erano una cosa da evitare. E penso che ora sappiamo anche noi queste cose”.

Cosi ai politici di carriera abbiamo sostituito i politici del superenalotto e del gratta e vinci invece di puntare ad una selezione sulla base di capacità maturate nel tempo e certificate da endorsement di grande prestigio, cosa che invece vediamo in percentuale piccolissima anche nell’attuale governo.

Invece di puntare tutto sulla meritocrazia, che dovrebbe essere la vera rivoluzione in questo paese , si punta alla lotteria della politica, invece di valutare l’esperienza specifica nei vari settori, si punta alla botta di fortuna per non dire altro.

 

 

Seconda edizione del Premio “Norma Cossetto – 10

in CULTURA by

Il premio “Norma Cossetto – 10 Febbraio”, fortemente voluto dal Comitato 10 Febbraio – associazione di promozione sociale che da oltre dieci anni si occupa delle celebrazioni della ricorrenza del Giorno del Ricordo e di divulgazione della storia dell’italianità nell’Adriatico orientale-, giunge alla seconda edizione. La prima ha visto la consegna del premio, lunedì 21 dicembre 2015 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, a Simone Cristicchi e Jan Bernas, a riconoscimento della meritoria opera divulgativa svolta attraverso lo spettacolo teatrale “Magazzino 18” che tratta proprio del dramma dell’esodo istriano, giuliano e dalmata. Sia l’artista romano che il ricercatore storico e giornalista sono intervenuti alla cerimonia.

Quest’anno la decisione unanime dell’Associazione è stata quella di insignire del premio l’avv. Lucio De Priamo, il quale ha svolto un’opera fondamentale nella divulgazione della storia del Confine orientale attraverso la diffusione di filmati censurati della settimana Incom del 1945, in cui vi sono le riprese dei recuperi di salme nelle foibe del Carso triestino. Si tratta di filmati che oggi gli italiani conoscono, ma senza i quali sarebbe mancato un tassello testimoniale fondamentale per il ricordo di queste pagine di storia patria.

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Vertenza TIM, la solidarietà difensiva per competere sul libero mercato

in ECONOMIA by

Dopo settimane di serrato confronto con le sigle sindacali finalmente si è conclusa la vertenza TIM sul tema dei 4.000 esuberi dichiarati. Una richiesta lanciata dall’azienda di telecomunicazioni come una bomba nel momento in cui il governo tardava a formarsi, come a voler agire di forza sui tavoli  delle parti in causa.

Ma forse non era neanche questo il motivo di tanta fretta, piuttosto strana la coincidenza che ha visto concludersi la vertenza qualche giorno prima del lancio del nuovo operatore mobile Iliad, entrata fortemente voluta dall’autorità garante delle comunicazioni in accordo con l’Antitrust Europeo.

Di fatto la richiesta di esuberi è stata motivata come una esigenza di riorganizzazione aziendale per poter competere nell’ambito della trasformazione digitale dell’azienda, che necessità di nuovi investimenti e una gestione dei flussi procedurali più efficienti per poter competere, è qui nasce il dubbio, sul mercato nonostante la “riduzione significativa dei ricavi determinata da modifiche regolatorie e dinamiche concorrenziali”.

Le trattative, come abbiamo detto, serrate , nelle settimane scorse hanno raggiunto un risultato sul tavolo del Ministro del Lavoro Di Maio che ha firmato insieme a tutte le sigle sindacali compresa UGL quello che sembra essere un accordo difensivo teso a prendere tempo sia per i lavoratori che per l’azienda, dodici mesi di Solidarietà difensiva per 29.000 dipendenti e il prepensionamento per chi ha maturato i termini della Fornero.

Ma sentiamo chi a quel tavolo si è seduto come Daniele Barranca responsabile TLC del sindacato UGL.

EA: Daniele Barranca, siete soddisfatti di questo accordo?

DB:Sostanzialmente è il migliore degli accordi possibili, che allontana alti strumenti più invasi e salvaguardia i livelli occupazionali

EA:Qual è stata la vostra sensazione rispetto al comportamento di TIM durante le trattative?

DB:Tim con il suo management ha condotto abilmente la trattativa, bene sapendo fin dal principio la posta in gioco e la nostra propensione al rischio.

EA:Basterà questa soluzione transitoria per mettere in sicurezza eventuali nuovi esuberi?

DB:Beh, in questa nuova share-economy le sicurezza sono sempre meno, questa soluzione transitorio dovrà essere supportata da un piano industriali solido, che traghetti l’Azienda verso il 5G e l’Internet delle Cose (IOT)

EA:Se il tema è la concorrenza sul mercato questo tipo di soluzioni non potrebbero essere intrepretate dall’Europa come aiuti di Stato?

DB: Nel contesto attuale ritengo che si tratti di una realtà che rimane tuttavia soggetta ad una disciplina giuridica incerta e frammentaria, soprattutto laddove si tratti di definire i limiti dell’assistenza pubblica alle imprese.

CO.S.P, Mastrulli, ecco la proposta per il riordino del sistema penitenziario

in POLITICA by

La situazione nei penitenziari italiani è ormai gravissima sia per la mancanza di personale in organico che per la mala organizzazione dello stesso, senza contare il problema della gestione delle strutture e del loro collocamento sul territorio nazionale.

Un ambito del sistema giustizia che negli ultimi anni è stato trascurato e per il quale i governi hanno saputo dare solo risposte di carattere politico al sovraffollamento delle strutture con indulti e applicazione di detenzione alternativa, con l’unico risultato di aver ulteriormente incrinato il concetto di certezza della pena nell’ambito del sistema giustizia Italiano.

Nei penitenziari chi soffre non sono solo i detenuti ma anche gli stessi operatori della polizia penitenziaria che sono costretti  a turni massacranti  e inferiorità numerica rispetto a quanto previsto dalle norme in gran parte delle strutture.

Situazione che crea il terreno fertile per incidenti e evasioni che si verificano puntualmente in molti istituti, come è successo recentemente in Abruzzo nel penitenziario di  Sulmona

Ne abbiamo parlato con il segretario generale del CO.S.P. Domenico Mastrulli in visita in Abruzzo proprio per denunciare questo ennesimo incidente

Domenico Mastrulli: Ho fatto un tour sindacale nella regione Abruzzo, una serie di riunione al carcere di vasto, oggi al carcere di Sulmona dove oggi 4 agenti sono stati vittima di aggressione,  una  di questi ha ricevuto l’olio bollente in faccia. Sono andato a trovarlo in ospedale, a portagli la nostra solidarietà ed oggi ho fatto assemblea con una cinquantina di agenti al carcere.

EA: Segretario Generale vorrei chiederle qual’è la fotografia del sistema penitenziario italiano in questo momento?

DM: Se dovessi fare come segretario generale nazionale del COSP (coordinamento sindacale penitenziario) una fotografia dell’attuale sistema penitenziario in Italia direi che è fallimentare. Nasce da una politica “buonista” fatta dalla sinistra negli ultimi 10 anni e che ha portato il sistema giudiziario e quello penitenziario alla deriva. 59 mila detenuti contro 54 mila posti ospitati, abbiamo una polizia da 46 mila che è scesa a 34 mila unità. I miei colleghi invece di fare 6 ore da contratto collettivo nazionale, vengono obbligati a fare 8 ore continuative, se non 10, 12 o 15 ore. Il servizio delle traduzioni è oramai ai minimi termini. Lavorano sotto scorta, voglio dire che a un detenuto ci dovrebbero stare 3 agenti ma invece abbiamo 3 detenuti e un agente. le evasioni che stanno accadendo, i tentativi di evasione, i suicidi all’interno delle carceri, le aggressioni ai poliziotti che solo nell’ultimo semestre sono oltre 400 aggressioni e nel 2017 sono state 1300 aggressioni, danno il termometro negativo di una amministrazione penitenziaria oramai alla deriva.

EA: Cosa chiederebbe al nuovo  Primo ministro ?

DM: Se dovessi richiedere all’attuale capo del governo, al presidente Giuseppe Conte, un azione sul dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, gli direi di mandare a casa tutta la dirigenza dell’attuale dipartimento. Iniziando dall’ufficio del personale a finire al terzo piano del dipartimento.

Non ho questa forza per poterlo fare, ma vorrei accendere  una spia rossa sul  sistema fallimentare delle carceri italiane. Solo nelle ultime settimane ci sono stati il sequestro degli agenti di polizia penitenziaria di ariano irpino, di non meno di una settimana fa,  ultima di  20 aggressioni recenti alle quali si  aggiunge  quella di ieri, qui dove mi trovo io, nel carcere di Sulmona dove un agente ha ricevuto l’olio bollente addosso. Io sono andato a rendergli visita, ho visto le sue precarie condizioni di salute di questo ragazzo, e altri 5 agenti malmenati sempre 3 a Sulmona e 2 a ture di bari.

EA: segretario, quello che succede nelle carceri qual è la media tra addetti penitenziari e detenuti?

DM: guardi la media, il rapporto tra detenuti e agenti, oramai è al di sotto di ogni livello di sicurezza. Se io dovessi ricordare l’ultima circolare del 2012/2013 ma ancor prima del 2002/2003, imponevano i livelli minimi e massimi nelle carceri e cosa dicevano? Se in un carcere ci fosse la presenza di 100 detenuti gli agenti dovevano essere 300 divisi nei vari gruppi. Noi oggi questo non lo possiamo più rilevare.

Un agente occupa 3, 4, 5 posti di servizio. Un agente della polizia penitenziaria, disarmato, all’interno dei reparti, controlla con questa vigilanza dinamica le celle aperte dagli 80 ai 300 detenuti. Proprio oggi guardi ho fatto una proposta ,siamo in crisi, servono almeno  8 mila agenti di polizia penitenziaria e 2 mila nel comparto ministero per questo propongo, in questo momento di criticità, di mobilitare l’esercito come i “vespri siciliani”. Ovvero prendere gli uomini dell’esercito, far vigilare tutti gli istituti con il perimetro esterno e come servizio di sentinelle armate.

 Nel contempo, serve un accordo politico della nostra amministrazione penitenziaria, utilizzata non meno di 5 anni fa nella nostra polizia di stato, il recupero di tutti i poliziotti dai compiti di ufficio e sono 5 mila unità. Il governo si deve impegnare ad assumere attraverso le graduatorie, ce ne sono ancora  3 o 4 graduatorie ancora sospese da 5 anni, unità che dovevano entrare dalle quali  potremmo attingere almeno quelle 4 o 5 mila unità per salvare il sistema.

Insieme al Segretario Genrale Mastrulli abbiamo raggiunto anche il  segretario regionale per l’Abruzzo il commissario Antonio Latini al quale abbiamo chiesto di illustrarci cosa è successo a Sulmona

Antonio Latini : Per quanto riguarda quello che è successo ieri nel nostro penitenziario, purtroppo si è registrato un’ennesima grave aggressione a personale di polizia penitenziaria. Fenomeni che succedono tutti i giorni negli istituti penitenziari della repubblica. Quello che è successo a noi ieri, io non me lo ricordo in tutti gli anni della mia carriera, che non sono comunque pochi. Un gesto gravissimo posto in modo subdolo perché senza alcun motivo, doveva mandare un segnale e quindi è stato colpito un agente e un padre di famiglia al volto con dell’olio bollente. Il collega ha rischiato la vita, ha sofferto le pene di dio, è ricoverato in ospedale in condizioni ancora non buone. Fortunatamente in tutto questo c’è comunque un lato positivo che l’olio non ha preso le parti vitali, quindi la vista e altri organi del corpo umano.

EA: vorrei chiederle il  suo parere sulle proposte del segretario generale

Antonio Latini: guarda innanzitutto confermo totalmente e sono dello stesso parere con il segretario generale, ritengo sia  necessario rafforzare immediatamente il personale di polizia penitenziaria a livello nazionale non solo qui a Sulmona. Quindi la proposta  di coinvolgere l’esercito è una proposta che al momento darebbe da subito una risposta dello stato che da parte mia è anche condivisa.

EA: quanti sono i detenuti del carcere di Sulmona?

Antonio Latini: siamo su circa i 360 detenuti però fra poco arriveremo senza nessuna esagerazione 600 detenuti perché è in via di conclusione l’ampliamento dell’ultimo padiglione.

EA: Ogni turno quanti  operatori della polizia penitenziaria sono operativi per sorvegliare questi 300 detenuti?

Antonio Latini: Da contratto già da anni dovremmo fare il quttro turni giornalieri da 6 ore  ma siamo ancora a tre turni da  8 ore che spesso diventano 9 o 10 ore. Per ogni sezione che ospita circa 50 detenuti  c’è un solo agente. In un piano ci sono due sezioni e solitamente in due sezioni,  un piano,  dovrebbe essere presidiato da 3 unità ma ce ne sono solo 2. Uno in una sezione e uno in un’altra sezione. Se sommiamo che un piano conta circa 100 detenuti, questo è quanto.

 

Al segretario generale chiediamo in conclusione della nostra intervista, qual è la proposta del COSP per un riordino del sistema penitenziario

DM:se dovessi rivolgermi al nuovo ministro della giustizia Alfonso Buonafede, un uomo molto attivo e molto operativo, attento alle dinamiche penitenziarie e al sistema di giustizia, potrei chiedergli di iniziare individuando territori e collocazioni geografiche e territoriale delle nuove carceri che abbiano il contenimento delle cittadelle penitenziari. Carceri con i sotterranei collegati ai tribunali al fine di evitare le traduzioni. Carceri collegati con i palazzi di giustizia al fine di contenere i tentativi di evasione che invece avvengono per strada e per mezzo aereo.

Questo dovrebbe fare il ministro. Oggi abbiamo 260 strutture in Italia tra gli adulti e i minori, molte di queste strutture ricordano la scelleratezza delle carceri d’oro. Noi viviamo quella pena, quella sofferenza, dove miliardi dei nostri italiani sono finiti ad arraffoni e buffoni. E allora il nuovo ministro dovrebbe fare piazza pulita, ed eliminare tutte quelle carceri dove c’è spreco di risorse detentive. Esempio mi viene in mente solo in Puglia, perché sono della puglia, carceri di nucera, di san severo, di alta mura e di turri di bari, andrebbero chiusi immediatamente. È solo un dispendio di soldi e di personale.

Chiudendo queste 4 carceri ma costruendo uno a livello della regione, uno a sud e l’altro a nord di ogni regione, si darebbe la possibilità di far lavora l’edilizia, si avrebbe la possibilità di concertare le forze della sicurezza e della giustizia in un’unica cittadella. E sapete quanti uomini potrebbero finalmente arrivare nelle loro terre e stare con le loro famiglie. Parlo dei miei colleghi prima ancora dei detenuti.

In sintesi quello che il sindacato chiede è una riorganizzazione delle risorse esistenti per permettere una operatività che rientri nello standard di regolamento. L’aumento dell’organico permanente con nuove assunzioni  sbloccando le graduatorie degli ultimi concorsi permettendo cosi di aumentare il personale di circa 8mila unità alle quali aggiungere con la riorganizzazione della parte ministeriale, ulteriori 2mila unità che diventerebbero nuovamente operative.

Intervento temporaneo dell’esercito per la sicurezza esterna e perimetrale delle strutture penitenziarie per ovviare alla carenza di organico attuale.

Riorganizzazione delle strutture carcerarie realizzando nuove strutture  dove necessario e riorganizzando quelle esistenti che in alcune regioni come la Puglia sembrano essere inefficienti.

Insomma c’è parecchio materiale per poter portare all’attenzione del Ministro Bonafede il problema ormai gravissimo del sistema carcerario nazionale.

Alessandro Conte
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