Il premier Conte vola a Mosca

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Mentre l’Unione europea ci bastona, i grandi del mondo credono nell’Italia e ci corteggiano. I due uomini più potenti della terra hanno studiato bene il curriculum del nostro primo Ministro e hanno deciso di rispettarlo per quello che è ovvero il rappresentante consapevole di un popolo che ha deciso, con il voto del 4 marzo di liquidare la sinistra e di guardarsi intorno per scegliere con chi stare e come starci. 

E alla fine Tramp, Putin e Merkel  scelgono di puntare sulla figura del nostro professore e avvocato Giuseppe Conte che partito da un borgo della Puglia si è affermato come uno tra i più stimati civilisti e accademici nel settore del diritto.

Il premier del Governo giallo/verde vola dallo zar. E si mormora che il vero commensale del vertice è il possibile sostegno finanziario chiesto dal governo di Roma alla Russia: “Non sono qui per chiedere a Putin di comprare attraverso il fondo sovrano i titoli italiani”, ha dichiarato Conte. E ha aggiunto che “i fondamentali dell’economia italiana sono solidi” e se il fondo lo volesse fare, farebbe “un affare”. La risposta di Putin è stata all’insegna della fiducia. “Sappiamo che l’economia italiana ha basi molto solide, ci fidiamo del governo italiano e noi siamo sicuri che i problemi saranno risolti”. Sulla bocciatura della manovra da parte della Commissione europea: “Su questo noi non ci intromettiamo. Ma non ci sono remore di carattere politico sull’acquisto dei titoli di stato italiani dal fondo sovrano russo”.

L’esito dell’incontro tra il presidente del Consiglio e Vladimir Putin conferma quindiil feeling tra il governo italiano e quello russo.

Il presidente russo appoggia altresì gli sforzi dell’Italia per la crisi in Libiae Putin dichiara che non sarà presente a Palermo in occasione dell’incontro per l’immigrazione ma manderà un delegazione in sua rappresentanza e che appoggerà l’Italia.Ed ancora l‘Italia, secondo una nota del Cremlino, potrebbe partecipare ai progetti di forniture del gas russo in Europa.  “Sono in corso discussioni sulle prospettive di partecipazione dell’Italia nei progetti delle forniture del gas russo in Europa attraverso la rotta Sud”. Sono 13 gli accordi firmati da compagnie ed enti italiani al Cremlino in questi giorni , alla presenza di Conte e Putin, per un controvalore di circa 1,5 miliardi di euro. Tra le aziende coinvolte Enel, Pirelli, Barilla e Techint. L’avvocato d’Italia porta in valigia da Mosca un po’ di positività di accordi reali fatti con le aziende e chissà magari anche un po’ di paracaduti per i nostri titoli di Stato.

 

 

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