Ostia, Federica Angeli chiede maggiori tutele dallo Stato

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Continua il dramma personale di Federica Angeli, la giornalista de La Repubblica che ha scoperchiato un vaso di Pandora sul malaffare di Ostia e gli interessi del clan Spada

Un’inchiesta così spinosa quella condotta tra le periferie del Litorale, che a distanza di tempo le ha radicalmente cambiato la vita e le sue abitudini. Una giornalista costretta a vivere costantemente a stretto contatto con la propria scorta di sicurezza, tra le pressioni di una condizione inumana e una privacy ridotta al lumicino. 

Fa paura quel possibile scotto delle sue inchieste, così articolate e scomode d’alimentare ancora oggi le minacce e le intimidazioni di volti vicini al clan Spada. Notizie così spinose da mettere in serio pericolo la giornalista fin dal primo momento dell’inchiesta, tra minacce esplicite di morte e un sequestro ai suoi danni. 

Nasce proprio da questo il grido di una giovane madre (prima che giornalista e quindi professionista), che ora chiede più tutele allo Stato guardando in primis ai propri figli: fa terrore vedere come certi volti della malavita lidense preferiscono attaccare le persone care di chi denuncia i loro illeciti, palesando la totale mancanza di umanità e soprattutto una meschinità inaudita.

Un grido pubblicato su Twitter dal profilo ufficiale di Federica Angeli, che esplicitamente ribadisce questo: “Lo Stato deve proteggere i miei bambini“. Un post che ha fatto breccia nell’animo di molte persone, che hanno offerto ampio sostegno alla persona e all’operato della giornalista.

Federica Angeli indubbiamente ha contribuito a rispondere a tantissimi interrogativi, ponendo nei suoi servizi quella voglia di riscatto e legalità sul territorio di Ostia

Serve ribadirlo coscienti del suo personaggio spesso equivoco, che sulla questione del malaffare lidense ha tirato fuori tante verità ma anche numerose contraddizioni. Se ha tenuto il pugno duro contro il malaffare di certi clan del Litorale Romano, ha voltato invece lo sguardo quando c’era da denunciare certe dubbie manovre di Andrea Tassone e il Partito Democratico: l’ex presidente del Municipio X di Roma Capitale che insieme al suo partito ha contribuito all’anomalo commissariamento della realtà municipale, pagando ancora oggi lo scotto della giustizia per certe manovre illecite nel territorio di Ostia e la vicinanza a Salvatore Buzzi. Stati pubblici su Facebook che lodavano l’operato dell’ex minisindaco del Parlamentino Lidense, descritto anche come il miglior governatore nella storia del territorio costiero: sappiamo poi l’epilogo di questa storia e quale entourage ruotava intorno all’ex esponente piddino. 

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