Marco Palma, rilancio quartiere Marconi una priorità

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Il caos, la confusione e la mancata gestione nel tempo ha sovrapposto una serie di criticità per questo quadrante di Roma, fino a giungere al peggioramento irreversibile della qualità della vita di chi ci vive e di chi opera in questo quartiere, uno dei più commerciali di Roma e snodo in termini di mobilità tra il centro e l’Eur (fino ad Ostia, Stadio che verrà compreso) e verso Roma Ovest in direzione Monteverde”.

“Le materie di cui discutere e su cui intervenire sono diverse: mobilità, decoro e commercio, oltre che valorizzazione degli spazi da riqualificare. Sulla preferenziale c’è molto di cui discutere soprattutto per quanto relativo al futuro dei posti auto e dei Pup che sono rimasti sospesi ed oggetto di molte polemiche, inchieste, proteste, ricorsi e cause nel recente  passato. Ora mi aspetto e ci aspettiamo insieme alle opposizioni valutazioni serie e credibili, ma soprattutto sostenibili per residenti e commercianti”.

“Viale Marconi merita attenzione e non approssimazione. Un quartiere edificato nel modo che conosciamo, negli anni della speculazione edilizia che non è mai finita, che nel 2018 vive le difficoltà di una città abbandonata al proprio destino sotto tutti i profili. La speranza è che rispetto ai progetti della Giunta Raggi non ci siano accelerazioni che se pure valorizzano  il trasporto pubblico in realtà privatizzano di fatto la sosta dando spazio ai costruttori di Pup. La crisi penso demotivi molto e svolga un ruolo pesantemente deterrente, ma le soluzioni al momento alternative alla sosta centrale di Viale Marconi non le vedo e quello che c’è all’orizzonte ha molto poco di pubblico”.

“Sabato mattina presso il mercato Macaluso, altra opera che attende la riqualificazione  saremo insieme al consigliere Catalano a raccogliere firme per dire no alla preferenziale di Viale Marconi che apre ai Pup. Presentassero piani alternativi e credibili e noi saremo lì a dare il nostro contributo. Tanto passa per la fruibilità del Tevere e delle aree a ridosso, ma non tutto può essere ciclabilità “.

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