Le 5 sfide dell’Esercito in commissione difesa

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Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito illustra alle Commissioni Difesa riunite le sue linee programmatiche.

Durante la riunione della commissione difesa sono state molto importanti le parole del Generale Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, che ha voluto sottolineare quali sono le linee programmatiche che devono essere seguite per il mantenimento di una Forza Armata di Terra moderna e funzionale.

Siamo una Istituzione solida, sana e capace e una risorsa dalle componenti altamente specialistiche, sempre presente in Italia e all’estero vicina ai cittadini” ha aperto il suo discorso  all’audizione di fronte alle commissioni Difesa di Camera e Senato in cui sono state illustrate le sue cinque linee programmatiche:

–       Ringiovanimento, valorizzazione e benessere del personale;

–       Capacità e sistemi all’avanguardia;

–       Razionalizzazione ed efficientamento dello strumento;

–       Addestramento e approntamento sostenibili;

–       Caserme e basi moderne.

Sono queste cinque indicazioni assolutamente condivisibili che però comprendono anche uno sforzo molto importante di valorizzazione e ristrutturazione del complesso militare dell’Esercito, una Forza Armata che vede impiegati ogni giorno circa 19.000 soldati in attività di carattere operativo.

E’ necessario spiegare che l’Esercito è la forza Armata maggiormente impegnata nelle missioni all’estero che necessitano di impiego terrestre più di ogni altra cosa, in Afghanistan, come in Iraq o in Libano.

Una delle necessità fondamentali della FA è il ringiovanimento dei reparti dovuto alla tipicità dell’impiego e che deve essere mantenuta tale, per questo il Generale Farina richiede  l’immissione di ulteriori 10.000 giovani leve, sottolineando l’importnanza di valorizzarle curnado anche il benessere individuale, formula che potrebbe sottindere la volontà di impegare il personale con una limitazione ripsetto alla residenza di provenienza come ha più volte detto il Ministro Trenta.

Sicuramente vanno in questa direzione le misure adottate negli ultimi mesi relativamente all’incremento della disponibilità di alloggi di servizio, quale elemento essenziale per accrescere il livello di benessere del personale.

Come viene citato in un comunicato dello Stato maggiore dell’Esercito un altra priorità “consiste nel poter disporre di progetti che sviluppino sistemi d’arma tecnologicamente avanzati e competitivi. In tal senso, occorre ridurre il grave gap capacitivo che compromette l’interoperabilità a livello interforze e multinazionale dell’Esercito. “Tenuto conto che il divario prestazionale, tanto nel contesto interforze quanto in quello internazionale, penalizza non solo l’output operativo dell’Esercito ma dell’intera Difesa – ha evidenziato il Generale Farina – ho chiesto in sede interforze che la quasi totalità delle risorse disponibili nel breve termine sul Bilancio Ordinario e sul “Fondo Investimenti” siano destinate all’Esercito. Questa condizione è necessaria se si vuole dare allo strumento militare terrestre lo stesso impulso ricevuto dalle componenti Marina e Aeronautica e, in tal modo, poterlo bilanciare e farlo ripartire. Peraltro, evidenzio che tali progetti sono tutti pronti alla produzione e sono stati sviluppati dal comparto industriale nazionale e la loro realizzazione porterebbe enorme beneficio sia in termini di prodotto interno lordo sia dal punto di vista occupazionale”.

Il processo di razionalizzazione ed efficientamento dello strumento, è stato indirizzato a preservare la componente operativa che oggi comprende oltre il 75% degli effettivi. “Pur continuando nello snellimento della struttura organizzativa – ha sottolineato il Generale Farina – l’elevato livello di impegno nelle missioni fuori area e in territorio nazionale richiede un potenziamento degli organici per alleviare il pesante  tournover”.

Altra linea programmatica è rappresentata dall’addestramento e dall’approntamento che costituiscono le attività necessarie ad assicurare un elevato standard di “prontezza operativa”, per le quali occorrono più risorse, mentre sono già in atto soluzioni volte a minimizzare l’impatto ambientale.

Si perchè ormai molte della aree addestrative  di proprietà demaniale sono comunque oggetto d’uso di privati e spesso le attività addestrative sono bloccate anche per mesi se non per anni per le cause intentate da associazioni o privati circa il disturbo o l’inquinamento di queste aree, con una grande difficoltà per i reparti operativi che sono costretti a ridurre le attività o non usare i corretti strumenti di addestramento con un aggravio di rischi nel contesto operativo.

L’ultima linea programmatica riguarda la disponibilità di caserme verdi e basi moderne. Questa tematica è di estrema rilevanza e presenta notevoli criticità, in quanto impatta direttamente sulla sicurezza e il benessere del personale. Sul tema il Generale Farina ha poi aggiunto “stiamo perseguendo due linee d’azione; la prima volta ad alleggerire il patrimonio immobiliare … e la seconda realizzando grandi infrastrutture, caserme verdi, moderne, a basso impatto ambientale ed elevata efficienza energetica con aree servizi e sportive aperte alle popolazioni locali.”

Molte delle basi, anche quelle sede di Comandi generali , hanno parecchi problemi di carattere strutturale e di manutenzione, molte sono sotto vincolo dei Beni Culturali e quindi l difficoltà di attuare lavori di ristrutturazione e consolidamento sicuramente non è facile.

Sono consapevole che le citate sfide non si potranno realizzare tutte nel breve termine, ma è altrettanto vero che occorre intervenire sin da subito se si vogliono ottenere gli effetti desiderati anche in futuro, dando vita a progetti di ampio respiro, assolutamente vitali per garantire la funzionalità e l’efficienza della componente terrestre.L’Esercito – conclude il Generale Farina – continuerà a operare, come ha sempre fatto, per la difesa e la sicurezza del Paese, tra la gente e per la gente nella piena aderenza ai principi e ai valori che contraddistinguono la sua azione, rispondendo, con gli strumenti di cui potrà disporre, agli impegni che sarà chiamata a sostenere. Perché, come il nostro motto cita, “Noi ci siamo sempre”, certi che saremo sempre in grado di migliorarci facendo “Di più insieme.

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