La denuncia è del segretario provinciale del Co.s.p. Nicola Mattioli che segnala l’ennesimo evento critico verificatosi nella casa circondariale di Lanciano dove un detenuto magrebino ha tentato l’evasione scavalcando il muro di cinta dei cortili di passeggio avvalendosi della complicità di altri reclusi che in quel frangente hanno tentato di di ostacolare l’intervento dei poliziotti.
I pochi agenti di polizia penitenziaria in servizio hanno inseguito e catturato il fuggitivo che aveva raggiunto la porta carraia del penitenziario. Posto sotto sorveglianza l’uomo ha dato in escandescenza procurandosi ferite e lesioni sul corpo oltre a generare caos in un reparto di detenzione nel quale vengono ospitati, in sorta di area di isolamento, nuovi detenuti. Il carcere di Lanciano attualmente ospita 260 reclusi con un nuovo reparto detentivo la cui apertura è stata fortemente criticata dalle organizzazioni sindacali. Il tentativo di evasione si è verificato in un momento in cui nel carcere era presente un solo agente preposto al controllo passeggi, mentre in tutto l’istituto l’organico è composto da circa 135 unità. Nei giorni di piena attività si riscontra una presenza non superiore alle 90 unità sebbene più volte il sindacato abbia segnalato la urgente necessità di un incremento dell’organico di circa 80 unità aggiuntive.
Il caso denunciato fotografa la situazione di emergenza in cui versano le carceri abruzzesi nelle quali il personale viene sottoposto a sacrifici non più tollerabili. Il Coordinamento sindacale penitenziario segnala a distanza di poche ore dal precedente episodio un’altra aggressione avvenuta nel carcere di Campobasso dove un agente ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. “Una situazione grave – sottolinea il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli – che alimenta sfiducia negli operatori di polizia penitenziaria in assenza di iniziative da parte delle direzioni e dei provveditorati, ancora troppo distanti dalla realta’ e dalle criticita’ esistenti.