L’Italia dei No che blocca le grandi opere

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Il crollo del ponte Morandi squarcia il velo ipocrita dell’Italia dei No al progresso o dei “si ma non nel mio giardino.”

Dalla No Tav alla No Tap passando per mille piccole e grandi opere che pero ingessano il progresso del paese.

Troppo semplice essere paladini della decrescita felice quando l’Italia soffre di anni di degrado ambientale, di rischio idrogeologico, strano, ironicamente detto, in un paese che ha il 70% del suo territorio lambito dal mare e percorso da montagne.

Piccole e grandi associazioni in cerca di consenso politico che vogliono bloccare qualsiasi intervento statale teso a rendere più moderno questo paese, questo il popolo dei No a tutti i costi che questa volta pero si dovrà macchiare del più grave dei delitti, la strage, perché di questo si tratta.

Da anni a Genova si cercava una soluzione alternativa al passaggio su quel ponte, il progetto era stato battezzato Gronda, che doveva far passare il traffico pesante su un percorso differente.

Per i tanti, come me che hanno percorso quel tratto di strada per tanti anni, per lavoro e per averci abitato, ricordano bene le file in ogni ora del giorno e spesso anche della notte su quel tratto di strada, un volume di mezzi, pesanti e non, che il progettista nel 1967 non aveva certo previsto, cosa che invece ha denunciato l giornalista Milena Gabanelli nei suoi servizi.

Vedremo presto se questo nuovo governo saprà trovare dei responsabili per una sentenza esemplare che ricordi a chiunque si occupi della cosa pubblica, in concessione o meno, che non e al di sopra della legge.

Speriamo anche che si riesca a realizzare un complesso di leggi che permette la realizzazione delle Opere infrastrutturali necessarie al paese senza dover patteggiare in ogni momento con le mille sigle del temporaneo sgomento locale, come succede in Val d’Aosta o in Puglia.

Nel frattempo rimane il profondo lutto per le vittime di Genova e il terrore nel percorrere le strade italiane tra ponti e cavalcavia che crollano e autisti che guidano chattando al telefono.

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