Il Tempo

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Spesso, in questo periodo, abbiamo la sensazione che le nostre giornate siano tutte uguali, e che le ore passino in maniera molto lenta. Facciamo fatica nel distinguere ciò che abbiamo fatto ieri da quello che è successo oggi, e ciò, a nostro avviso, è legato alla concezione fortemente soggettiva dello scorrere del tempo.

Nel film Interstellar, il protagonista, prima di andare nello spazio, consegna un orologio alla figlia, dicendole che forse, al suo ritorno, i due avranno la stessa età. E questo spunto cinematografico in realtà trova conferme nella scienza, che ci mostra come il tempo sia relativo, e si modifichi in relazione alla velocità con cui si muove il sistema di riferimento nel quale siamo inseriti.

Ma se è vero questo, è altrettanto evidente che, sulla Terra stessa, il tempo non scorra allo stesso modo per tutti: Dean Buonomano, professore di Neuroscienze comportamentali dell’Università di Los Angeles, ha dimostrato che, al variare di impulsi esterni, il soggetto misura differentemente il flusso temporale. Sostanzialmente, all’aumentare di emozioni e sensazioni provocate dal di fuori, la mente ha l’impressione che il tempo scorra più velocemente, e viceversa.

Ecco che, allora, in giorni come questi, la noia può prendere il sopravvento, ed un’ora può essere percepita come lunga due giorni. Cosa fare? Se il protagonista omonimo di Mr. Nobody ci spiega che il tempo segue una linea diretta verso il futuro, e non può essere manipolato a nostro piacimento, Orazio, nell’abusata ode 11 del primo libro delle sue Odi, ci invita ad accettare lo scorrere del tempo, ma, al pari, ci prega di “cogliere l’attimo”, dando alla durata del tempo della vita una qualità maggiore.

Già i greci lo avevano capito, distinguendo tra un’accezione quantitativa di tempo (kronos) e una di tipo qualitativo (kairos): noi, certamente, non siamo in grado di dare lezioni di vita su come gestire il tempo. Quello che possiamo però affermare è che riscoprire oggi alcuni piccoli piaceri, (visto che ormai il nostro cervello è saturo di impulsi negativi, e forse non li registra neanche più) magari trascurati per mancanza di tempo, può aiutare a scandire i vari istanti delle nostre giornate, e a dare loro una durata (soggettiva) più breve.

“Mentre parliamo” però, “sarà fuggito l’avido tempo”, ci dice Orazio nella stessa ode. Non vogliamo quindi abusare del vostro tempo, anche perché, ci avvisa Pirandello, “La vita si vive o si scrive”.

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