“Terminator: Dark Fate” torna in sala la saga di James Cameron

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Il Rev 9, un nuovo Terminator modificato in metallo plasmabile, viene inviato dal futuro da Skynet per eliminare la giovane Dani Ramos, ventisette anni dopo la distruzione della Cyberdyne.

Sarah Connor (Linda Hamilton), coadiuvata da un apparentemente obsoleto T-800, si impegna a salvarla in una lotta che deciderà, come di consueto, il futuro dell’umanità. In questa pellicola, il pluripremiato James Cameron non è solo produttore ma ha pure curato il soggetto.

E’ un film di ritorno alle origini, è avvincente, è frenetico, è emozionante e mi entusiasma rivedere i leggendari eroi pigliare a mazzate quelli cattivi: a mio avviso è il miglior sequel della serie dal T2. Sono un entusiasta di questo franchise e forse il mio giudizio può sembrare troppo di parte ma vi do certezza che lo spettacolo qui è di assoluto piacere.

Tutto è partito dalla genialità di Arnold Schwarzenegger che illo tempore scelse di voler interpretare l’antieroe anziché la parte facile facile di Kyle Reese (Michael Biehn), per poi diventare lui il leggendario salvatore di capre e cavoli. Qui Arnold fa la sua apparizione a film inoltrato e rimane sullo schermo per una dosata quantità di tempo. Un altro segno di grande intelligenza in Dark Fate è quello di ripresentarci Linda Hamilton nei panni di Sarah Connor ma brizzolata, per nulla avvenente e piuttosto mal messa, quindi molto reale. Gabriel Luna è il cattivo semi-liquido che non sa fare altro che infliggere dolore e sgomento in tutti quelli che lo circondano.

Nella frenesia generale, il regista Tim Miller riesce molto abilmente ad inserire dei nuovi protagonisti, vale a dire Dani Ramos (Natalia Reyes): in buona sostanza la risposta di questo film all’originale Sarah del 1984 e Grace (Mackenzie Davis), la combattente umana con alterazioni cibernetiche, la quale è una specie di equivalente di Kyle Reese, in termini di senso di protezione ed altruismo. Entrambe le attrici (una colombiana, l’altra canadese) brillano in tutte le loro scene, sia d’azione che drammatiche.

Nonostante le re-entry di Hamilton e Schwarzenegger, “Terminator: Dark Fate” non mi sembra un semplice esercizio di nostalgia. E’ vero che abbiamo il solito Terminator intenzionato a fare a brandelli l’essere umano femminile che detiene la chiave per la futura sopravvivenza dell’umanità contro le macchine ma è pure vero che in alcuni momenti importanti questa continuità è interrotta da possibili nuove varianti che ci lasciano tranquillamente sperare che non sia finita qui.

“Terminator: Dark Fate”

di Tim Miller, con Linda Hamilton, Arnold Schwarzenegger, Mackenzie Davis, Natalia Reyes.

USA 2019, 128’

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