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Gli “Occhi della Guerra” realizzano il primo reportage dal fronte a 360 gradi

EUROPA/INNOVAZIONE/Video di

Si può entrare dentro la guerra? Camminare nelle trincee della prima linea e provare la sensazione di chi sta lì? Gli Occhi della Guerra lo hanno fatto. Grazie ad una campagna di crowdfunding terminata con ampio successo, Gli Occhi della guerra hanno mandato tre reporter nel Donbass, la regione ucraina dove è in atto una vera e proprio guerra di cui l’Occidente non parla.

Andrea Sceresini, Lorenzo Giroffi, Alfredo Bosco hanno realizzato il primo reportage a 360 gradi dal fronte di un conflitto dimenticato nel cuore dell’Europa che continua a fare vittime, da entrambe le parti: da una parte i ribelli filorussi, appoggiati politicamente e militarmente dal Cremlino, dall’altra l’esercito regolare ucraino, le cui posizioni corrono a poca distanza dagli ultimi sobborghi cittadini. Muovendo il mouse sullo schermo, è possibile navigare a tutto tondo all’interno dell’inquadratura, osservando da vicino ogni particolare e ogni movimento.

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“Gli Occhi della Guerra continuano a puntare sull’innovazione: dopo la scelta di fare crowdfunding, questa volta abbiamo deciso di puntare sui video 360. Volevamo che il lettore facesse esperienza diretta della guerra, stando al fianco del reporter, seguendolo, vedendo quello che vede lui. Insomma, un’esperienza che solo i videogiochi riescono a dare”, spiega Andrea Pontini, Ceo de ilGiornale.it

Con i video 360 – pubblicati sul sul sito www.gliocchidellaguerra.it e sul canale youtube de Gli Occhi della Guerra – il lettore viene catapultato nel bunker a pochi metri da un feroce bombardamento, cammina sulle macerie dopo la battaglia, entra nelle case distutte dei civili disperati. Un’esperienza unica che permette di sentire da vicino l’odore della guerra, di sentire sulla pelle la paura, di provare compassione con chi la guerra la subisce passivamente, di sentire, insomma, quello che sentono i reporter.

“Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con Ricoh Theta S che ha creduto sin dall’inizio nell’iniziativa. Con Ricoh Theta S, abbiamo realizzato il primo reportage ‘immersivo’ da un fronte caldo. Altri esperimenti sono stati fatti ma mai in prima linea”, continua Pontini.

Questa è la risposta de Gli Occhi della Guerra al silenzio assordante che da mesi circonda il Donbass. I servizi sono stati girati nella zona dell’aeroporto di Donetsk, tra le trincee di Spartak e in altre località dove ogni giorno, su entrambi i lati della barricata, migliaia di ragazzi vivono, lottano e muoiono in nome di una guerra sporca che l’Occidente si ostina a non vedere. Questo lavoro è dedicato a tutti loro.

Alessandro Conte
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