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Campi profughi Rohingya, Rocca, situazione inimmaginabile

ASIA PACIFICO di

I campi profughi che sono stati allestini nella regione del Cox’s Bazar, in Bagladesh , sono al collasso. Quattrocentomila persone ammassate in tende di fortuna senza luce e acqua, nella maggior parte donne e bambini fuggiti dalla violenza nella vicina Myanmmar. Dopo chilometri nella giungla questo riparo di fortuna non è certo il posto più sicuro.

Il presidente della Croce Rossa Italiana ha voluto constatare di persona la situazione recandosi in Bangladesh per un meeting con gli esponenti locali della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa internazionale per verificare di persona la situazione dei campi profughi.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente dopo la visita in Cox’s Bazar.

AC: “Presidente Rocca, noi la raggiungiamo in Bangladesh per una missione che sta portando avanti. Qual è la situazione nel Cox Bazar?”

FR: “Guardi, è una situazione molto difficile, nell’arco di quattro settimane circa mezzo milione di persone si sono riversate dal Myanmar e vivono in condizioni estreme. Per dare un’idea, è come se si fosse spostata l’intera città di Genova, insomma, è un numero di persone impressionante che vive in condizioni inumane perché manca acqua potabile, elettricità, i servizi di base e veramente c’è bisogno di tutto; è una situazione disperata.” 

AC: “Ma come riescono a sopravvivere, le condizioni di vita nei campi non sono sufficienti quindi?”

FR: “No, le condizioni non sono sufficienti, l’ambiente è un’area infinita baracche, teli e vivono in alloggi di fortuna; è una situazione che veramente va oltre ogni immaginazione, mi creda. Io ho avuto la possibilità di vivere diverse sfide umanitarie nel corso degli ultimi anni, ma questa, una cosa così, onestamente è la prima volta. E’ una situazione che mette a dura prova la tenuta emotiva davanti a un evento di quel tipo.”  

AC: “Ma quali sono, secondo lei, le prospettive a medio termine per la situazione dei profughi Rohingya?”

FR: “Guardi, la situazione è che c’è un dialogo aperto tra i due governi, quello di Myanmar e quello del Bangladesh. Al momento non vengono comunque riconosciuti come rifugiati, anche se, bisogna dire che il governo del Bangladesh si sta adoperando nei limiti di quelle che sono le possibilità di uno stato che comunque è poverissimo e, ricordiamolo, quest’anno, nel primo semestre, ha avuto un’inondazione a causa di alluvioni terribili e diverse milioni di persone sono finite sott’acqua. Il Bangladesh, a causa dell’alluvione, è quindi uno stato povero già di per se’ provato da disastri naturali enormi e ce la stanno mettendo tutta, però ovviamente la risposta è inadeguata.” 

AC: “Avete un piano, la Croce Rossa Internazionale, la Mezza Luna Rossa ha un piano di supporto per questa situazione?”

 FR: “Noi ci stiamo organizzando, da domenica sarà operativo un ospedale da campo con cento letti, che ovviamente è una goccia nel mare, però comincerà ad operare e a funzionare. Abbiamo diversi team cliniche mobili che girano per i campi cercando di dare ovviamente quel minimo di assistenza di base. Come Croce Rossa Italiana rafforzeremo le cliniche mobili mandando medici e infermieri già dalla prossima settimana, con la Croce Rossa Danese stiamo lavorando per il supporto psico-sociale già nei prossimi giorni, per far andare dei team che possano comunque lavorare nel campo. Lei provi a immaginare quello che può accadere in questi campi, dove di notte c’è il buio, non c’è elettricità, i bambini e le donne perché, anche questo va detto, sono le persone di maggioranza, insomma i soggetti particolarmente fragili sono esposti a tutto e quindi anche a ogni genere di violenza; per cui è importante anche un lavoro di sostegno ai soggetti più fragili. Però ripeto, è una sensazione di grande difficoltà quella che mi accompagna, perché noi, come Croce Rossa, tutto il movimento internazionale, ce la sta mettendo tutta; devo dire anche le altre organizzazioni sono in campo. Però i bisogni sono enormi, qui occorre uno sforzo straordinario della comunità internazionale, che mi sembra non stia parlando di questo. E’ una catastrofe senza precedenti, noi siamo portati a lamentarci, noi, nel nostro paese, per dei numeri che se li andiamo a comparare rispetto a quello che sto vivendo qua sono numeri risibili. Mezzo milione in quattro settimane è una cosa oltre ogni immaginazione.” 

Di Alessandro Conte

Giornata per le vittime dell’immigrazione

EUROPA di

Il 3 ottobre è la giornata per le vittime dell’immigrazione, in ricordo di quel 3 ottobre 2013 in cui, a causa di un naufragio al largo delle coste di Lampedusa, persero la vita 368 persone, alcune delle quali sono tutt’ora disperse. Questa fu una delle più gravi tragedie avvenuta nel Mediterraneo. In occasione di questa giornata la Croce Rossa Italiana ha pubblicato un video, chiamato “Pioggia d’Agosto”, che raccoglie le testimonianze di alcuni volontari della CRI nella regione Sicilia.

Il video insiste sul lato umano di questa “migrazione disordinata”, come la definisce uno dei volontari. Il fenomeno migratorio perde infatti quei connotati di impersonalità e distanza se lo si vive in prima persona, assistendo i migranti e cercando di fornire loro servizi fondamentali come vitto, alloggio, alfabetizzazione, vestiti, tutela del diritto alla famiglia, solo alcuni dei campi in cui la Croce Rossa Italiana è attiva nei centri di accoglienza, porti e safe points italiani. Per i volontari del CRI non è più possibile dare una definizione di migrante; ciò che loro vedono e vivono sono storie di uomini che soffrono a causa di altri uomini, e che per scappare da questa sofferenza trovano spesso la morte in mare.
In occasione di questa giornata di ricordo, la Croce Rossa Italiana ha emesso anche un comunicato stampa, nel quale, oltre a rimandare al video, in cui si ricordano i punti fondamentali dell’organizzazione. Secondo le parole del Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rosi, è necessaria una maggiore partecipazione dell’Unione Europea dato che il 90% dei migranti che sbarcano in Italia non sono intenzionati a rimanervi.

Inoltre l’Italia si pone ancora a porte chiuse e con un piano di ricollocamento fallimentare, che ha toccato fino ad ora solo tremila dei trentamila rifugiati previsti. Le vie d’azione su cui l’Europa deve lavorare per il Presidente della CRI sono chiare: vie più sicure e legali per entrare in Europa e un’azione concreta che attacchi le cause dell’emigrazione. Ciò che l’Europa ha promosso fino ad ora invece è bloccare i migranti al di là del mare, come in Libia, in cambio di sovvenzioni e accordi monetari; una politica insomma che sembra più dilazionare e spostare il centro del problema che risolverlo.

 

La Croce Rossa e il suo ruolo nelle aree di crisi internazionali, intervista a Francesco Rocca

Video di

Sono molte le aree di crisi di varia natura nel mondo, alcune recenti altre ormai tristemente note da molti anni.

I volontari delle organizzazioni internazionali sono sempre in prima fila in queste crisi umanitarie soprattutto gli uomini e le donne della Croce Rossa Internazionale.

Mettendo a repentaglio la propria vita dedicano il loro tempo a portare aiuto e conforto alle popolazioni ormai stremate dalle guerre, dalle carestie e dalle difficili condizioni di vita.

Il lavoro della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale è fondato sulla neutralità e l’imparzialità, condizione necessaria per poter operare in aree di conflitto ma nonostante questo requisito preliminare i volontari sono spesso oggetto della violenza in corso quanto le popolazioni che vogliono aiutare.

In questa puntata ne parleremo insieme al presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, eletto a giugno 2016 dopo un primo mandato cominciato nel 2013 e dopo aver ricoperto il ruolo di Commissario straordinario della CRI dal 2008. Da novembre 2013 è anche Vice Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

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“Area di crisi” è un settimanale di approfondimento di
EUROPEAN AFFAIRS MAGAZINE
www.europeanaffairs.it

Conduce Alessandro Conte

Redazione
Aurora Vena
Giovanna Ferrara
Giorgia Corbucci

Produzione
Regia : Tino Franco
Post Produzione : Daniele Cerquetti
Riprese: Nel Blu Studios
Fotografo di Scena Valentin Muriaru
Autore: Alessandro Conte

Alessandro Conte
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