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Il Congresso rafforza il potere di Kim Jong-Un

Asia/BreakingNews di

Il Congresso Generale del Partito dei Lavoratori della Corea del Nord, iniziato venerdì scorso a 36 anni di distanza dal precedente, prosegue secondo programma, consolidando ulteriormente il potere del presidente Kim Jong-Un, succeduto nel 2011 al padre Kim Jong-Il.

Domenica 8 maggio la televisione di stato ha trasmesso un lungo discorso con il quale leader supremo, di fronte a 3400 delegati giunti da ogni angolo del paese, ha annunciato un nuovo piano quinquennale per restituire slancio alla sofferente economia nazionale. Nonostante l’enfasi con il quale è stato presentato, il nuovo piano non fa intravedere cambiamenti profondi né a livello politico né sul piano economico.

In effetti, il presidente nord-coreano è stato avaro di dettagli, riferendosi vagamente alla necessità di una maggiore automazione dell’industria e del settore agricolo e ad un incremento della produzione di carbone nel corso del prossimo lustro. Gran parte del discorso si è focalizzato sulla celebrazione degli sforzi e dei progressi fatti dal paese negli ultimi 36 anni, con frequenti riferimenti all’ideologia della Juche, centrata sui concetti di autonomia e autosufficienza. Al contempo, il leader ha auspicato un incremento del commercio estero, mostrando scarsa considerazione per l’irrigidimento delle sanzioni economiche voluto dall’ONU dopo i test nucleari condotti nel gennaio scorso.

In un paese che, nonostante tutto, cresce di circa un punto percentuale di PIL ogni anno, Jong-Un ha sottolineato il bisogno di individuare nuove risorse energetiche che possano generare elettricità a sufficienza per sostenere lo sviluppo, in un paese da sempre alle prese con frequenti black-out, che interessano anche la capitale PJongyang. A tale scopo, la Corea del Nord intende puntare sul nucleare e sull’incremento di fonti energetiche rinnovabili.

Il presidente ha fatto anche riferimento all’arsenale nucleare, sul cui sviluppo si stanno concentrando gli sforzi maggiori del regime. In una dichiarazione dal sapore distensivo, Kim ha assicurato che la Corea del Nord non intende fare ricorso alle armi atomiche, a meno che “la sua sovranità non sia messa in pericolo dall’aggressione di altre potenze nucleari”.

Un approccio insolitamente diplomatico ha caratterizzato anche i riferimenti alla Corea del Sud, con la quale il regime vorrebbe tornare a dialogare per abbassare il livello di tensione. Un’offerta aspramente respinta, a stretto giro di boa, dal Ministro per l’Unificazione del Sud: “mentre parla di dialogo inter-coreano continua a sviluppare il suo arsenale nucleare”, ha affermato, bollando le dichiarazioni di Kim Jong-Un come mera propaganda.

Il giorno successivo, quasi a confermare le diffidenze sud-coreane, il Partito dei Lavoratori ha deciso formalmente, durante il congresso, di rafforzare ulteriormente l’arsenale nucleare del paese “a scopo di auto-difesa”, sfidando nuovamente l’Onu e il suo sistema di sanzioni.

Benché non sia stata ancora ufficializzata una data di chiusura, il congresso dovrebbe proseguire ancora per alcuni giorni. I media stranieri sono stati invitatati a presenziare allo storico evento ma, fino ad oggi, i giornalisti non hanno potuto varcare le porte del grande Palazzo della Cultura, la cui platea si estende su una superficie pari a due campi da calcio. I cronisti hanno preso parte ad alcune visite guidate, sotto lo sguardo attento dei funzionari del partito ma, di fatto, non hanno ancora potuto svolgere il lavoro per il quale erano stati accreditati.

Il clima, per la stampa, non è comunque facile. Lo scorso venerdì i membri di un team della BBC, inviato a coprire il congresso, sono stati posti in stato di arresto e successivamente espulsi. Secondo quanto riportato da un’agenzia di stampa cinese, i britannici sono stati accusati di aver “attaccato il sistema della DPRK (Repubblica Democratica Popolare di Corea) e di aver riportato i fatti in modo non-obiettivo”.

Mentre la stampa straniera fa i conti con l’idea nord-coreana di obiettività, il leader supremo del paese rafforza ulteriormente il suo potere. Lunedì, infatti,i delegati hanno insignito Kim Jong-Un di un nuovo titolo: Presidente del Partito dei Lavoratori, carica che si affianca a quella di primo segretario.

 

Luca Marchesini

Luca Marchesini
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