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Mette Kongshem

Crisi Ucraina: “La Norvegia non deve distruggere il suo solido rapporto con la Russia”

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La Norvegia ha condannato l´annessione russa della Crimea e la destabilizzazione dell’Ucraina e ha aderito alle sanzioni europee. Il ministro della difesa ha, inoltre, affermato che il conflitto in Ucraina ha cambiato in maniera duratura il panorama politico e di sicurezza.

Questa in sintesi la reazione norvegese agli avvenimenti in Crimea, che hanno visto il loro inizio con il rinvio della firma dell’Accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Unione Europea alla fine del 2013. Un cambiamento significativo rispetto alla linea diplomatica seguita fino ad ora dal paese scandinavo. La politica che la Norvegia ha portato avanti nei confronti della Russia attraverso diversi governi è stata una politica ragionevole, caratterizzata da un dialogo costruttivo e basata sulla situazione geopolitica nella quale si trova il paese: quello di vicino di una superpotenza.

Le istituzioni norvegesi, ora governate da una coalizione di centro-destra, favorevole ad una sempre maggiore vicinanza all’Europa, hanno portato avanti, dal 2014, una politica nuova nei confronti del vicino russo, critica e vicina alla posizione europea. Una politica che non piace al vecchio establishment, in primis il corpo diplomatico che ha lavorato con la Russia negli scorsi decenni. L’ex ambasciatrice norvegese in Russia, Mette Kongshem, invita, in un articolo inviato al giornale nazionale Aftenposten, a non “lasciare che il conflitto in Ucraina distrugga il solido rapporto che la Norvegia ha avuto con la Russia” e a guardare la situazione con gli occhi dei Russi.

Secondo l’ambasciatrice sarebbe un beneficio per la Norvegia posizionarsi meglio nella storia russa degli ultimi due, tre secoli e provare a vedere il mondo attraverso gli occhi dei vicini russi.

“Dobbiamo poter collocare gli eventi in un ulteriore contesto e provare a capire perche la Russia e´intervenuto con l´utilizzo di strumenti di potere come abbiamo visto in seguito. O forse dobbiamo riconoscere che si e´trattata di una reazione della Russia a quello che il paese ha percepito come una instrusione negli interessi sensibili della Russia” spiega Kongshem “La Russia e´una superpotenza con una economia compromessa e cerca di salvaguardare il suo status. L´occidente non ha la capacità di trattare in maniera equa la Russia, e l´indebolimento che e´avvenuto da parte russa fa si che la cooperazione non funzioni come dovrebbe. Ma la conoscenza della Russia e purtroppo molto scarsa in occidente. La politica estera russia e´fortemente caratterizzata dall´esperienza che il paese ha avuto con l´occidente nel corso del tempo. Pietro il grande aprì una finestra verso l´occidente e vedeva come benvenuti gli input provenienti da ovest. Ma di volta in volta nel corso della storia le ondate di invasioni provenienti da occidente sono arrivate in Russia. La necessità di procurarsi una sfera di interesse nei paesi vicini si e´venuta a creare, non meno dopo che l´Unione Sovietica è scomparsa e la Russia si e´vista come un paese indipendente circondato da quelle che erano state prima le repubbliche sovietiche e dove vivevano grandi popolazioni russe. Perche´e´cosi difficile da capire che la Russia ha gli stessi interessi strategici nel suo circondario che l´altra superpotenza, gli Stati Uniti? Perche´ abbiamo avuto tante difficolta´a capire i segnali che arrivavano da Mosca sul fatto che l´Europa e la NATO si stavano avvicinando troppo nel momento in cui invitavano l´Ucraina e la Georgia a diventare membri EU e NATO?”.

Nella sua lettera all’Aftenposten la Kongshem avverte anche che la politica intrapresa in occasione della crisi in Crimea, con 40 milioni di aiuti all’Ucraina annunciati dall’attuale ministro degli esteri Børge Brende a maggio 2015, non è nell’interesse della Norvegia. Il rapporto costruito in decenni potrebbe complicarsi e la Russia potrebbe vedersi spinta a rivolgersi verso Est, verso la Cina e l’India. La Norvegia infatti, oltre agli aiuti all’Ucraina, si è resa partecipe di una serie di gaffe diplomatiche nei confronti della Russia, in primis respingendo la richiesta russa di aiuto per il recupero di un aereo precipitato con 4 morti russi in mare al largo di Berlevåg, e in seguito rifiutando un invito a prendere parte alla cerimonia commemorativa per soldati della marina della flotta russa che sono morti nella seconda guerra mondiale.

“E´cosi´che mostriamo il nostro riconoscimento ai russi che nel 1944/45 ci hanno difeso dai tedeschi in Finnmark e liberato?” conclude Kongshem.

Carla Melis

Redazione
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