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Il viaggio di EA nell’Europarlamento, tra sanzioni alla Russia e lotta ai monopoli

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Bruxelles – Sono giorni concitati per l’Europa. Una tempesta si sta abbattendo sull’Unione europea: la Gran Bretagna ha deciso il suo destino con un voto storico, rifiutando l’Ue, le sue istituzioni, i suoi politici. Brexit l’hanno chiamata, e pare aver cambiato le carte in gioco all’interno dell’Ue. Dopo il voto di venerdì, il distretto comunitario, con i palazzi di vetro che s’innalzano nel cuore pulsante della capitale belga, ha tremato. Ancora una volta. Ma si sa, l’apparenza inganna. Durante i giorni precedenti al voto, nei trafficati corridoi del Parlamento europeo la vita scorreva tranquilla. Non si avvertiva particolare tensione per il referendum di Londra. Le sedute, i lavori parlamentari, tutto è andato liscio.

europarlamento2I palazzi delle istituzioni comunitarie, che sovrastano Bruxelles, sono una città nella città. Ermeticamente chiusi all’interno di controlli serrati, risultano macchine burocratiche complesse da comprendere. “Per ambientarsi nei corridoi dell’Europarlamento, e per capire a pieno come funziona l’istituzione, ci voglio anni”, ci spiega Manuela Conte, addetto stampa del Partito popolare europeo.

E proprio tra i corridoi, del Parlamento europeo, nei giorni precedenti al referendum britannico, che abbiamo incontrato Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia, aderente al Ppe. . “Credo che la fuoriuscita del Regno Unito faccia male a tutti.- ha spigato Maullu a European Affairs – E se la Bce è attrezzata per attenuare eventi di questo genere dal punto di vista finanziario, non lo è l’Unione europea nella sua interezza e quindi saranno necessari tempi molto lunghi per una definitiva uscita della Gran Bretagna dall’Ue”.

Il presunto monopolio di Tirrenia

maullu1Nelle settimane scorse l’On. Maullu ha depositato un’interrogazione rivolta alla Commissione europea, chiedendo di attivarsi contro atteggiamenti di abuso della posizione dominante sul mercato interno. Nello specifico, ha fatto riferimento al Gruppo Onorato che, già proprietario di Moby Lines, nel 2012 ha acquisito la totalità della Compagnia Tirrenia, diventando, secondo Maullu, la prima compagnia di navigazione italiana per le rotte nel Mediterraneo.

“Credo che il problema delle isole sia un problema enorme – ha spiegato l’europarlamentare – per quanto riguarda l’Italia. In questo caso il competitor da e per la Sardegna non esiste, perché esiste una compagnia che ha acquistato Tirrenia, ma che è anche proprietaria anche di un’altra società di navigazione. E, quindi, ad oggi abbiamo quasi un monopolio di fatto. Questo tema è stato affrontato anche dall’Authority italiana che ha già notificato la posizione di abuso di posizione dominante alla compagnia Onorato e di cui si aspetta di verificare l’esito della controversia. L’importanza di un mercato più effervescente emerge soprattutto nei mesi estivi come sottolinea Maullu durante i quali le poche corse e i costi alti penalizzano l’economia regionale. “E così si arriva ad una concezione quasi di blocco economico totale perché chi non ha le risorse economiche per poter entrare e uscire dalla Sardegna – dice l’On. Maullu – e si trova costretto ad affrontare un danno economico rilevante. Inoltre, tutto ciò determina un vantaggio per un armatore che, d’altro canto, ottiene un beneficio di una serie di contributi da parte dello Stato, dato che la Tirrenia è finanziata ancora con la vecchia legge.”

Fusione Wind-H3G

Non sono solo i trasporti a meritare l’attenzione della Comunità Europea ma anche le Telecomunicazioni che stanno affrontando in questi mesi una delle più importanti operazioni di acquisizione degli ultimi dieci anni, la fusione tra Wind del gruppo Russo Wimpelcom e H3G dei cinesi di Hutchinson Wampoa.

“Tutto ciò che diventa competizione, a patto che le regole siano rispettate, credo che debba essere visto con grande favore” – ha sottolineato Maullu – “ma se questo si traduce nella creazione di monopoli di mercato diventa un problema. Quello delle telecomunicazioni mi pare uno dei settori più vivaci, anche perché la tecnologia aiuta la comunicazione e il trasferimento di relazioni, competenze e dati. E quindi aiuta gli scambi a trecentosessanta gradi. “

La petizione contro le sanzioni a Mosca

Altro tema importante quello delle sanzioni che la Comunità Europea ha dimposto nei confronti della Russia e delle quali a Luglio il COREPER tornerà a discutere per una eventuale proroga ed è proprio su questo tema che abbiamo chiesto all’On. Maullu qual è la sua posizione.

“Io sono componente della delegazione Unione Europea- Russia – ha risposto il parlamentare europeo – e credo che le sanzioni siano un danno enorme per il nostro Paese che vive di export e di prodotti di nicchia. Da questo punto di vista le sanzioni ci hanno penalizzato in maniera incredibile a partire dal settore delle calzature fino al manifatturiero. Quelle contro la Russia sono sanzioni anacronistiche e soprattutto sono imposte dagli Stati Uniti e chi paga il peso di tutto ciò è non solo l’Unione Europea globalmente e anche l’Italia in particolare. “

 

Di Fabrizio Ciannamea

 

Redazione
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