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ODIHR: Skopje, avvio al secondo turno delle elezioni competitive, nel rispetto delle libertà fondamentali

Europe di

Skopje – L’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR) dell’OSCE, ha comunicato l’avvio del secondo turno delle elezioni sindacali nella provincia della Repubblica Jugoslava della Macedonia. Elezioni competitive che seguono le linee democratiche, nel rispetto delle libertà fondamentali.

I media continuano a fornire una copertura equilibrata delle contestazioni, ma le notizie restano oscurate dalla campagna pubblicitaria negativa. Nonostante l’insufficiente disposizione di personale di controllo delle urne, il giorno delle elezioni è stato gestito complessivamente in maniera professionale. La coalizione di governo ha approvato il processo di voto, mentre i partiti di opposizione non hanno riconosciuto la validità dei risultati, citando presunte violazione precedenti e durante la giornata elettorale.

I partiti concorrevano supportati dalle proprie basi politiche tradizionali. Allo stesso tempo, hanno utilizzato retoriche aggressive, riportando casi isolati di incidenti relativi alle risorse statali e alla vendita di voti”, queste le parole dell’Ambasciatore Audrey Glover, a capo della missione di monitoraggio dell’ODIHR. “Il rispetto delle libertà fondamentali ha portato alla conduzione di elezioni democratiche”.

Sessantotto erano i candidati per gli 8 partiti, tra cui due indipendenti, che hanno preso parte al secondo turno dell’elezioni dei 35 municipi. Tra questi, sei candidate donne.

I concorrenti, hanno ridisegnato le proprie campagne elettorali, al fine di indirizzare il target degli elettori indecisi. Alcuni partiti, inoltre, hanno sollevato preoccupazioni relative all’impegno da parte del Primo Ministro di fornire sostegno a quei comuni i cui sindaci fanno parte della coalizione di governo.

La cornice legale segue la condotta delle elezioni democratiche, dove molte delle previsioni del Codice Elettorale sono state applicate durante questo secondo turno, nonostante non vi sia una chiarezza normativa su alcuni aspetti”, ha detto l’Ambasciatore Glover. “Mentre la Commissione Statale per le Elezioni ha incrementato la trasparenza dei lavori tra il primo e il secondo turno, non ha adeguato un piano addizionale, né provveduto a un’educazione al voto e al supporto finanziario per tutte le municipalità il cui budjet è stato bloccato. Nonostante ciò, le performance nel giorno delle elezioni, sono state regolari”.

La legge non prevede un aggiornamento delle liste tra il primo e il secondo turno, emarginando effettivamente gli elettori che compiono 18 anni in questo periodo. La Commissione Statale per le Elezioni (SEC) ha adottato la decisione secondo cui gli elettori il cui nome compare nelle liste elettorali, ma il cui documento è scaduto, non sono abilitati al voto.

Il sistema di denunce nella giornata delle elezioni, risulta essere centralizzato. La SEC ha esaminato e respinto tutte le 46 denunce pervenute successivamente al primo turno, in quanto non è stato rispettato il termine di 48 ore: tutti i casi sono stati decisi all’apertura della sessione e le conclusioni pubblicate online, per contribuire alla trasparenza.

Guardian: In addition to Montenegro, Russia stoking discord in Macedonia

BreakingNews @en di

The documents obtained by the Organised Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP) suggests that Russia has played a very invasive role in the countries of former Yugoslavia, also to prevent them from being too involved in the gravitational orbit of NATO. The Guardian also comes to very similar conclusions. The most striking example in this sense is the one of Macedonia, where the country’s Social Democrat leader, Zoran Zaev, was sworn in as prime minister, after six months of political crisis. He, who is part of a center-left coalition supported by two ethnic Albanian groups, affirmed that he wants to fight corruption and want to bring Macedonia into NATO. The Macedonian nationalists have given rise to very violent protests against him. This, according to studies, is part of some intelligence operations triggered by Russia since 2008 to prevent the Balkans from approaching too much NATO.  But The Guardian said that on NATO, the Kremlin has experienced setbacks. In April, Montenegro’s parliament voted to become the military alliance’s newest member. Bosnia and Herzegovina are candidates for entry. Even Serbia has deepened ties with NATO, even if the resentment many Serbs feel towards the alliance is not easy to hide because of  the war of 1990s.

DW: “Greater Albania” – bogeyman or a pipe dream?

BreakingNews @en di

The idea of Greater Albania – uniting all Albanians in one state – is once again a hot topic in the Balkans, DW reports. While leaders in Pristina and Tirana deny pan-Albanian ambitions, their recent statements have caused alarm. Serbian Foreign Minister Dacic also said that the EU, the US, and Britain “will be directly responsible” if the Albanians push ahead with their territorial ambitions. According to Erdoan Shipoli, Associate Dean of School of Public and International Affairs at Virginia International University, the Albanian leaders, with their statements, want to get more votes from the more nationalist groups, because they know that it would be very difficult, if not impossible, to even choose the leader of the Great Albania, let alone making it function. Even so, the talk of Greater Albania can be dangerous, according to the expert. People across the region are tired of corruption and unemployment, pro-western Albanians feel like the EU has failed to defend their interests in Macedonia and Serbia, and Kosovo citizens are angry at the EU for not letting them travel without visas. In such circumstances, it is natural for nationalist sentiment to rise. “Right now there is no support but if the EU continues to fail the Albanians in general and Kosovo in particular, then this thought will gain more momentum and have more acceptance”, Shipoli said.

 

The publication of the Progress Report on FYROM rises criticisms

BreakingNews @en di

The European Commission Progress Report on FYROM continues to trigger debates in Skopje. According to experts, this report was expected and it could have been more negative. With this report, Brussels gave a conditional recommendation to Skopje for the launch of accession talks, but this condition relates to the 11 December elections, which are required to be fair and democratic and for the work of the Special Prosecution to be respected.

Redazione
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