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Bruxelles: la cerimonia in memoria delle vittime dell’olocausto ed il discorso di Liliana Segre

EUROPA di

Il 29 gennaio il Parlamento europeo ha aperto la sessione plenaria a Bruxelles con una cerimonia solenne in memoria delle vittime dell’olocausto.

La Giornata internazionale della memoria per le vittime dell’Olocausto si celebra il 27 gennaio per ricordare l’Anniversario della Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945. Con il termine Olocausto si fa riferimento allo sterminio di 6 milioni di ebrei, rom e altri gruppi perseguitati dai regimi nazisti e fascisti.

“È mio dovere testimoniare”

Aprendo la cerimonia, il Presidente del Parlamento, David Sassoli, ha affermato: “Oggi ci inchiniamo davanti a tutte le vittime della Shoah e vogliamo assumerci il nostro dovere di ricordare”. Sassoli ha poi sottolineato che “il nazismo e il razzismo non sono opinioni, ma sono crimini, e ogni volta che leggiamo sul giornale notizie di violenze e insulti, noi dobbiamo considerarli rivolti a ciascuno di noi. Sono attacchi all’Europa e ai valori che essa rappresenta”.

La senatrice a vita Liliana Segre è intervenuta durante la cerimonia parlando della liberazione, con un discorso memorabile in cui ha condiviso la memoria del male inflitto ad Auschwitz ed il dovere di testimoniare con i deputati europei.

La senatrice italiana ha ricordato l’assoluta disumanità dei campi e delle cosiddette “marce della morte” organizzate dai nazisti nel 1945, alle quali sopravvisse da ragazza a differenza di molti altri che non ce l’hanno fatta. “La loro unica colpa era quella di essere nati”, ha affermato.

La senatrice ha poi spiegato il motivo per cui ha deciso di porre fine agli incontri con gli studenti sulla Shoah (l’ultimo si terrà in primavera ad Arezzo): “Da trent’anni parlo nelle scuole e sento una difficoltà psichica molto forte di continuare. È mio dovere testimoniare”, tuttavia “da tre anni sento di essere io che salto fuori dalle mie memorie, quella ragazzina magra, denutrita, disperata, sola e non la posso più sopportare. Sono la nonna di me stessa e sento che se non la smetto di parlare, se non mi ritiro quel tempo che mi resta a ricordare da sola e a pensare alle grandi gioie della mia famiglia ritrovata, non lo potrò più fare comunque perché non ce la farò più”, ha continuato. “Sento che i ricordi di quella ragazzina che sono stata non mi danno pace: quella ragazzina lì che ha fatto la marcia della morte, che ha brucato nei letamai e non piangeva più è un’altra da me e io sono anche la nonna di me stessa ed è una sensazione che non mi abbandona”, ha concluso.

“L’antisemitismo ed il razzismo ci sono sempre stati”

“Anche oggi qualcuno non vuole guardare e anche adesso qualcuno dice che non è vero” ha detto la senatrice. Ha poi ricordato con le parole di Primo Levi “lo stupore per il male altrui”, che “nessuno che è stato prigioniero ha mai potuto dimenticare”.

Liliana Segre ha continuato soffermandosi sulla constatazione che “l’antisemitismo ed il razzismo ci sono sempre stati “ci sono corsi e ricorsi storici”. La parola razza ancora è utilizzata e per questo è necessario combattere il razzismo strutturale, che c’è ancora.

Durante il suo discorso, ha ricordato una bambina del campo di Terezin, che – prima di essere uccisa dai nazisti – disegnò una farfalla gialla che vola sopra ai fili spinati. “Anche oggi fatico a ricordare”, ha detto la senatrice, provata da molti anni passati a essere testimone dell’Olocausto, “ma mi è sembrato un grande dovere accettare questo invito per ricordare il male altrui, ma anche per ricordare che si può, una gamba davanti all’altra, essere come quella bambina di Terezin”.

“Questo è un semplicissimo messaggio da nonna che vorrei lasciare ai miei futuri nipoti ideali: che siano in grado di fare la scelta della non indifferenza e con la loro responsabilità e la loro coscienza essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati” ha concluso.

Un lungo applauso del Parlamento europeo ha salutato il discorso della senatrice a vita. L’Europarlamento ha poi osservato un minuto di silenzio su richiesta del Presidente David Sassoli. Molto emozionati gli europarlamenti. stando alle immagini diffuse. Era presente anche Anita Lasker-Wallfisch, membro sopravvissuto dell’orchestra delle donne ad Auschwitz.

Gli altri contributi

È stato poi il turno delle dichiarazioni della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sull’inviolabilità della dignità di ogni persona e sul dovere dei cittadini europei di lottare contro l’antisemitismo, il razzismo e la discriminazione. “Lo sterminio di 6 milioni di ebrei è il male assoluto, la barbarie peggiore che l’umanità ha potuto realizzare ad altri uomini e come tedesca avverto un senso profondo di colpa”-ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen-“Come tedesca sento anche un senso di responsabilità particolare, perché in Europa so che sono stati i nostri vicini a tenderci la mano riaccogliendoci tra i popoli democratici”. “Lottiamo contro ogni forma di antisemitismo, non dimentichiamo mai” ha concluso.

“Per noi italiani è una grandissima emozione e anche motivo di orgoglio perché certamente l’esperienza di Liliana Segre è una esperienza che può dare insegnamenti e può essere di straordinaria importanza non solo per noi italiani ma per tutta l’Europa” ha detto il Commissario europeo Paolo Gentiloni. “Il fatto che oggi sia Liliana Segre a prendere la parola” ha aggiunto “è un grandissimo motivo di orgoglio e di soddisfazione, è un modo per dire che l’Italia è uno di quei Paesi in cui si coltiva la memoria e in cui nonostante qualche gesto estremista e incredibile, i cittadini, le istituzioni e le grandi figure di prestigio tengono alto l’onore del nostro Paese sui temi della memoria”.

Francesca Scalpelli
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