GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Italia - page 4

Libia, Gentiloni: “Nessun intervento militare”

EUROPA/Medio oriente – Africa di

Il titolare della Farnesina respinge l’ipotesi di una risoluzione Onu a favore di un’eventuale operazione armata. Intanto, il tentativo di riconciliazione nazionale portato avanti da Leon rischia di saltare a causa dell’ostilità di Haftar.

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“Nessun intervento militare è stato deciso né dall’Unione Europea né dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Con queste parole, pronunciate venerdì 15 maggio durante la trasmissione Agorà su Rai3, il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni smentisce l’ipotesi di un’operazione armata da condurre presso le coste libiche, nell’ambito del contrasto alla crescente immigrazione proveniente dal continente africano. Ipotesi trapelata attraverso la stampa italiana ed internazionale.

Il Capo della Farnesina ha comunque precisato che, un’eventuale risoluzione positiva delle Nazioni Unite lunedì 18 maggio, “autorizzerebbe solo la confisca e il sequestro di barconi in mare e l’individuazione attraverso meccanismi di intelligence in acque territoriali prima che vengano imbarcati i migranti”. Questo perchè “bisogna organizzare combattere la criminalità rendere più sopportabili le condizioni nei Paesi di origine”. Un’azione possibile solo se viene suddividiso “il peso della situazione tra i Paesi europei: in questo senso è stato fatto qualche passo avanti”, ha precisato Gentiloni.

Se il governo di Tripoli sembra accogliere in senso positivo la discussione dell’Europa e della comunità internazionale, altrettanto non si può dire per l’esecutivo di Tobruk. Khalifa Haftar, Capo delle Forze Armate, si è dichiarato preoccupato da una possibile “azione militare contro le nostre coste”. Non solo. Passando dalle parole ai fatti, lunedì 11 maggio ha dato il via libera per il bombardamento di una nave mercantile turca, rea di “non aver rispettato l’ordine di non avvicinarsi alla città di Derna”, ha affermato ancora l’ex agente della Cia. L’azione ha causato l’uccisione di un membro dell’equipaggio, mentre Ankara ha fatto sapere che ricorrerà in sede giudiziaria a livello internazionale.

Un tira e molla continuo che di fatto non favorisce le estenuanti trattative condotte da oltre due mesi dal delegato Onu Bernardino Leon. Il suo ottimismo circa un accordo tra i governi e le fazioni contrapposte a beneficio dell’unità nazionale libica sembra scontrarsi con la realtà.

Una realtà che parla di guerra civile. Una realtà che coinvolge anche i bambini. Dopo i 3 morti di qualche giorno fa, altri 7 innocenti sono stati uccisi poche ore fa da un colpo di mortaio nella città di Bengasi. Secondo Associated Press, il fatto sarebbe attribuibile allo Stato Islamico e Ansar al Sharia e riguarderebbe in tutto 8 vittime, tutte appartenenti alla stessa famiglia.

 

Giacomo Pratali

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Immigrazione: attesa per la riunione Onu del 18 maggio

Per l’Ue sarà decisivo il parere del Consiglio di Sicurezza sulle misure militari da adottare per arginare il fenomeno migratorio. Prodi bolla questa possibilità come “inappropriata e dannosa”. Intanto, si continuano a contare i morti nel Canale di Sicilia.

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I 1500 migranti morti dall’inizio del 2015 e i continui sbarchi sulle coste italiane e maltesi delle ultime ore hanno portato le Nazioni Unite a convocare un Consiglio di Sicurezza straordinario previsto per lunedì 18 maggio. Dopo il Consiglio Europeo del 23 aprile, in cui sono stati triplicati i fondi per “Triton”, l’Unione Europea attende questa riunione per mettere sul tavolo nuove misure militari per combattere alla radice questa ondata migratoria direttamente collegata al caos politico, istituzionale e sociale della Libia. Il vertice sarà aperto da Federica Mogherini, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue.

A confermare la necessità di una incombente discussione a livello internazionale sulla questione migratoria, ci sono i fatti. Nelle ultime 24 ore, Malta e Messina hanno accolto 98 e 300 migranti a testa dopo essere stati soccorsi dalle marine militari. Non solo. La Procura di Catania sta indagando sulla presunta strage, raccontata dai sopravvissuti e denunciata da Save The Children, di circa 40 persone annegate a largo delle coste siciliane nella notte tra il 4 e il 5 maggio, poco tempo prima che le autorità italiane prestassero i soccorsi.

A rigettare, però, la soluzione militare nei confronti della Libia per arginare il flusso migratorio previsto per i prossimi mesi, è l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi: “L’azione bellica – ha affermato nel corso dell’audizione presso la Commissione Esteri del Senato nella giornata di martedì – è inappropriata e dannosa, oltre che irrealistica. Adesso, la vera priorità è ripristinare la statualità in Libia”.

Intanto, l’Italia si sta muovendo in primis per cercare di arginare la situazione. Nell’incontro tra Antonello Cracolici, Presidente della Commissione Affari Istituzionali, ed Ezzedine al Awani, Ambasciatore libico in rappresentanza del governo di Tobruk, è stata prospettata una collaborazione tra il Paese nordafricano e la Sicilia in materia di sviluppo economico, immigrazione e protezione delle marinerie.

Giacomo Pratali

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“Expo e i Territori”: l’Italia chiama gli “aussies”

EUROPA di

Il console italiano Cerbo espone un’iniziativa che, attraverso itinerari personalizzati, mira a fare scoprire realtà regionali come Abruzzo, Calabria, Sicilia e Veneto.

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“Expo e i Territori”. È questa l’iniziativa presentata a Melbourne dal console italiano Marco Maria Cerbo davanti a 50 osservatori, tra giornalisti e tour operator. L’obiettivo è quello di far scoprire agli australiani i paesaggi, le bellezze artistiche e i costumi regionali, partendo da una vetrina d’importanza globale come l’evento milanese.

Sotto la lente d’ingrandimento sono state messe Abruzzo, Calabria, Sicilia e Veneto, da cui il visitatore potrà partire per costruire un itinerario personalizzato. Un turismo da incrementare, ma che parte già da una buona base. Infatti, anche a causa della forte presenza italo-australiana, circa un milione di “aussies” ogni anno decide di visitare il Bel Paese.

Giacomo Pratali

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Ucraina, vacilla l’accordo di Minsk: 8 morti

EUROPA di

Le vittime sarebbero scaturite dopo i bombardamenti di Kiev contro l’aeroporto filorusso di Donetsk. Il ministro degli Esteri Gentiloni apre le porte a Putin, alleato di importanza strategica in Siria e Libia.

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Si fa sempre più fittizio il cessate il fuoco in Ucraina. L’ultimo episodio di una guerra civile mai spenta è accaduto domenica 3 maggio. L’esercito regolare, secondo fonti filorusse, avrebbe ucciso 8 persone (un militare e 7 civili) nel corso dei bombardamenti contro l’aeroporto di Donetsk, roccaforte dei filorussi. La notizia è ancora da confermare, mentre il Ministero della Difesa di Kiev ha parlato di “bugie” e che “i militanti (separatisti filorussi, ndr) in 24 ore hanno aperto il fuoco 35 volte”.

Intanto, il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, attraverso un’intervista a La Stampa, pur ribadendo che “l’Italia sostiene Kiev, e Kiev deve fare le necessarie, dolorose riforme economiche e costituzionali, compresa l’autonomia del Donbass” e che “ha applicato correttamente le sanzioni alla Russia, pagando un prezzo pesante”, incalza con un’importante apertura nei confronti di Vladimir Putin, atteso nei prossimi giorni all’Expo: «La data non è ancora stata fissata, ma certamente l’incontro ci sarà. Senza illudersi di poter tornare d’incanto alla situazione pre-crisi Ucraina, occorre mantenere aperti i canali con Mosca. Non sfugge – prosegue – il ruolo che la Russia già ha nella scacchiera della gestione delle crisi internazionali, dall’accordo sul nucleare iraniano fino alla crisi più drammatica, quella in Siria. E potrebbe essere utile anche in Libia», conclude il titolare della Farnesina.

Giacomo Pratali

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Xylella, Ue: “Ulivi a nord di Lecce da abbattere”

EUROPA di

L’Europa vara una serie di misure per prevenire e combattere il batterio killer che ha infestato le piante del Salento.

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Notifica della comparsa di nuovi focolai. Delimitazione delle zone infette. Rimozione e distruzione delle piante infestate e quelle entro i 100 metri. Queste le misure varate dal Paff, Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, riunitosi a fine aprile a Bruxelles per discutere della prevenzione e della lotta alla Xylella fastidiosa, batterio killer che ha colpito gli ulivi dapprima della provincia di Lecce nell’ottobre 2013, poi quelli delle province di Taranto e Brindisi più recentemente.

Per la provincia di Lecce è stato previsto il contenimento delle piante, mentre per le province di Taranto e Brindisi l’eradicazione. A questo, si aggiungono gli 11 milioni di euro stanziati dal Governo per affrontare questa emergenza: “Facciamo un intervento ad hoc attivando la deroga per accedere al fondo di solidarietà nazionale, per la prima volta anche per un’emergenza fitosanitaria”, ha chiarito Maurizio Martina, Ministro dell’Agricoltura.

Giacomo Pratali

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Migranti: vertice Renzi-Ban Ki Moon

Difesa/EUROPA/POLITICA di

Il premier italiano in pressing sul Segretario Generale Onu per un’operazione di polizia internazionale contro i barconi provenienti dalla Libia.

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“Fermare i trafficanti di esseri umani per evitare una catastrofe umanitaria è un’assoluta priorità su cui contiamo di avere il sostegno delle Nazioni Unite”. Si è espresso così il premier italiano Matteo Renzi nel vertice a tre con il segretario Onu Ban Ki Moon e l’alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini, insignita del mandato esplorativo per constatare se ci siano le condizioni o meno per un intervento militare contro i barconi. L’incontro, avvenuto a bordo della nave S. Giusto nel Canale di Sicilia, si è svolto dopo il Consiglio Europeo straordinario di giovedì 23 aprile.

La strage di migranti e i molti sbarchi previsti nei prossimi mesi (già 25mila persone sono arrivate in Italia dall’inizio del 2015) hanno reso questo incontro necessario. Soprattutto, dopo l’aumento dei fondi destinati all’operazione Triton, Renzi ha cercato di spingere, con il sostegno di partner come Francia, Gran Bretagna e Spagna, sulla questione dei respingimenti, in una sorta di “operazione di polizia internazionale” che vada a distruggere i barconi e catturi gli scafisti.

Sul luogo dell’incontro, scelto dal Primo Ministro italiano per fare “vedere fisicamente e plasticamente a Ban Ki Moon che cosa sta facendo l’Italia”, il Segretario Generale ha affermato che “la concentrazione di tutti sia su salvare le vite, inclusa l’area libica delle operazioni di ricerca e soccorso”, ma “la sfida” è “anche assicurare il diritto all’asilo del crescente numero di persone che in tutto il mondo scappano dalla guerra e cercano rifugio”.

Mentre sulla Libia, ha ribadito che”non ci sono alternative al dialogo. Il mio Rappresentante speciale, Bernardino Leon, e la sua squadra continuano a lavorare in maniera instancabile con le parti libiche coinvolte, per aiutarle ad arrivare insieme ad uno spirito di compromesso”, conclude Ban Ki Moon.

Giacomo Pratali

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Marina Militare recupera peschereccio siciliano sequestrato da miliziani libici

BreakingNews/Difesa/EUROPA di

Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 aprile, la Marina Militare è riuscita a recuperare il peschereccio Airone, proveniente da Mazara del Vallo e sequestrato, tramite un rimorchiatore libico, da alcuni miliziani. Il fatto è avvenuto a circa 90 chilometri da Misurata. L’allarme è stato dato da un’altra imbarcazione italiana che si trovava a breve distanza. I sette componenti dell’equipaggio sono tutti salvi.

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Dopo aver verificat
o le condizioni di sicurezza con l’Autorità, l’azione di abbordaggio dell’imbarcazione è stata favorita dal fatto che gli stessi componenti dell’equipaggio del peschereccio italiano, tre italiani e quattro tunisini, siano riusciti a resistere ai miliziani, a loro volta bloccati all’interno della stiva. La Marina Militare ha così affiancato il mezzo italiano, facendogli invertire la rotta verso e dirigendolo verso Lampedusa.

Nessun componente della Marina è stato ferito, mentre un membro dell’equipaggio, nel tentativo di aiutare gli ufficiali italiani, si è ferito al piede dopo avere fatto partire, in modo fortuito, una raffica di colpi dall’arma in suo possesso. L’operazione è stata svolta in collaborazione con il dispositivo navale “Mare Sicuro”.

Se l’operazione di salvataggio del peschereccio e dell’equipaggio sono andati a buon fine, rimangono invece dubbi sull’origine dei sequestratori: “La nostra preoccupazione deriva dal fatto che non sappiamo se essi fossero pirati oppure militari libici”, ha affermato Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto della pesca Cosvap di Mazara del Vallo.

Giacomo Pratali

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Kuwait City, Italia: piano d’aiuti di 18 mln di euro per Siria

Medio oriente – Africa di

Nel vertice organizzato dalle Nazioni Unite, 80 Paesi hanno promesso 3,8 miliardi di dollari in interventi a favore della popolazione siriana

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Martedì 31 marzo, presso Kuwait City, si è tenuta la “Conferenza Internazionale dei donatori per la crisi umanitaria in Siria”. All’evento, organizzato dall’Onu, hanno aderito 80 Paesi, i quali hanno deciso di donare 3,8 miliardi di dollari, di cui almeno un miliardo di euro da parte dell’Ue. Il piano di aiuti sarà diretto da Organizzazione delle Nazioni Unite e dalla Croce Rossa Internazionale.

18 milioni di euro è la cifra che verrà versata dall’Italia a favore dei settori alimentare, sanitario e dell’istruzione. Il piano di interventi, oltre alla Siria, riguarda anche Libano, Giordania, Turchia e Iraq e vede coinvolte anche alcune Ong italiane e partner locali. Questa cifra si va ad aggiungere ai circa 65 milioni di euro già stanziati dall’inizio del conflitto siriano.

Giacomo Pratali

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Giacomo Pratali
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