GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Incontri

Scambi di vedute alla Farnesina tra l’Italia ed il continente Latino- Americano

Americas/Europe/POLITICA di

Le imprese italiane guardano con estremo interesse alle opportunità di sviluppo offerte dalla Colombia, sia per il livello di crescita economica sia per l’elevato grado di apertura al mercato”

Questo è un estratto delle dichiarazioni date dal Ministro degli Esteri Angelino Alfano, dichiarazioni che si riconducono all’incontro avvenuto alla Farnesina il 13 Dicembre, nella “Conferenza Italia-America Latina e Caraibi”. Uno scambio di vedute e di apertura da parte delle diverse Nazioni coinvolte, che ha visto ospiti in questo incontro nomi di grande calibro quali: il ministro degli Esteri del Costa Rica Manuel Gonzàlez Sanz; il Ministro degli Esteri della Colombia Maria Angela Holguin Cuellar ed hanno altresì partecipato i ministri degli Esteri del: Sant Lucia; El Salvador e Bolivia.

Il nostro Ministro degli Esteri ha rilasciato ulteriori dichiarazioni riguardanti il rapporto con lo Stato del Costa Rica, facendo emergere altresì l’importanza di tali relazioni e scambi. Punto focale è l’importanza del sostegno reciproco in svariati settori che vanno dall’agricolo ai trasporti, per i quali sono stati stipulati dei veri e propri accordi (ricordiamo la Visita Ufficiale in Italia del Presidente costaricano Solis nel 2016).

Nel corso dell’incontro, oltre agli argomenti ricaduti sullo scambio bilaterale, ci si è soffermati anche su altri grandi tematiche internazionali di grande attualità, sentite da tutte le nazioni coinvolte all’incontro; parole importanti sono state dunque spese per la problematica della criminalità organizzata sui diversi sistemi di controllo ed infine sui flussi migratori, fenomeno che deve essere gestito e contenuto sempre nel rispetto dei diritti umani.

Essere un travestito a Tirana

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Vorremmo farvi assaporare un granello, un assaggio del retrogusto che avrà il documentario Railway Diaries in Albania. Come ogni assaggio, non sveleremo più dello stretto necessario.

Per incontrare una delle nostre due narratrici dobbiamo aspettare le 10 di sera. “Andate nel parchetto dietro il Teatro dell’Opera dopo le 10 e chiedete di Angela” ci consiglia Xheny, attivista di Tirana. Prima di farvi venire con noi nel parchetto però, dobbiamo chiedervi di sintonizzarvi sulle nostre stesse note. Vi ricordate quella scena particolare di Todo Sobre Mi Madre di Almodovar, quella in cui Manuela arriva a Barcellona per ritrovare Lola e si imbatte su Agrado? C’era una sequenza in taxi con il sottofondo musicale di Tajabone, una canzone senegalese cantata da Ismael Lo. Ecco, c’è bisogno di questa musica per entrare nella giusta atmosfera di quel giovedì sera in cui abbiamo incontrato Angela.

Non c’è stato bisogno di andare in periferia, non c’erano le ronde di macchine attorno ai fuochi. Non c’erano seni in mostra o provocazioni. Era tutto molto più tristemente reale. Proprio di fianco a Piazza Skanderbeg, dove c’è il Tirana International Hotel, il teatro dell’Opera e le sedi del municipio e del parlamento di Tirana, nel cuore pulsante delle istituzioni. Lì dietro, in un parchetto poco illuminato ci siamo imbattute nella nostra Agrado. Aveva un paio di enormi occhi lucidi e due gambe scheletriche semi visibili sotto le calze a rete. Le chiediamo dove possiamo trovare Angela e lei ci indica una rete metallica nel buio più totale. Vedendo la nostra titubanza ci accompagna gridando con i suoi toni più acuti “Angela! Angela! Vieni fuori!”. Aspettiamo massimo 2 minuti e arriva la Lola di Almodovar, che nel nostro caso si chiama Angela, traballando su un paio di tacchi 12 con strass.

Si schiarisce la voce rauca prima di chiedere la prima (delle tante) sigarette… con il suo sorriso sdentato. Lola/Angela accetta di passare due giorni insieme a noi, anzi, accetta di farsi seguire. E così abbiamo fatto…

Non vogliamo dirvi niente di più su Lola/Angela, non vogliamo svelarvi le controversie e le battaglie che ha vissuto in una vita più amara che vissuta. Ve lo mostreremo a tempo debito nel primo episodio del nostro documentario…

Le comunità Roma di Gjakove, Kosovo

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Giorno 2: le comunità Roma di Gjakove

Gjakove è una della città che più è stata colpita dalla guerra del ’98-’99. 1870 morti e 6500 case distrutte sono il risultato della ritorsione del governo di Milosevic contro una città quasi esclusivamente di origine albanese.

Oggi Gjakove conta una popolazione di 94.000 abitanti, quasi tutti di origine albanese, ma ai margini della città vivono più di 3000 persone di origini Roma. Il problema dell’integrazione per questa comunità, al suo stesso interno divisa in “Askhali”, “Egyptians” e “Rom”, è ancora una questione largamente irrisolta, nonostante l’amministrazione comunale, capeggiata dall’unica sindaca del Kosovo ed “egyptian” di origine, stia promuovendo iniziative culturali volte al riavvicinamento delle diverse comunità e la ricostruzione di interi quartieri residenziali.

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Costanza Spocci
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