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“Prìncipi e princìpi” all’ottava edizione del “Festival della diplomazia”

POLITICA di

Il sistema geopolitico fra interessi nazionali e valori universali. Torna il “Festival della diplomazia” ormai alla sua ottava edizione (dal 19 al 27 Ottobre), insignita della “Medaglia del Presidente della Repubblica”.

Festival che intende arrivare con i suoi sessanta programmi diversi (e ben duecentoventi relatori in soli sette giorni) “Dai musei alle università alle ambasciate sino al Mercato Centrale di Via Giolitti”, dichiarazione interessante e dal forte messaggio, evidenziata dal Presidente onorario dott. Aurelio Regina.

Scopo centrale dunque è quello di allontanare qualsiasi forma di esclusione elitaria a favore della conoscenza e consapevolezza, ove le domande possano trovare delle risposte, in ogni cittadino romano al fine di poter affrontare temi scottanti e di molteplici attualità, come le elezioni politiche in Francia , la Brexit, il fenomeno dell’immigrazione e le nuove forze politiche al livello internazionale con lo scopo di andare oltre il tema specifico economico e commerciale, al fine di evidenziare quali siano le misure del Governo.

Un evento “che non ha precedenti in nessun’ altra città” afferma fiero Giampiero Massolo, Presidente del Comitato Scientifico, il quale pone l’accento sui tre obiettivi fondamentali di questa manifestazione, definiti da lui medesimo come “filoni”: quello politico trascinante a sé il problema della leadership che rispecchia l’esigenza “di dare risposte complesse per problemi complessi”; quello economico, ove emerge “la dialettica fra protezionismo e liberismo” ed infine uno degli argomenti che ha suscitato più opposizione nella sfera pubblico-sociale: “i termini di Sicurezza” e del conseguente “flusso di armi”, gestione e incorporazione nella dinamica culturale e sociale.

Il tutto racchiuso nella tematica principale del festival “Prìncipi e Princìpi” ove, spiega Massolo, “Gli interessi nazionali, con i suoi principi e valori, impongono altresì interessi internazionali”.

Uno sforzo maggiore dunque per la società italiana che deve conoscere: “La complessa rete tra le diverse ambasciate, ove tra le priorità vi deve essere la conoscenza per un pubblico di più ampio respiro” afferma l’Ambasciatore Gaiani, il quale affronta temi importanti per il futuro dell’Unione Europea, soffermandosi altresì sull’esigenza di una diplomazia nazionale, la quale si porrebbe tra i diversi obiettivi, gli scambi che abbiano come “focus” quello asiatico (oltre che quelli con altri Paesi), tesi come ampliamento del liberismo e della diplomazia.

Infine il Vice capo della rappresentanza della commissione europea in Italia, dott. Borrelli, mette in evidenza le diverse possibilità prospettate dal festival, di poter conoscere le differenti “declinazioni del concetto della diplomazia”, iniziando da quello “classico”, ovvero politico internazionale per conto dello Stato, a quello “culturale-scientifico” sino a quello “sportivo”, declinazioni e tematiche multiple ma essenziali al fine di avere uno scambio tra Paesi che possa essere il più proficuo possibile e di arricchimento reciproco.

Borrelli prosegue entusiasta riportando le parole del presidente Junker il quale, a differenza dell’anno precedente, parla della possibilità concreta “di alimentare uno scambio proficuo di visioni tra diversi attori della società civile” concependo dunque, nonostante le elezioni anti-europeiste tedesche ed austriache, un futuro collaborativo per gli altri paesi dell’Unione Europea.

Conclude con un messaggio di augurio e di consapevolezza per le sorti del Festival: “Questo Festival potrà contribuire ancora di più, con nuove idee, per la costruzione comune sia come Italia che come Europa”.

Argomento basilare che accomuna tutti i progetti del festival( o come lo definisce il dottor.Massola rinominandolo: “Stati Generali della diplomazia”) è il coinvolgimento giovanile, individuato come una risorsa essenziale per il nostro Paese e come“ Un vero investimento per il futuro della diplomazia e delle relazioni internazionali”.

Redazione
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