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Francia, un “Piano Marshall” per la ripresa del turismo

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“I francesi potranno andare in vacanza in Francia”: il 14 maggio il Primo ministro Edouard Philippe ha presentato un “massiccio” piano di incentivazione turistica, che rappresenta per le finanze pubbliche un impegno di 18 miliardi di euro. Il deconfinamento continua così in Francia con l’annuncio da parte del governo di un “Piano Marshall” per il turismo: un piano senza precedenti che mira alla ripresa ed al rilancio di un settore duramente colpito dalla crisi dovuta alla diffusione del Covid-19. La Francia è la destinazione turistica numero uno al mondo e per sviluppare questo settore strategico, il Governo ha fatto del turismo una priorità della sua azione.

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Francia, al via il déconfinement

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Al via il deconfinamento in Francia, mentre il bilancio delle vittime è di nuovo in aumento: apparente cautela da parte dei cittadini francesi e qualche caso di indisciplina. In particolare, dopo i raduni di decine di persone sulle rive della Senna e del Canal Saint-Martin a Parigi, il consumo di alcolici in questi luoghi è stato bandito. Nel frattempo, il Consiglio costituzionale ha approvato la legge che estende lo stato di emergenza sanitaria fino al 10 luglio ed organizza il deconfinamento, ma ne ha censurato alcuni elementi legati alla quarantena obbligatoria e al rintracciamento dei contatti.

L’avvio della nuova fase

L’11 maggio, grazie ad un decreto temporaneo pubblicato nella Gazzetta ufficiale per un’applicazione con effetto immediato, sono entrate in vigore le nuove misure di deconfinamento in Francia. Tra le nuove disposizioni la fine delle restrizioni sull’uscita alla propria abitazione, l’obbligo di indossare una mascherina nel trasporto pubblico, la possibilità di riapertura dei negozi- a condizione che vengano rispettate le precauzioni ed il distanziamento sociale- nonché la limitazione a 10 persone per gli assembramenti in luoghi pubblici.

Dal parrucchiere e nei negozi, una parte dei francesi- per lo più con la mascherina- si è offerta piccoli piaceri lunedì 11 maggio, il primo giorno di deconfinamento, avanzando apparentemente con cautela e disciplina dopo cinquantacinque giorni di reclusione forzata e nel timore di un nuovo focolaio di contagi da coronavirus. Nel suo rapporto, Jean Castex, incaricato dal Primo Ministro di coordinare la strategia di deconfinamento, chiede alla popolazione di essere pronta ad un possibile effetto boomerang: “Bisogna anticipare una reconfinement di emergenza” ha avvertito. La prova che “l’epidemia è ancora attiva e in evoluzione”, ha insistito Castex lunedì sera alla direzione generale della salute, è data dai 263 nuovi decessi che sono stati registrati in ventiquattro ore, dopo i dati incoraggianti registrati domenica-70 morti- il miglior bilancio dal 17 marzo, dall’inizio delle restrizioni. La comparsa di tre nuovi focolai in Nouvelle-Aquitaine e Vendée, aree classificate in verde-vale a dire con meno contagi- richiede più che mai cautela.”In queste cosiddette aree verdi, si deve considerare che il virus è in agguato” ha avvisato domenica la professoressa Anne-Claude Crémieux, infettivista dell’ospedale Saint-Louis di Parigi.

Trasporti pubblici e consumo di alcolici

Dopo alcuni momenti di tensione all’inizio della giornata di lunedì nella metropolitana di Parigi, la ripresa è avvenuta senza incidenti rilevanti nei trasporti pubblici di Ile-de-France, gestiti da RATP e SNCF: i viaggiatori, generalmente muniti di mascherina, erano pochi, il che ha permesso di rispettare le regole del distanziamento. “I cittadini dell’Ile-de-France hanno dimostrato di avere una mentalità civile e un’autodisciplina in questo primo giorno” ha dichiarato Valérie Pécresse, presidente dell’Ile-de-France Mobilités, segnalando “solo alcuni episodi specifici e limitati” di indisciplina. Anche il Segretario di Stato ai trasporti, Jean-Baptiste Djebbari, è stato lieto di notare che quasi il 100% delle persone indossa la mascherina nei trasporti pubblici. Per quanto riguarda il traffico stradale e ferroviario principale, questo è stato ridotto, come era previsto.

In virtù dell’obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici lo Stato francese sta mettendo a disposizione 10 milioni di mascherine per gli operatori dei trasporti destinate agli utenti, di cui 4,4 milioni per la regione dell’Ile-de-France. A Parigi, il municipio ha altresì aperto le iscrizioni online per ottenere gratuitamente una mascherina di tessuto riutilizzabile da parte di farmacie volontarie, senza tuttavia fornire molti dettagli sulle modalità pratiche.

 

Dopo i raduni di decine di persone sulle rive della Senna e del Canal Saint-Martin a Parigi, lunedì sera, dinanzi alla mancanza di rispetto del distanziamento sociale, la polizia è intervenuta per evacuare i siti parigini ed il consumo di alcolici sarà vietato. “Il successo del deconfinamento dipende dalla prudenza e dalla civiltà di tutti. Di fronte all’irresponsabilità di alcuni comportamenti, ho chiesto al prefetto di polizia di vietare il consumo di alcolici lungo il canale di Saint-Martin e sulle rive della Senna” ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Christophe Castaner, in un tweet, anticipando una decisione poi avallata dal prefetto di polizia Didier Lallement. “Il garante della sicurezza dei parigini, si rammarica di dover prendere, sin dal primo giorno di deconfinamento, misure regolamentari apparentemente essenziali, purché il rispetto delle norme sanitarie non sia considerato da tutti, non come un obbligo, ma come un dovere” ha affermato la prefettura di polizia in una dichiarazione.

La pronuncia del Conseil Constitutionnel

Il Consiglio costituzionale ha approvato la legge che estende lo stato di emergenza sanitaria, tuttavia, ha censurato alcuni elementi legati alla quarantena obbligatoria e al rintracciamento dei contatti.

Quanto all’isolamento obbligatorio delle persone che entrano sul territorio nazionale, il Consiglio ha affermato che la disposizione in questione costituisce delle “misure di privazione della libertà”, ricordando che “la libertà individuale può essere considerata salvaguardata solo se il giudice interviene il più presto possibile”.

È senza dubbio l’articolo 6 della legge, che crea un sistema informativo per combattere l’epidemia da coronavirus, il più controverso: il sistema delineato pone, infatti, problemi etici in termini di riservatezza medica e rispetto della privacy.

Sono stati confermati, invece, la limitazione di viaggio a 100 km e il certificato obbligatorio nel trasporto pubblico, due disposizioni di punta la cui entrata in vigore è stata ritardata dal fatto che questa legge sottoposta all’approvazione del Consiglio costituzionale non è stata promulgata in tempo per l’inizio del deconfinamento. La mancata presentazione del certificato del datore di lavoro per utilizzare il trasporto pubblico dell’Ile-de-France tra le 6.30 e le 9.30 e tra le 16.00 e le 19.00 può, pertanto, essere sanzionata solo a partire da mercoledì 13 maggio. Il governo francese ha pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno il nuovo certificato, disponibile in formato cartaceo o digitale, richiesto quando il movimento comporta l’uscita da un perimetro definito da un cerchio con un raggio di 100 km attorno al luogo di residenza (la distanza di 100 km è quindi calcolata “in linea d’aria”) o dal dipartimento di appartenenza.

 

Déconfinement in Francia: il piano per la ripartenza

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Il 28 aprile, il Primo Ministro francese, Edouard Philippe ha annunciato all’Assemblea Nazionale il piano del Déconfinement, più comunemente noto come Fase 2 nella gestione dell’emergenza dovuta al Covid-19: con 368 voti favorevoli, 100 contrari e 103 astenuti il piano è stato approvato. Il discorso di Philippe, durato circa un’ora, è stato molto dettagliato e l’allentamento delle restrizioni- molto più rapido rispetto al piano italiano-entrerà in vigore a partire dall’11 maggio.

“Convivere con il virus”

 Premettendo che sarà necessario continuare a “convivere con il virus”, il Primo Ministro francese ha annunciato all’Assemblea Nazionale due fasi di déconfinement di tre settimane ciascuna: la prima andrà dall’11 maggio al 2 giugno, poi vi sarà la seconda fase. Il piano prevede anche la divisione della Francia, a partire dal 7 maggio, in aree verdi-con meno contagi accertati e dunque meno restrizioni- e aree rosse-dove resteranno in vigore le attuali limitazioni. Il déconfinement, non sarà, dunque, uniforme. Philippe ha inoltre sottolineato che quella attuale è una situazione in continua evoluzione, quindi il piano potrà essere adattato in base ai dati sui contagi.

Prima di entrare nei dettagli della “strategia nazionale” necessaria per prevenire il “rischio di collasso” dell’economia francese, Philippe ha escluso qualsiasi ritorno immediato alla normalità, dopo sei settimane di severe restrizioni. Il Primo Ministro ha così esortato le imprese a mantenere il telelavoro “ove possibile, almeno nelle prossime tre settimane” oltre ad avvertire che rimarrà l’imperativo di limitare l’uso del trasporto pubblico ed in generale dei contatti. Indossare la mascherina sarà fortemente incoraggiato e sarà obbligatorio in determinate circostanze: nei mezzi di trasporto pubblico, per il personale educativo e per gli studenti a partire dalle scuole medie. Quanto ai commercianti, questi potranno esigere l’uso della mascherina da parte dei clienti. Oltre all’uso della mascherina, il governo intende testare in modo massiccio le persone con sintomi di Covid-19 ed installare delle “brigades” in ciascun dipartimento per identificare i loro contatti ed invitare tutte le persone positive a isolarsi. Il piano di déconfinement prevede infatti che vengano effettuati 100.000 test al giorno il cui costo sarà rimborsato.

Le due fasi di déconfinement

 A partire dall’11 maggio vi sarà la prima fase del déconfinement, con la riapertura della maggior parte delle attività commerciali, librerie, biblioteche e piccoli musei. Continueranno invece a rimanere chiusi i bar, cinema, teatri, ristoranti e grandi musei. Inizierà anche la riapertura, a determinate condizioni, di alcune scuole, in modo “molto graduale” e su base volontaria: in particolare, dall’11 maggio potranno riaprire le scuole materne ed elementari, mentre il 18 maggio vi sarà la possibilità di riapertura delle scuole medie. Anche gli asili nido potranno riaprire l’11 maggio, ma fino a un massimo di dieci bambini per aula e la mascherina sarà obbligatoria per gli insegnanti. Il Primo Ministro ha poi chiarito le condizioni per indossare la mascherina per gli studenti precisando che ne è vietato l’uso per i bambini nella scuola materna, non raccomandato per le scuole elementari ed obbligatorio per gli studenti delle scuole medie. “Decideremo alla fine di maggio se possiamo riaprire i licei, a partire dai licei professionali, all’inizio di giugno” ha affermato Philippe. Ovviamente sarà necessario mantenere la distanza di sicurezza per scongiurare i contagi e chi è entrato in contatto con persone contagiate dovrà restare due settimane in isolamento.

A patto di non essere in un’area rossa o di non dover essere in isolamento, sempre dall’11 maggio sarà possibile spostarsi fino a un raggio di 100 km dalla propria abitazione e per andare oltre serviranno dei permessi speciali. Nelle aree verdi sarà altresì possibile partecipare ad assembramenti di massimo 10 persone. Quanto alla capacità di trasporto pubblico, questa sarà drasticamente ridotta per almeno tre settimane successive all’11 maggio, al fine di rispettare il distanziamento sociale.

Nella seconda fase, dal 2 giugno, salvo nuove decisioni, è prevista la riapertura delle spiagge e la ripresa delle cerimonie religiose, il tutto sempre a determinate condizioni ed evitando il più possibile assembramenti. In questa fase potrebbero anche riaprire bar e ristoranti ed altre strutture ed attività ancora chiuse, così come sarà possibile iniziare a valutare eventuali vacanze estive.

Vigerà invece il prolungamento della sospensione delle principali manifestazioni sportive. Pertanto, il campionato di calcio non riprenderà prima di settembre, così come il campionato nazionale di rugby. Gli sport individuali potranno invece riprendere gradualmente le loro attività.

“Do appuntamenti i francesi per la fine di maggio, per valutare le condizioni in cui organizzeremo una nuova fase di deconfinamento, e in particolare prenderemo decisioni sull’organizzazione di bar, ristoranti, vacanze” ha concluso il Primo Ministro.

L’approvazione dell’Assemblea Nazionale

Il processo di approvazione da parte dell’Assemblea Nazionale del piano presentato da Philippe era stato considerato “a rischio” dai “macronisti”, poiché il metodo utilizzato dall’esecutivo aveva attirato critiche nei giorni precedenti Tuttavia, il piano è riuscito ad ottenere l’approvazione della maggioranza dell’aula parlamentare con 368 voti favorevoli, 100 contrari e 103 astensioni, principalmente grazie ai voti dei gruppi di La République en Marche (LRM) e Mouvement démocrate (MoDem), che detengono la maggioranza assoluta. “Tutela della salute, lavoro, trasporti pubblici, negozi, scuole: ora è fissato il quadro chiaro” ha detto il capo dei deputati macronisti, Gilles Le Gendre. Tra i 297 membri eletti del suo gruppo, 289 hanno votato a favore del piano. Tra i contrari la deputata Martine Wonner ha dichiarato “Mi rammarico per l’assenza di qualsiasi strategia terapeutica (…) volta al trattamento precoce delle persone sottoposte a test per Covid. La deputata di LRM ha ritenuto il piano del governo “carente” e “impreciso”. Prima del voto Wonner aveva denunciato – insieme a molti colleghi – il termine troppo breve concesso ai deputati prima di esprimere la loro opinione. Il governo ha, infatti, deciso, dopo varie procrastinazioni, di organizzare la votazione subito dopo il dibattito sulla strategia adottata dall’esecutivo dall’11 maggio. “Nel contesto attuale, un voto contrario del nostro gruppo dovrebbe essere considerato come un segno di sfiducia per l’attenzione del governo” queste le parole di Olivia Grégoire, compagna di partito di Wonner.

 

Francesca Scalpelli
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