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La Commissione Europea presenta la nuova strategia per l’Africa: focus su clima, pace e immigrazione

AFRICA di

“La strategia con l’Africa presentata costituisce la tabella di marcia per far avanzare il nostro partenariato al livello successivo. L’Africa è partner naturale e vicino dell’Unione europea. Insieme possiamo costruire un futuro più prospero, più pacifico e più sostenibile per tutti”.

Sono queste le parole della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen il 9 marzo, al momento della presentazione della Nuova Strategia per l’Africa, proposta dalla stessa Commissione. La proposta UE sarà discussa nei prossimi mesi con i partner africani in vista del vertice di ottobre tra UE e Unione Africana.

L’obiettivo della proposta è intensificare la cooperazione attraverso il partenariato in cinque settori chiave: transizione verde, trasformazione digitale, pace e governance, migrazione e mobilità, crescita e occupazione sostenibili. L’intervento dell’Unione si assocerà quindi a quello africano nell’ambito di 10 azioni specifiche, le quali concretizzano i 5 macro-settori di partenariato previsti nella proposta.

Tra questi, la sezione sull’immigrazione evidenzia la necessità di porre le basi per una migliore cooperazione nel settore, non solo in materia di controlli alle frontiere, ma anche in materia di sicurezza, contribuendo ad una soluzione delle attuali crisi in Libia, Mali e Somalia.

 

In virtù del ruolo chiave che il Continente Africano gioca per la crescita e la sicurezza dell’Europa, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell, nel corso di una conferenza stampa, ha descritto l’intesa con l’Africa come una delle più importanti partnership internazionali che l’Europa porrà in essere, perché è in Africa che si gioca parte del futuro dell’Europa.

Solo dal punto di vista merceologico, i dati mostrano che nel 2018 il commercio di beni dell’UE con l’Africa valeva 235 miliardi di euro, quasi il doppio di quello della Cina con l’Africa e circa cinque volte quello con gli Stati Uniti.

La Commissaria europea per i partenariati internazionali, la finlandese Jutta Urpilainen, commenta: “Con i cinque partenariati proposti, basati su interessi e valori condivisi, l’Africa e l’Europa guideranno insieme la trasformazione verde e digitale, promuovendo nel contempo investimenti e occupazione sostenibili. La mia priorità fondamentale è garantire che giovani e donne si impadroniscano della strategia con l’Africa, che risponde alle loro aspirazioni”.

What will the African policy of French President Emmanuel Macron be?

BreakingNews @en di

No step backward in the fight against terrorism, sub-Saharan Africa will remain a theater of operation by  the African Union, the G5 Sahel and the Algerian partner. On the economic plan, Emmanuel Macron intends to put  the European Union at the centre of his plan. For the development aid, the famous 0,7 % of the French GDP is not denied. Between 2014 and 2016, Minister of Finance visits some countries of the CFA zone, meets Alassane Ouattara, Macky Sall. The candidate went to Algiers where he evokes the crimes against humanity committed by France, before returning to Paris.Who are men and women who will control the African policy of Emmanuel Macron? Jean-Yves Le Drian, Minister of Defence of François Hollande, architect of the military operations in Africa, is the inescapable man in the fight against terrorism. Cédric Lewandowski, very close to Jean-Yves Le Drian, and who negotiated  the liberation of the hostages in Sahel, should occupy a key post.

Msahel Hails Libyans Commitment to Peace away from foreign intervention.

BreakingNews @en di

Algeria continue to increase its relation with Libya, rejecting a Foreign intervention in the country to control the situation. Indeed, Algerian Minister in Charge of Maghreb, African Union and Arab League Affairs Abdul Gader Msahel has hailed what he called a commitment by the people of Libya to restoring peace in their country away from foreign intervention. After a meeting with Martin Kobler, UNSMIL (United Nations Support Mission in Libya)’s responsible, he expressed again that a peace process can only comes from Libyan themselves. Msahel also notified that, behind the image of civil war, a lot of part of Libya are living a “normal life”, according to him.

Redazione
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