GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Quale scenario per il Medio Oriente, Intervista a Gianluca Ansalone

Medio oriente – Africa/Video di

Il Medio Oriente è in fiamme dalla caduta dell’impero ottomano, i confini disegnati dalle grandi potenze dopo i conflitti mondiali oggi non riescono più ad assolvere il loro compito. Le crisi si susseguono con un ritmo talmente veloce che non riescono ad essere gestite dalla società globale contemporanea.

In questo contesto le nazioni dai confini storici come la Turchia, l’Iran e l’Arabia Saudita svolgono un ruolo di primaria importanza nel teatro medio orientale cercando di divenire il punto di riferimento per la Geopolitica dell’Area.

In questa puntata di Area di Crisi ne parliamo con Gianluca Ansalone, Docente SIOI e esperto di relazioni internazionali

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“Area di crisi” è un settimanale di approfondimento di

EUROPEAN AFFAIRS MAGAZINE

www.europeanaffairs.it

 

Conduce Alessandro Conte

 

Redazione

Aurora Vena

Giovanna Ferrara

Giorgia Corbucci

Produzione

Regia : Tino Franco

Post Produzione : Daniele Cerquetti

Riprese: Nel Blu Studios

Autore: Alessandro Conte

KFOR – Joint Regional Detachment Centre, intervista al Colonnello Randacio

Video di

Nell’ambito della missione Kosovo Force una delle attività importanti che vengono svolte ha come obiettivo è quella di mantenere i rapporti con la popolazione locale, una mansione importante quanto delicata.

Tastare il polso della situazione, interpretare le esigenze delle varie comunità con lo scopo di mantenere un buon livello di comunicazione con i leader delle comunità.

Questa attività viene svolta con grande attenzione perché permette di avere sempre un quadro aggiornato della situazione e di fare previsioni a breve e medio termine sullo scenario locale.

Ce ne parla il Colonnello Francesco Randacio comandante del Joint Regional Detachment Centre della Kosovo Force.

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Kurdistan Iracheno, scenari futuri della regione autonoma in Iraq

Video di

Il Kurdistan iracheno è un’entità federale autonoma del Nord dell’Iraq. Benché istituito già nel 1991 il territorio del Kurdistan Iracheno assume le attuali caratteristiche di autonomia solo nel 2005.

Dal 2012 subisce le ripercussioni della guerra civile siriana e nel 2014 viene invaso dal gruppo terroristico guidato da Abu Bakr al-Baghdadi che conquista la città di Falluja e di buona parte della provincia irachena occidentale di al-Anbar.

Oggi nel  Nel Kurdistan iracheno si contano più di due milioni di sfollati e i rischi per le minoranze restano gravissimi e la crisi [ lontana dall’essere risolta.

Ne parliamo con Dario Rivolta Esperto di Politica Internazionale, Saggista , Editorialista  e Consigliere per l’Iraq del Vice Ministro con delega al commercio estero del governo Berlusconi.

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Conduce Alessandro Conte

Redazione
Aurora Vena
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Produzione
Regia : Tino Franco
Post Produzione : Daniele Cerquetti
Riprese: Nel Blu Studios
Fotografo di Scena Valentin Muriaru
Autore: Alessandro Conte

Kosovo Monastero di Visoki Decani, intervista a Padre Sava Janjic

Difesa/Video di

Il Monastero di Visoki Dečani è uno dei monumenti storico religiosi più importanti del Kosovo. Dal 1999 è sotto la protezione della Kosovo Force che è responsabile della sua sicurezza.
Nonostante un equilibrio sia stato trovato in questa regione il monastero e i suoi monaci rappresentano un obiettivo privilegiato per gli oltranzisti albanesi.
Padre Sava Janjic è l’abate di questo splendido esempio di architettura romanica e lo incontriamo all’interno della chiesa per parlare con lui della situazione generale del Kosovo.

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La Croce Rossa e il suo ruolo nelle aree di crisi internazionali, intervista a Francesco Rocca

Video di

Sono molte le aree di crisi di varia natura nel mondo, alcune recenti altre ormai tristemente note da molti anni.

I volontari delle organizzazioni internazionali sono sempre in prima fila in queste crisi umanitarie soprattutto gli uomini e le donne della Croce Rossa Internazionale.

Mettendo a repentaglio la propria vita dedicano il loro tempo a portare aiuto e conforto alle popolazioni ormai stremate dalle guerre, dalle carestie e dalle difficili condizioni di vita.

Il lavoro della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale è fondato sulla neutralità e l’imparzialità, condizione necessaria per poter operare in aree di conflitto ma nonostante questo requisito preliminare i volontari sono spesso oggetto della violenza in corso quanto le popolazioni che vogliono aiutare.

In questa puntata ne parleremo insieme al presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, eletto a giugno 2016 dopo un primo mandato cominciato nel 2013 e dopo aver ricoperto il ruolo di Commissario straordinario della CRI dal 2008. Da novembre 2013 è anche Vice Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

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Conduce Alessandro Conte

Redazione
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Giovanna Ferrara
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Regia : Tino Franco
Post Produzione : Daniele Cerquetti
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Fotografo di Scena Valentin Muriaru
Autore: Alessandro Conte

KFOR, I compiti del Multi National Battle Group West

Difesa/Video di

Il Multinational Battle Group West (MNBG WEST) nell’ambito della missione NATo della Kosovo Force ha il compito di assicurare protezione e sicurezza nel quadrante West del Kosovo. Oggi il comando di questa unità è affidato al Colonnello Stefano Imperia e la componente italiana è su base 32° Carri, con lui parliamo dei compiti operativi dell’Unità.

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Il Multinational Battle Group opera dalla base denominata “Villaggio Italia” che ospita da ormai diciotto anni le unità delle varie nazioni che partecipano alla missione.

La responsabilità principale nell’ambito della loro operatività è la protezione dello storico monastero ortodosso di Decane che rappresenta un simbolo per i serbi della zona e quindi un obiettivo sensibile ogni qualvolta la situazione dell’area diventa critica.

Questo settore del Kosovo è stato in passato uno dei più caldi e la presenza delle forze NATO ha permesso di ristabilire la pace e la sicurezza in tanti villaggi che sono stati teatro di atti di violenza durante il periodo di guerra e immediatamente successivo.

Oggi tutta l’area gode di una generale tranquillità assicurata dalla presenza della missione NATO che ha visto l’Italia tra i suoi più importanti contributori e la cui efficacia è testimoniata dalla buona accoglienza che le unità italiane ricevono sia dai Serbi che dagli albanesi Kosovari.

 

CyberSpace, la nuova frontiera della guerra, Intervista ad Antonio Teti

INNOVAZIONE/Video di

In questa puntata di area di crisi affrontiamo una nuova dimensione da esplorare ma dalla quale possono arrivare pericoli sconosciuti, il cyber world.

Oltre i confini fisici terrestri, marittimi o aerei oggi le nazioni devono tentare di controllare anche i limiti dello spazio cyber nazionali per difendere le infrastrutture critiche le comunicazioni e in molti casi la stessa sicurezza nazionale.

Ne parliamo in questa puntata con il Professor Antonio Teti, esperto di Intelligence e CyberIntelligence , Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT), member dell’Associazione Informatica per il Calcolo Automatico (AICA), Accademico della European Academy of Sciences and Arts e member della New York Academy of Sciences e della Association for Computing Machinery (ACM).

E’ docente di Tecnologie di persuasione nel Cyberspazio svolge attività didattiche e seminariali nei settori IT Security e IT Governance; attualmente ricopre il ruolo di Responsabile del Settore Applicativi per le Risorse Umane – Area Servizi Informatici dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara.

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Produzione
Regia : Tino Franco
Post Produzione : Daniele Cerquetti
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Fotografo di Scena Valenti Muriaru
Autore: Alessandro Conte
Musica:
“The Way Out” Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 License
http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/

Libia, quali evoluzioni per la crisi in atto

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In Libia la  bocciatura dell’intesa tra il governo italiano e il GNA a guida Serraj da parte di un tribunale di Tripoli pochi giorni fa, conferma la fase di completo stallo per quanto riguarda la possibile risoluzione della crisi in atto, ne parliamo nella 4° puntata di “Area di Crisi” con il Sottosegretario alla Difesa On. Domenico Rossi.

Il mancato incontro in Egitto tra il presidente Serraj e il generale Haftar a febbraio ha cancellato nuovamente le speranze di una reale unificazione di un Paese lacerato da anni di lotta contro il Califfato da una parte e di guerra civile dall’altra.

Uno stallo a livello istituzionale, economico e internazionale che si traduce in una situazione di crescente anarchia e instabilità del Paese.

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Autore: Alessandro Conte

Brexit, quale Europa ci Attende dopo l’uscita della Gran Bretagna

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Ne parliamo nella terza puntata di “Area di Crisi” con l’avvocato Alessandro Forlani.

Durante la campagna elettorale del 2015 l’ex premier David Cameron ha inserito nel suo programma la possibilità di indire un referendum con cui gli inglesi potessero esprimersi sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea.

Al referendum il  51,9 per cento dei britannici, ha detto sì all’uscita dall’Unione Europea e si è dato avvio alle pratiche.

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Con il  voto di 8 giudici su 3, la Corte Suprema ha deciso il  necessario  voto della camera dei Comuni e della camera dei Lord che ha approvato a larghissima maggioranza  il testo di legge presentato dal neo governo conservatore di Theresa May.

Ma Prima di dare avvio ufficialmente al divorzio,  il Parlamento dovrà ratificare l’esito del referendum, solo dopo potranno iniziare i negoziati a Bruxelles ma già da ora molti si interrogano su quali potrebbero essere gli esiti di questo divorzio.

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La comunicazione on line del terrorismo islamico

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In questa puntata di Area di crisi parliamo con Antonio Albanese del modello di comunicazione del terrorismo Islamico in rete.

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Non solo sul campo di battaglia, la jihad si combatte anche in Rete. Dal web ai messaggi, così lo Stato Islamico trova e organizza gli adepti in giro per l’Europa. È finita l’epoca in cui si puntava tutto su messaggi di propaganda, ora la tecnica è molto più raffinata: si pesca in rete tra chi cerca parole come jihad l’intento di trasformare i lupi solitari in branco in modo da poterli muovere in maniera silenziosa e sinergica. Già da qualche tempo l’Isis ha centralizzato la comunicazione, organizzandola in una struttura burocratica centrale che stabilisce le campagne, detta l’agenda e supervisiona ogni attività, investendo anche molto denaro. La forza del call center della jihad è quello del reclutamento che avviene in due maniere: quella tradizionale, per esempio con i foreign fighters rientrati in Europa che non hanno perso i contatti con la Siria; oppure con raffinati sistemi informatici. La forza sono i social network: utilizzando un algoritmo simile a quello che viene usato per il marketing, individuano in rete i soggetti sensibili. Inoltre dopo ogni attentato una struttura di account ha il compito di postare e moltiplicare i video di rivendicazione e affiliazione che vengono messi in rete al momento giusto.

 

ANTONIO ALBANESE

Direttore dell’agenzia AGC Comunication esperto di analisi geopolitica e assetti Geostrategici è Laureato in Scienze politiche nel 1992 presso l’Università degli Studi di Roma, La Sapienza con tesi sull’organizzazione del partito di Francesco Crsipi nella Capitale

È Ufficiale riservista della Guardia di Finanza, in questa veste ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio nella CIOR (Confederazione Alleata degli Ufficiali della Riserva, struttura NATO che riunisce gli ufficiali riservisti dell’Alleanza Atlantica). Nella CIOR ha prima ricoperto incarichi nelle varie Commissioni di studio e quindi nominato Assistente Segretario Generale per l’Italia della Confederazione; successivamente durante la Presidenza Italiana della CIOR (2002-2004) ha ricoperto l’incarico di Deputy Secretary General for Media and Communication. Ha inoltre ricoperto vari incarichi nell’ambito della Delegazione italiana ed è stato Vice Presidente della CIOR per l’Italia 2012/2013.

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